Oggetto del Consiglio n. 2564 del 3 aprile 2002 - Resoconto
OGGETTO N. 2564/XI Presentazione da parte dei Parlamentari valdostani di una proposta di legge per la regolamentazione delle case da gioco. (Reiezione di mozione)
Mozione Appreso dagli organi di stampa che il senatore Augusto Rollandin (in collaborazione con l'on. Ivo Collé) avrebbe presentato un disegno di legge concernente "Disposizioni in materia di istituzione e regolamentazione delle Case da Gioco";
Ritenuto sorprendente che i Parlamentari valdostani non abbiano sentito l'esigenza di confrontarsi con il Consiglio regionale su di un tema che riguarda direttamente il Casinò de la Vallée di Saint Vincent, di proprietà pubblica e sottoposto a gestioni di emanazione regionale;
Osservato che tale disegno risulta discutibile in più punti e assolutamente non condivisibile là dove consente ai residenti di giocare all'interno del proprio Casinò, seppure limitatamente ai giochi elettronici;
Il Consiglio regionale
Invita
i Parlamentari valdostani a riferire su tale loro iniziativa in Consiglio regionale, ex articolo 51 del Regolamento interno del Consiglio della Valle;
Chiede
in ogni caso, ai medesimi Parlamentari, che venga emendato l'articolo 24 del disegno di legge, là dove si consentirebbe ai residenti nella regione di accedere al Casinò per utilizzare i giochi elettronici.
F.to: Curtaz - Squarzino Secondina - Beneforti
Président La parole au Conseiller Curtaz.
Curtaz (PVA-cU) Noi, consiglieri di opposizione, credo come altri consiglieri di maggioranza, abbiamo appreso dagli organi di stampa che i Parlamentari valdostani avrebbero presentato un disegno di legge concernente: "Disposizioni in materia di istituzione e regolamentazione delle case da gioco". Sappiamo, proprio perché ne hanno parlato gli organi di stampa, che questo disegno di legge è stato dapprima presentato alle forze di maggioranza in incontri extra istituzionali e poi è stato presentato attraverso - credo - una conferenza stampa, qualche giorno dopo, presso una sala del Comune di Aosta.
Questo modo di procedere dei Parlamentari valdostani ci ha assai sorpreso perché a noi sembra che su una questione del genere sarebbe stato molto opportuno che i Parlamentari valdostani avessero sentito l'esigenza politica di presentare il loro disegno di legge o a quest'aula o quanto meno alla commissione competente. È inutile ovviamente, quando si parla di opportunità politica, fare riferimenti al fatto pacifico, e non contestato, che un parlamentare può fare quello che crede, che il parlamentare non ha vincoli di mandato e che quindi i Parlamentari valdostani hanno potuto, del tutto legittimamente, proporre il disegno di legge in esame, ma altro è la possibilità giuridica costituzionale di presentare un disegno di legge in qualsivoglia materia, altro è a mio giudizio l'opportunità politica di investire il massimo consesso regionale di una materia che, intanto, è importante e assai delicata e, in secondo luogo, riguarda direttamente un'attività regionale gestita all'interno di immobili regionali e gestita dalla Valle d'Aosta attraverso proprie emanazioni che siano gestioni straordinarie, società, eccetera.
A nostro giudizio sensibilità politica e sensibilità istituzionale avrebbero dovuto consigliare ai nostri Parlamentari di rendere edotto il Consiglio o quanto meno la commissione consiliare competente dell'iniziativa. Questo non è avvenuto e mi sembra un errore, sembra fra l'altro uno strappo abbastanza grave ad un'abitudine di consultazione e di scambio reciproco di opinioni che da sempre i Parlamentari valdostani hanno avuto con questo Consiglio, con i Capigruppo, con le commissioni. Mi sembra particolarmente grave questo atteggiamento perché non riguarda una materia qualsiasi, ma riguarda una materia in cui la nostra Regione è gravemente e pesantemente interessata, anche per il contenzioso in atto con il Governo.
Noi quindi chiediamo che si ponga rimedio a questa dimenticanza - usando questo termine fra virgolette - e che il Consiglio si esprima chiedendo ai Parlamentari valdostani di riferire su tale loro iniziativa in Consiglio regionale ai sensi dell'articolo 51 del Regolamento interno. L'articolo 51 - lo ricordo - titola: "Presenza dei Parlamentari della Valle d'Aosta alle sedute del Consiglio? e recita: "Il Senatore e il Deputato eletti nella circoscrizione elettorale della Valle d'Aosta possono assistere alle sedute del Consiglio regionale e possono essere invitati, anche su loro richiesta, dal Presidente, su conforme parere favorevole del Consiglio, a fare comunicazioni su problemi di interesse della Regione, senza interferire né intervenire nella discussione degli argomenti all'ordine del giorno del Consiglio.?
