Oggetto del Consiglio n. 2643 del 22 maggio 2002 - Resoconto
OGGETTO N. 2643/XI Strategie del Governo regionale in materia di entrate finanziarie in vista dell'approvazione del disegno di legge "Delega al Governo per la riforma fiscale". (Interpellanza)
Interpellanza Considerato che la Camera dei Deputati ha in data 8 maggio 2002 approvato il disegno di legge "delega al Governo per la riforma del sistema fiscale?;
Evidenziato che il Ministro Tremonti ha annunciato la ridefinizione delle aliquote IRPEF (poi denominata IRE) in sole due fasce di imposizione 23% e 33% e una sola al 33% per l'IRPEG;
Considerato che tale riforma, di riduzione dell'imposizione fiscale, è fortemente voluta dalla maggioranza dei cittadini e dalle imprese;
Rilevato che tale riduzione impatterebbe inevitabilmente sulle entrate del bilancio regionale se non adeguatamente pianificato e gestito;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
la Giunta regionale al fine di conoscere:
1) se sono stati predisposti studi ed approfondimenti circa tale opportunità, e cosa indicano tali studi;
2) gli intendimenti della Giunta su questo delicato tema e le strategie che intende adottare per prepararsi a tale opportunità.
F.to: Lattanzi
Président La parole au Vice-président Lattanzi.
Lattanzi (FI) Chiedo scusa all'aula per i pochi minuti di ritardo e devo chiedere scusa anche al Consigliere Cuc per l'ultimo confronto che abbiamo avuto nel corso del Consiglio scorso, avevo male interpretato le sue dichiarazioni: prendo atto delle precisazioni che ci sono state fra lui e me e voglio scusarmi pubblicamente per aver male interpretato le sue dichiarazioni.
Abbiamo ritenuto importante portare in aula un argomento che fra l'altro stamani è stato posto alle cronache dei giornali in maniera riteniamo un po' strumentale, tuttavia l'argomento è importante, è un argomento sul quale "ruotano? le scelte di questa Amministrazione, delle future amministrazioni, ma soprattutto scelte che in qualche maniera coinvolgeranno le prospettive della nostra Regione.
L'8 maggio è stato approvato il disegno di legge per la delega al Governo per la riforma del sistema fiscale, una riforma che è già stata ampiamente annunciata dal Ministro Tremonti, una riforma ampiamente voluta perlomeno dalla maggioranza degli Italiani, con la famosa riduzione delle tasse dei cittadini, che evidentemente pongono tutta una serie di questioni: da una parte i cittadini chiedono di pagare meno tasse e dall'altra è necessario non semplicemente abbassare le aliquote, ma anche creare le condizioni perché i costi diminuiscano, l'apparato dello Stato, delle regioni, delle province e dei comuni si devono riorganizzare per poter rispondere a questa esigenza che i cittadini hanno, cioè quella di vedere alleggerito il carico fiscale, ma anche e soprattutto per le imprese che si trovano a doversi confrontare nel panorama della competitività internazionale e che vedono in questo provvedimento una boccata di ossigeno per poter dare occupazione e quindi benessere al Paese e quindi anche alla nostra piccola Regione.
È una riforma fortemente voluta, è una riforma che ha già anticipato alcuni importanti provvedimenti come quello della volontà di un'imposizione non più su plurialiquote, ma solo su due aliquote per le persone fisiche: il 22 percento e il 33 percento… per le persone fisiche, che si chiamerà IRE, e una sola aliquota, il 33 percento, per le aziende.
Questo tipo di riforma, che inizia il suo iter di elaborazione e di confronto, se potrà essere autorizzata dal Parlamento il più presto possibile, metterà in condizioni sicuramente i cittadini di essere più tranquilli, più ricchi e dall'altra parte le imprese di essere più competitive.
Inevitabilmente però, per quanto riguarda la nostra Amministrazione, che ha un'opportunità importante nel prelievo dei nove decimi di questo riparto fiscale, crediamo che questa riforma in qualche modo - non sappiamo se in maniera positiva, neutra o negativa - avrà un impatto su queste entrate. Ci chiediamo quindi con preoccupazione se questa Giunta ci può comunicare quali sono stati gli studi o le valutazioni o gli approfondimenti che questa opportunità può disegnare e anche quali sono gli intendimenti della Giunta rispetto alle strategie che si intendono impostare per affrontare questa opportunità, ripeto, per i cittadini, ma evidentemente impegno di programma per le amministrazioni di qualunque colore in questo senso.
Naturalmente il bilancio regionale è forse più fortemente interessato di altre regioni vista la nostra opportunità dei nove decimi e di quello che ne consegue: mi riferisco ai servizi che con questi nove decimi l'Amministrazione regionale può offrire ai cittadini valdostani. Siamo in attesa di sentire dall'Assessore al bilancio e finanze quali sono gli intendimenti di questa Giunta.
