Oggetto del Consiglio n. 2662 del 12 giugno 2002 - Resoconto
OGGETTO N. 2662/XI Situazione produttiva ed occupazionale della Verrès S.p.A. (Interpellanza)
Interpellanza Premesso:
- che la società tedesca Eurocoin è entrata, nell'ottobre 2001, nel capitale sociale della Verrès S.p.A., acquistando una quota pari al 17,65 percento e opzionando l'elevazione della partecipazione fino al 39 percento;
- che tale società fa parte di un gruppo "che ha già ottenuto - secondo quanto risposto dall'assessore Ferraris a una nostra precedente interrogazione - il 40 percento degli ordini relativi alla fabbricazione delle nuove monete della UE";
- che "l'ingresso del nuovo azionista è stato attuato - sempre secondo quanto dichiarato dall'assessore - ha la finalità di realizzare un partenariato commerciale e industriale su scala multinazionale, capace di consentire allo stabilimento di Verrès di utilizzare l'apporto di un gruppo leader europeo e mondiale nel campo della monetazione. L'obiettivo è quello di divenire fornitori a livello mondiale di tondelli destinati a diversi usi. In tal senso va considerato il fatto che il mercato del settore non si esaurirà con questa fase dell'euro";
- che sarebbe stato definito un piano pluriennale che dovrebbe salvaguardare, una volta terminato l'effetto straordinario legato all'introduzione della moneta unica, il consolidamento dei volumi di attività di monetazione e dei livelli occupazionali;
tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l'assessore delegato per sapere:
1) se è a conoscenza del fatto che, a dispetto di quanto da lui stesso affermato, la Verrès S.p.A. stia soffrendo una grave carenza di ordinativi e che il quadro idilliaco delineato non sembra affatto corrispondere alla realtà;
2) se è a conoscenza del fatto che, oltre al mancato rinnovo dei contratti a termine, si prospetterebbe l'ipotesi della cassa integrazione per diverse unità lavorative prima della fine del corrente anno;
3) se esiste concretamente un piano industriale e se il consiglio d'amministrazione della Verrès S.p.A., rinnovato alcune settimane fa, possiede idee e progetti per il rilancio dello stabilimento valdostano: in caso affermativo, quali sono i contenuti;
4) quali sono gli intendimenti della Giunta regionale in merito a tale insediamento produttivo, nella cui compagine azionaria figura Finaosta con una quota del 27,35 percento e con un membro nel consiglio di amministrazione.
F.to: Tibaldi - Frassy - Lattanzi
Président La parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (FI) È l'ennesima interpellanza sulla Verrès S.p.A., forse un po' il frutto della sordità che vige al di là dei banchi o, meglio, dell'Assessorato dell'industria.
Darei le premesse per acquisite, però partirei da una dichiarazione che ha fatto l'Assessore Ferraris il 19 dicembre scorso, una delle solite dichiarazioni fiabesche, un po' da "Alice nel paese delle meraviglie" o da "Piero nel paese delle meraviglie", se preferisce, dove, riferendosi alla Verrès S.p.A., dice testualmente per quanto riguarda la questione relativa alle prospettive aziendali: "l'ingresso del nuovo azionista…" - cioè l'Eurocoin - "… è stato attuato con la finalità di realizzare un partenariato commerciale e industriale su scala multinazionale, capace di consentire allo stabilimento di Verrès di utilizzare l'apporto di un gruppo leader europeo e mondiale nel campo della monetazione. L'obiettivo è quello di divenire fornitori a livello mondiale di tondelli destinati a diversi usi. In tal senso va considerato il fatto che il mercato del settore non si esaurirà con questa fase dell'euro; l'allargamento dell'Unione europea porrà le basi per un futuro allargamento dell'area euro e del resto a livello mondiale vi sono alcune ipotesi di mercati unici e di monete uniche, che si stanno delineando. Nell'ambito dell'accordo societario è stato definito un piano pluriennale di attività, che salvaguarderà, una volta terminato l'effetto straordinario legato all'introduzione della moneta unica, e questo non prima del 2003, il consolidamento dei volumi di attività di monetazione che, a regime, saranno di 7-8 tonnellate".
