Oggetto del Consiglio n. 2571 del 17 aprile 2002 - Resoconto
OGGETTO N. 2571/XI Coinvolgimento del Consorzio Pesca nell'elaborazione del programma di disalveo dei corsi d'acqua a seguito degli eventi alluvionali. (Interrogazione)
Interrogazione Viste le osservazioni avanzate dal Consorzio Pesca circa la diminuzione di fauna ittica nei tratti dei corsi d'acqua in cui sono stati realizzati lavori di disalveo a seguito degli eventi alluvionali;
Preso atto che tali lavori si svolgono proprio nel periodo di riproduzione delle specie ittiche presenti nei nostri corsi d'acqua, trote e temoli;
Ritenuto che sia possibile far conciliare l'esigenza di operare nei corsi d'acqua con quella di rispettare i ritmi biologici della natura;
Visto inoltre che il Consorzio Pesca interviene in modo sistematico con massicce azioni di ripopolamento, utilizzando materiale pregiato prodotto nello stabilimento ittico di Morgex;
la sottoscritta Consigliera regionale
Interroga
l'Assessore competente per sapere:
1) se il programma dei lavori di disalveo sia stato concordato col Consorzio Pesca;
2) come ha risposto o risponderà alle osservazioni critiche formulate dallo stesso Consorzio.
F.to: Squarzino Secondina
Président La parole à l'Assesseur au territoire, à l'environnement et aux ouvrages publics, Vallet.
Vallet (UV) Al momento il Consorzio Pesca ha solo anticipato per le vie brevi, in modo molto approssimativo, i risultati di alcune verifiche dalle quali emergerebbe una diminuzione della fauna ittica nei tratti di corso d'acqua nei quali sono stati realizzati i lavori di disalveo a seguito degli eventi alluvionali; non abbiamo ricevuto alcun rapporto tecnico e analitico. Rilevo comunque - questo in via del tutto generale - che appare quasi bizzarro, per non dire inutile e forse anche fuorviante, effettuare una tale indagine a soli 15 mesi da un evento di piena del tutto eccezionale e, quindi, anche estremamente catastrofico per il corso della Dora Baltea. Attribuire, infatti, soltanto agli interventi di disalveo la carenza di fauna ittica è frutto di un'analisi quanto meno superficiale, perché il dato è assolutamente scontato, vista la dimensione del fenomeno alluvionale e di per sé poco significativo.
Ricordo che, subito dopo l'evento, lo stesso consorzio aveva segnalato più volte il disastro causato dalla piena sulle popolazioni ittiche richiedendo anche contributi per il ripopolamento stesso della Dora. Devo quindi dire che non apprezzo particolarmente le esternazioni periodiche del Presidente del Consorzio Pesca su questo argomento in quanto negli ultimi anni, fin dal primo evento alluvionale - mi riferisco agli anni 1993, 1994 abbiamo intensificato - il collega Lavoyer, che aveva la responsabilità dei lavori pubblici prima di me, e il sottoscritto adesso - i rapporti con il Consorzio per provare a definire modalità e tempi di intervento compatibili con i ritmi biologici della fauna ittica.
Ci sono purtroppo dei dati che sono contrastanti e che difficilmente si possono coniugare. La fase riproduttiva coincide anche con il periodo di magra della Dora Baltea - da novembre a marzo, aprile - che è l'unico periodo nel quale è possibile realizzare gli interventi di disalveo, quindi c'è di fatto una contraddizione.
Con il Consorzio è stato individuato il periodo novembre-dicembre come quello nel quale è possibile minimizzare gli impatti, a parte il fatto che concentrare gli interventi in questi soli due mesi presenta difficoltà organizzative assolutamente notevoli, ma questo è stato il nostro impegno e questo continua ad essere il nostro impegno: cercare di concentrare gli interventi di disalveo nei mesi di novembre e dicembre.
La dimensione però dell'evento dell'ottobre 2000 non ha permesso di effettuare gli interventi previsti solo in questi momenti, vuoi per la quantità del materiale da asportare, vuoi per l'eccezionale regime idrico della Dora Baltea, che specie in bassa Valle non ha consentito fino all'autunno scorso di procedere ai rilievi e quindi ai progetti di disalveo. Abbiamo comunque concordato e imposto un termine per l'effettuazione delle operazioni e il termine è stato fissato al 31 marzo.
Rispetto alle metodologie di intervento, devo dire che, accogliendo le richieste giuste del Consorzio Pesca, gli interventi di disalveo del post alluvione hanno interessato solo ed esclusivamente i depositi rilevanti in alveo senza interessare quindi l'intera sezione del fiume. Abbiamo poi imposto delle tecniche di asportazione del materiale cosiddette "all'asciutto", i mezzi cioè hanno dovuto operare sul deposito, limitando con accorgimenti specifici di interessare l'acqua fluente per non intorbidirla.
Abbiamo avuto certamente alcune segnalazioni di non rispetto delle modalità imposte, siamo intervenuti con decisione, abbiamo anche revocato autorizzazioni, abbiamo richiamato le Imprese ai loro obblighi e abbiamo anche sanzionato i comportamenti non idonei. Quindi, il fatto che si siano verificati dei disguidi non è assolutamente da generalizzare.