Président La parole à l'Assesseur au budget, aux finances et à la programmation, Agnesod.
Agnesod (UV) L'argomento oggetto dell'interpellanza è un argomento particolarmente delicato nei confronti del quale la Regione ha posto la massima attenzione.
Per rispondere in maniera compiuta, e mi auguro esaustiva, alle domande poste dal Consigliere, devo ripercorrere alcune tappe ed evidenziare alcuni passaggi riferiti a questo disegno di legge. Il disegno di legge di delega per la riforma del sistema fiscale è stato licenziato dal Governo il 20 dicembre 2001, il contenuto è essenziale, basato su alcuni principi e - come dice il titolo stesso - demanda l'applicazione dei principi a norme attuative da mettere in atto nel corso degli anni a venire, tali da assicurare oltretutto coerenza sia con gli equilibri di finanza pubblica, delineati negli strumenti di programmazione finanziaria, adottati annualmente, sia con gli impegni derivanti dai programmi di stabilità concordati con l'Unione europea.
La nostra Regione, quindi, ha seguito attentamente, d'intesa con i Parlamentari valdostani, l'analisi e il dibattito su questo progetto. Ci sono stati parecchi incontri fra Assessori alle finanze e al bilancio di tutte le regioni, ci sono state riunioni di Conferenza dei Presidenti in cui è stato ribadito il concetto, che poi ha originato l'emendamento da noi proposto e votato in aula, alla Camera dei deputati, con delle modifiche; il testo che è stato votato alla Camera non va bene, è diverso da quello che avevamo proposto e non risponde esplicitamente alle esigenze specifiche della Valle d'Aosta.
Da parte nostra, quindi, d'intesa con i nostri Parlamentari, riproporremo il nostro emendamento quando il provvedimento sarà discusso in Senato - e sarà questione di poco tempo -: si tratta di una norma di salvaguardia delle nostre entrate che ci pone al riparo da impatti immediati. L'analisi compiuta dagli Assessori regionali su questo disegno di legge non è priva di perplessità - e qui non dico che ci siano le regioni Rosse o le regioni di Sinistra o di Destra oppure le regioni e le province autonome -, ma è un documento di tutte le Regioni che presenta alcune perplessità, nel quale si riconosce la necessità di fondo di una semplificazione, di un alleggerimento fiscale ai fini di un rilancio e di uno sviluppo degli investimenti.
Questo punto fondamentale è stato raggiunto nel testo del disegno di legge in esame, ma all'interno di questo provvedimento ci sono dei "lati? su cui non siamo d'accordo come regioni, sono perplessità che si traducono in alcuni passaggi del testo predisposto dalle regioni stesse.
Il Governo e il Parlamento non possono disattendere il contenuto del nuovo articolo 119 della Costituzione che, "territorializzando" il gettito dei tributi erariali e demandando a comuni, province e regioni il compito di stabilire ed applicare tributi ed entrate proprie, ha implicitamente assegnato anche a questi livelli istituzionali un ruolo primario nel sistema della finanza pubblica e del sistema tributario, in altre parole non è possibile escludere gli altri livelli istituzionali con la presunzione che venga riformata solo la fiscalità statale.
Questa è l'opportunità che chiediamo di cogliere in questa modifica del sistema fiscale: noi vorremmo avere la possibilità di agire attraverso un vero federalismo fiscale con una parte dell'aliquota a disposizione totale della Regione, quindi non i nove decimi, ma i dieci decimi a disposizione totale della Regione per poter agire sulle crisi d'area - noi abbiamo avuto tali crisi con la chiusura del tunnel, con i fatti alluvionali del 2000 -, adesso c'è la FIAT che sta chiudendo a Torino, quindi c'è la necessità di intervenire a livello d'area, a livello di Regione, da parte della Giunta regionale di competenza. Chiediamo che questo provvedimento venga articolato in maniera tale da lasciare uno spazio alla fiscalità regionale all'interno della fiscalità globale.
Non possiamo aggiungere ulteriori tributi, noi abbiamo sempre rifiutato l'aggiunta, non solo noi, ma anche le altre regioni, alcune lo hanno fatto e altre no, aggiungere una fiscalità ad una fiscalità di base già elevata diventa problematico per l'economia quindi, per il rilancio dell'economia, ci sono momenti in cui è necessario agire a livello di area.
