Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2659 del 12 giugno 2002 - Resoconto

OGGETTO N. 2659/XI Interventi per migliorare le condizioni dei degenti presso l'Ospedale regionale. (Interpellanza)

Interpellanza Constatato che, nonostante un lungo tempo trascorso, gli impegni presi dall'Assessore regionale alla Sanità per una sempre maggiore umanizzazione dell'Ospedale regionale non sono stati rispettati;

Vista la carenza dei servizi a favore degli ammalati per quanto riguarda il barbiere, l'astensione in tutti i reparti dell'uso del telefono portatile e della televisione, la consegna al letto del paziente dei giornali, l'erogazione dei pasti personalizzati, ecc.;

Constatato che anche le iniziative per rallegrare la giornata dei malati elencate due anni fa dall'Assessore non sono andate a buon fine (animazione musicale in corsia, animazione per bambini, attivazione del progetto "Accoglienza" e "Pront Line", ecc.);

A conoscenza dell'opuscolo "Per un Ospedale a 10 stelle" scritto dal Cappellano dell'Ospedale, Don Luigi Ronco;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

la Giunta regionale e l'Assessore competente per conoscere:

1) se, come e quando intende rispettare gli impegni presi a suo tempo per una sempre maggiore umanizzazione dell'Ospedale regionale.

F.to: Beneforti

Président La parole au Conseiller Beneforti.

Beneforti (PVA-cU) Sono ormai trascorsi oltre due anni da quando, in seguito alla lettura dell'opuscolo "Per un Ospedale a 10 stelle" scritto dal Cappellano dell'Ospedale, Don Luigi Ronco, presentammo un'interpellanza per conoscere se e come l'Assessore alla sanità intendeva attivarsi per una sempre maggiore umanizzazione della struttura ospedaliera. Era il 23 febbraio 2000. L'Assessore, rispondendo alla collega Squarzino, che allora illustrò l'interpellanza, elencò le iniziative umanizzanti che si impegnava a mettere in atto per far sentire l'ammalato un po' più vicino a casa propria, per farlo sentire una persona al centro dei servizi sanitari, ma devo dire che gli impegni presi allora non sono stati tutti rispettati - forse non erano tenuti né l'Assessore né l'USL… -, come del resto non è stato dato completamente seguito al richiamo del Cappellano dell'Ospedale, forse il significato dell'opuscolo non è stato compreso fino in fondo, tant'è vero che non sono stati garantiti tutti gli strumenti che devono consentire al paziente di sentirsi un ammalato preso in cura.

Qualcuno sostiene che nella sanità ci sono problemi più importanti da affrontare; certo, può essere, ma io credo che il rispetto e la dignità della persona non possono mai venire meno, particolarmente nei confronti di chi si trova in un letto di ospedale, per questo abbiamo presentato questa interpellanza, per conoscere, a distanza di due anni, se, come e quando si intendono rispettare gli impegni presi per una sempre maggiore umanizzazione dell'Ospedale regionale. Con questo non intendiamo mettere sotto accusa l'Assessore, ma vogliamo rendere più umano l'Ospedale regionale nei confronti di coloro che lì vengono ricoverati.

Le promesse che non sono state realizzate, le iniziative che sono addirittura "cadute" riguardano ad esempio: il servizio di barbiere che non esiste o non si sa che fine abbia fatto; il telefonino portatile a disposizione dei pazienti che non esiste in tutti i reparti; il bar interno che c'è, ma che non è stato migliorato secondo l'impegno che si era preso due anni fa; il servizio edicola c'è, ma la consegna dei giornali al letto degli ammalati non avviene; la biblioteca è rimasta negli stessi strettissimi spazi in cui è nata quasi venti anni fa, mentre sono cresciute le attrezzature libere e infatti il giro nei reparti è stato ridotto; i pasti ai pazienti non sono molto personalizzati, come lei diceva allora, Assessore, e molte volte non sono neppure caldi; l'uso del televisore in camera non è possibile in tutti i reparti; la distribuzione di una guida dei servizi ospedalieri, come è avvenuto in altre realtà europee, non è avvenuta, non so neppure se è stata stampata.