Rispetto alle domande puntuali formulate nell'interrogazione, devo dire che il piano degli interventi urgenti, previsto nell'ordinanza n. 3090/2000, che è stato approvato con deliberazione di Giunta regionale n. 73/2001, comprendeva fra gli interventi necessari anche quelli di disalveo dei corsi d'acqua. Tale piano è stato trasmesso anche al Consorzio Pesca affinché organizzasse le sue attività tenendo conto di quanto previsto nel Piano. Nel corso della Dora Baltea l'asportazione del materiale è avvenuta secondo un programma di intervento specifico con il sistema della concessione.
L'Amministrazione regionale ha redatto i progetti di asportazione del materiale dalle aree di sovralluvionamento determinando le quote di progetto oltre che i quantitativi da rimuovere. Queste attività sono state concluse a fine marzo 2002. Oltre al Piano, quindi, abbiamo trasmesso al Consorzio Pesca anche il programma di disalveo della Dora.
Non abbiamo discusso con il Consorzio Pesca sulle aree di intervento perché giustamente il Consorzio ha rilevato che questo non rientra nelle sue competenze, ma abbiamo discusso e concordato sulle modalità di esecuzione di cui ho detto prima.
Per quanto riguarda quindi la seconda domanda, non credo di dovere delle particolari risposte, dico che ognuno deve operare e svolgere secondo le proprie competenze, cercando di tutelare quelli che sono interessi comuni, tenendo conto di quelle che sono state le condizioni del tutto eccezionali conseguenti all'evento alluvionale, condizioni che mi auguro non abbiano a ripetersi in futuro.
Rispetto all'esigenza di coordinamento e di definizione delle modalità di intervento - erano in corso contatti e confronti con il Consorzio Pesca -, l'obiettivo è di riuscire a definire degli specifici protocolli d'intesa per definire le modalità di intervento e io credo che, superata la straordinarietà, sia possibile risedersi attorno al tavolo per concretizzare questi protocolli d'intesa.
Président La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU) Credo che la parte finale dell'intervento dell'Assessore spieghi e chiarifichi come ci sia di fatto una difficoltà di rapporto fra il Consorzio Pesca e l'Assessorato perché lei stesso, Assessore, ha detto che ritiene utile giungere a definire dei protocolli per raccordare le iniziative dei rispettivi enti.
Ora questo significa che questo protocollo non c'è naturalmente e l'accordo fra il Consorzio Pesca e l'Assessorato non c'è. Lei ha parlato di trasmissione di informazioni, lei ha parlato di informazione, ha trasmesso la delibera, ha trasmesso i piani, ma non è stato concordato, non dico dove, ma almeno quando farlo perché nella delibera dei lavori è indicato genericamente il periodo "entro il 2001", ma non sono indicati i periodi precisi in cui iniziano i lavori.
Ora, lei sicuramente ha avuto modo in questi mesi di ricevere tutta una serie di proteste, perché lei inizia dicendo che non le piacciono queste esternazioni periodiche. Ma le esternazioni seguono la presentazione di lettere ufficiali all'Assessorato: l'esternazione avviene quando gli organismi competenti informati non reagiscono, non rispondono, non prendono sul serio il problema.
È vero che c'è il problema dell'alluvione, che è stato un evento che speriamo non si ripeta più, ma credo che anche prima sussistesse il problema di coordinare due esigenze, fra l'altro il suo Assessorato ha competenze su entrambi i settori, però sembra che un settore abbia il sopravvento sull'altro. C'è, da una parte, l'esigenza di togliere il sovrappiù di materiale immesso nei corsi d'acqua dopo l'alluvione. Tra parentesi ricordo che su questo ci sarebbe un grosso discorso da fare perché lei sa bene che ogni intervento sul fiume, sia di materiale accumulatosi, sia di materiale che viene tolto, ha delle conseguenze su tutto il corso d'acqua. Il problema pertanto è molto più complicato di quello che non si vuole far credere. Chiudo la parentesi.
Esiste pertanto il problema di curare l'alveo dei fiumi, ma il suo Assessorato si occupa anche di ambiente e io credo che sia suo compito anche mantenere viva la fauna fluviale, non disperdere quel patrimonio prezioso che è il materiale prodotto dallo stabilimento ittico di Morgex. Da una parte la Regione sostiene lo stabilimento ittico di Morgex, che produce materiale prezioso per il ripopolamento dei torrenti, poi, nel momento in cui questo materiale viene immesso nei corsi d'acqua, arrivano le ruspe e rovinano del tutto il lavoro fatto, allora qui non solo se ne impedisce la riproduzione, ma si compie anche uno sperpero di denaro. E su questo bisogna riflettere.
Infine, io credo che ci sia anche un non rispetto delle stesse modalità informative: non si può informare il consorzio il giorno prima dell'inizio dei lavori. Le porterò le date esatte, Assessore, per provare quello che sto dicendo.