Oggetto del Consiglio n. 2608 del 8 maggio 2002 - Resoconto
OGGETTO N. 2608/XI Rispetto delle intese raggiunte tra la Regione e il Governo sulle competenze di vigilanza dei parchi nazionali. (Interpellanza)
Interpellanza Constatato che il Ministero dell'Ambiente e delle Politiche Agricole e comunitarie insiste per la costituzione del Coordinamento Territoriale del Corpo forestale nel Parco del Gran Paradiso;
A conoscenza della lettera inviata dalla Regione Valle d'Aosta al Ministero competente, con la quale, nell'esprimere parere negativo alla costituzione del Coordinamento Territoriale, si riafferma la validità dell'intesa raggiunta a suo tempo fra la Regione e il Ministero stesso;
Vista la petizione, a suo tempo lanciata fra i cittadini, nonché la disapprovazione del corpo dei Guardia-Parco;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
la Giunta regionale per conoscere:
1) se, e quale risposta è pervenuta alla Regione a seguito della lettera inviata al competente Ministero;
2) quali iniziative intende mettere in atto per ottenere il rispetto di quanto concordato, in occasione della ratifica della legge quadro sui parchi nazionali.
F.to: Beneforti
Presidente La parola al Consigliere Beneforti.
Beneforti (PVA-cU) Essendo a conoscenza del fatto che è tornata di attualità la costituzione di un coordinamento territoriale ambientale del Corpo forestale dello Stato nell'Ente Parco Gran Paradiso, ci siamo posti nuovamente il problema. Del resto, non potevamo non farlo, perché ci è stato richiesto dalle guardie del parco che non intendono essere militarizzate, ma mantenere solo l'equiparazione al Corpo forestale dello Stato.
Non potevamo non farlo perché siamo d'accordo con quanto sostiene la Regione Valle d'Aosta e l'Ente stesso. Inoltre, essendo intervenuti nei confronti del Governo di Centro-Sinistra, non potevamo non fare altrettanto con il Governo attuale: il problema è sempre lo stesso!
L'iniziativa, a suo tempo accantonata dal precedente Governo per volontà dei Ministri Bordon e Pecoraro Scanio, è stata ripresa dal Ministro dell'ambiente, Onorevole Mattioli. Questa decisione non può essere condivisa per una serie di motivi che sono contenuti nelle lettere scritte dal Presidente della Regione e dal Presidente del Parco al competente Ministero.
Per quanto ci riguarda, abbiamo chiesto ai nostri rappresentanti di partito presenti alla Camera e al Senato, nonché ai componenti delle commissioni parlamentari in rappresentanza dell'Ulivo di intervenire affinché vengano salvaguardate le competenze della Regione e quindi rispettate le intese raggiunte a suo tempo con la Regione stessa.
L'istituzione del CTA (coordinamento territoriale ambientale) stravolgerebbe l'attuale assetto organizzativo e di sorveglianza del parco, porterebbe, se attuato, alla soppressione del Corpo dei guardia parco, nonostante la specificità del servizio di sorveglianza dalle stesse garantito con esperienza da oltre mezzo secolo, comporterebbe uno spreco di risorse economiche, organizzative ed umane con un aumento di guardie rispetto alle attuali 62 che sarebbe sproporzionato rispetto alle effettive esigenze che oggi abbiamo. Con questo aumento del numero di guardie si giungerebbe quasi alla militarizzazione non solo dei guardia parco, ma dell'intero territorio.
Abbiamo presentato questa interpellanza pertanto per due motivi: per conoscere se ci sono state delle risposte alle lettere inviate al competente Ministero, per conoscere quali iniziative la Giunta regionale intende mettere in atto per salvaguardare le nostre prerogative statutarie, nonché il rispetto dell'intesa raggiunta fra le parti a suo tempo, che non sto qui ad illustrare. Vogliamo avere risposta a queste domande non per intralciare il suo lavoro, Presidente, ma per collaborare per quanto possibile per risolvere il problema nell'interesse del parco e della stessa comunità valdostana.
Presidente La parola al Presidente della Regione, Viérin Dino.
Viérin D. (UV) Pour ce qui est de la constitution de la Coordination territoriale pour l'environnement il convient de préciser que l'action du Gouvernement valdôtain, visée par cette interpellation, s'inscrit dans le prolongement d'une initiative, qui d'ailleurs a été rappelée également par le collègue Beneforti, lancée en février 2001 auprès des Ministres de l'environnement et des politiques agricoles et forestières. Dans un cas comme dans l'autre, de concert avec la Région Piémont et avec le Parc national du Grand-Paradis, nous avons agi afin de préserver à la fois les fonctions et les personnels du Corps des gardes-parc du Grand-Paradis, mais aussi les prérogatives d'autonomie de la Vallée d'Aoste.