Siamo stati sentiti - l'Assessore Colozzi della Regione Lombardia quale Coordinatore e il sottoscritto quale Rappresentante di una Regione a statuto speciale - dalla Commissione finanze della Camera a cui abbiamo espresso queste nostre perplessità. È da notare la regressione rispetto al decreto legislativo n. 56/2000 sul federalismo fiscale, laddove si torna al sistema dei trasferimenti, ma soprattutto la contraddizione con il nuovo articolo 119 della Costituzione che delinea quattro fonti di entrate: entrate proprie, quote di compartecipazione al gettito dei tributi erariali, quote di partecipazione al fondo perequativo e risorse aggiuntive e interventi speciali, limitando esclusivamente i trasferimenti al fondo perequativo e gli interventi speciali.
Tornando ad oggi, in un incontro fra il Ministro dell'economia, la Confindustria e le altre organizzazioni della piccola, media impresa e del commercio, è emerso che per il 2003 si profila un piccolo intervento fiscale e la sede per decidere l'entità e la qualità dell'intervento sarà la prossima finanziaria quando si avrà un quadro preciso delle risorse da destinare.
Si tratta quindi di un intervento a moduli e per il 2003 ci sarà forse un ritocco dell'attuale aliquota del 24 percento, che riguarda i redditi fino a 15.400 euro, riducendola al 23 percento; si abolirà l'attuale aliquota del 18 percento per i redditi fino a 10.300 euro. Si tratta quindi più che altro di una compensazione alla pari perché si abbassa di un punto, dal 24 al 23, e si annulla quella del 18, questa almeno è l'ipotesi fatta dal Governo.
L'IRPEG dovrebbe passare dall'aliquota 36 a 35 per le imprese, ma questa è solo un'ipotesi, nulla è ancora stato deciso, come non sembra non vi sia ancora nessuna manovra sull'IRAP per il 2003: tutto dipenderà dalla spesa e tutto "nascerà" in finanziaria. È evidente che, di fronte a tanta incertezza, è impossibile o, meglio, è azzardato spendere in studi delle risorse che sono utili e sempre più scarse.
Gli studi sull'impatto di aliquote fiscali sono molto aleatori perché è difficile cogliere le ricadute che si possono verificare in una società complessa come la nostra, un esempio al riguardo sono i mega studi effettuati dallo Stato sull'IRAP che garantivano risultati mai ottenuti e che hanno prodotto un risultato oltremodo negativo e non mi si venga a dire che esistono studi di Destra o di Sinistra: queste società analizzano in maniera asettica i numeri, non possono tener conto di momenti esterni diversi, quali i consumi delle famiglie, l'euforia di certi fattori che creano fiducia e ripresa.
L'uscita dal "sommerso? dimostra come gli studi siano contraddittori. Due illustri Ministri, Maroni e Tremonti, Ministri in carica e dello stesso Governo, giungono a conclusioni discordanti, ad opposte valutazioni e anche a valutazioni pesantemente discordanti, quindi, seriamente la nostra scelta è quella di affidarci alle nostre risorse, alle professionalità di cui disponiamo e che hanno dimostrato di avere la capacità e la preparazione necessaria per garantire la Regione. Stiamo monitorando la situazione nei suoi vari momenti del percorso, ma da alcuni anni attendiamo dallo Stato i dati completi, disaggregati sulle varie imposte per settore, per fasce, per tutti i tributi e non solo per l'IRAP. Secondo le ultime informazioni dovremmo averli in tempi ragionevoli, questo è il nostro augurio perché tali informazioni ci consentiranno di lavorare ancora meglio in un ambiente con funzionari che conoscono a fondo la nostra realtà.
A questo riguardo devo dire che sin dal mese di settembre 2001, quando non esisteva ancora nulla di scritto, ma si sentivano solo dei discorsi sulla futura possibile riforma fiscale, in maniera prudenziale abbiamo previsto nel nostro bilancio una flessione lieve del 4 percento dell'IRPEF sul pluriennale per avere un dato che sia una proiezione conseguente ai ritocchi al basso delle aliquote base, poi, se questa riduzione non ci sarà perché questa riduzione comporterà uno sviluppo maggiore delle nostre attività economiche, sicuramente nei consuntivi queste "cose" si recupereranno, ma prudenzialmente abbiamo fatto questo tipo di valutazione.
Con questo voglio dire che, se la prima domanda è da intendersi: se sono stati predisposti studi affidati quali consulenze a società esterne, la risposta è negativa, se invece si intende se sono stati avviati studi e approfondimenti su questo problema a livello di strutture interne, la risposta è affermativa. Certo, stiamo lavorando, purtroppo, non bene a causa dell'incertezza dell'insieme del provvedimento e della materia; stiamo analizzando quale evoluzione potrà esserci dopo il periodo di salvaguardia e quindi siamo pronti ad elaborare strategie nel momento in cui esistono dei dati certi su cui lavorare.
