Oggetto del Consiglio n. 2597 del 8 maggio 2002 - Resoconto
OGGETTO N. 2597/XI Problemi concernenti la tratta ferroviaria Pont-Saint-Martin/Pré-Saint-Didier. (Interrogazione)
Interrogazione Appreso che la prossima estate la ferrovia Aosta/Pré-Saint-Didier resterà chiusa per la realizzazione di lavori che interessano tale tratta ferroviaria;
Ritenuto opportuno avere informazioni al riguardo;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interroga
l'Assessore competente per sapere:
1) se la notizia risponde al vero e, in caso affermativo, quali sono i termini iniziali e finali della chiusura;
2) perché non si è chiesto ed ottenuto che i lavori si svolgessero senza impedire il transito dei treni (come già avvenne convenientemente nel passato);
3) quando verrà ripristinato l'intero tratto ferroviario "valdostano?, da Pont-Saint-Martin a Pré-Saint-Didier;
4) quali concrete iniziative sono state recentemente assunte per favorire la rapida riapertura della tratta danneggiata dall'alluvione dell'ottobre 2000.
F.to: Curtaz
Président La parole à l'Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce et aux transports, Lavoyer.
Lavoyer (SA) In merito all'interrogazione presentata dal Consigliere Curtaz, in particolare al primo e al secondo quesito, rispondo che la notizia è vera e che il motivo di questa chiusura nasce dal fatto che vi è stato uno stanziamento di 10 miliardi da parte della Rete ferroviaria italiana per rifare l'intero armamento del collegamento Aosta/Pré-Saint-Didier.
Noi ci siamo attivati, come Amministrazione regionale, affinché, durante la realizzazione di questo intervento, fossero tenuti in debito conto alcuni accorgimenti: il primo, di abbassare l'attuale quota in modo che in futuro si possa eventualmente elettrificare questo tratto di ferrovia; il secondo aspetto è legato alla richiesta che stiamo definendo per la realizzazione di alcune fermate aggiuntive, in particolare nel Comune di Aosta in modo da dare a questo collegamento quell'aspetto di metropolitana leggera che da sempre si auspicava.
In merito al fatto di chiedere la possibilità di non interrompere il servizio di trasporto su rotaia e sostituirlo con un trasporto su gomma, faccio presente che è stata una scelta che abbiamo preso come Governo regionale: fra l'ipotesi di una chiusura limitata nel tempo, che potrebbe interessare parte del mese di luglio, agosto e parte del mese di settembre, quindi al massimo due mesi e mezzo, tre mesi, e un intervento che poteva protrarsi, mantenendo attivo il collegamento ferroviario, per più di sei mesi, la scelta è stata di concentrare l'intervento nei mesi dove fra l'altro il pendolarismo è meno importante, cioè i mesi in cui le scuole sono chiuse. Questa è stata una scelta della quale ci assumiamo noi la responsabilità perché da parte di RFI ci erano state proposte le due opzioni: o la soluzione di un intervento che si protraeva per tempi lunghi, con il protrarsi anche dei disagi perché sarebbero state delle chiusure di 4, 5 o 6 ore tutti i giorni oppure di concentrare l'intervento in un periodo più ristretto. La scelta della Giunta regionale - all'interno della quale ne abbiamo parlato prima di comunicare questa nostra determinazione - è stata questa e di questa ci assumiamo le responsabilità in toto.
Terzo quesito: per quanto attiene il tratto Aosta/Pré-Saint-Didier, le motivazioni non sono tanto nel ripristino, ma sono in una miglioria e il tratto dovrebbe- seguendo questo tipo di programma di lavori - essere riattivato entro metà del mese di settembre a grandi linee, coincidendo con la riapertura delle scuole. Per quanto attiene invece il tratto valdostano, l'interrogante sa benissimo che una parte della riapertura al tratto valdostano è collegata agli interventi generali che quindi interessano anche il collegamento non solo da Châtillon a Pont-Saint-Martin, ma anche il collegamento fra Settimo e Pont-Saint-Martin.
Colgo anche l'occasione per sottolineare che mi sono fatto riprodurre un programma lavori; è una scheda che, se l'interpellante vuole, posso fargli avere e che mi sono fatto sottoscrivere dall'Ing. Palmeri, in base alla quale vengono smentite le notizie allarmistiche di questi giorni.
Non so a quali fonti di informazione queste notizie facciano riferimento visto che - e con questo rispondo indirettamente al quarto quesito - c'è un gruppo di monitoraggio costante composto da un tecnico incaricato dall'Amministrazione regionale e dall'Ing. Bocchimuzzo per RFI, il quale controlla giorno per giorno l'esecuzione e l'andamento dei lavori. Oltre alla scheda dettagliata, su ogni tipo di intervento - collegamento Settimo/Pont-Saint-Martin, Pont-Saint-Martin/Donnas, Donnas-Verrès, tratta Verrès-Châtillon, tratta Châtillon-Nus, sottopassi, ponti, ripristino cavi, lavori di armamento - c'è la data di inizio lavori e la data di ultimazione lavori.
In base alla scheda viene confermata la riapertura complessiva del collegamento entro il mese di settembre. Visto che ieri ho avuto un incontro con l'Ing. Palmieri, gli ho comunicato che oggi avrei presentato in Consiglio questa scheda e gli ho chiesto di sottoscrivermela e lui me l'ha sottoscritta. Non ho altri dati, mi pare che questi siano i dati veri, ufficiali di coloro che hanno all'interno di RFI la responsabilità di seguire e di monitorare gli interventi e che coincidono con quanto mi è stato relazionato nell'ultimo verbale del 3 maggio 2002 da parte del gruppo di monitoraggio. Colgo quindi l'occasione per dire che entro settembre, in base ai dati che mi vengono forniti, dovrebbe esserci la riapertura totale anche del collegamento verso Settimo. Se il Consigliere Curtaz vuole averne una copia, qui c'è il "faldone? di tutte le iniziative che il gruppo tecnico segue giorno per giorno.
