Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2644 del 22 maggio 2002 - Resoconto

OGGETTO N. 2644/XI Stato delle iniziative per la promozione della cosiddetta "terza stagione? turistica nella nostra regione. (Interpellanza)

Interpellanza Premesso:

- che la Legge regionale 6/2001 è finalizzata a promuovere lo sviluppo del turismo in Valle d'Aosta e, in particolare, mira a "incrementare il movimento turistico verso il territorio regionale e a favorire il prolungamento delle stagioni turistiche, nonché alla destagionalizzazione e alla più ampia diffusione sul territorio dei flussi turistici?;

- che tra le carenze croniche dell'offerta turistica valdostana figurano la chiusura della gran parte degli esercizi ricettivi durante la cosiddetta "terza stagione?, l'accessibilità e la fruizione dei siti storici e artistici nonché la favorevole combinazione dei due fattori precedenti da parte di coloro che gestiscono la stessa offerta;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

l'Assessore delegato per sapere:

1) quali sono le iniziative adottate e le risorse finora impiegate per promuovere la cosiddetta "terza stagione?;

2) quali sono i risultati conseguiti e se li ritiene soddisfacenti;

3) quali sono gli intendimenti per sopperire alle carenze croniche descritte in Premessa;

4) se ritiene che l'Osservatorio del Turismo, la cui convocazione è prevista due volte l'anno, e i consorzi, che la Regione non ha finanziato ai sensi di legge, possano svolgere - stanti tali presupposti - un ruolo concreto per l'avvio della "terza stagione?.

F.to: Tibaldi

Président La parole au Conseiller Tibaldi.

Tibaldi (FI) Parliamo di una stagione, la terza, che è piuttosto virtuale e poco reale perché, come ben sappiamo, le intenzioni sono state più volte manifestate e anche scritte in legge, però non è facile tradurre queste intenzioni, seppure lodevoli, in realtà - e lo dico senza polemica nei confronti dell'Assessore - proprio perché bisogna coordinare determinati fattori, la cui combinazione non è sempre semplice. "Stagionalità? e "destagionalizzazione? sono due parole che troviamo nella legge n. 6/2001, la legge che è stata approvata e resa efficace lo scorso anno per rilanciare tutta l'organizzazione turistica regionale e ripensarla secondo uno schema completamente diverso rispetto al passato.

I tragici eventi dell'11 settembre dello scorso anno sembravano essere propedeutici ad un rilancio della stagione invernale, questa tragicità che ha colpito tutto il mondo era stata vista anche con un occhio di speranza per gli operatori turistici come ripresa del turismo interno, di flussi turistici all'interno dei propri Stati, vista la paura che si era innescata nell'immaginario collettivo di viaggiare e di percorrere lunghe distanze.

I dati più aggiornati che ci pervengono oggi, ci dicono che questa sindrome delle lunghe percorrenze, delle distanze, dei viaggi esotici è venuta meno e la stagione invernale in Italia, Valle d'Aosta inclusa, ha fatto registrare per la montagna un calo del 2 percento. Il dato è indicativo e riguarda genericamente tutta la penisola o perlomeno la parte di penisola che è occupata dalle montagne.

Stagionalità e destagionalizzazione, dicevo, due momenti importanti che vengono ribaditi nelle premesse e anche nelle finalità della legge n. 6/2001, in particolare con questa legge si vuole incrementare il movimento turistico verso il territorio regionale, favorire il prolungamento delle stagioni turistiche, destagionalizzare e rendere più ampia la diffusione sul territorio dei flussi turistici.

La stagione invernale è diventata sempre più corta, probabilmente perché fondata sulla politica del turismo dello sci e nient'altro. Penso che questa formula si sia dimostrata superata e quindi da ripensare: non si può far ruotare tutto intorno alla presenza "dell'elemento neve?, è evidente che questo fattore non è più sufficiente, anche se la carenza o l'assenza di neve, sappiamo, che condizionano pesantemente la resa di una stagione invernale specie in Valle d'Aosta. A questo proposito sono stati stanziati dalla Regione 16 miliardi per venire incontro a quelle mancanze di cassa e soprattutto a quei deficit registrati dalle imprese che gestiscono gli impianti di risalita. Non mi soffermo su questo aspetto, che è stato trattato ampiamente dal collega Frassy nelle scorse sedute.

