Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2631 del 22 maggio 2002 - Resoconto

OGGETTO N. 2631/XI Rappresentanza, nel Consiglio dei sanitari, di tutte le categorie professionali appartenenti al ruolo sanitario che concorrono all'esercizio dell'attività assistenziale. (Interrogazione)

Interrogazione Preso atto del documento con cui le organizzazioni sindacali e le RSU dell'USL della Valle d'Aosta hanno chiesto alla Direzione Sanitaria che fossero sospese le elezioni del Consiglio dei Sanitari, data l'attuale esclusione dei rappresentanti dei tecnici della riabilitazione e del personale di vigilanza ed ispezione da tale organismo;

Considerato che il Consiglio dei Sanitari, in quanto organismo eletto con funzioni di consulenza tecnico-sanitaria, dovrebbe vedere la presenza di tutte le categorie professionali appartenenti al ruolo sanitario che concorrono all'esercizio dell'attività assistenziale;

Visto quanto evidenziato dalla Direzione Generale dell'USL che, "pur non intendendo contestare quanto rilevato? dalle OO.SS. e RSU, comunica l'impossibilità, stante la normativa attuale, di rispondere in modo positivo alle succitate richieste delle OO.SS. e delle RSU;

Ritenendo che comunque vada data una risposta all'esigenza di rappresentanza espressa dalle categorie succitate;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

l'Assessore competente per sapere:

1) se è possibile, a suo avviso, cambiare la normativa regionale e se su questa possibilità si è già formata una volontà politica.

F.to: Squarzino Secondina - Beneforti

Président La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Vicquéry.

Vicquéry (UV) L'Assessorato ha già provveduto, con una nota del 9 maggio indirizzata alle RSU e all'Associazione logopedisti valdostani, a fornire una risposta circostanziata alle esigenze di rappresentanza in seno al Consiglio dei sanitari manifestata da taluni dei rappresentanti del personale addetto alla riabilitazione, del personale di vigilanza ed ispezione dipendente dall'azienda USL.

Come peraltro già comunicato ai soggetti direttamente interessati da parte della Direzione dell'azienda, l'esclusione degli operatori sanitari professionali addetti alla riabilitazione, vigilanza ed ispezione dall'elettorato attivo e passivo per l'elezione del Consiglio dei sanitari è scaturita dalla mancata previsione delle categorie professionali di cui trattasi nell'articolo 24, comma 3, della legge regionale 25 gennaio 2000, n. 5, la quale legge riprendeva mutuando la previsione dell'articolo 3, comma 12, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, recante: "Riordino delle discipline in materia sanitaria", che non dava spazi interpretativi.

Il problema che si pone è che i logopedisti rientrano nella categoria del personale di riabilitazione, ma questa categoria è rappresentata dai terapisti della riabilitazione, questo è il nocciolo della questione. A tal proposito l'Assessorato trasmise, con nota in data 29 agosto 2001, a tutte le organizzazioni sindacali la bozza di deliberazione poi adottata dalla Giunta regionale con il n. 4517 in data 26 novembre 2001 che è contestata dai logopedisti, ma non ricevette all'epoca nessuna osservazione.

In relazione al ruolo di organo tecnico-consultivo svolto dal Consiglio dei sanitari e all'apporto professionale che le categorie di cui trattasi possono dare, l'Assessorato ha comunicato la propria disponibilità ad aprire un confronto per procedere alla modificazione della legge regionale n. 5 allo scopo di estendere la rappresentanza in seno al Consiglio dei sanitari al personale sanitario citato in oggetto, fermi restando i criteri di rappresentatività paritetica delle singole organizzazioni sindacali, il che significa che, per poter modificare la legge regionale, deve esserci un'intesa fra le organizzazioni sindacali perché qualcuno rinunci al posto dei logopedisti perché di fatto non può non esserci la pariteticità fra medici da un lato e personale del comparto dall'altro.

Comunque ho manifestato, e lo ribadisco in questa sede, la mia disponibilità, se ci sarà l'accordo sindacale, a modificare la legge regionale n. 5.

Président La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.

Squarzino (PVA-cU) Prendo atto che c'è la volontà politica di dare una risposta alle richieste dei tecnici della riabilitazione e del personale di vigilanza ed ispezione, volontà politica che era già presente nella risposta data dallo stesso Direttore generale, Dott.ssa Riccardi, la quale proprio in data 6 maggio ha scritto, in riferimento alla richiesta: "non abbiamo nulla da eccepire?.

E dietro tale affermazione c'è un ragionamento molto semplice che possiamo così riassumere: "In questo momento non si può esaudire la richiesta che viene fatta da queste categorie professionali, però non si intende contestare le motivazioni in base alle quali queste persone dovrebbero essere rappresentate?.

Pare quindi rilevarsi che la stessa azienda si renda conto che è importante avere, all'interno di un organismo che è essenzialmente consultivo in cui vengono valutate alcune scelte relative a singoli settori, la valutazione, la condivisione di queste stesse categorie. Ci sono due elementi ancora problematici rispetto alla sua risposta, Assessore.

Primo elemento: di fatto questo Consiglio dei sanitari è stato eletto e si è formato, non si sono sospese le elezioni, per cui ancora per un quinquennio questo Consiglio dei sanitari funzionerà con questa composizione.

Secondo elemento, a mio parere negativo: lei ha espresso la volontà politica di dare una risposta positiva a patto che all'interno delle categorie i soggetti decidano chi rimpiazzerà l'altro…

(interruzione dell'Assessore Vicquéry, fuori microfono)

… questo è il punto fondamentale. Lei sa bene che questa problematica è stata sollevata in altre regioni, anche di fronte al TAR. Ad esempio, il TAR della Lombardia ha dato ragione alle richieste delle professioni e ha dichiarato che queste professioni devono essere presenti nel Consiglio dei sanitari. Tant'è vero che la Regione Lombardia, in seguito all'ordinanza del TAR, non ha detto: "Allora modifichiamo la delibera e vediamo quale categoria tecnica intende sostituire l'altra finora rappresentata".

Ha detto chiaramente che integra - questa è la parola che lei non ha usato, Assessore, e che mi preoccupa - la composizione dell'organo consiliare indicendo nuove elezioni. Noi le chiediamo pertanto, Assessore, di non dire: "Va bene, la legge prevede che ci debba essere una rappresentanza del personale tecnico-sanitario, a noi non importa che tipo di personale sia rappresentato, le varie categorie del personale tecnico-sanitario si mettano d'accordo e ne scelgano uno".

No, Assessore, non è questo il problema, il problema è un altro ed è che questo Consiglio dei sanitari va integrato con i rappresentanti di queste categorie, dopo la sentenza del TAR è possibile integrare la nostra legge.

Le chiediamo quindi ufficialmente, Assessore, che si provveda ad integrare la composizione dell'organo consiliare, indicendo nuove elezioni, altrimenti lei dà una risposta apparentemente di apertura, una risposta di facciata, dicendosi disponibile al confronto poi nei fatti dice: "O voi o gli altri".

In tal modo, lei trasferisce all'interno delle categorie una diatriba fra chi è più importante. Ma il problema non è questo: tutte sono ugualmente importanti, Assessore e tutte hanno diritto di rappresentanza.