Vorrei sottolineare un primo aspetto positivo, di concretezza che va nella direzione di creare quei presupposti di miglioramento e di ammodernamento della tratta ferroviaria locale. Mi riferisco alla prima conclusione positiva dell'acquisizione di due stazioni ferroviarie da parte del Comune di Morgex e da parte del Comune di Sarre. Stanno andando avanti e sono aperte le trattative con gli altri comuni che a ruota, probabilmente, seguiranno la conclusione della firma di protocollo d'intesa che dà la possibilità a Metropolis di predisporre gli atti notarili: sono i Comuni di Chambave, Châtillon, Nus, Pré-Saint-Didier, Pont-Saint-Martin, Donnas, Verrès, Villeneuve. Ieri abbiamo concluso le prime due trattative, questo va nella direzione di rivitalizzare queste stazioni, presenziarle, dare quel minimo di servizi all'utente, ma soprattutto di riqualificare dal punto di vista urbanistico la zona dove sono localizzati questi manufatti.
Io, quindi, guarderei l'aspetto positivo circa la chiusura del tratto Aosta/Pré-Saint-Didier, non focalizzerei l'attenzione sull'aspetto della chiusura dicendo: "si chiude anche l'Aosta/Pré-Saint-Didier? perché abbiamo 10 miliardi per rifare l'intero armamento e, anziché sottolineare l'aspetto positivo dell'intervento, si sottolinea che verrà chiusa la tratta ferroviaria per fare i lavori.
Esprimiamo pertanto un giudizio positivo relativamente a questo risultato e alla scelta di concentrare la chiusura e di limitare il disagio in pochi mesi nei quali il pendolarismo dai dati che abbiamo è ridotto ai minimi termini - poi se il Consigliere Curtaz vorrà avere questi dati, glieli posso fornire - e comunque questi pendolari avranno un adeguato servizio sostitutivo.
Président La parole au Conseiller Curtaz.
Curtaz (PVA-cU) La mia interrogazione riguarda due problemi distinti, anche se connessi, relativi a due tratti della stessa linea ferroviaria che riguarda la nostra regione, quindi la mia replica all'Assessore terrà conto delle due situazioni differenziate.
Per quanto riguarda il tratto della ferrovia Aosta/Pré-Saint-Didier, la ferrovia - apprendiamo dall'Assessore, ed era una voce che correva - rimarrà chiusa per lavori di manutenzione straordinaria, per delle migliorie, per circa due mesi e mezzo o tre. L'Assessore ha parlato di una scelta politica che è stata fatta a livello di Giunta nel preferire questa soluzione di chiusura totale, ma per un lasso di tempo più breve rispetto alla soluzione di una chiusura parziale - giornaliera o notturna - che avrebbe comportato però un arco di tempo maggiore.
Assessore, io ho sentito le sue ragioni e devo dire che non le condivido perché ritengo che sarebbe stata più opportuna un'interruzione giornaliera o notturna parziale in modo da consentire ad un certo numero di treni il transito su questa linea perché in un periodo in cui in Valle c'è anche questa pubblicità - non so come chiamarla - negativa relativa al fatto di essere l'unica regione isolata dal punto di vista ferroviario, il fatto di conservare in estate, in periodo turistico, l'apertura del tratto Aosta/Pré-Saint-Didier mi sarebbe sembrato più opportuno, anche se mi rendo conto che si tratta di valutazioni di opportunità tecnico-politiche.
Per quanto riguarda la tratta Aosta-Chivasso, il problema è più serio e più grave. Prendo atto delle notizie che ci dà oggi l'Assessore, più positive - diciamo - rispetto alle ultime voci che erano circolate, devo dire però che la cosa mi sorprende perché le notizie più pessimistiche - l'Assessore saprà - derivano dagli ambiti ministeriali e governativi e dagli stessi Parlamentari che hanno il sostegno dell'Assessore Lavoyer.
Lo dico perché li abbiamo incontrati come Capigruppo, abbiamo discusso specificamente su questo tema e le notizie che loro avevano erano assai più pessimistiche di quelle che oggi lei ci ha enunciato. Se devo dire la verità, ho la sensazione che su questi tempi ci sia un po' di ottimismo, non tanto da parte sua quanto da parte dei tecnici che si stanno occupando della questione.
Peraltro avevo fatto un cenno più specifico, l'Assessore invece ha glissato sul punto, al ripristino intanto del tratto Aosta/Pont-Saint-Martin. Non riesco a capacitarmi sul perché, in attesa della riapertura dell'intero tratto del famoso ponte di Settimo, non si riesca ad aprire quanto meno questo tratto di ferrovia e la "cosa" mi allarma molto, anche perché all'interno della Conferenza dei Capigruppo, quando abbiamo ricevuto i Parlamentari, gli stessi ci hanno detto di non essere neppure a conoscenza di proposte a tale riguardo. Questa cosa mi ha assai sorpreso perché di questo problema parliamo in Consiglio da almeno un annetto, ed i Parlamentari non erano a conoscenza neppure di questa proposta.
Concludo chiedendo all'Assessore di utilizzare tutte le sue capacità e le sue competenze politiche per tenere sotto pressione le ferrovie e perché questo problema veda una rapida soluzione. Si tratta in effetti di un problema grave che deve essere risolto.