Mi sembra che, utilizzando questa norma, sia del tutto possibile, oltre che opportuno, che i Parlamentari valdostani vengano invitati a presentare la loro iniziativa in modo che poi il Consiglio possa, edotto del contenuto dell'iniziativa, dibattere questo disegno di legge, disegno di legge peraltro che mai in nessuna sede è stato messo all'attenzione dei consiglieri. Se qualche consigliere lo ha avuto, lo ha avuto per le cosiddette "vie brevi", ma mai in via ufficiale, tanto che non so neppure se questo disegno di legge è stato almeno trasmesso alle principali autorità di questa Regione, cioè al Presidente della Regione medesima e al Presidente del Consiglio. È una domanda a cui eventualmente saranno loro a poter rispondere.
La mozione si occupa poi di un altro profilo, un profilo di merito e ci basiamo sempre su quelle che sono state le notizie di stampa. Il disegno risulterebbe discutibile, confrontabile, dibattibile in più punti ma, secondo me, contiene già un punto che, dal nostro punto di vista, non è condivisibile: laddove invertirebbe una regola vigente da sempre in questa Regione, cioè quella che non consente ai residenti della Valle d'Aosta di accedere al Casinò per giocare. Il disegno di legge lascerebbe uno spazio aperto consentendo ai residenti di giocare con i cosiddetti "giochi americani" (le slots machines), mentre continuerebbe ad essere impedito loro l'accesso ai giochi francesi.
Non sto a disquisire che senso abbia questa limitata possibilità di gioco, cioè perché l'uno o non l'altro; visto che lo scopo che continuo a ritenere valido è quello di evitare che cittadini valdostani dilapidino le proprie sostanze al Casinò, statisticamente è più probabile che si perda ai giochi americani piuttosto che ai giochi francesi, ma questo è un argomento di poca sostanza, me ne rendo conto.
Penso invece che di molta sostanza sia questa inversione di tendenza che non ci trova d'accordo. Il gioco d'azzardo è ammesso dall'ordinamento giuridico come eccezione, quindi è punito. È ammesso solo come eccezione perché si ritiene deplorevole anche socialmente che ci siano delle persone che, portate dalla bramosia per il gioco, finiscano con il mettere a repentaglio le proprie condizioni economiche e spesso quelle delle proprie famiglie.
Mi sembra questo il motivo per cui è vietato il gioco d'azzardo. Riteniamo quindi che quanto è sempre avvenuto nella nostra Regione sia una regola da mantenere invariata; per di più si può sottolineare un'altra contraddizione perché se è vero, come è vero, che il Casinò è stato istituito per assegnare delle risorse alla Regione e quindi ai Valdostani, è per certi versi contraddittorio ed incomprensibile che siano gli stessi Valdostani attraverso il gioco a garantire le risorse a sé stessi. Mi sembra un circolo in questo caso non virtuoso, ma vizioso che non ha senso di esistere.
In sostanza, credo che gli oggetti della mozione siano quelli che ho brevemente rappresentato, pertanto leggo il dispositivo della mozione: "Il Consiglio regionale invita i Parlamentari valdostani a riferire su tale loro iniziativa in Consiglio regionale, ex articolo 51 del Regolamento interno del Consiglio della Valle, chiede in ogni caso, ai medesimi Parlamentari, che venga emendato l'articolo 24 del disegno di legge, là dove si consentirebbe ai residenti nella regione di accedere al Casinò per utilizzare i giochi elettronici."
Président La discussion est ouverte.
La parole au Conseiller Cottino.
Cottino (UV) Je dois vous avouer que, quand j'ai reçu l'ordre du jour et j'ai lu cette motion, avec un très grand étonnement j'ai dû la relire maintes fois pour essayer de comprendre et après je me suis tranquillisé en pensant que l'illustration qui serait faite dans cette salle, m'aurait éclairci complètement les idées. Cela n'a pas été ainsi parce que le collègue Curtaz n'a fait que répéter ce qui était écrit dans la motion sans éclaircir surtout, pour ce qui est des modifications requises, si la question est posée au sens plus général de la loi ou si elle est référée surtout à la Vallée d'Aoste. Il semble - si j'ai bien compris - qu'elle est référée surtout à la Vallée d'Aoste du fait qu'il a parlé de changement de tendance et donc mes doutes à la fois sur la forme et dans la substance persistent.
Andiamo in ordine. Per quanto riguarda la forma, è pur vero che l'articolo 51 recita -d'altronde lo ha già letto il collega Curtaz - che: "Le Sénateur et le Député élus dans la circonscription électorale du Val d'Aoste peuvent assister aux séances du Conseil et peuvent être invités, même sur leur demande, par le Président, après avis favorable du Conseil…" et cetera.
