Oggetto del Consiglio n. 2609 del 8 maggio 2002 - Resoconto
OGGETTO N. 2609/XI Convenzione tra l'Amministrazione regionale e la società Pluritec di Ivrea per il trasferimento in Valle dell'attività produttiva. (Interpellanza)
Interpellanza Premesso:
- che lo scorso autunno l'Amministrazione regionale ha siglato un protocollo di intesa con la Pluritec di Ivrea, la quale trasferirà in Valle d'Aosta entro la primavera 2003 la propria attività produttiva, che la Regione si è impegnata nei confronti dell'azienda a:
- attrezzare all'uopo l'ex stabilimento Akerlund,
- concedere un contributo in conto capitale sino ad un importo massimo di 800.000 Euro,
- detrarre dal canone di locazione i costi dei lavori di adeguamento sostenuti sino ad un massimo di 1.200.000 euro,
- finanziare gli investimenti necessari all'esercizio dell'attività produttiva.
- che lo stabilimento Pluritec di Burolo ha messo in cassa integrazione a zero ore 70 dipendenti dal 18/03 al 08/06;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
la Giunta regionale per sapere:
1) quali delle condizioni dell'accordo dell'ottobre u.s. hanno ad oggi avuto applicazione;
2) quali garanzie ha offerto la Pluritec S.p.A. all'Amministrazione regionale a tutela dei finanziamenti e degli impegni sostanziali previsti dal protocollo citato in premessa;
3) se, alla luce della situazione di crisi della Pluritec S.p.A., è intendimento della Giunta modificare la convenzione stipulata con la stessa azienda.
F.to: Frassy - Tibaldi
Presidente La parola al Consigliere Frassy.
Frassy (FI) Il nostro gruppo ha sempre cercato di seguire con attenzione le dinamiche della politica industriale in questa Regione, dinamiche che passano attraverso l'Amministrazione regionale per quello che è il ruolo importante che svolge l'Amministrazione regionale non solo come ente pubblico, ma anche come soggetto finanziatore, erogatore di finanziamenti diretti o tramite Finaosta e anche per la particolarità forse un po' tutta valdostana di essere anche il detentore di aree strategiche adatte agli insediamenti industriali.
La vicenda che solleviamo con questa interpellanza è - se vogliamo usare un termine medico - di tipo preventivo, nel senso che stiamo chiedendo notizie su un'ipotesi di insediamento industriale che non ha ancora trovato completa concretizzazione. Sappiamo peraltro che su questa ipotesi la Giunta regionale ha investito parecchio della propria immagine e della propria comunicazione e ha investito anche parecchio in termini di disponibilità finanziarie e di altri tipi di disponibilità inerenti le aree stesse.
Sappiamo che nell'ottobre 2001 è stata siglata una convenzione fra l'Amministrazione e la Pluritec, una convenzione che per certi versi non è nuova perché riprende clausole che abbiamo già visto trovare applicazione con altre aziende che riepilogo velocemente: contributi in conto capitale fino al 40 percento delle spese fino ad un ammontare massimo di 4 miliardi - all'epoca si ragionava ancora in lire -, detrazione dal canone di locazione di un ammontare massimo fino a 2,5 miliardi e un'ipotesi generica di finanziamento per quelli che saranno gli investimenti necessari all'attività produttiva che si andrà ad insediare. L'insediamento è previsto da qui a circa un anno e dovrebbe avvenire in quegli spazi che erano stati dati all'Akerlund, sappiamo come è finita la vicenda dell'Akerlund!
Fatta questa premessa, abbiamo alcune preoccupazioni sulla prospettiva di questa operazione di politica industriale alla luce di notizie che sono state diffuse e che sono ormai di dominio pubblico che riguardano il ricorso alla cassa integrazione da parte dello stabilimento principale dell'attività industriale della Pluritec ed è lo stabilimento che ha sede nel vicino Canavese a Burolo.
Risulta, come scriviamo nella nostra interpellanza, che siano state messe in cassa integrazione il 50 percento di quelle maestranze, una cassa integrazione pesante in quanto a zero ore che dovrebbe avere decorrenza effettiva dal 18 marzo all'8 giugno; si vedrà se qui all'8 giugno ci saranno evoluzioni positive o negative rispetto alla problematica che ha portato l'azienda a chiedere questa cassa integrazione. È evidente che non possiamo non preoccuparci di quanto accade in quella azienda in riferimento a quelli che sono gli accordi di tipo economico e finanziario sui quali la Giunta ha puntato molto nello scorso autunno, anche perché, leggendo quella convenzione, abbiamo recepito come gli oneri dell'Amministrazione regionale sono oneri che vengono attivati fin da subito, ovviamente, dovendo preparare l'insediamento dell'azienda, mentre gli impegni dell'azienda si vedranno al momento dell'insediamento.
