Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2634 del 22 maggio 2002 - Resoconto

OGGETTO N. 2634/XI Attività del servizio di elisoccorso in Valle d'Aosta. (Interrogazione)

Interrogazione Premesso che da un'analisi comparata sul servizio di elisoccorso pubblicata sul Sole 24 ore del 25/03/2002 la Valle d'Aosta risulta avere un rapporto ore di volo numero di interventi di uno a uno, mentre nelle altre regioni il numero di interventi per ogni ora di volo è maggiore;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

l'Assessore alla Sanità per sapere:

1) le cause che determinano un basso rapporto tra ore di volo e interventi;

2) i costi complessivi del servizio negli ultimi tre anni, con evidenza dei costi relativi al personale sanitario;

3) il numero di addetti complessivi impiegati nell'elisoccorso con evidenza delle differenti mansioni;

4) se esistono dati relativamente alla percentuale di trattamenti in loco che hanno evitato il ricorso a ricoveri ospedalieri o comunque a prestazioni di pronto soccorso.

F.to: Frassy - Tibaldi - Lattanzi

Président La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Vicquéry.

Vicquéry (UV) Vorrei evidenziare anzitutto che i dati pubblicati su "Il Sole 24Ore" del 25 marzo 2002, ai quali fanno riferimento i Consiglieri, non sono corretti, se rapportati esclusivamente all'attività di elisoccorso: infatti, i dati pubblicati comprendono anche le attività di lavoro aereo e di trasporto passeggeri. Per il 2001 le ore di volo per l'attività di elisoccorso sono state 369 per un numero di 527 interventi, contro le 945 ore di volo a fronte di 945 interventi citati da "Il Sole 24Ore", e pertanto si è in linea con i dati riferiti alle altre regioni.

In effetti, gli interventi inerenti l'attività di elisoccorso in generale si possono distinguere con sei tipologie definite con altrettante sigle che non sto a citare: SAR, ad esempio, che significa: "cerca e soccorri", soccorsi non necessariamente sanitari; EMS 1, soccorsi sanitari; EMS 2, trasporti interregionali; FAL, interventi falliti; poi c'è "recupero salme e ricerca dispersi", oltre che voli di ricognizione in linea generale.

Probabilmente l'equivoco nasce da questo, che i dati pubblicati comprendevano l'intera gamma dei servizi e non solo quelli relativi ai trasporti sanitari in senso stretto. Bisogna inoltre considerare che la tipologia degli interventi su un territorio impegnativo e gravoso dal punto di vista aeronautico quale è quello valdostano, determina, a parità di numeri di interventi, un conteggio di missione superiore. Ad esempio, il recupero in parete di un alpinista presenta problematiche e tempi diversi ovviamente rispetto al recupero di infortunati su strada o a tipologie di interventi tipiche di altre regioni.

I costi del servizio di elisoccorso riferiti agli ultimi tre anni, sostenuti dall'Azienda USL, sono determinati in lire 3.145.955.000 per il 1999, a fronte di un costo per il personale sanitario di lire 274.725.000; per il 2000, in lire 3.196.718.000, a fronte di un costo per il personale sanitario di lire 272.875.000; per il 2001, di lire 3.186.259.000, a fronte di un costo per il personale sanitario di lire 337.079.000.

L'equipaggio di elisoccorso di turno presso il centro operativo della Protezione civile è così composto: un pilota di elicottero, un tecnico di elicottero, due guide alpine, guida più cinofilo per interventi su valanga nel periodo invernale, una guida alpina aggiuntiva nei giorni festivi, un medico di elisoccorso, una guida alpina presso il centro operativo per il coordinamento dell'intervento.

Per tutti gli interventi l'equipaggio si attiene, per quanto riguarda le procedure, alle linee guida emanate a livello nazionale dalla Commissione nazionale emergenza sanitaria, della quale fa parte come referente regionale il dott. Sandro Kned dell'Unità operativa "118". Gli addetti complessivi impiegati nell'elisoccorso sono i seguenti: 3 piloti più 2 nell'eventuale utilizzo di una seconda macchina, 82 fra guide alpine e conduttori di cani, 11 medici.

Rispetto al quarto quesito, dai dati riportati nel prospetto riepilogativo dell'attività di elisoccorso relativa al 2001, che posso poi lasciare ai Consiglieri, non si può dare una risposta plausibile rispetto a quanti ricoveri ospedalieri si siano evitati attraverso l'intervento di elisoccorso, in quanto, come è noto a tutti, l'elisoccorso è per definizione un "servizio di emergenza mirato a casi clinicamente gravi", con necessità di medicalizzazione precoce e trasporto veloce in ambiente ospedaliero.