Lei poi elencava un'altra serie di iniziative che dovevano rallegrare la giornata del malato come l'animazione musicale in corsia, che è avvenuta, ma che poi è stata eliminata, perché? L'animazione per i bambini nel reparto di Pediatria non è mai stata fatta; l'attivazione del "Progetto accoglienza", che doveva prevedere l'accompagnamento degli utenti in arrivo all'Ospedale fino al reparto di destinazione, non è mai iniziata e ci sono tante altre cose; inoltre, nonostante l'annunciato "Progetto qualità", i corsi di aggiornamento e preparazione annunciati non sono stati effettuati.

La realtà, Assessore, è che ci sono dei servizi in cui gli ammalati sono trattati come numeri e ottengono risposte evasive quando pongono domande e richieste, in conclusione gli ammalati non sono al centro della vita sanitaria che si svolge all'interno dell'Ospedale, anche le conseguenze degli appalti dei servizi dati all'esterno ricadono molte volte su di loro, come ricadono su di loro certi orari di lavoro degli operatori sanitari. Queste ed altre sono le lamentele che ci sono state riferite da parte dei pazienti e dal personale ospedaliero.

Credo che quanto ci è stato riferito meriti una particolare attenzione da parte nostra e anche una particolare attenzione da parte dell'USL, ma anche dell'Assessore che ha la responsabilità politica della gestione della sanità nella nostra Regione.

Président La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Vicquéry.

Vicquéry (UV) Premesso che costituisce uno degli obiettivi prioritari dell'Amministrazione e dell'azienda USL l'incremento della qualità dei livelli assistenziali anche attraverso il miglioramento delle condizioni dei degenti durante il periodo di ricovero, parte degli intendimenti assunti nei primi mesi del 2000 sono stati realizzati, sottolineo "parte degli intendimenti". Certamente ci sono informazioni diverse fra quelle che mi vengono riferite e quelle che vengono riferite al Consigliere Beneforti.

Mi si dice, al contrario di quanto affermato testé, che la biblioteca interna consegna i libri ai degenti allettati, anche se ci sono stati dei problemi di personale della Biblioteca regionale che si è assentato per motivi personali; mi si dice che la vendita dei quotidiani e settimanali in corsia avviene regolarmente, che ogni camera è stata dotata di un impianto radiofonico, che sono state installate gettoniere e telefonini pubblici in quasi tutti i reparti, anche se l'uso è molto limitato perché tutti ormai utilizzano i cellulari, che è stata messa in funzione l'apertura dello sportello Bancomat 24 ore su 24, così come l'individuazione di due spazi idonei per le esigenze spirituali dei degenti e per il mantenimento di un efficace servizio di assistenza religiosa.

Aggiungo a quanto è stato citato, che il progetto "L'isola che non c'è" prevede la presenza di animatori presso l'Unità budgetaria di pediatria. Nel 2000 si era accennato a questa iniziativa che è decollata regolarmente; il "Progetto accoglienza" che, come è già stato detto, è assimilabile al "Progetto Front line" è stato attivato con la previsione di un'apposita selezione interna del personale, che è propedeutica al progetto nella sua interezza, così come è stata fatta animazione musicale durante le festività natalizie, e si ritiene di dover ripetere queste esperienze, animazione per la quale è necessario preliminarmente avere la disponibilità volontaria da parte dei gruppi folcloristici musicali.

Così come si è continuato ad investire nella realizzazione di iniziative di formazione per il personale dipendente allo scopo di migliorare la qualità delle relazioni interpersonali per i degenti - e su questo tornerò perché è il punto forte dell'opuscolo del Cappellano dell'Ospedale -, ma altre iniziative sono in fase di studio, come il progetto di revisione degli orari per la distribuzione dei pasti in Ospedale, revisione che è già stata attuata negli anni scorsi: ricordiamoci i tempi in cui in Ospedale si mangiava alle 11 della mattina e alle 6 del pomeriggio, mentre ora ci si è avvicinati ad orari normali, però si vorrebbe migliorare ulteriormente, così come la predisposizione di un menu differenziato per i bambini ricoverati è stato predisposto d'intesa con i dietisti e i dietologi dell'Ospedale, invece ci sono difficoltà per il servizio mensa per i parenti dei degenti, a tal proposito sono stati valutati tutti gli aspetti organizzativi legati all'effettiva erogazione del servizio con l'impresa titolare dell'appalto della ristorazione e l'impresa è pronta ad erogare il servizio secondo le indicazioni fornite dall'azienda.

