Oggetto del Consiglio n. 2583 del 17 aprile 2002 - Resoconto
OGGETTO N. 2583/XI Esternalizzazione del coordinamento e della gestione dei programmi espositivi regionali. (Interpellanza)
Interpellanza Premesso:
- che la Giunta regionale ha ultimamente esternalizzato il coordinamento e la gestione dei programmi espositivi regionali;
- che tra le motivazioni che figurano alla base degli incarichi esterni, l'assessore Pastoret riferisce "che per realizzare un progetto strutturato ed omogeneo, finalizzato a proporre eventi di sicuro valore culturale, si rende necessario individuare un esperto esterno all'Amministrazione regionale, in grado di effettuare un'adeguata selezione degli eventi proposti nonché di progettare eventi che rispondano alle linee guida indicate dall'Amministrazione stessa?;
tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
la Giunta regionale per sapere:
1) se gli eventi finora proposti sono quindi da considerare:
a) di scarso rilievo culturale,
b) non adeguatamente selezionati,
c) non rispondenti alle linee guida indicate dall'Amministrazione regionale;
2) qual è la somma complessiva spesa dall'Amministrazione regionale, dall'inizio della corrente legislatura, per il coordinamento e l'organizzazione di mostre e di attività espositive in genere;
3) quali sono le differenze sussistenti tra la precedente gestione interna e quella attuale;
4) quali sono i motivi che hanno determinato la revoca di tali competenze al direttore dell'Ufficio Stampa della Presidenza della Regione.
F.to: Tibaldi - Frassy
Président La parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (FI) L'interpellanza in oggetto non mette in discussione la valenza e quindi l'importanza di iniziative culturali come mostre ed esposizioni che nel corso di questi anni sono state organizzate con periodicità e proposte non solo all'utenza valdostana, ma anche all'utenza turistica che frequenta la nostra regione. L'interpellanza in oggetto prende però spunto da un insieme di recenti deliberazioni che sono state adottate dalla Giunta regionale nelle quali si evince che cambia completamente la strategia di impostazione, tant'è che abbiamo preso spunto da una deliberazione, la n. 347/2002, nella quale si affida ad un consulente esterno incaricato dall'Amministrazione regionale la definizione del programma delle esposizioni per il 2002. La frase che ci ha più colpito, e che abbiamo riportato in premessa dell'interpellanza, è una frase che contiene le motivazioni essenziali di questa scelta e dice sostanzialmente, secondo quanto riferito dall'Assessore Pastoret, che: "per realizzare un progetto strutturato ed omogeneo, finalizzato a proporre eventi di sicuro valore culturale, si rende necessario individuare un esperto esterno all'Amministrazione regionale, in grado di effettuare un'adeguata selezione degli eventi proposti nonché di progettare eventi che rispondano alle linee guida indicate dall'Amministrazione stessa?.
In una frase successiva, che in premessa dell'interpellanza non è stata riportata, sempre lo stesso Assessore fa presente che: "All'interno della struttura della Direzione delle attività culturali, come indicato dal competente direttore, non esistono infatti figure professionali in grado di effettuare le valutazioni necessarie per predisporre progetti dalle caratteristiche sopra riportate?.
Sulla base di queste motivazioni abbiamo impostato l'interpellanza che oggi proponiamo alla vostra attenzione, perché? Perché, fermo restando la valenza e l'importanza delle mostre e degli eventi culturali che vengono proposti in Valle d'Aosta, sappiamo anche che in programmi di attività espositive in questa prima tranche di legislatura, che comprende ormai quattro anni, sono stati investiti diversi anni e nella domanda n. 2 chiediamo qual è la somma complessivamente spesa a consuntivo. Abbiamo fatto un piccolo riepilogo sulla base delle delibere in senso preventivo che impegnavano delle spese e abbiamo raccolto che per esempio - ci manca il dato del secondo semestre 1998 - nel 1999 erano stati impegnati 2,365 miliardi, nel 2000 2,950 miliardi, nel 2001 con un primo impegno 1,905 miliardi e con un secondo altri 220 milioni e nel 2002 la prenotazione di spesa è finora di 392.525 euro. "Branca e spanna", come si dice in gergo, siamo sopra gli 8 miliardi, anzi ci avviciniamo più ai 9 che non agli 8, poi l'Assessore, rispondendo alla seconda domanda, puntualizzerà questo dato.