Vorremmo sapere innanzitutto in quali parti e in quali entità di tipo finanziario, e non solo, si è avuta realizzazione rispetto al protocollo siglato lo scorso autunno e vorremmo anche capire in base a quali garanzie è stata siglata questa convenzione perché l'esperienza ci dice come spesso sulle garanzie ci sia stata della leggerezza e, rimanendo soltanto all'Akerlund che occupava quello stabilimento, ricordiamo ancora come l'azienda abbia chiuso e la Regione avanzi ancora parecchi miliardi che verranno recuperati con una dilazione lunga ad un tasso estremamente vantaggioso per l'Akerlund perciò vorremmo capire che tipo di garanzie l'azienda ha offerto all'Amministrazione a tutela degli impegni finanziari che avranno attuazione quanto prima, se già non l'hanno avuta, e anche a tutela degli impegni sostanziali (immobili e quant'altro).
L'ultima domanda, che non poteva non essere posta, è se, alla luce di questa situazione di crisi, che è una crisi oggettiva per il fatto stesso che è stata fatta domanda di cassa integrazione e sono stati posti in cassa integrazione ben 70 dipendenti come dicevo prima, cioè oltre il 50 percento di quelle maestranze per un periodo lungo a zero ore, ci sono stati contatti fra l'Amministrazione, anche tramite Finaosta, e l'azienda e se, alla luce di questi contatti, vi sia in intendimento una modifica di quelle che possono essere le clausole sostanziali e finanziarie della convenzione. Questo è il senso di questa interpellanza alla luce delle risposte dell'Assessore ci riserveremo di fare le nostre valutazioni.
Presidente La parola all'Assessore all'industria, artigianato ed energia, Ferraris.
Ferraris (GV-DS-PSE) In seguito alla stipulazione del protocollo di intesa con la Pluritec, la Regione ha incaricato Finaosta con delibera n. 3993/2001 di eseguire i lavori necessari di ripristino e di ristrutturazione dell'immobile. È già stato redatto il progetto preliminare relativo a tali opere e nel mese di giugno sarà pronto il progetto esecutivo che consentirà di effettuare la gara per l'aggiudicazione dei lavori. L'inizio lavori è previsto per il mese di novembre e la loro conclusione entro il mese di giugno 2003. Inoltre gli uffici della Presidenza della Regione si stanno attivando per procedere alla stipulazione del contratto di locazione dello stabilimento previsto dal protocollo di intesa.
Per quanto riguarda la seconda domanda, l'agevolazione di carattere finanziario prevista dal protocollo di intesa non comporta per la sua natura tecnica il rilascio di garanzie da parte dell'impresa beneficiaria perché si è in presenza di un contributo in conto capitale concesso al fine di coprire parzialmente - non dimentichiamo che una parte degli oneri sono a carico anche dell'impresa - gli oneri derivanti dall'esecuzione di opere di adeguamento dell'edificio che accederanno peraltro alla proprietà regionale. Per quanto attiene gli eventuali altri finanziamenti, da erogarsi sotto forma di mutuo, Finaosta richiederà adeguate garanzie consistenti in garanzie reali o in garanzie fideiussorie bancarie.
Per venire all'ultima questione, in seguito ad un calo di mercato che ha colpito il settore della produzione dei circuiti stampati, il gruppo ACD Technology di cui fa parte la Pluritec, gruppo che occupa attualmente 310 persone, ha ritenuto di ricorrere per un periodo di 13 settimane al massimo alla cassa integrazione ordinaria per un numero di dipendenti di 70 unità al massimo per il periodo 18 marzo-15 giugno. Attualmente tale ammortizzatore sociale è stato utilizzato per un numero medio di 14 unità quindi, a fronte di 70 richieste, 14 sono i dipendenti che sono andati in cassa integrazione e dallo scorso 29 aprile tutti i dipendenti hanno ripreso la propria attività in azienda poiché esistono chiari segnali di ripresa degli investimenti. Alla luce di tale situazione si ritiene che l'impresa sia nelle condizioni di superare le difficoltà che hanno creato la necessità di ricorrere alla cassa integrazione e non si ravvisa la necessità di rivedere l'accordo stipulato.
Credo che con nessun gruppo, anche di grande peso a livello nazionale, si possa andare a ridiscutere un accordo perché c'è stata la cassa integrazione; la cassa integrazione l'ha fatta la Pirelli, la Fiat e tutte le grandi aziende.