Questo fra le altre cose propone un iter burocratico anche un po' complesso perché deve essere il Presidente del Consiglio a richiedere ai Parlamentari la loro partecipazione, e questa naturalmente dipende dagli impegni degli stessi, dunque con alcune problematiche che potrebbero insorgere se si segue questo iter. Un'altra cosa che mi ha stupito è che il Consigliere Curtaz fa finta di dimenticarsi che è stato effettivamente pubblicato dappertutto che ci sarebbe stata una conferenza stampa per la presentazione di questa legge, anzi dice: "credo attraverso una conferenza stampa?. Non è stata dunque una legge che è stata predisposta o presentata di nascosto e lo dico con tutta tranquillità, senza voler fare l'avvocato difensore dei nostri Parlamentari che non ne hanno sicuramente bisogno, pertanto, credo proprio che non sia stata una dimenticanza, ma è stata una valutazione che gli stessi hanno fatto, per certi aspetti a ragion veduta.
Nella conferenza stampa, tutti hanno avuto la possibilità di partecipare, di dibattere questa legge, di chiedere spiegazioni e fare approfondimenti, mentre la stessa cosa, anche se Curtaz dice di sì, non è possibile in questa aula in occasione di informazioni dei Parlamentari.
Oggi per la seconda volta il gruppo Valle d'Aosta per l'Ulivo ha scelto una strada che non porta al dibattito perché sulle comunicazioni dei Parlamentari il regolamento non prevede dibattito, dunque ci sarebbe solo un'informazione di cui tutti siamo già largamente a conoscenza. Se partiamo da questo presupposto, è chiarissima la strada intrapresa dai nostri due Parlamentari, che hanno preferito il confronto e il dibattito a delle sterili comunicazioni, che non permettevano poi al Consiglio di dibattere, ma su questo aspetto tornerò prima di concludere.
Quello però che sono obbligato a sottolineare, perché mi è sembrato molto strano, è che sia proprio una forza politica, che non si sente rappresentata in Parlamento da questi due Parlamentari, che ha anzi sempre negato che questi due Parlamentari rappresentassero la Valle d'Aosta - questo è stato detto chiaramente in quest'aula dal Capogruppo di questa forza -, esprimendo così un'opinione e una posizione più che legittima su questo non vi è dubbio, chieda a questi due Parlamentari di venire in Consiglio a rendere conto della loro attività.
Mi chiedo cosa potrebbe succedere in un'altra regione, in cui i parlamentari anziché essere due sono molti di più e delle più svariate appartenenze politiche, se questo fosse l'atteggiamento generalizzato. Anche sotto la forma, dunque, la mozione è molto discutibile. Nella sostanza è ancora più discutibile. Credo che i presentatori della mozione abbiano letto molto male la legge, ammesso e non concesso che l'abbiano letta…
(interruzione della Consigliera Squarzino Secondina, fuori microfono)
… spero di poter continuare. Stamattina il Consigliere Curtaz, se non sbaglio, ha chiesto al Presidente di poter intervenire senza essere interrotto. Questa interruzione non mi stupisce perché è abbastanza normale da parte sua, come lo è, lo ammetto, anche da parte mia, lo dico solo per dimostrare che, quando uno vuole essere molto puro, qualche volta "inciampa", non ne voglio comunque fare un problema etico, a meno che il Consigliere Curtaz non conti di farmi perdere il filo, cosa che forse qualche volta gli riesce anche.
Dicevo, se non lo avete letto - e qui rispondo alla collega Squarzino che è intervenuta fuori microfono - credo che abbiate mancato ad un vostro dovere perché sovente - checché ne dica la Consigliera Squarzino ridendo e facendo un po' di teatrino - le interpellanze o le interrogazioni vengono sovente presentati a seguito di notizie apparse sugli organi di stampa. Non capisco perché su certi argomenti si possano attingere a notizie di stampa mentre su altre assolutamente no, facendo finta di essere al buio più completo.
È una scelta comunque dei colleghi della Valle d'Aosta per l'Ulivo, è una scelta lo ripeto più che legittima; credo però che se l'avessero letta con attenzione, anziché fidarsi di certe dichiarazioni mal fatte, si sarebbero accorti di aver preso una topica madornale. Quello che loro chiedono non è assolutamente necessario! Loro chiedono una modifica dell'articolo 24, laddove è scritto che non è consentito il gioco a tutti i cittadini residenti nella regione sede della casa da gioco, tranne che per i giochi elettronici.
Hanno dimenticato dunque - o non se ne sono accorti - che all'articolo 10, punto 6, lettera n), è scritto a chiare lettere che nelle quattro case da gioco esistenti l'accesso dei giocatori è disciplinato dalle norme e dai regolamenti esistenti alla data di entrata in vigore della legge. Credo che non sia necessario sottolineare in quest'aula quali sono i regolamenti che vietano l'accesso ai Valdostani alla casa da gioco di Saint Vincent.