In sostanza, non sono "noccioline", sono soldi che naturalmente servono non solo per scegliere gli artisti e gli eventi culturali che si vogliono proporre in Valle d'Aosta, sono soldi che servono per allestire le mostre, organizzare i trasporti, i sistemi assicurativi, predisporre e vendere i cataloghi, la diffusione pubblicitaria e così via, il riconoscimento dei diritti SIAE, per cui c'è un complesso organizzativo che è piuttosto corposo e che viene scisso, perlomeno sulla base delle delibere che ci siamo fatti produrre dalle segreterie, fra la Giunta per una minima parte e i dirigenti di settore in massima parte, i quali, attraverso i rispettivi provvedimenti, si impegnano a concretizzare le iniziative individuate nel programma.
Questa scelta, dicevo, questa esternalizzazione ci ha resi perplessi perché se finora sono stati investiti questi denari e compiute certe scelte dalle persone all'interno dell'Amministrazione regionale, perché oggi si dice con questa frase che c'è bisogno di fare un programma che abbia caratteristiche di qualità, eventi di sicuro valore culturale, un'adeguata selezione degli eventi proposti e che questi eventi siano rispondenti alle linee guida dell'Amministrazione stessa.
Questo cosa vuol dire? Che finora gli eventi proposti sono da considerare di scarso rilievo culturale, non adeguatamente selezionati o non rispondenti alle linee guida indicate dall'Amministrazione regionale e che quindi le figure professionali, che finora si sono occupate di queste scelte e dell'organizzazione delle medesime, non erano all'altezza? Questa è una prima domanda doverosa che sentiamo di porre perché comunque si tratta di materia corposa e delicata.
Seconda cosa: abbiamo notato che finora nella gestione di queste mostre, più volte i dirigenti hanno operato con degli iniziali impegni di spesa che poi sono stati soggetti a rettifica, a sanatoria, oppure, come si dice anche qui, secondo quanto riportato dalle delibere, con degli scostamenti di spesa che si concretizzavano nella sostanza in ulteriori denari per completare l'organizzazione.
Gli scostamenti di spesa sono tanti, soprattutto nell'ultimo periodo nel 2001; si riferiscono a mostre che hanno comportato oneri non indifferenti, addirittura ci sono degli impegni di spesa di 90 milioni per la "mostra di Cox", erroneamente non impegnata con provvedimenti dirigenziali precedenti; oppure ci sono impegni di spesa sempre ad otto cifre che si riferiscono a mostre importanti, tipo "Turner"; abbiamo anche visto come, per esempio, per la "mostra Glass", che è in corso di allestimento, sono stati coinvolti per quella che viene definita la curatela scientifica diversi esperti, con impegni finanziari non indifferenti.
La curatela scientifica della mostra sul vetro è costata quasi 170 milioni impegnando 4-5 esperti per 11 mesi, ora dovrebbe concretizzarsi, visto che è in calendario, sulla base di un ulteriore incarico che è stato affidato alla Dott.ssa Santerini, anch'essa esperta esterna perché all'interno dell'Amministrazione non ci sono figure professionali all'altezza.
Ecco che vorremmo capire su quali presupposti si basano queste strategie e di qui la terza domanda: quali sono le differenze sussistenti fra la precedente gestione interna e quella che attualmente avete individuato e soprattutto quali sono i motivi che hanno determinato la revoca - è il quarto punto - di tali competenze al Direttore dell'Ufficio stampa della Presidenza della Regione che, insieme al Dirigente del Servizio attività culturali - qui non indicato - è stato il coordinatore di tutti gli eventi culturali di questo tipo dall'inizio della legislatura alla fine del 2001.