Stagione estiva: anche questa stagione, come quella invernale, si è ridotta notevolmente, soprattutto i giorni interessati dalla massima affluenza o dal cosiddetto "tutto esaurito?, quando si verifica, sono quelli immediatamente a cavallo del Ferragosto.

Resta la terza stagione, che è stata lanciata come idea, ma che, al di là dell'idea, non riesce a concretizzarsi. Sappiamo che è cambiata la domanda, che vede una presenza turistica in Valle d'Aosta con meno italiani e più stranieri; sappiamo che la domanda in particolare straniera è fortemente intermediata da tour operators. La permanenza dei turisti in Valle d'Aosta, come altrove, ormai si diluisce su 3-4 giorni al massimo.

La concorrenza è molto elevata, non solo quella limitrofa, cioè delle regioni alpine adiacenti alla nostra, ma anche quella a distanza, dei Paesi esotici, come dicevo prima, anche perché i pacchetti turistici oggi vengono offerti a prezzi veramente concorrenziali, decisamente più bassi che non per trascorrere una vacanza in Valle, e ci arrecano un danno che è in fondo una legittima concorrenza e una legittima competizione che orienta flussi turistici più altrove che non verso di noi.

Quali sono i problemi della terza stagione? Li abbiamo indicati in premessa e sono anzitutto da ascrivere alle carenze croniche dell'offerta turistica valdostana e cioè la chiusura di gran parte degli esercizi ricettivi che, non essendo aperti, naturalmente non possono essere a disposizione del turista sia esso avventore sia esso turista che decide di fermarsi in Valle d'Aosta e non trova l'ospitalità pronta. In secondo luogo anche la fruizione dei siti storici, artistici o culturali non è sempre possibile in Valle.

Terzo fattore: la combinazione dei due precedenti, quello che in gergo viene chiamato il "pacchetto turistico?, non può essere facilmente organizzata dai tour operators che potrebbero vendere il cosiddetto "prodotto Valle d'Aosta? a 360 gradi come auspicava l'Assessore, presentando appunto la legge n. 6. La Valle d'Aosta, di conseguenza, ha difficoltà a realizzarsi sul mercato e a penetrare in maniera forte e massiccia nell'ambito della richiesta turistica. Con questa interpellanza vogliamo cercare di fare il punto sulla situazione e sapere da lei stesso se ritiene che i risultati conseguiti, dopo anni che si predica questa terza stagione, siano soddisfacenti e quali sono gli intendimenti che intende adottare per sopperire alle carenze croniche di cui dicevo in premessa, oltre a fare una ricognizione su quelle che sono le iniziative adottate per promuovere la terza stagione; iniziative che sono di diverso tipo, come ben sa l'Assessore, iniziative che riguardano soprattutto messaggi mass-mediatici e qui mi sento di fare un'osservazione: messaggi mass-mediatici che, al di là dei tradizionali canali di promozione, partecipazioni a fiere e a workshop, vedono spesso e volentieri il Trentino Alto Adige essere più gettonato rispetto ad una Valle d'Aosta in notiziari nazionali o di network importanti.

Sarebbe bello capire una volta tanto perché non è facile anche per la Valle d'Aosta accedere alla rete nazionale per promuovere il suo prodotto. Quando si parla di vacanze e si vedono immagini relative all'estate o all'inverno, regolarmente i TG propongono immagini o servizi provenienti da altre regioni, in particolare, quando si parla di montagna, il Trentino Alto Adige ha una posizione preminente rispetto alla Valle d'Aosta, la quale purtroppo ultimamente è stata ricordata per eventi di cronaca o tragici.

Una funzione fondamentale, sempre per rimanere alla legge n. 6, dovrebbe svolgerla l'Osservatorio sul turismo, osservatorio insediatosi solo nel gennaio scorso e che si riunisce per la seconda volta solo nei prossimi giorni. È vero che la legge prevede almeno due riunioni annuali, però è altrettanto vero che questo organismo è stato previsto e pensato come "la testa? di tutto quello che è il sistema di riorganizzazione turistica regionale.