Di tutte le ipotesi che lei ha disegnato nessuna finora ha avuto modo di realizzarsi concretamente per cui sorge spontaneo chiedersi sulla base di quali informazioni o a quali fonti lei ha attinto per riuscire a fare queste affermazioni.
Sin dal giugno 2002 già sono terminate le produzioni dei contingenti euro per l'anno in corso, quindi ora l'azienda sta procedendo per cercare di tirare fino a fine anno con il far usufruire a tutto il personale delle aspettanze in ferie e anticipando le produzioni del 2003, peraltro che non sono coperte da ordini, che di consueto vengono emessi verso la fine di novembre o primi di dicembre.
Gli ordini per i contingenti di produzione euro sono terminati alla fine del 2001 e, dopo questo periodo di attività particolarmente intensa, che ha visto la Verrès conseguire volumi produttivi e soprattutto fatturati che prima non conosceva, oggi si aprono le prospettive della crisi perché non ci sono più ordinativi e soprattutto mancano delle strategie.
Il Consiglio di amministrazione della Verrès S.p.A. è stato recentemente rinnovato, è stato riconfermato l'Amministratore delegato uscente, ci piacerebbe sapere se ci sono idee o progetti in cantiere o perlomeno nel cassetto perché, esaurita questa mega produzione di euromoneta, all'orizzonte non c'è più nulla.
Lei, Assessore, è stato particolarmente ottimista quando ha detto che l'ingresso del socio privato avrebbe portato nuove prospettive alla Verrès S.p.A., di queste nuove prospettive non si sa nulla, anzi si sa che l'Eurocoin, anziché portare ordini come lei a suo tempo ebbe ad affermare, sta assorbendo anche quei pochi che la Verrès ha in portafoglio. È un partner che sembra abbia più finalità di divorare l'azienda piuttosto che implementarla.
Rinnovato il consiglio di amministrazione, che ha vissuto di rendita per tre anni grazie a questo ordine europeo di contingente di euromoneta, quali sono le idee e le prospettive? Finora non c'è nulla di preannunciato, di consolidato, di costruito, anzi diverse ipotesi che sembravano essere foriere di qualche buona novità, tipo produzioni alternative di rondelle o minuterie metalliche, sembrano essere tramontate o abbandonate, come anche l'ipotesi di utilizzare, trasformare e riconvertire il reparto di microfusione in cera persa in reparto dedito alla produzione di titanio o fusione di leghe al titanio o al cobalto. Fra l'altro sappiamo che questo materiale si sta diffondendo particolarmente in certi settori, quali quello aerospaziale, medicale e l'industria del titanio sta crescendo rapidamente proprio perché il materiale è fortemente resistente e ha delle capacità di resistenza alla stessa corrosione.
Questo è il quadro che lei, Assessore, conosce molto bene, che abbiamo sintetizzato nelle premesse dell'interpellanza. Questa società con l'ingresso del partner privato avrebbe dovuto continuare quel suo percorso aureo che ha conosciuto in questi anni, 1999-2001, e che invece sembra tramontato, anche perché, a dispetto di quello che lei ha detto, a metà giugno 2002 la Verrès occupa in modo stabile complessivamente circa 130 dipendenti di cui meno di 50 vengono impiegati in monetazione e questo numero è destinato a ridursi ulteriormente entro la fine dell'anno proprio perché mancano ordinativi.
L'azienda per questi motivi quindi da luglio sarà costretta a passare da 15 turni settimanali a 10 e all'orizzonte c'è la prospettiva della cassa integrazione. Questa è una situazione di crisi o di pre-crisi - non so se l'Assessore la valuta con la stessa ottica o se ritiene ancora di spendere parole favorevoli e tranquillizzanti come fece qualche mese fa - che sta allarmando non poco le maestranze, ma che allarma anche noi in quanto sappiamo che questa azienda, oltre ad avere i suoi effetti economici e sociali sul tessuto valdostano, ha anche un controllo a livello di azionariato da parte di Finaosta.