Nous ne pouvons oublier que 52 pour cent du Parc national du Grand-Paradis se situe sur le territoire de la région, que le Corps forestier valdôtain y exerce pour l'Etat les fonctions qui étaient confiées au Bureau de l'Etat, lequel a été supprimé il Comando Gruppo del Corpo delle Foreste di Aosta, sur la base du décret du Chef provisoire de l'Etat n° 532/1946.
Je rappelle aussi que tous les aspects de la vie du Parc sont encadrés par un certain nombre de textes, donc notamment le décret du Ministre de l'environnement de 1997, décret qui est donc postérieur au décret du Président du Conseil des ministres, qui était du mois de juin 1997, le nôtre du mois de novembre, définissant les modalités d'institution des organes de coordination territoriale pour l'environnement. Or, notre décret portait ratification de l'accord signé par ledit Ministère, la Région Piémont et la Région Vallée d'Aoste et confiait la surveillance du Parc au Corps des gardes parc du Grand-Paradis et, au Corps forestier valdôtain pour ce qui est du territoire relevant de la Vallée d'Aoste et au Corps forestier de l'Etat pour ce qui est du versant piémontais.
Mais, élément important, cette même disposition prévoit que - je cite -: "Il coordinamento è assicurato dall'Ente Parco attraverso apposite intese con la Regione Valle d'Aosta, la Regione Piemonte e il Ministero dell'ambiente?. Une coordination existe déjà et il n'y donc pas besoin d'instituer un autre organisme de coordination.
Pour ce qui est du courrier que nous avons adressé au Ministre, nous n'avons pas encore reçu de réponse, mais cela est peut-être dû au fait que peu de temps s'est écoulé.
Toujours est-il qu'en tant que Gouvernement de la Vallée d'Aoste nous avons l'intention de poursuivre nos efforts toujours en accord avec la Région Piémont et le Parc du Grand-Paradis afin de tout mettre en ?uvre pour préserver et pour valoriser le savoir-faire des gardes parc du Grand-Paradis.
Et ce, dans le respect des accords sanctionnés par le décret de 1997, qui constitue une réglementation spéciale et par rapport à l'article 21 de la loi-cadre sur les parcs nationaux, et également en référence spécifique à l'article 35 de ce même texte qui détaille les mesures particulières destinées au Parc du Grand-Paradis sur la base des exigences propres à ce dernier pour ce qui est notamment du fonctionnement de ce centre et de la surveillance du Parc en général. En effet l'article 35 fait référence à "un'intesa?, donc même sur le plan juridique et je cite encore: "Non pare legittima alcuna differente interpretazione del dettato normativo che porti mutamento al quadro sopra descritto, se non previa intesa da adottarsi nelle forme previste dalla legge 349 fra Regione Piemonte, Regione autonoma Valle d'Aosta e Ministero dell'ambiente?.
De plus, pour ce qui est de la substance, à part le danger que l'institution de cette coordination territoriale pourrait avoir sur l'existence même du corps des gardes-parc, cet accord a parmi ses objectifs non seulement celui d'assurer cette spécialité des fonctions qui sont exercées par les gardes-parc, qui depuis un demi-siècle remplissent au mieux leur fonction, mais aussi d'assurer la sauvegarde et la promotion de tout le patrimoine naturel de cette aire protégée. En conclusion, nous avons la ferme intention de revendiquer la pleine application de ces accords et d'assurer la sauvegarde non seulement de nos compétences, mais aussi du respect du cadre actuel qui lui, a été, défini en plein accord entre Piémont, Vallée d'Aoste et Ministre de l'environnement de l'époque.
Presidente La parola al Consigliere Beneforti.
Beneforti (PVA-cU) Prendo atto della risposta del Presidente. Ero già a conoscenza di alcuni richiami che ha fatto perché ho sempre seguito molto da vicino la questione, però non posso che confermare la nostra volontà di collaborare perché opporsi a quanto il Ministero dell'ambiente intende realizzare è un dovere per tutti noi; far rispettare le leggi e i decreti che contengono le esigenze del Parco, le esigenze delle due Regioni dove è presente, le intese a suo tempo raggiunte fra le parti è un nostro diritto.
Come è nostro diritto-dovere mantenere la sorveglianza del territorio del Parco con l'attuale Corpo dei guardia parco. Le guardie del parco, ripeto, non intendono essere militarizzate né tanto meno vogliono che venga rimesso in discussione il loro trattamento economico e giuridico. Chi come me conosce le vicende del Parco, nonché le difficoltà che con tanti sacrifici sono state superate, non può accettare che tutto venga rimesso in discussione come se niente fosse accaduto nel passato, per questo continueremo la nostra azione, continueremo a collaborare e a "spingere? a livello politico e nelle sedi opportune come abbiamo sempre fatto quando ci sono state diversità di vedute fra lo Stato centrale e la Regione. Non ci siamo mai tirati indietro, anche quando siamo stati chiamati a difendere le prerogative di autonomia della nostra Regione, pertanto chiedo solo, a fronte di eventuali notizie che ci fossero, di esserne informati in sede di Consiglio o anche in sede di commissione.