Ad ogni buon conto, se in futuro qualcuno deciderà diversamente, sarà quello il momento di discutere; per adesso questa legge lascia interamente in vigore i regolamenti per l'accesso alla casa da gioco. Voglio concludere dicendo che mi avrebbe molto meno stupito se la Valle d'Aosta per l'Ulivo si fosse attivata per avere eventualmente un incontro con i Parlamentari in commissione, laddove ci sarebbe stata la possibilità di dibattere.
Con una richiesta di audizione nella commissione competente, in accordo con i Parlamentari, la cosa forse sarebbe stata diversa e anche da parte nostra la posizione poteva essere diversa, visto invece come è stata posta, è chiaro che la mozione non può trovare la nostra approvazione.
Non siamo d'accordo di approvare un qualcosa che non ha molto senso nella sostanza e che è estremamente discutibile nella forma, pertanto per evitare un mio ulteriore intervento, salvo che ci sia qualcosa di strano nel prosieguo del dibattito, dico subito che voteremo contro la mozione.
Président La parole au Conseiller Beneforti.
Beneforti (PVA-cU) Voglio entrare un po' più nel merito di questo disegno di legge…
(ilarità dell'Assemblea)
… lo abbiamo ricevuto alle 13,30. Mi sono permesso di richiederlo perché nessuno lo aveva: né alla Presidenza del Consiglio, né alla Presidenza della Regione, né presso l'Ufficio gruppi; lo abbiamo richiesto anche presso la sede del Senatore. Non ho neanche avuto il tempo di approfondire il documento perché l'ho avuto alle 16,00 presso l'Ufficio gruppi - era arrivato alle 13,30 - dove sono passato prima di recarmi qui per partecipare ai lavori consiliari.
Consigliere Cottino, lei fa il difensore delle cause perse: quando c'è qualcosa che non va in quest'aula, lei si alza e parla, lei ha detto: "c'era la conferenza stampa, ci dovevate andare". Consigliere Cottino, quando si manda un invito - e io ho avuto l'invito alla conferenza stampa -, si allega il documento relativo all'argomento su cui si deve trattare e uno si prepara…
(interruzione del Consigliere Cottino, fuori microfono)
… come no? Su una legge così importante, come è quella concernente l'apertura di casinò, bisogna quanto meno specificare che nel corso della conferenza stampa verrà spiegato il motivo per il quale è stato presentato il provvedimento; io, per portare in quella sede le mie argomentazioni e per richiedere i chiarimenti che ritengo necessari, devo aver letto il provvedimento.
Il Consigliere Cottino si meraviglia che proprio noi chiediamo ai Parlamentari di venire in Consiglio a dare spiegazioni dal momento che non li abbiamo votati. No, non li abbiamo votati, ma abbiamo rappresentanti in Parlamento che questa legge la dovranno votare!
Non bastano i due voti, uno al Senato e uno alla Camera, per far approvare questa legge, se va avanti; il gruppo dell'Ulivo è presente in Parlamento, come pure quello dei Verdi e dei Popolari ed essi dovranno votare questo disegno di legge se vogliamo mandarlo avanti e noi cosa andremo a dire ai nostri Parlamentari, a quelli che fanno parte di quella commissione e con i quali mi incontrerò a breve scadenza per discutere di questo disegno di legge? È chiara adesso la questione? La "topica" quindi non l'abbiamo presa noi nel presentare questa mozione, l'ha presa chi è voluto correre in avanti senza sentire tutte le parti che erano interessate in Valle d'Aosta, che hanno rappresentanze in Parlamento. Questa è stata la più grossa "topica" che ci poteva essere anche se, quando riteniamo utile una "cosa" alla Valle d'Aosta, siamo disponibili ad appoggiarla.
Il Consigliere Cottino suggerisce di richiedere un incontro con i Parlamentari, io a questo punto lo richiedo con i miei Parlamentari, quelli che abbiamo a Roma e che la dovranno votare, ci incontreremo con i membri della commissione che dovranno esaminare questo disegno di legge ed esporremo il nostro parere.
Fatta questa premessa, devo però dire che non si comprendono i motivi che stanno alla base della presentazione del disegno di legge sui casinò da parte dei nostri Parlamentari. Questa è stata una decisione presa più a livello personale che a livello collegiale della Valle d'Aosta e, anche se è stata presa con la maggioranza regionale, credo che il Casinò sia una questione che interessa tutti in questa sede. Abbiamo discusso per ore dei problemi del Casinò in Consiglio regionale e, se si verifica una situazione "nuova", ritengo che sia diritto di tutti esaminarla per confrontarsi sulla stessa.