Più volte l'Assessore ha sottolineato come in questo organismo debbano essere pensati, studiati e promossi quegli indirizzi che dovranno servire a formulare le azioni di promozione del "prodotto Valle d'Aosta? e dovranno essere di supporto ad altri operatori, come i consorzi, per la creazione di pacchetti e di collegamento con le AIAT per la diffusione delle informazioni a livello regionale.

Ci sembra che questo osservatorio sia in estremo ritardo, oltre ad essere piuttosto dispersivo come numero di componenti; stentiamo a credere che possa essere effettivamente il motore di questo rilancio turistico, ancor di più se rivolgiamo le nostre attenzioni a quella terza stagione che oggi ci sembra più fantomatica che non esistente. Lasciamo all'Assessore le risposte del caso ed eventualmente replichiamo.

Président La parole à l'Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce et aux transports, Lavoyer.

Lavoyer (SA) È sempre interessante rispondere alle iniziative del Consigliere Tibaldi, intanto perché parte da un oggetto specifico per fare un pot-pourri a 360 gradi - e potremmo quindi aprire un dibattito sull'offerta turistica, la promozione, la stagionalità -, ma soprattutto perché il Consigliere è abituato a porre dei quesiti e, anziché aspettare una risposta suffragata dai dati, a proseguire con affermazioni tratte dai quesiti in premessa che diventano verità indiscutibile, e su quelle affermazioni costruire tutto il suo ragionamento: in sostanza, sostiene delle affermazioni senza fondamento, si costruisce la verità da solo, e poi da quella fa derivare tutti i suoi ragionamenti.

Il quadro da lui descritto sa di catastrofismo, e non ha nessuna rispondenza con la realtà della situazione attuale.

Per arrivare successivamente ai problemi della terza stagione, qui si è partiti dalla stagione invernale, facendo dei ragionamenti che non hanno nessun collegamento fra di loro: noi abbiamo finanziato gli impianti di risalita perché mancava la neve, perché gli stessi erano indispensabili per salvaguardare la stagione turistica, e hanno subìto, oltre i minori incassi del pendolarismo giornaliero, anche gli oneri di un innevamento artificiale che gli altri anni non è stato necessario.

È vero che è stata un'annata eccezionale, ma da lì a dire che la stagione invernale della Valle d'Aosta si è chiusa con segno negativo ce ne corre; io invito il Consigliere a prendersi i dati reali. Noi siamo invece ampiamente in positivo (… e a maggior ragione questo…).

Tibaldi (fuori microfono) … non ho detto questo…

Lavoyer (SA) … ha detto meno il 2 percento, essendo una statistica media, meno il 2 percento e, malgrado questa situazione, la Valle d'Aosta è in positivo, a maggior ragione possiamo dire di essere soddisfatti, malgrado la chiusura del Tunnel del Monte Bianco fino a poche settimane fa.

Sulla stagione estiva non ho capito quali erano i riferimenti per dire che è sempre più corta: non è assolutamente vero - e poi arriverò ai dati -, ma, per venire all'oggetto dell'interpellanza che è la terza stagione, lo abbiamo detto e ripetuto più volte che i soggetti interessati a creare i presupposti per una buona stagione turistica non possono essere solo l'Amministrazione regionale:l'Amministrazione regionale costruisce il terreno per quanto attiene alla promozione; poi vengono i consorzi, gli operatori del settore, gli operatori turistici, i tour operators, che devono vendere il prodotto, infine è chiaro che il ruolo principale nel fare l'accoglienza, al di là di quelle che possono essere le iniziative degli enti locali o delle AIAT, spetta prevalentemente alle strutture ricettive, ma questo è un tema sul quale eventualmente ritornerò.

Prendo spunto da quello che diceva il Consigliere Tibaldi per evidenziare come affermi delle cose che non sono assolutamente vere. Quando prima parlava della stagione invernale, obiettando che qui pensiamo solo allo sci, devo ricordare al Consigliere Tibaldi che sono anni che facciamo una promozione, che il dibattito è aperto, che l'azione dell'Amministrazione regionale, delle AIAT, dei tour operators, degli albergatori, degli enti locali, va proprio nella direzione di proporre un'immagine della Valle d'Aosta che non è solo neve, non è solo ambiente naturale.