Analogamente sono stati valutati unitamente alla Direzione ospedaliera tutti gli aspetti di organizzazione interna rilevanti ossia il luogo di consumazione, reparto o mensa, le modalità di prenotazione e di pagamento, l'individuazione degli aventi diritto al pasto, le modalità di accredito degli aventi diritto al pasto. I responsabili dell'azienda USL stanno predisponendo un protocollo di lavoro e stanno valutando l'opportunità di avviare sperimentalmente il servizio presso un reparto pilota. Il protocollo dovrà rispettare il presupposto che l'azienda non può erogare il servizio ad esterni, bensì un servizio di accoglienza per quei parenti che prestano assistenza limitata alle giornate di effettiva necessità. Ho sollecitato più volte il decollo del servizio distribuzione pasti ai parenti, spero che questa volta con la definizione del protocollo si possa decollare.

Come è stato descritto nell'opuscolo "Per un Ospedale a 10 stelle", è in corso di realizzazione il progetto per migliorare l'accoglienza dei degenti e dei loro parenti che ha coinvolto la direzione aziendale, gli operatori e le organizzazioni sindacali. Sono state avviate inoltre due importanti iniziative, come "L'Ospedale senza fumo" e "L'Ospedale senza dolore", che continuano a coinvolgere numerosi operatori sanitari e che si concluderanno entro l'anno in corso. L'attività dei due comitati che stanno conducendo le iniziative di cui trattasi consentirà a regime di migliorare considerevolmente le condizioni degli assistiti e dei loro familiari durante il periodo di degenza.

Sono state infine attrezzate con linee telefoniche dedicate e con il televisore i locali delle sole stanze di degenza a pagamento; questa è stata una scelta voluta, si è deciso di attrezzare con linee telefoniche dedicate e televisori solo quelle a pagamento per motivi di economicità e di contenimento delle spese.

Per quanto attiene alla realizzazione di un servizio di barbiere, che mi pare essere un elemento centrale dell'interpellanza, l'ipotesi è stata studiata a lungo dalla Direzione sanitaria ospedaliera, ma resta il vincolo tuttora non superato di reperire un locale adeguatamente attrezzato. A tal proposito si sono svolti alcuni contatti con i barbieri - io stesso ho contattato l'associazione di categoria -, per verificare la disponibilità a svolgere il servizio di cui trattasi, non si è tuttavia riusciti a trovare un accordo benché ci fossero tutti i presupposti fiscali e previdenziali per l'avvio del servizio, il barbiere interessato riteneva indispensabile disporre di un locale dedicato, appositamente attrezzato con uno o due lavatesta, dove avrebbe potuto installare tutto il suo materiale senza doverlo spostare continuamente.

Va precisato che l'intenzione dell'Amministrazione è di fornire un servizio al letto del ricoverato in modo tale da rispondere prioritariamente alle esigenze degli allettati, spesso lungodegenti - si pensi alla Geriatria soprattutto, si pensi alla Medicina generale e si pensi alla Psichiatria -, nei tre presidi ospedalieri attualmente esistenti: Psichiatria, Beauregard e viale Ginevra e dunque l'eventuale realizzazione di un locale apposito presso una sola delle tre strutture non rappresenterebbe una risposta adeguata alla suddetta priorità che è quella di fornire un servizio di chi non può scendere dal letto, anche se comunque questa sala è prevista nella ristrutturazione a regime di viale Ginevra. Aggiungo che per l'apertura e l'utilizzo di un vero e proprio salon de coiffeur si deve procedere con gara di appalto, previe le relative autorizzazioni amministrative, così come è stato concordato all'epoca con il rappresentante della categoria dei barbieri e dei parrucchieri. A questo proposito mi farò carico di invitare l'azienda USL a bandire un avviso pubblico per l'esternalizzazione del servizio mobile di barbiere al letto del ricoverato.

Rispetto al richiamo del Cappellano, l'opuscolo lo conosciamo, i punti toccati da Don Luigi puntano essenzialmente sul tema della centralità del malato e sul tema dell'umanizzazione del servizio e sul tema della formazione permanente del personale. Per quanto riguarda la formazione permanente del personale, non vi è dubbio che gli aspetti di aggiornamento professionale sono fra coloro che rivestono carattere di priorità negli investimenti dell'azienda USL, così come quello relativo alla competenza del personale sociosanitario.

Mi pare di avere un osservatorio diverso rispetto a quello che ha il Consigliere Beneforti perché è vero che ultimamente ho ricevuto alcune lamentele da parte dei ricoverati rispetto ai pasti, tant'è che il sottoscritto con il Direttore generale dell'USL, il Direttore amministrativo e una quarta persona si è recato in una struttura dell'Ospedale senza preavviso per poter pranzare.