Non comprendiamo i motivi per i quali è stata presentata perché non la riteniamo una strada perseguibile. Noi, e chi come noi fino ad oggi si è battuto all'interno e all'esterno del Parlamento contro il prolificarsi di casinò, lo abbiamo fatto con altre argomentazioni, delle argomentazioni che fino ad oggi hanno "pagato" perché non sono stati aperti altri casinò in più rispetto ai quattro esistenti.
Fino ad oggi l'apertura di altri casinò è stata impedita, perché ha prevalso la volontà politica di quanti sono contrari al gioco di azzardo, perché ha prevalso il dialogo e il confronto a tutti i livelli, in Parlamento e al di fuori di esso. C'è un proverbio che dice: "Chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quello che lascia e non quello che trova?, noi siamo convinti che la strada vecchia sia l'unica che possa essere seguita.
È vero che il Parlamento è cambiato, è cambiato il Governo, è cambiato il Presidente della Repubblica, sono cambiati i nostri Parlamentari, che quindi devono darsi un'immagine all'interno del Parlamento e aumentarla anche in Valle d'Aosta, ma ciò che non cambierà è la nostra linea visto che, fra l'altro, non siamo stati neanche interpellati.
Penso che i nostri Parlamentari non voteranno nessun disegno di legge che porti all'ampliamento del gioco di azzardo - per cui confermeremo sempre in sede parlamentare il blocco delle autorizzazioni - e che non saranno mai favorevoli all'apertura di nuovi casinò, non solo perché lo impedisce la loro identità, e per molti l'ispirazione cristiana, non solo perché non vogliono soddisfare le aspirazioni di certi gruppi imprenditoriali che stanno spingendo in tutte le regioni, che sono arrivati a spingere perfino al Governo e a livello di commissione competente del Senato e della Camera, ma perché non intendono compromettere il tessuto civile, morale ed economico del territorio, come avverrebbe con l'espansione del gioco di azzardo! Non saranno mai favorevoli perché non intendono cedere alla tentazione di uno sviluppo "drogato" da fenomeni troppo facilmente esposti al condizionamento dell'economia malavitosa perché questa è la realtà: si espande un'economia malavitosa! E noi non possiamo permettere che questo accada in un Paese come il nostro. I nostri Parlamentari non saranno mai favorevoli perché non ritengono che la strada del gioco di azzardo sia quella da seguire per un rilancio del turismo di élite, come rivendicato dalle città che ne richiedono l'apertura. Noi con Saint-Vincent ne siamo l'esempio più evidente: abbiamo il Casinò e che turismo abbiamo rilanciato? Un turismo di élite? È il Casinò che fa rilanciare il turismo di élite o ci sono altre strade per rilanciare il turismo?
Oggi siamo qui a discutere di un disegno di legge che, se approvato, aprirebbe le porte a tutte le regioni travolgendo ogni più lusinghiera aspettativa da parte dei nostri Parlamentari che tentano di giocare in difesa con questo atto, una difesa a nostro avviso labile ed effimera, tanto più se si pensa ad aprire il gioco anche ai residenti. Sono convinto che questa legge farà la stessa fine di quella presentata alla fine dello scorso anno da Alleanza Nazionale, per la quale fu annunciata - ironia della sorte - il veto del Governo da parte del Vicepresidente Fini. Detto progetto di legge, che riguardava in particolare la proposta di istituire un casinò sul litorale di Ostia, non incontrò il favore di nessuno visto anche il giudizio negativo riservatamente espresso in ambienti ecclesiastici, sia per quanto riguardava Roma, sia per quanto riguardava i livelli più generali nazionali. Queste sono le notizie che si sono avute dalle commissioni competenti, almeno per quanto ci riguarda. Alla luce di quanto è avvenuto fino ad oggi, è triste dover concludere che quella dei nostri Parlamentari è stata una mossa frettolosa e sbagliata. Mi auguro per loro che non gli succeda come a quei "pifferi di montagna" che andarono per suonare e rimasero suonati.
Qualcuno anche qui in Valle sostiene che con questo disegno di legge c'è il rischio di "aver svegliato proprio il can che dorme". Ci saranno una cinquantina di progetti fermi in commissione e in Parlamento e noi presentiamo il nostro disegno di legge chiedendo che venga ammesso alla discussione delle commissioni parlamentari. Oltre a svegliare "il can che dorme", c'è il rischio di rompere - a quanto sembra - anche la maggioranza che governa questa Regione perché dalla lettura dei giornali valdostani emerge che non tutta la maggioranza a cui si sono rivolti i nostri Parlamentari sia concorde con i contenuti di questo disegno di legge. Ora, perché questo provvedimento non può essere accettato? Perché, oltre ai motivi elencati precedentemente, c'era chi pretendeva l'apertura della casa da gioco ai residenti in Valle d'Aosta, cosa mai richiesta in passato. Sono qui in Valle da quasi mezzo secolo, non ho mai sentito fare una richiesta di questo genere e, se fosse stata fatta, sarebbe stata respinta io credo da tutte le maggioranze e da tutte le Giunte che si sono succedute fino ad oggi!