È presente un membro nel consiglio di amministrazione e ci piacerebbe sapere se la sua presenza ha qualche rilevanza od è una presenza finalizzata solo alla percezione di un gettone. Vorremmo sapere soprattutto se esiste un piano industriale, se il rinnovato consiglio di amministrazione ha in mente qualcosa, se possiede idee e progetti per il rilancio dello stabilimento valdostano, in caso affermativo vorremmo conoscerne i contenuti, non sulla base di affermazioni fiabesche, come è stato fatto qualche mese fa, ma sulla base di elementi concreti e tangibili. A lei la risposta e a noi la replica.
Président La parole à l'Assesseur à l'industrie, à l'artisanat et à l'énergie, Ferraris.
Ferraris (GV-DS-PSE) Né fiaba né catastrofe, probabilmente la verità è nel mezzo.
Innanzitutto, rispetto ad Eurocoin, credo che tutti si possa convenire che questo accordo ha rafforzato lo stabilimento sul piano industriale, dopodiché, indubbiamente, ci troviamo in una fase di assestamento di questo accordo, esso deve dispiegare i suoi effetti. Sono altrettanto sicuro che senza l'accordo con l'Eurocoin lo stabilimento di Verrès non si troverebbe in una situazione migliore.
Rispetto alle vicende non posso far altro che confermare quanto avevo detto: che siamo alla fine di un periodo legato all'Euro, a fine 2001 è stato coniato in Italia il 99 percento di contingente euro per il 2001, per il 2002 erano previsti 13.972 milioni di pezzi a livello Europa, pari al 27 percento del contingente previsto per il 2001, quindi con una fortissima riduzione, di questi 1.560 milioni di pezzi, pari al 19,6 percento del contingente previsto per il 2001 è la parte riservata all'Italia.
Io, rispondendo alla passata interpellanza, avevo detto che l'attività di Verrès si sarebbe consolidata sui volumi produttivi di 7-8.000 tonnellate, cosa che viene confermata dall'azienda, con un'occupazione per quanto riguarda lo stabilimento di circa 100-110 unità. Vorrei sfidare chiunque a dirmi che questo non sta succedendo. È altrettanto vero e noto a tutti - penso che fosse noto anche al Consigliere Tibaldi - che al 30 giugno di quest'anno scadono i contratti a tempo determinato; questo è frutto anche di un accordo sindacale proprio perché la commessa dell'euro era al termine.
Ora i contratti a tempo determinato lo sono proprio perché l'euro era una commessa straordinaria, di conseguenza destinata a finire. Sappiamo e ci auguriamo anche che la vicenda dell'euro non sia finita, un allargamento dei Paesi nell'Unione europea sicuramente porterà ad un incremento dei volumi, ma sicuramente non più nelle dimensioni che avevamo visto nel passato. Non si tratta quindi tanto di definire quadri idilliaci quanto di definire quadri realistici. Voi sapete che attualmente ci sono delle agitazioni e degli scioperi alla Zecca proprio perché c'è stato un rallentamento anche lì, al Poligrafico. Credo che sarebbe oltretutto ingeneroso attribuire alla Verrès delle colpe che non sono sue, perché il Consigliere Tibaldi ha dimenticato di dire una cosa: questa è un'azienda particolare, a maggioranza, con il 55 percento, del Poligrafico dello Stato; che ha come cliente principale il Poligrafico dello Stato stesso. Quindi ci troviamo di fronte ad un'evidente anomalia in questo caso e qualche interrogativo e qualche domanda probabilmente andrebbe posta anche all'azionista di maggioranza.
Per tornare al piano aziendale, l'azienda riconferma quello che è il suo orientamento nel settore della monetazione; sono in corso delle gare a livello internazionale il cui esito non è ancora definito e, per quanto riguarda i livelli occupazionali, oggi ci troviamo nello stabilimento di Verrès con 127 dipendenti a tempo indeterminato, 33 contratti a termine, per un totale di 160 dipendenti. Al 1° luglio i contratti a tempo indeterminato rimarranno 127 e i contratti a termine si ridurranno a 5. Quindi vi sarà una riduzione di 28 addetti.