Non abbiamo predisposto dei comunicati stampa per dare notizia di questo evento, ma abbiamo potuto constatare di persona, pranzando in un cucinino di un reparto ospedaliero, che molte cose non funzionano soprattutto rispetto a certi prodotti che, su precise indicazioni da parte dei dietologi, vengono forniti senza condimento, allora delle due l'una: o si punta verso un pasto assolutamente salutista dal punto di vista dei contenuti in grassi - ed è questa l'impostazione che viene data dalla Direzione sanitaria ospedaliera, a scapito del gusto - oppure si torna indietro rispetto alla situazione di alcuni anni fa, dove i pasti in Ospedale venivano cucinati così come possono essere cucinati in qualunque trattoria. Bisogna trovare una via di mezzo fra le due strade perché non vi è ombra di dubbio che il paziente che è ricoverato, anche se mediamente le giornate di ricovero non superano i sette giorni, salvo le lungodegenze, ha diritto a ricevere un pasto che anche dal punto di vista della qualità e del gusto sia assolutamente soddisfacente. Abbiamo fatto presente le nostre rimostranze alla ditta per modificare alcuni aspetti, abbiamo sotto questo punto di vista dei riscontri abbastanza positivi in via immediata.

Di certo bisognerà continuare sotto l'aspetto dei rapporti interpersonali fra il personale e i degenti - e questo è un problema culturale, Consigliere Beneforti, perché non vi è ombra di dubbio che la formazione e l'aggiornamento professionale possono sicuramente migliorare il sistema, ma il sistema migliora se ogni singolo operatore sanitario ritiene di dover approcciarsi nei confronti del malato in modo diverso -, ma io voglio spezzare una spada a difesa del personale perché le lamentele che mi pervengono non riguardano in genere i rapporti interpersonali, non riguardano la qualità dei servizi o la pulizia, le lamentele, detto con tutta franchezza, riguardano i pasti e sotto questo punto di vista abbiamo cercato di dare delle risposte. Di certo bisogna seguire con molta attenzione questo processo di umanizzazione perché se si abbassa la guardia, immediatamente ne sentiamo le conseguenze negative; non riteniamo di abbassare la guardia, così come è giusto e opportuno che ognuno di voi si faccia interprete delle esigenze del cittadino, in questo caso del cittadino ammalato, e le inoltri agli organi competenti. Sotto questo punto di vista sono a vostra disposizione.

Président La parole au Conseiller Beneforti.

Beneforti (PVA-cU) Ho ascoltato la risposta dell'Assessore e devo dire che non posso dichiararmi soddisfatto. La sua risposta è una giustificazione a ciò che non è stato fatto e teniamo presente che dal 23 febbraio 2000 ad oggi sono trascorsi più di due anni, capisco che tante cose sono state fatte, ma tante altre non sono state messe in atto, in sostanza non sono stati garantiti a tutti gli strumenti di cui un ammalato ha bisogno e che erano previsti. L'Assessore ha detto che la rete telefonica è stata messa solo nelle camere a pagamento, questo mi meraviglia perché significa che chi non può andare nelle camere a pagamento non ha a disposizione neppure il telefonino per telefonare alla famiglia. Si continua sempre a dare a chi ha di più o a chi ha già!

Una cosa è vera, Assessore, ed è che non ha fatto strada quella cultura ospedaliera che deve affermarsi di fronte agli ammalati e ai ricoverati. Affinché questa cultura ospedaliera possa affermarsi devono essere rispettati gli impegni, la stessa cultura deve essere seguita e praticata dagli organi dirigenti dell'USL, cosa che non è avvenuta o è avvenuta solo molto lievemente. Lo sappiamo tutti che non ha avuto luogo in tutti i reparti quella formazione che era stata affidata ai primari, nonostante i budget assegnati a ciascuno, ma della mancata formazione in questione ne sarà responsabile qualcuno… coloro che devono vigilare affinché a certi finanziamenti concessi corrispondano gli impegni assunti! Riteniamo che da parte dell'USL non ci sia stato quel coordinamento, quel controllo e quell'intervento necessari ad un processo di umanizzazione delle strutture ospedaliere e anche da quello che lei ha detto si capisce benissimo che non c'è stato un coordinamento da parte dell'USL, si è trascurato con questa mancanza di coordinamento uno degli aspetti che il malato guarda, oltre che la cura e la riabilitazione quando è necessario.