Cosa sia cambiato oggi, non si arriva proprio a capire perché si è detto di tutto sul Casinò: di farne due, di ampliare l'esistente, di fare questo o quest'altro, ma mai ho sentito una voce, nemmeno dalla Giunta, per proporre di aprire il Casinò ai residenti in Valle e il motivo è chiaro: si è sempre cercato, Consigliere Cottino, di evitare di assecondare la professione del gioco di azzardo anche nella nostra regione: come istituzione non possiamo assecondare la professione del gioco di azzardo! Ma forse c'è chi tenta di seguire quella strada per cercare di recuperare i mancati guadagni che si sono avuti prelevando dalle tasche dei Valdostani!
Io ritengo che l'iniziativa dei nostri Parlamentari sia ancora più grave perché la ritengo egoistica: noi che abbiamo il Casinò vogliamo dettare le disposizioni su come deve avvenire l'apertura e la gestione delle case da gioco in casa d'altri, vogliamo dire noi, che ce lo abbiamo, come gli altri devono fare, quante case da gioco si devono aprire e come devono essere gestite, ma questo non è solo egoismo, è arroganza bella e buona! Possiamo capire che questo sia un atto per proteggerci dalla concorrenza selvaggia che può scaturire dall'apertura di altri casinò, ma non è con questi "mezzucci" che rilanciamo il nostro Casinò.
Sono anni che lo affermiamo in questa sede, che predichiamo che occorre metterci al passo con i tempi, che occorre metterci nelle condizioni di reggere la sfida e la concorrenza degli altri. Non possiamo pensare di sopravvivere negando ad altre regioni di guardare ai propri interessi se il Governo attuale decidesse di incentivare il gioco di azzardo, ma chi siamo noi per esternare tanta presunzione? Come ci permettiamo noi di esternare questa presunzione di voler insegnare agli altri a camminare? Domandatevelo voi della maggioranza in modo particolare che difendete questo disegno di legge.
Tenete presente che la Valle d'Aosta ha sempre rivendicato la sua autonomia nel prendere le decisioni; tenete presente che quanto richiesto con la legge contrasta con quel federalismo che abbiamo sempre rivendicato, nella solidarietà e nella sussidiarietà, contrasta con il modo di essere di una Regione come la Valle d'Aosta in questo momento particolare.
Questo non è il sistema per difendere la nostra autonomia, questo è il sistema per screditare la nostra stessa autonomia. Mi auguro che questo disegno di legge venga, come noi richiediamo, portato a conoscenza di tutti e anche che venga ritirato; per quanto ci riguarda, faremo in modo che i nostri Parlamentari non lo votino né a livello di commissione né nei due rami del Parlamento.
Président La parole au Conseiller La Torre.
La Torre (SA) Illustri colleghi, Curtaz e Beneforti, devo dire che i vostri interventi pacati nei modi, ben presentati, avrebbero meritato una mozione scritta meglio perché diventa difficile intervenire su un argomento importante e delicato come questo quando viene presentato attraverso una mozione che ha in sé passaggi ironici, e io trovo anche irrispettosi, nei quali si cerca di dare dei ruoli che non sono quelli corretti, definendo il Deputato un collaborazionista o un collaboratore - anche a me piace giocare sulle parole come giocano loro - e non si riconoscono invece i ruoli corretti di ognuno dei due Parlamentari, il Senatore e il Deputato, che sono entrambi presentatori di questa legge. Probabilmente, quando avete scritto questa mozione, ragionando fra di voi, avete fatto prevalere su quello che poteva essere l'argomento estremamente importante e delicato anche il gusto della battuta e dell'ironia e questo non è stato un passaggio felice perché, per ottenere attenzione e rispetto, occorre portare attenzione e rispetto specialmente ai ruoli. Devo dire che da parte mia non gradisco così come è stata scritta questa mozione…
(interruzione del Consigliere Curtaz, fuori microfono)
… se c'è un equivoco, è meglio chiarirlo perché è un equivoco pesante proprio perché si parla di ruoli istituzionali, quindi non è gradito.
Per arrivare sull'argomento, comunque, che mi sembra la parte più importante e quella che interessa, noi riteniamo che questa sia una legge necessaria e anche corretta nella sua tempistica di presentazione perché permette quanto meno alla nostra Regione di cercare di svolgere un ruolo di attore e non di spettatore a un livello di dibattito parlamentare, dove sappiamo che in questo momento sono in corso movimenti - su questo posso essere d'accordo con il Consigliere Beneforti - sia di lobbies di potere, e quindi di interessi, sia di gruppi politici.