Faccio presente che il testo del disegno di legge dovrà ancora essere votato in Senato e solo dopo sapremo a grandi linee i principi che saranno contenuti nel testo, si tratterà di linee guida su cui dovrà esserci un'attuazione progressiva attraverso norme specifiche emanate dal Governo in funzione della delega acquisita.L'auspicio mio, e credo di tutti in quest'aula, quindi è che si tenga conto delle esigenze di questa comunità, questa piccola comunità di montagna che vuole continuare a vivere e ad esistere esprimendo con dignità tutte le sue potenzialità.
Président La parole au Vice-président Lattanzi.
Lattanzi (FI) È evidente che non è un'interpellanza che apre un dibattito perché avremmo potuto presentare una mozione o una risoluzione e chiedere all'aula di intervenire su questo argomento. Noi riteniamo che ci siano altri luoghi… anzi crediamo che il luogo primo che l'Assessore dovrebbe sin da subito "approcciare" sia la II Commissione competente in materia che credo abbia il diritto di conoscere in maniera più approfondita di un'interpellanza anche le preoccupazioni espresse sui giornali di oggi.
Non posso dichiararmi soddisfatto o insoddisfatto rispetto a questa risposta. Io sono preoccupato, Assessore, perché noi abbiamo fatto due domande, alla prima lei ha tergiversato, io posso dirle che noi intendevamo studi di qualunque genere, esterni o interni, lei dice che ci sono studi interni, però aggiunge di non disporre dei dati e in sostanza dice di "navigare a vista".
Questo "navigare a vista" ci preoccupa perché è vero che le deleghe e i provvedimenti non sono ancora precisi e puntuali, quindi i dati non sono ancora stati definiti, ma è altrettanto vero che le intenzioni di questo Governo sono abbastanza chiare sotto l'aspetto degli obiettivi da raggiungere.
Potranno essere un punto in più o due in meno, un anno prima o un anno dopo, ma credo che gli intendimenti di questo Governo, al di là del colore che rappresenta, siano chiari, così come credo che sia altrettanto chiaro che la Regione Valle d'Aosta, in un contesto di evoluzione di una forte volontà di riduzione dell'impatto della fiscalità sui cittadini e sulle imprese, debba potersi chiedere come difendere la propria dignità e la propria autonomia.
Abbiamo il sospetto di aver percepito, ma spero che sia un errore di percezione, che la strategia di questa Amministrazione - e, se così fosse, sarebbe una condanna per questa Regione - è quella di capire come si muovono le cose, ma di andare a compensare eventuali riduzioni di bilancio con nuove richieste di trasferimenti in funzione del fatto che siamo diversi, siamo particolari; se invece questo fosse l'atteggiamento mentale, credo che siamo fuori strada…
(interruzione dell'Assessore Agnesod, fuori microfono)
… perfetto, se abbiamo capito male, siamo ancora più contenti, ma rimaniamo preoccupati perché le risposte sono secondo noi troppo interlocutorie in quanto questa risposta avrebbe potuto avere un senso forse un anno fa ma, alla luce delle dichiarazioni, dei provvedimenti adottati alla Camera, dei progetti ampiamente specificati di riduzione dell'impatto fiscale, noi dobbiamo aver presente che noi il federalismo fiscale lo stiamo già vivendo nel fatto di trattenere i nove decimi delle tasse che i Valdostani pagano in Valle d'Aosta. È chiaro che è importante capire di quanto sarà questo impatto…
(nuova interruzione dell'Assessore Agnesod, fuori microfono)
… questo è un altro discorso che possiamo affrontare, ma non so se vi conviene affrontarlo, non oggi almeno. A questa interpellanza ci aspettavamo una risposta più convincente, rimaniamo preoccupati, a questo punto riteniamo che l'audizione dell'Assessore in II Commissione sia urgente.
Auspichiamo che in quella sede, avvalendoci degli studi di cui l'Assessore ha parlato, studi fatti dai dirigenti e dalle professionalità interne, studi che noi riteniamo più che sufficienti perché abbiano un apparato che paghiamo profumatamente e che è opportuno utilizzare, si possa andare più nel dettaglio in quelle che sono le volontà di questa Giunta e delle forze politiche che voi rappresentate, anche se siamo a fine legislatura e un anno è poco, ma è tanto per quello che succederà in questo anno.
Ribadiamo la nostra preoccupazione, crediamo che questa interpellanza abbia avuto il merito, in tempi di cronaca fiscale e finanziaria, di porre una questione che riteniamo abbia il merito di andare in commissione.
Andiamo in commissione, Assessore, perché a maggior ragione dopo la risposta che ha dato oggi noi siamo molto, molto preoccupati!