Dobbiamo purtroppo constatare, Assessore, che l'opuscolo del Cappellano dell'Ospedale non ha suscitato né in lei né in altri quelle riflessioni e quegli spunti per una rinnovata azione politica che ci attendevamo da due anni. Con ciò non voglio disperare, ma augurarmi che i ritardi vengano colmati e che le ombre che ancora sussistono vengano superate, che gli impegni che lei oggi ha ripreso in questo Consiglio regionale vengano finalmente rispettati e che lei li faccia rispettare da chi li deve portare avanti perché la responsabilità politica di ciò che accade nella sanità è sua, non è nostra!

Mi auguro che si faccia in modo che il ricoverato possa avere l'assistenza che gli è necessaria per l'intera giornata. Lei dice di aver avuto le lamentele solo per quanto concerne i pasti. A questo punto voglio dire una cosa che non avrei detto: ritengo che chi non si può muovere da letto debba avere la padella quando la richiede, non dopo un'ora o un'ora e mezzo, e che poi debba venire ritirata e non posta sotto il letto, da un altro ammalato, perché il personale, se si suona il campanello, non arriva, neppure quando vengono fatti suonare 4-5 campanelli tutti insieme per far capire che c'è un'urgenza in quella camera. Mi auguro che vengano fatte le dovute pulizie intorno al letto quando i degenti sono soggetti a vomiti… invece il personale arriva, ci stende sopra un telo verde…

(interruzione dell'Assessore Vicquéry, fuori microfono)

… Assessore, è la verità: ci stendono un telo verde sopra. A mezzogiorno succede anche questo: ci buttano un telo verde sopra, poi capita che l'ammalato vomita nuovamente: ci rimettono un altro telo. Se si chiede al personale perché non pulisce, risponde che fino alle tre non arrivano gli inservienti. Questo è ciò che avviene nell'unità operativa dell'Ospedale, caro amico Vicquéry, e, se non fosse vero, non glielo direi perché è una mia conoscente personale… lo vuoi capire questo! Sono episodi che ho "toccato con mano", altrimenti non verrei qui a raccontare novelle! Tutto quello che ho detto nell'introdurre questa interpellanza è scaturito da una verifica effettuata con il personale ospedaliero e con degli ammalati che ci "vivono" nell'Ospedale! Lei ci invita a denunciare i disservizi, ma lei lo sa che tante persone non hanno il coraggio di metterli per iscritto perché sanno che prima o poi in quell'Ospedale devono tornarci. Se c'è una volontà di umanizzare il servizio, se c'è un rapporto diverso fra certi operatori della sanità e l'ammalato, non si deve arrivare a denunciare il disservizio che esiste…

(nuova interruzione dell'Assessore Vicquéry, fuori microfono)

… non "sparo nel mucchio" - e poi le dirò dov'è… -, ma non faccia come altre volte che dice che si accerta e poi non lo fa mai e aspetta le risposte dalla Dott.ssa Riccardi o dal Dott. Pesenti. In Ospedale ci vado poco, ma ci vado a sentire e a vedere la situazione, ci vada anche lei a verificare, ma lo faccia fino in fondo perché lei non ha verificato fino in fondo la situazione che sussiste in certi reparti - e lei ha già capito a cosa mi riferisco -, questi non sono pettegolezzi, sono fatti accaduti e che accadono in alcune unità operative - per fortuna non in tutte, perché non sono qui a "sparare sul mucchio" come dice lei -: in alcune unità operative accade che da mezzogiorno alle tre è bene non avere bisogno perché il personale non c'è.

Certe cose accadono anche perché certi servizi sono stati dati in appalto, le pulizie non vengono più effettuate dal personale dell'USL, ma dagli esterni, che non hanno una cultura sanitaria e ospedaliera, che vanno lì per prendere lo stipendio; se avesse continuato a non dare in appalto certi servizi e a far lavorare i dipendenti dell'USL, sono convinto che certe cose - che, lo ammetto, possono anche accadere - non si sarebbero verificate nel modo in cui si stanno verificando oggi. Le chiedo di rileggersi il resoconto della seduta del 23 febbraio 2000, nel corso della quale è intervenuta la mia collega Squarzino, e in particolare la risposta che lei ha dato in quell'occasione affinché possa confrontarla con quella di oggi, si accorgerà che c'è ancora della strada da fare, mi auguro che questa strada venga fatta!