Ma io vorrei spiegare perché non riteniamo di rivedere questo accordo. In effetti in questa situazione il Consigliere Frassy si è assunto un compito gravoso, nel senso che lui è rappresentante di un partito, ma è rappresentante anche di un partito azienda e se è già difficile essere rappresentanti di un partito, di un partito azienda è ancora più difficile, nel senso che noi abbiamo un Presidente del Consiglio che è leader di un partito, che è Forza Italia, e che ha ampi e diffusi interessi imprenditoriali.
Si dà il caso che nella compagine sociale di Pluritec, la cui maggioranza è detenuta dalla holding olandese Enery BV, siano presenti investitori che sono riconducibili al simbolo del biscione e sappiamo tutti a chi è riconducibile questo simbolo e non solo, questi stessi investitori hanno partecipato recentemente ad un aumento di capitale dimostrando di credere nelle prospettive di questa azienda e nella sua redditività. Abbiamo letto nei giornali locali che sono state fatte delle scelte avventate.
Ora, credo che la Regione abbia fatto una scelta che è quella di affidarsi ad un'azienda che ha prospettive e che ha futuro. Forse il Consigliere Frassy nella sua interrogazione non ha verificato la fondatezza delle informazioni, soprattutto in questo caso: si parlava di immagine e di comunicazione, tre articoli apparsi in tre giorni sulla questione Pluritec sono uno sforzo che è andato in questa direzione, credo che sia fondamentale l'accertamento delle fonti… perché non credo che si tratti di modificare le convenzioni stipulate; mi auguro invece che il Consigliere Frassy modifichi posizioni preconcette nei confronti dell'industria regionale, anche per evitare in futuro ulteriori "infortuni?.
Presidente La parola al Consigliere Frassy.
Frassy (FI) Spero che mi basti il tempo, altrimenti dovrò chiederne a supplemento per fatto personale e partirò proprio da qui.
L'industria regionale è probabilmente un lapsus che le è uscito, ma che denuncia una triste verità: che avete la convinzione di avere la gestione, oltre che dei servizi, anche dell'industria in questa Regione. Non esiste un'industria regionale e detto da lei, Assessore, dimostra come molte volte pensate invece di poter gestire le aziende come se fossero cosa vostra. Quanto al partito azienda, semmai ce ne fosse bisogno, questa è la dimostrazione che Forza Italia non è un partito azienda. È la dimostrazione praticata di come la politica di Forza Italia sia lontana da quelli che possono essere gli interessi aziendali del suo fondatore ed è la dimostrazione di come non ci sia conflitto di interessi fra politica e aziende.
Detto questo, mi dispiace che lei abbia perso l'occasione per dare una risposta misurata, ma abbia voluto fare della polemica e della polemica mal riposta perché i toni della mia illustrazione e i contenuti scritti di questa interpellanza sono semplicemente delle doverose domande che noi poniamo, nell'ambito delle nostre responsabilità come amministratori pubblici, di una vicenda che per la prima volta - parlo per quella che è la mia esperienza di Consigliere regionale in questa legislatura - vedo nascere dall'inizio. Qui ho visto "cadaveri? di aziende transitare in aula, di iniziative che erano nate in scorse legislature, allora mi sembra doveroso che un consigliere regionale si preoccupi.
Le sue risposte, Assessore, non mi preoccupano; le dico semplicemente: noi vi abbiamo posto un problema, avete verificato? Risulta che ce ne sono 14 anziché 70 rispetto alla domanda? Ne siamo felicissimi.
Non ci venga a dire però da qui a sei mesi o a un anno, e non le diamo ulteriore vita politica - augurandole tutto il bene di questo mondo dal punto di vista personale -, che non lo sapevate perché noi vi abbiamo posto un problema di verifica e ci sembra doveroso che, a fronte della gestione di soldi pubblici, indipendentemente da chi sia l'azionista, proprio perché la politica e gli interessi non devono entrare in conflitto, ci sia la verifica dei percorsi, tant'è che al punto tre abbiamo chiesto il vostro intendimento e non vi abbiamo sollecitati assolutamente a modificare la convenzione.
Prendiamo atto delle risposte e delle verifiche che l'Assessore ha fatto; siamo meno soddisfatti dei toni usati dall'Assessore perché evidentemente l'Assessore ha l'abitudine di gestire la politica industriale con una mentalità, mi scusi, sì di partito azienda, ma un partito azienda che non è fatto con i soldi propri, ma con i soldi dei contribuenti. Questo forse è il vero partito azienda scandaloso.
Presidente La seduta è sospesa, riprenderà nel pomeriggio alle 16,30, come è stato richiesto da più parti perché ci sono le esequie del Dirigente presso l'Agenzia del lavoro, Walter Ranieri.
La seduta è tolta.