Mi fermo qui e mi riservo una replica sulla base delle risposte dell'Assessore.
Président La parole à l'Assesseur à l'éducation et à la culture, Pastoret.
Pastoret (UV) Au mois d'août 2001, dans le cadre de la mise à jour de la structure organisationnelle des services de la Région, les compétences concernant la préparation, l'aménagement, la promotion et la coordination des expositions régionales à organiser au niveau local, national et international ont été attribuées toutes à la Direction des activités culturelles du Département de la culture qui dépend du Surintendant aux biens culturels qui est responsable de la protection des biens artistiques en général et aussi de ces biens qui sont utilisés dans les expositions.
Tout cela dit, je tiens à souligner que les propositions du collègue Tibaldi dans l'interpellation, pour ce qui est du premier point, ne sont pas exactes. Vous demandez si les expositions proposées jusqu'à ces jours seraient à considérer comme étant peu remarquables du point de vue culturel, non bien sélectionnées ou ne répondant pas aux critères définis par l'Administration régionale.
Je dois dire que ces hypothèses ne correspondent pas aux choix effectués par l'Administration dans cette même délibération qui relèvent par contre du caractère organisationnel des expositions. Avant d'entrer dans le détail, je voudrais aussi souligner que, contrairement à ce qu'on affirme dans l'interpellation, il n'y a eu aucune attribution externe de la gestion des expositions régionales.
L'Assessorat de l'éducation possède ses propres structures, telles que le Bureau des expositions, qui dispose de personnel spécialisé dans le secteur technique et administratif, ce qui permet une gestion complète de l'exposition, tout comme il a été fait jusqu'à maintenant et comme il en sera à l'avenir.
Par contre la structure ne prévoit pas la présence des professionnels du secteur ayant formation académique ou artistique spécifique et cela à juste titre car l'Administration n'a pas prévu dans le temps ce genre de fonction et, comme pour les autres sujets privés ou publics à l'intérieur de notre région, qui organisent ce genre d'événements culturels, la Région a prévu de pouvoir se servir des experts dans ce domaine.
C'est le cas que nous retrouvons dans plusieurs régions et communes, dans ce sens s'inscrit la collaboration avec l'expert que nous avons pourvu à donner, qui, comme cela est dit dans le cahier des charges en annexe à la délibération que le collègue Tibaldi a citée, s'occupera de - je cite -: "impostazione del progetto scientifico relativo agli eventi espositivi per l'estate 2002 e per l'inverno 2002-2003 attraverso la selezione degli eventi proposti e l'ideazione di nuovi eventi tesi a dare un indirizzo specifico all'attività culturale della Regione; programmazione di tale attività espositiva con particolare attenzione ai grandi eventi e alle mostre monografiche dedicate ai maestri dell'800 e 900 italiano; collaborazione con i curatori dei singoli eventi espositivi nella realizzazione del catalogo e nell'allestimento delle mostre al fine di coordinare l'attività espositiva regionale, renderla organica e scientificamente riconoscibile; analisi e individuazione della strategia di comunicazione più efficace per ogni singolo evento; redazione di eventuali testi critici e giornalistici; individuazione delle strategie di comunicazione tese a divulgare l'immagine definita e riconoscibile degli eventi espositivi organizzati dalla Regione; ideazione di iniziative promozionali quali incontri, conferenze ed altro al fine di divulgare l'attività e l'immagine artistica della regione; eventuali contratti con i prestatori di opere per gli eventi espositivi?.
Tout cela dit, je passe à la deuxième question sur les frais supportés pour les expositions dans cette législature. Pour 1998 ont été dépensés 3,319 milliards de lires; pour 1999 - c'était l'année dans laquelle on prévoyait aussi les événements de l'année 2000, bicentenaire du passage de Napoléon, et cetera - 3,828 milliards de lires; année 2000: 3,111 milliards de lires; année 2001: 2,604 milliards de lires.
Je n'ai pas les données de 2002 car elles ne sont pas complètes. Pour ce qui est de la troisième question, la question repose sur la différence entre la gestion précédente et la gestion actuelle.