Evidentemente questa è una legge che cerca tempestivamente di permettere alla nostra Regione di giocare un ruolo su questo argomento. Tutto quello che si vuole aggiungere o dire sono solo interpretazioni. Io ritengo che, poiché la discussione è appena iniziata, ci sarà modo per tutti di poter portare il proprio contributo, il Consiglio regionale stesso è il luogo idoneo, così come sta accadendo in questo istante, per dibattere di questo argomento.
Ritengo quindi anzitutto non corretta la formulazione della vostra mozione e già per questo motivo non mi sento di sostenere le vostre argomentazioni per come sono state presentate, ma reputo poi che le motivazioni inerenti alla mozione, che vengono allargate anche ad interpretazioni in merito alla possibilità o meno dei Valdostani di partecipare al gioco, siano in questo caso anticipatrici del nulla, nel senso che non c'è nessun indirizzo in questo senso: ci sono solo valutazioni e possibilità di confronti e di dibattiti, ma nessuno si è espresso in tal senso, tanto meno la legge, che prevede al suo interno che i casinò esistenti mantengano le forme di regolamento e di scelta che sono o quelle attuali o quelle che riterranno più opportune. Nell'essenza quindi ritengo che la mozione, sia per forma che per sostanza, non abbia motivazioni e anche noi, come già anticipato dal Consigliere Cottino, siamo contro a questa mozione.
Voglio aggiungere che apprezzo la volontà del Consigliere Beneforti di prepararsi e di poter dare un contributo. Io da parte mia posso dirgli che io sì, che sono un collaboratore molto modesto dell'Onorevole Collé, se lui avrà modo di farmi avere qualche sua riflessione o qualche memoria, nel mio piccolo cercherò di fargliela avere per poter portare l'Onorevole Collé a conoscenza di quelli che sono i suoi pensieri, Consigliere Beneforti.
Président La parole au Conseiller Curtaz.
Curtaz (PVA-cU) Probabilmente sarò l'ultimo a parlare - perché ho aspettato un po' e non ho visto altri consiglieri iscritti a parlare - per fare una brevissima replica alle argomentazioni dei Consiglieri Cottino e La Torre. Inizierò da quest'ultimo perché le assicuro, Consigliere La Torre, nel formulare il testo della mozione - ho preparato personalmente la bozza - non c'è stato nessun intento né ironico, né irrispettoso, le spiego anche l'equivoco in cui, a mio giudizio, lei è caduto e lo faccio in maniera talmente evidente che mi crederà.
Immagino che lei, quando parla di ironia, faccia riferimento al fatto che nella prima frase della mozione ci sia scritto: "Appreso dagli organi di stampa che il Senatore Augusto Rollandin (in collaborazione con l'Onorevole Ivo Collé) avrebbe presentato…?. Lei ha letto questo "in collaborazione? come un voler sminuire il ruolo del Deputato Collé, le assicuro che non è così. L'equivoco in cui io sono caduto, ma in cui ho visto è caduto ad esempio anche il Segretario dei Democratici di Sinistra che è stato a sua volta redarguito per questa cosa, è che dalle prime notizie di stampa risultava che il testo fosse presentato al Senato dal Senatore Rollandin. Questo è tanto vero che il collega Beneforti adesso mi ha detto che, nel disegno di legge che lui ha avuto dal "Peuple", c'è scritto: "Disegno di legge di iniziativa del Senatore Rollandin". Sarebbe stato, secondo me, - mi perdoni - più scorretto da parte nostra se avessimo scritto: "appreso dagli organi di stampa che il Senatore Rollandin avrebbe presentato", invece, dicendo "in collaborazione?, vuol dire che era un'iniziativa condivisa dal Deputato Collé, poi tenga presente che noi il testo della mozione lo presentiamo una quindicina di giorni prima e che alcuni chiarimenti sull'iniziativa congiunta sono avvenuti dopo. Questo volevo dirlo perché non c'era nella maniera più assoluta alcuna intenzione irrispettosa né ironica, direi soprattutto irrispettosa, perché credo di poter dire, anche a nome dei colleghi, che abbiamo sempre rispettato i ruoli e soprattutto le persone nell'esercizio del nostro mandato.
Ovviamente questo non significa condividere l'atteggiamento che il Deputato Collé e il Senatore Rollandin hanno avuto in questa vicenda perché le osservazioni che ho fatto in occasione del primo intervento le ripeto e le sottoscrivo ancora tutte, anche perché mi è sembrato che, indipendentemente dal numero degli interventi, che è stato piuttosto modesto quantitativamente, dei componenti della maggioranza, non sia stata data risposta soddisfacente alle contestazioni che abbiamo posto su questo punto perché il Consigliere Cottino non può equiparare una conferenza stampa ad una presentazione ufficiale in un Consiglio regionale.