Ora, per quanto riguarda il piano industriale, non posso che riconfermare quanto già detto nella passata interrogazione, anche perché non credo che questa sia la sede per fare una dettagliata analisi ed illustrazione di un piano industriale: il piano industriale, oltre al settore della monetazione, prevede anche il consolidamento e il rafforzamento della fonderia d'arte, dove c'è stato un incremento di occupazione, e pure della fonderia industriale.
Cosa ha fatto la Finaosta all'interno del consiglio di amministrazione? Sia la Regione che la Finaosta hanno operato perché venissero messe in atto tutte quelle azioni sia sul piano commerciale che produttivo per raggiungere gli obiettivi prefissati. La Finaosta inoltre si è adoperata perché gli utili netti, che sono stati circa 7 milioni di euro negli ultimi due anni, non venissero distribuiti agli azionisti, ma restassero in azienda al fine di consolidare la struttura patrimoniale e finanziaria.
Come dicevo, la situazione attuale non coinvolge solo la Verrès, ma è collegata ad una situazione del Poligrafico e credo che da questo punto di vista sarebbe utile che venisse messo in atto quanto sottolineato dal Governo, di affidare cioè al Ministero degli esteri un ruolo di promotore dell'impresa italiana sui mercati internazionali e credo che questo sarebbe particolarmente efficace sul piano di produzioni come quelle del Poligrafico. Forse l'interpellanza che qui è stata posta potrebbe essere in modo altrettanto interessante rivolta al Governo.
Questa è una questione che sicuramente seguiamo con grande attenzione, ma sappiamo che nelle fasi di passaggio ci sono dei momenti di particolare criticità. Conosciamo da tempo la vita della Verrès anche precedentemente alla vicenda euro e sappiamo che purtroppo in questo stabilimento ci sono dei periodi in cui c'è un rallentamento di produzione.
Per quanto riguarda le informazioni sulla cassa integrazione, l'azienda dichiara che al momento non è previsto l'utilizzo della cassa integrazione.
Président La parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (FI) Siamo insoddisfatti, Assessore, delle sue risposte perché lei vuole "narcotizzare" una situazione di crisi, di crisi latente, di crisi che si presume si svilupperà nell'arco di qualche settimana, ma il "narcotico" avrà breve durata in questo caso perché sta ribaltando il problema in altra sede, non in questa sede perché a suo dire non sede idonea. Questo è un problema che sussiste e sussiste in una realtà industriale valdostana che ha una sua valenza economico-sociale e che non può essere liquidata con affermazioni di principio che lei ha fatto poc'anzi.
Anzitutto non riusciamo a capire cosa significa che "se non ci fosse stato l'ingresso del socio Eurocoin, lo stabilimento non sarebbe in queste condizioni", cosa significa? Che sarebbe stato chiuso anticipatamente? Vorremmo capire qual è l'apporto in termini positivi, qual è il valore aggiunto che questo socio ha portato o sta portando alla Verrès S.p.A. La sua affermazione quindi non è assolutamente verificabile oppure, se voleva sottintendere qualcos'altro, dovrebbe essere più esplicito in sede di risposta.
L'azienda conferma i dati che lei ha divulgato qualche mese fa, sì, ma i dati si possono confermare, ribadire, sottolineare, evidenziare, però questi dati non hanno alcun riscontro nella realtà dei fatti, sono dati che rimangono scritti nero su bianco su un resoconto consiliare, ma che non tranquillizzano coloro che lavorano in quello stabilimento che vedono giorno dopo giorno diminuire il lavoro e che si chiedono quali prospettive riserva loro il futuro. Questa è la realtà che si sta vivendo a Verrès.
In merito alla scadenza dei contratti a termine, alla quale lei faceva riferimento, sappiamo che ci sono state diverse scadenze, non è solo a giugno che ci sono contratti di questo tipo che stanno andando ad esaurimento. Sta di fatto che anche per i lavoratori a tempo indeterminato si sta ponendo in maniera preoccupante e sempre più insistente l'interrogativo di quali sono le loro future aspettative. Non c'è più lavoro, è terminata la megacommessa dell'euro, a questo punto cosa rimane da fare? Questo quesito è normale rivolgerlo a voi, Giunta regionale, a lei in particolare, Assessore, e a chi ha le responsabilità amministrative di questo stabilimento. È uno stabilimento che è vero che ha una partecipazione del Poligrafico, però è uno stabilimento che ha anche una cointeressenza della Finaosta, della Regione.