Questo è solo uno degli aspetti per i quali la nostra Regione è molto conosciuta, e tra l'altro, poiché questi aspetti legati alla fruizione della natura sono quelli che caratterizzano tutto l'arco alpino, siamo consci che il turismo di montagna in senso lato è in difficoltà. Noi però ci siamo mossi, ci siamo attivati, e non solo come Governo regionale - poi arriverò ai dati, Consigliere Tibaldi -, sono anni che facciamo promozione - forse lei non la guarda - dicendo che da noi non c'è solo la neve, ma è forte la presenza di arte, cultura, tradizioni, gastronomia, facendo cioè emergere un ritratto della Valle d'Aosta a tutto tondo. Su questo lei non può muovere delle critiche all'azione del Governo regionale…

(interruzione del Consigliere Tibaldi, fuori microfono)

lei ha parlato di una stagione invernale che è in difficoltà perché puntiamo solo sullo sci, e questo non è vero, come ho già detto, proprio perché l'obiettivo principale è di destagionalizzare, di puntare sulle altre stagioni. Sulla terza stagione abbiamo puntato fortemente, ma non solo: la politica di promozione a tutto tondo punta anche sulla quarta stagione. Nel mese di maggio sono aumentati i turisti in città e dintorni, e siamo in un mese che non si può ascrivere alla stagione estiva, e non è stato sollecitato… ma tant'è: turisti in aumento in città e dintorni.

Sulla terza stagione in particolare ho i dati dei mesi di ottobre e novembre 2001 raffrontati al 2000: queste sono cose concrete, il resto sono chiacchiere, e i dati dicono: arrivi Italiani, mese di ottobre 2001, più 33 percento, novembre più 58 percento - sottolineo: malgrado il tunnel chiuso -; presenze italiane in ottobre più 34 percento, presenze italiane in novembre più 64 percento -; arrivi stranieri, ottobre più 24 percento, arrivi stranieri a novembre più 18 percento; totale arrivi complessivi più 31 percento ottobre e più 52 percento novembre. Sono dati che posso fornire al Consigliere Tibaldi, sono i dati forniti all'Amministrazione dalle AIAT che li prendono dalle presenze alberghiere. Io dico allora che possiamo aprire un dibattito, sono disponibile ad andare in commissione a spiegare le strategie e tutto quello che si vuole, ma il Consigliere non può costruire un'interpellanza su delle premesse che non sono suffragate da nulla; comunque, anche se l'interpellanza è fuori tema da questo punto di vista, cercherò di rispondere.

Le iniziative sono quelle più volte sottolineate: la predisposizione di un calendario comune per la celebrazione delle varie attività e iniziative - e la riforma del settore turistico andava anche in questa direzione: cercare di coinvolgere a tutto tondo tutto quello che esiste e opera a livello regionale, quindi Regione, comuni, AIAT, enti locali, fino alle pro-loco; e qui abbiamo fatto dei passi avanti da gigante -; la partecipazione tradizionale a fiere e manifestazioni, che hanno come argomento principale non solo la neve o lo sci, ma l'enogastronomia, la produzione artigianale, ad esempio "Artigianato in fiera? a Milano, il patrimonio culturale, la mostra di Castel Sant'Angelo, altre mostre; l'allestimento di punti di informazione legati e collegati all'ENIT.

Poi, certamente, il Consigliere Tibaldi potrà replicare, ma io porto dei dati, glieli posso fornire, sono dati oggettivi, può sentire anche gli operatori del settore. Sui risultati, quindi, penso di aver già risposto; con questo non dichiariamo che siamo pienamente soddisfatti, problemi ce ne sono ancora tanti, ma anche potenzialità e sono enormi e, per poter raggiungere compiutamente l'obiettivo, è indispensabile un'azione corretta e coordinata con gli operatori del settore, perché devo dire che un'affermazione condivido delle premesse del Consigliere Tibaldi: è difficile pretendere che il turista soggiorni in alcune strutture alberghiere della nostra Regione nel mese di settembre, se esse hanno deciso di chiudere, e non si può neanche pensare che si chiude perché non si sa quanti turisti verranno.