Si potrebbe semmai legittimamente argomentare che mediante l'elisoccorso si può ridurre la gravità delle complicanze e conseguentemente il periodo di degenza dei casi gravi, pur essendo arduo quantificare tutto ciò con criteri scientifici. Altri sono i servizi in grado, se ben utilizzati, di ridurre gli interventi di pronto soccorso e i ricoveri ospedalieri: i medici pediatri di base, la continuità assistenziale, i servizi sanitari del territorio.

Per quanto attiene il numero dei pazienti soccorsi con l'elicottero e successivamente dimessi dal Pronto soccorso, dopo gli opportuni esami clinici e strumentali, senza ricovero ospedaliero, si può stimare che esso assommi a circa 100-120 persone, circa un terzo dei feriti classificati non gravi.

Tuttavia, anche a tal proposito occorre considerare, ancora una volta, le difficili caratteristiche orografiche del territorio regionale e la quota media dei luoghi di intervento. In pratica, in Valle d'Aosta è normale e corretto andare a prelevare anche feriti non gravi con l'elicottero in tutti quei casi in cui il trasporto in Ospedale per via terrestre si configurerebbe di durata eccessiva, anche nell'ordine di 12-15-18 ore, o addirittura impossibile: si pensi ad una semplice colica renale o a una lussazione di spalla a 3-4000 metri di quota. Questo per dire, concludendo, che come per tutti i dati statistici, gli stessi vanno analizzati con attenzione e rapportati alla realtà territoriale, perché stiamo parlando, oggi, di elisoccorso e i dati nazionali differiscono in modo significativo da regione a regione.

Président La parole au Conseiller Frassy.

Frassy (FI) Ringraziamo l'Assessore per i dati precisi e puntuali che ci ha voluto fornire in risposta all'interrogazione. Prendiamo atto che i dati pubblicati sono stati pubblicati in una dimensione generale di quelli che sono gli interventi di elisoccorso, mentre l'Assessore ha tenuto a precisare che, se andiamo a vedere il rapporto ore di volo e interventi sanitari, ritorniamo nella media nazionale.

Non sappiamo però se i dati forniti dalle altre regioni siano stati forniti nella stessa accezione con cui sono stati pubblicati quelli della Valle d'Aosta o se, invece, siano stati forniti nell'accezione a cui stava facendo riferimento l'Assessore nella sua precisazione. È evidente che questi dati sono usciti se non dall'Assessorato, dall'USL, perciò sono dati che hanno il crisma dell'ufficialità e sarebbe opportuno che prima di fornire dei dati, si capisse quali dati vengono richiesti, se questo è il senso della precisazione.

Per quanto riguarda l'ultima domanda della nostra interrogazione, ossia quante prestazioni di pronto soccorso sono state evitate dall'elisoccorso, non posso che prendere atto di quanto l'Assessore riferisce. Però vorrei evidenziare come, nell'ambito di quell'approfondimento fatto da un quotidiano - che ritengo sia al di sopra di ogni sospetto per serietà di approfondimento nelle varie materie - il coordinatore del gruppo tecnico sull'emergenza della Conferenza delle regioni, perciò un po' più di un "signor nessuno", sostiene che il 42 percento degli interventi effettuati dall'elisoccorso riesce ad evitare il ricovero ospedaliero o in Pronto soccorso.

Ritengo perciò che, alla luce di questa precisazione, è probabile che i dati forniti dalle altre regioni, Assessore, siano congruenti con i dati pubblicati e forniti dalla Valle d'Aosta, perché proprio facendo riferimento non solo e soltanto ad interventi sanitari di stretta emergenza, ma forse anche agli altri interventi a cui lei accennava, si riesce a quantificare la percentuale dei ricoveri evitati; cosa che non accade facendo riferimento ai 527 interventi di tipo strettamente sanitario. Pur prendendo atto della risposta dell'Assessore, rileviamo che l'uso dell'elisoccorso in Valle d'Aosta è strutturato in maniera diversa rispetto a quanto non sia l'uso dello stesso mezzo di intervento nelle altre regioni e anche nelle altre regioni alpine, perché i dati delle altre regioni alpine evidenziano rapporti meno onerosi rispetto al servizio pubblico che espleta l'elisoccorso.

Di conseguenza, forse anche su questo aspetto, si tratterebbe di verificare se non ci siano gli spazi per ottimizzare le prestazioni e i costi, perché le 82 guide alpine che fanno parte dell'organico dell'elisoccorso in Valle d'Aosta mi sembrano un numero significativo dal punto di vista dell'impegno personale, ma anche in conseguenza dell'impegno finanziario per l'Amministrazione. Nell'ambito delle varie verifiche che l'Assessore sicuramente starà già facendo sul contenimento della spesa sanitaria, penso perciò che ci debba essere un occhio di riguardo sull'utilizzo dell'elisoccorso.