La différence entre les deux gestions est constituée par le fait que maintenant toutes les expositions dépendent d'un seul sujet qui est la Direction des activités culturelles, laquelle émane directement de la Surintendance des biens et des activités culturelles; c'est pourquoi on a voulu reconduire toute l'activité des expositions à un sujet réunissant toutes les conditions pour une gestion unitaire de la matière. Les expositions seront donc gérées par le Bureau des expositions qui d'ailleurs actuellement dispose d'un responsable, alors que dans le temps cette fonction n'était pas assurée. Pour ce qui est ensuite de la politique culturelle des expositions de l'Administration, on se propose de maintenir et d'améliorer la qualité et l'empreinte que notre Région a assumée au cours des dernières années grâce à l'organisation d'expositions de niveau.
Cette activité, commencée depuis des années, grâce aussi au Bureau de presse de la Région, demande aujourd'hui un effort supplémentaire pour organiser dans nos sièges des expositions que nous avons l'intention de projeter sur mesure et sur la base de nos exigences. Cela est extrêmement important en considération aussi du fait que le secteur des expositions est toujours plus complexe et qu'il y a de plus en plus des projets clés à la main qui offrent des produits standardisés difficilement adaptables, proposés généralement par des auteurs et des sujets qui fixent des cadres assez rigides et pour lesquels les demandeurs disposent d'une liberté de mouvement assez limitée. Voilà donc l'exigence de créer des projets culturels sur mesure.
Notre Région est confrontée à ces problèmes comme le sont beaucoup d'autres régions et d'autres organismes qui organisent des expositions et qui devront toujours plus choisir entre l'achat de produits pré-confectionnés et la réalisation de projets autonomes qui permettent de caractériser toujours plus les événements culturels qu'un sujet veut mettre sur place. C'est cette deuxième voie que nous avons l'intention de parcourir et c'est dans ce sens que nous avons fait certaines affirmations dans la délibération, cela parce que les conditions du marché des expositions viennent de changer au cours de ces années.
Pour arriver à la quatrième question, je voudrais préciser qu'il n'y a aucune révocation à entendre comme prise de décision négative de la part de quiconque comme il me paraissait ressortir par les affirmations de l'interpellation. La Région a voulu rationaliser l'attribution des différentes compétences regroupant toutes les fonctions concernant l'organisation des expositions sous une même structure et voilà que le choix plus logique était celui de l'Assessorat régional de l'éducation et de la culture compte tenu que la structure des expositions se trouve depuis plusieurs années déjà dans cet Assessorat.
Ce choix s'est avéré nécessaire en conséquence des derniers faits que je viens de citer et aussi en raison de la volonté de l'Administration de se servir des liens qui se sont établis et renforcés au cours de ces dernières années avec les musées italiens et internationaux grâce aux importantes collaborations avec les Surintendances des biens culturels et artistiques et des Directions générales du Ministère des biens et des activités culturelles.
Au cours des années 1998-1999-2000 et 2001 nous avons eu d'importantes expositions qui ont été possibles aussi merci aux prêts qui nous ont été confiés par des musées importants et par les différentes Surintendances aux biens culturels avec les avis favorables des Directions générales du Ministère. Cela relève d'une fonction qui est proprement remplie par votre Surintendance aux biens culturels, voilà pourquoi on a entendu regrouper toutes ces activités à l'intérieur d'une structure qui puisse répondre à ces caractéristiques et qui permettra à la Région de réaliser directement certains événements en traitant directement avec les institutions et les musées, et par une évaluation directe des exigences scientifiques, des différentes expositions. C'est pourquoi donc, et à juste titre, qu'on a parlé dans la délibération d'attribution: "di progettare eventi che rispondano alle linee guida dell'amministrazione stessa?.