Non è certo questa la politica che possiamo fare nel 2002, perché è finita l'epoca del turista che passa in auto davanti a un albergo, guarda l'insegna, entra e prenota per quindici giorni. Noi come Regione stiamo modernizzando tutti questi aspetti, l'osservatorio regionale andrà proprio nella direzione di creare una rete informatica di collegamento in modo da avere ad esempio l'invenduto in tempo reale, o la disponibilità di posti letto in qualsiasi località sempre in tempo reale.

Per quanto attiene a tutti questi aspetti, quindi, penso che abbiamo imboccato la strada giusta; non dico che abbiamo risolto tutti i problemi, da questo punto di vista sono perfettamente d'accordo, ma non posso condividere le premesse di questa interpellanza che partiva da una situazione catastrofica: la situazione è invece nettamente in ripresa! Voglio sottolineare che, malgrado la chiusura del tunnel, e malgrado una crisi generalizzata del turismo di montagna, il nostro turismo ha tenuto.

L'osservatorio poi è uno strumento importantissimo e indispensabile, è il luogo dove le varie categorie e le varie associazioni trovano un momento di sintesi per affrontare le problematiche.

Posso condividere, ribadisco che alcuni problemi ci sono, anche di tipo culturale, nella nostra Regione, nell'approccio al settore turistico, ma non posso accettare il taglio di questa interpellanza che parte dall'assunto di una situazione negativa, perché al contrario i dati sono molto confortanti.

Président La parole au Conseiller Tibaldi.

Tibaldi (FI) La terza stagione ha un effetto fortemente emotivo nei confronti dell'Assessore Lavoyer perché ogni volta che ne parliamo sembra scattare in lui una reazione incontrollata. Non mi soffermo sulle dichiarazioni che mi ha attribuito, stravolgendole, perché quello che ha detto probabilmente serviva per giustificare una sua posizione. Ho semplicemente ribadito che le due stagioni, le principali, quella invernale e quella estiva, si stanno accorciando come offerta e come domanda turistica e qui i dati penso che siano incontrovertibili e, d'altro canto, la terza stagione stenta a decollare.

L'Assessore mi propina dei dati relativi ai mesi di ottobre e novembre 2001 rispetto all'anno precedente, che sono entusiasmanti, e io ne prendo atto. Mentre lei parlava, mi sono permesso di chiederle qual è la fonte, lei dice che la fonte sono le diverse AIAT, che prende a base i dati rilevati dagli albergatori; io mi permetto di dire questo: sappiamo qual è il sistema di finanziamento delle AIAT che si fonda anche sulla quantità di affluenza turistica nei singoli comprensori, sappiamo quindi che le AIAT hanno interesse a dimostrare che nei singoli comprensori ci sia un determinato livello di flusso…

(interruzione dell'Assessore Lavoyer, fuori microfono)

… noi prendiamo atto che questi dati sono forniti dalle AIAT, così come abbiamo preso atto del funzionamento del sistema di finanziamento di questi enti di accoglienza. D'altronde la legge n. 6/2001 pone nell'osservatorio regionale un sistema di banca dati che deve essere creato, una fonte più certa di quella esistente per avere dati che siano più veritieri; se questi dati siano veritieri o verosimili, questo non glielo so dire, ne prendiamo atto e basta. Sta di fatto che non ci sembra di vedere in Valle d'Aosta tutti questi turisti nella cosiddetta "terza stagione? che appare più un fantasma come gli stessi turisti che sono stati annunciati adesso numericamente.

Lei ha detto una cosa che, purtroppo per lei, conferma quello che le ho detto io. Il turismo di montagna, diceva, in senso lato è in crisi e quindi, se io le cito un dato pubblicato su un quotidiano economico che, facendo riferimento ad una media nazionale, segnala un 2 percento di calo, non è un dato che mi sono inventato. Glielo ho citato e non glielo ho scritto nelle premesse perché non lo possedevo ancora. Sta di fatto che gli strumenti messi a disposizione da quella legge e in particolare gli organismi che dovrebbero occuparsi e l'uno di commercializzazione, l'altro di accoglienza e l'altro ancora di promozione, sembra che stentino ad armonizzarsi fra di loro per dare un indirizzo alla politica turistica che sia più definito.