Il Consigliere Cottino è troppo esperto di questioni politico-amministrative per non capire la differenza che c'è fra un atto ufficiale, fra un investimento di un presidente di assemblea e di un presidente di regione e una conferenza stampa, poi è chiaro che ad una conferenza stampa può partecipare chiunque, dal giornalista a qualunque cittadino, ad ascoltare cosa dicono i Parlamentari però, anche se personalmente fossi andato alla conferenza stampa e avessi potuto avere tutte le delucidazioni del mondo, avrei sempre ritenuto che fosse stato opportuno che questo disegno di legge venisse presentato in Consiglio, ma non per avere conoscenza delle norme, che è un problema secondario, ma perché ci sono dei ruoli istituzionali che vanno rispettati.
In questo caso i Parlamentari della Valle d'Aosta non hanno avuto la sensibilità di rispettare il Consiglio regionale e mi dispiace che, mentre la Giunta tace, proprio dei Consiglieri, che sono spesso a lamentare il ruolo secondario del Consiglio regionale, difendano d'ufficio i Parlamentari che si sono dimenticati - questo sì fra virgolette perché detto in senso ironico - del Consiglio regionale.
Un'ultima cosa è quella del discorso che il Consigliere Cottino ha affrontato relativamente all'articolo 24 e il riferimento ai regolamenti che disciplinano l'entrata al Casinò. Non metto in dubbio quello che il Consigliere Cottino ha detto, però lui non può mettere in dubbio che il presentare, come è stato presentato, l'articolo 24 significa aprire una prima porta alla modifica di quei regolamenti, significa consentire che vengano modificati i regolamenti in modo che i residenti valdostani possano avere accesso a fini di gioco al Casinò di Saint-Vincent e del resto questo è stato rilevato correttamente da tutti gli organi di stampa che, a differenza del sottoscritto, hanno partecipato alla famosa conferenza stampa.
Président La discussion générale est close.
La parole au Conseiller Tibaldi pour déclaration de vote.
Tibaldi (FI) Per esprimere la dichiarazione di voto del gruppo di Forza Italia che voterà contro questa mozione per due semplici ragioni.
La prima ragione riguarda il metodo: i Parlamentari eletti nella coalizione Vallée d'Aoste, l'uno, e Vallée d'Aoste più i Democratici di Sinistra, l'altro, hanno la libertà di proporre disegni di legge perché si tratta di una funzione afferente al loro ruolo, di conseguenza dipende dalla loro sensibilità rispondere solo nei confronti dei partiti oppure prendere in considerazione anche istituzioni come il Consiglio regionale; evidentemente hanno ritenuto che il Consiglio regionale non fosse degno di essere informato e hanno presentato immediatamente la loro proposta di legge nelle sedi competenti a livello parlamentare.
Non riteniamo quindi opportuno, né assolutamente necessario accogliere l'invito che è formulato in questa mozione. Lo stesso dicasi per quanto concerne le modalità di diffusione di questa iniziativa parlamentare, che può essere fatta con conferenza stampa, con comunicato stampa o altro: sono problemi di chi la propone. Non penso che nessuno di noi abbia il diritto di poter sindacare su quelle che sono le modalità di divulgazione e di diffusione di questa proposta di legge.
La seconda ragione riguarda la sostanza: sappiamo che, a livello di Xa Commissione Attività produttive della Camera, è iniziato poco prima di Pasqua un iter, che sarà lungo e complesso, di analisi di ventidue proposte di legge, fra le quali quella dei Parlamentari Collé e Rollandin. Auguro al Deputato Collé di far quanto prima parte di questo organismo, perché non mi risulta che ne faccia ancora parte, e che possa trattare direttamente la questione in questa sede. Direi che sulla sostanza ci fa piacere se l'articolo 10, citato dal Capogruppo Cottino, un domani concederà la facoltà di estendere il gioco anche ai Valdostani, in particolare il gioco delle slots, come è stato annunciato in conferenza stampa dagli stessi Parlamentari. Abbiamo assistito non solo oggi, ma anche nel 1998, quando presentai una mozione su questo oggetto, a lezioni di falso moralismo e di paternalismo, come se i Valdostani dovessero essere condotti per mano e assistiti quando e come possono o devono giocare.
La stessa cosa dovrebbe valere anche per altri tipi di gioco d'azzardo, come il lotto o le slots machines che si trovano nei bar o tutti i tipi di divertimenti aleatori che un domani potrebbero essere istituiti o come il bingo introdotto da governi di Centro Sinistra. Riteniamo quindi che anche su questo punto sostanziale la mozione non incontri il nostro favore, punto che sarà dibattuto e approfondito in sede parlamentare, ma in ogni caso rifiutiamo l'idea di porre dei veti aprioristici e soprattutto senza alcun fondamento.
Président Je soumets au vote la motion:
Conseillers présents: 32
Votants: 31
Pour: 3
Contre: 28
Abstentions: 1 (Vicquéry)
Le Conseil n'approuve pas.