Teniamo presente che il Presidente del Poligrafico, Tedeschi, ha rinnovato la fiducia all'amministratore uscente e lo ha fatto con l'avallo della Giunta regionale, quindi non è che possiamo ascrivere determinate responsabilità solo in capo allo Stato o al Poligrafico, sono responsabilità che hanno avuto un interessamento anche da parte della Giunta regionale. Se questo CDA è stato confermato, è opportuno che esso esprima una sua linea di indirizzo aziendale, cosa che non ha ancora fatto: non ha detto come intende sopperire alla carenza di ordini, non ha detto cosa intende produrre e cosa intende far fare a coloro che sono occupati nello stabilimento di Verrès.
La stessa microfusione o la fonderia a cera persa, lo stesso reparto di monetazione, ai quali lei ha fatto riferimento a più riprese, non hanno strutture commerciali in grado di penetrare nel mercato, di aggredire il mercato che anche qui è sempre più concorrenziale. Tempo fa esisteva una struttura commerciale, ma è stata smantellata, smobilitata, tant'è che la microfusione ha dimezzato i suoi volumi produttivi da un anno all'altro. Sulla base di questi dati - lei ha certi dati, noi ne abbiamo altri - ci chiediamo se ci sono idee e progetti da parte di qualcuno.
Penso che lei abbia avuto l'occasione o l'interesse di incontrare i vertici aziendali per chiedere loro cosa intendono fare di quello stabilimento, anche perché se hanno avuto la fiducia da parte del Presidente Tedeschi, sarà sulla base di qualche progetto e di qualche idea che deve essere realizzata, altrimenti sta prendendo corpo quella idea malsana da respingere che il socio privato possa essere entrato nella compagine azionaria di Verrès per divorarla ed è una preoccupazione che da astratta sta prendendo corpo e forma giorno dopo giorno, anche perché in quello stabilimento non si produce più praticamente nulla. I turni si sono ridotti drasticamente, quindi lei vede che non è solo una questione di contratti a tempo determinato, ma anche di turni che sono stati ridotti da 15 a 10 e per la ripresa autunnale se non ci sarà un'attivazione da parte dell'amministratore delegato, la prospettiva è quella della cassa integrazione, anche se oggi l'amministratore delegato e il consiglio di amministrazione respingono fermamente.
Questo è un altro tassello di una realtà industriale che sta soffrendo in bassa Valle e qui la sofferenza è dovuta più che alla difficoltà del mercato, ad una sorta di leggerezza, di incuria che pare pervenire dagli organi che dovrebbero essere preposti al rilancio e alla corretta gestione dello stabilimento. Non vogliamo che questo tassello industriale, in quella realtà composita che è la bassa Valle, vada ad aumentare il livello di sofferenza che si sta vivendo in quella zona, un livello di sofferenza che è già stato sottolineato stamani con l'esempio dell'Olivetti I-Jet di Arnad, il cui piano industriale non dà certezze per il domani - non lo diciamo noi, lo hanno detto gli stessi sindacati a mezzo stampa e a mezzo di organi di informazione autorevoli -, la Verrès S.p.A. è un altro esempio, allora questo mosaico a tinte fosche sta componendo una realtà industriale in bassa Valle che è preoccupante.
Ci chiediamo come si fa a colmare uno spazio industriale come l'Espace Aosta con nuove iniziative e con nuove proposte innovative che abbiano sicure prospettive quando dall'altra parte c'è una sorta di dismissione a catena dell'esistente. Assessore, la invitiamo a porre maggiore attenzione a queste situazioni non solo basandosi su affermazioni talvolta apodittiche che arrivano da persone che sono interessate a mantenere l'esistente, ma non a sviluppare un futuro di produttività e di occupazione che qui sembra perdere terreno giorno dopo giorno.