Président La parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (FI) Per una breve replica. L'Assessore, con le precisioni che ha fornito, ha risposto in parte ai quesiti posti dall'interpellanza, sottolineando più volte la necessità di razionalizzare la gestione delle mostre e delle esposizioni, necessità che è intervenuta con un'apposita scelta della Giunta regionale nell'agosto 2001, al fine di raggruppare sotto un'unica direzione tutte le iniziative culturali proposte. Ha quindi cercato di smentire o meglio alleviare la portata delle parole contenute in quelle frasi che sono state riportate nella premessa dell'interpellanza.
Se si tratta di razionalizzazione, se si tratta di scelta logica, come l'Assessore ha voluto sottolineare, ci chiediamo come mai questo presupposto importante non sia stato scritto nelle premesse del provvedimento laddove invece figura quella frase che, certo, argomentando al contrario, potrebbe far presumere che le scelte dell'Amministrazione non sono state di rilievo culturale, non sono state adeguatamente selezionate e non sono rispondenti alle linee guida indicate dall'Amministrazione. Assessore, se lei dice che è una scelta di razionalità e di logica raggruppare tutto sotto un'unica direzione, scrivetelo… ma scrivete anche le altre che ha precisate in quest'aula.
Noi ne prendiamo atto, però, leggendo i provvedimenti, come spesso facciamo, non possono passare inosservate delle motivazioni di questo calibro che suonano come un atto di sfiducia che peraltro è stato anche testimoniato dal fatto che l'Assessore ha detto che è stato opportuno concentrare tutto nella Direzione delle attività culturali, di conseguenza si è svuotata l'altra competenza che era invece individuata nell'Ufficio stampa della Presidenza della Regione, per cercare di traguardare quella unicità dell'iniziativa culturale nel suo complesso. Pensavamo anche che questa sorta di atto di sfiducia fosse contenuto in quegli scostamenti di spesa che l'Assessore avrà visto, naturalmente deliberati, non tanto dalla Giunta regionale, quanto con provvedimenti dirigenziali che sono costati non pochi milioni. Voglio solo citare un altro provvedimento che prima mi sono dimenticato di nominare: per l'utilizzo di automezzi nel 2000 sono stati spesi 50 milioni, naturalmente gli automezzi sono serviti per spostare opere d'arte, comunque sono stati spesi 50 milioni!
Ora, è vero che nel complesso può essere insignificante perché la sua risposta testimonia che le vostre previsioni di spesa erano ottimistiche, anche perché poi a consuntivo, se nel 1999 avevate preventivato 2,365 miliardi, ne avete poi spesi 3,8; nel 2000 avevate preventivato 2,9 miliardi, ne avete spesi 3,1 miliardi; nel 2001 avevate preventivato 2,1 miliardi, ne avete spesi 2,6. Facendo i "conti della serva", siamo oltre i 10 miliardi per quanto riguarda la spesa complessiva a consuntivo di mostre e attività espositive in questa prima parte - e direi parte preponderante - di legislatura 1998-2003.
L'Assessore sottolinea anche un altro aspetto: che l'esternalizzazione non riguarda la gestione, bensì la scelta degli eventi culturali; certo, si tratta di un atto però importante quello della scelta, un atto che finora è stato gestito da altre professionalità interne, e che adesso viene dato a terzi, al di fuori dell'Amministrazione, perché all'interno non esistono più queste professionalità. Dopo quattro anni ci si rende conto che le professionalità non esistono più, allora è normale che noi argomentiamo a contrario, Assessore, perché 10 miliardi non sono pochi, le iniziative proposte non sono poche quantitativamente e qualitativamente!
D'altronde anche al Dr. Alberto Fiz avete riconosciuto un ingaggio di 38 mila euro e per questa cifra senz'altro non può gestire, perché la gestione - lei ha confermato - viene concentrata nella Direzione attività culturali, però può fare scelte, scelte che prima venivano prese all'interno.
Sulla base di tutte queste considerazioni, una parte di perplessità saranno senz'altro dipanate, ma un'altra parte viene invece confermata. La scelta sarà stata politica, di razionalizzazione amministrativa, ma di fatto probabilmente vi siete resi conto in corso d'opera che non tutto questo complesso organizzativo e decisionale era riposto in buone mani.