Lei ha detto anche che si deve riconcentrare nell'Assessorato la politica di promozione e che l'Assessorato sta facendo la promozione; ne prendiamo atto, lo vediamo dalle delibere che ci sono notevoli risorse che sono spese in questa direzione, purtroppo, come le dicevo prima, vediamo che appare molto più spesso una Regione concorrente come il Trentino Alto Adige, che non la Valle d'Aosta sui grandi network nazionali e di questo ce ne rammarichiamo.

Una contraddizione in termini che sussiste anche nelle sue dichiarazioni è quando lei dice che aumentano i turisti nella terza stagione, quando gli alberghi sono in realtà chiusi, come fanno allora ad aumentare i turisti? Sono turisti che si rivolgono all'extralberghiero, alle seconde case? Quei dati eclatanti o rassicuranti che lei ha poc'anzi annunciato non trovano corrispondenza nella disponibilità degli albergatori di essere aperti in quel periodo perché la stessa ADAVA, nell'assemblea che fece qualche mese fa nel salone delle manifestazioni, confermò, per bocca del suo Presidente, che una delle caratteristiche delle imprese turistico-ricettive valdostane è che sono produttive per una porzione estremamente ristretta dell'anno e queste imprese sono il 90 percento della totalità.

Perciò solo 10 imprese su 100 sono aperte e possono offrire il loro servizio tutto l'anno ai turisti. Io abito in una zona a forte vocazione turistica nell'ambito del territorio regionale, se lei in questi giorni capita in quella zona e deve recarsi a mangiare al ristorante, vede che purtroppo durante la settimana molti esercizi sono chiusi; quindi non è che ci sia questa offerta aperta e continuativa a favore dei turisti.

Prendiamo atto favorevolmente dei dati che lei ci ha detto, ma su questi stessi dati, sulle fonti, sulle modalità di raccolta e di censimento di questi flussi vogliamo sollevare qualche perplessità che verrà probabilmente dissipata quando entrerà in funzione quell'organismo che è stato pensato e previsto per fare censimenti più credibili e più verosimili.

Un'ultima osservazione riguarda il ruolo dei consorzi, che dovrebbero essere, insieme ai singoli operatori privati, i "motori della commercializzazione? e che sono trattati nella quarta domanda dell'interpellanza, alla quale probabilmente l'Assessore non ha attribuito molta rilevanza.

Perché non gli abbia dato molta rilevanza non ci è dato conoscerlo, sta di fatto che questi consorzi, che sono stati studiati e incentivati anche con la legge n. 19 come "motori della commercializzazione?, oggi sembrano attraversare uno stadio da impasse.

Come mai questo, Assessore? Come mai non si crea la necessaria cinghia di trasmissione fra l'accoglienza svolta dalle AIAT, la promozione svolta dall'Assessorato e la commercializzazione svolta dagli operatori turistici che possono essere anche associati in forma consortile? Perché evidentemente il meccanismo, pur avendo degli strumenti e una legge che ha un impianto tutto sommato condivisibile, non è stata avviata nella maniera adeguata.

Il nostro invito è quello di cercare di dare un indirizzo più definito, più concreto e soprattutto più realistico a quelli che sono i propositi che lei più volte ha manifestato non solo in sede di illustrazione di questi disegni di legge, ma anche in risposta a numerose interpellanze che hanno fatto cenno e alle due stagioni e alla terza stagione.

Oggi si parla di terza stagione come stagione che a nostro avviso è ancora fantasma, come i turisti che lei poc'anzi ci ha enunciato, anche perché vediamo che si comprimono le due stagioni tradizionali: quella invernale e quella estiva. Il suo impegno in entrambe le direzioni deve essere più efficiente ed efficace perché ha gli strumenti legislativi a disposizione, come a sua disposizione ha anche numerose risorse che potrebbero essere impiegate in senso più efficace.