Oggetto del Consiglio n. 2553 del 3 aprile 2002 - Resoconto
OGGETTO N. 2553/XI Gestione del personale da parte della Direzione generale dell'USL. (Interpellanza)
Interpellanza Premesso:
- che il ruolo del personale nell'ambito dell'assistenza sanitaria assume particolare rilevanza poiché il fattore umano costituisce un elemento strategico che influisce direttamente sulla quantità e sulla qualità dell'assistenza, oltre che sul grado di soddisfazione delle persone che usufruiscono dei servizi;
- che, da tempo, la Direzione Generale dell'USL adotta provvedimenti relativi alla gestione del personale da cui emerge una scarsa valorizzazione dei propri dipendenti, salvo poi approvare deliberazioni quasi "ad personam? che nulla hanno a che vedere con la crescita complessiva della struttura sanitaria;
- che l'applicazione dell'articolo 12 del contratto di lavoro ha riguardato solamente alcune categorie di dipendenti, suscitando disappunto presso coloro che sono stati esclusi e contribuendo a deteriorare i già difficili rapporti esistenti tra l'azienda e una parte del personale;
- che numerosi dipendenti hanno effettuato una raccolta di firme per richiedere l'estensione del provvedimento, ottenendo come risposta l'indicazione che dovranno passare attraverso specifiche "selezioni interne?;
tutto ciò premesso il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
l'Assessore delegato per sapere:
1) nei confronti di quanti dipendenti e di quali categorie è già stato applicato l'articolo 12;
2) quali sarebbero le altre categorie di personale dell'area tecnica e amministrativa, già in possesso di "mansioni superiori?, ai quali potrebbe essere estesa la medesima procedura indicata dall'articolo 12;
3) se non ritenga auspicabile, anche per il buon funzionamento e l'efficienza dei servizi sanitari regionali, superare queste evidenti disparità di trattamento.
F.to: Tibaldi
Président La parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (FI)Abbiamo concluso la sessione mattutina parlando di sanità e di aziendalizzazione sanitaria, riprendiamo quella pomeridiana parlando ancora di aziendalizzazione sanitaria. Evidentemente "i nodi al pettine" sono di diverso tipo, l'Assessore presumo li conosca e anche questo tema riteniamo che sia degno della massima attenzione perché è comunque importante.
"Aziendalizzazione" non significa solamente razionalizzazione delle spese, ottimizzazione dell'entità delle risorse per cercare di soddisfare al meglio i bisogni della cittadinanza, ma significa anche utilizzare le risorse umane e professionali all'interno dell'azienda nel migliore dei modi, collocare le persone giuste al posto giusto ed è un po' questo lo spirito dell'interpellanza che il nostro gruppo ha presentato nell'intento di avere delle risposte concrete da parte dell'Assessore.
Non a caso abbiamo citato in premessa un passaggio importante della relazione al Piano sociosanitario regionale e cioè: "il ruolo del personale nell'ambito dell'assistenza sanitaria assume particolare rilevanza poiché il fattore umano costituisce un elemento strategico che influisce direttamente sulla quantità e sulla qualità dell'assistenza, oltre che sul grado di soddisfazione delle persone che usufruiscono dei servizi".
Questo è un concetto importante, condivisibile e condiviso, tant'è che più volte abbiamo detto che nel Piano sociosanitario ci sono concetti, affermazioni e principi che dovrebbero trovare applicazione non solamente in quanto stesi sulla carta, ma anche nella realtà dei fatti. Ci auguriamo che questo principio venga osservato fino in fondo.
Su cosa vogliamo "puntare il dito" con questa interpellanza? Sul fatto che c'è una vertenza in atto, che l'Assessore ben conoscerà, conseguente le non sempre facili relazioni fra dipendenti e azienda, anche perché, o una parte o l'altra, si arroccano sulle proprie posizioni e, conseguentemente, non si riesce ad arrivare a quella valorizzazione auspicata delle risorse professionali esistenti. L'applicazione dell'articolo 12 del Contratto nazionale del lavoro è uno dei nodi che dovrebbero sciogliersi in questo periodo; ha riguardato finora solamente alcune categorie di dipendenti, che sono gli operatori del "118" e gli operatori sanitari della farmacia. Naturalmente questa tensione localizzata e particolare ha suscitato non poco disappunto presso altre categorie di dipendenti che reclamano eguale attenzione e soprattutto vorrebbero che fossero evitate disparità di trattamento.
La situazione di disagio è emersa nelle scorse settimane, anche con articoli che sono stati pubblicati sugli organi di informazione, con incontri che sono stati effettuati a livello aziendale e che immagino abbiano coinvolto lo stesso Assessore. Il riconoscimento della professionalità lavorativa, cioè l'obiettivo di inquadrare tutti gli operatori sanitari nel proprio ruolo ci sembra un punto estremamente importante.
Sappiamo che molti di questi svolgono già mansioni superiori rispetto all'inquadramento attualmente posseduto, di conseguenza chiediamo all'Assessore alcune informazioni in merito. È stata effettuata anche una raccolta di firme - direi assai copiosa -, oltre a riunioni con gli stessi dipendenti, ma le risposte finora date sono piuttosto insoddisfacenti. Per questa ragione all'Assessore chiediamo: nei confronti di quali e quanti dipendenti è già stato applicato l'articolo 12; quali sarebbero le altre categorie di personale di area tecnica e amministrativa che già svolgono mansioni superiori, ai quali potrebbe essere estesa la medesima procedura, e se non ritenga auspicabile, al fine di armonizzare il funzionamento e l'efficienza dei servizi sanitari, di superare - come le abbiamo definite prima - queste evidenti disparità di trattamento.
Lascio all'Assessore la risposta e mi riservo una replica.
Président La parole à l'Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Vicquéry.
Vicquéry (UV) In effetti l'argomento dell'articolo 12 ha impegnato negli ultimi mesi la Direzione aziendale dell'USL e anche il sottoscritto che ha ricevuto un'ampia delegazione del settore amministrativo. In seguito a questi incontri abbiamo "congelato" la situazione, nel senso di fare il punto della situazione e riprendere la contrattazione sulla base di un accordo quadro generale di cui riferirò.
Rispetto al primo punto, l'azienda mi precisa che: "Nell'ambito della gestione dell'azienda USL della Valle d'Aosta le risorse umane assumono un valore di centralità. La valorizzazione dei dipendenti secondo criteri di meritocrazia è dimostrata da tutta una serie di provvedimenti relativi alle materie dei fondi incentivanti, della formazione e dello sviluppo di carriera. Nell'ambito dell'atto aziendale è stata inserita ex novo l'Unità budgetaria organizzazione, sviluppo risorse umane all'interno dell'area tecnico-amministrativa.
Ai sensi e per gli effetti della disposizione contenuta nell'articolo 12 del Contratto collettivo nazionale di rinnovo del biennio economico 2001-2002 del Comparto norma programmatica, l'azienda USL ha approvato la deliberazione n. 2549 del 28 dicembre 2001. Con tale atto si è proceduto:
1) alla trasformazione dei posti in organico di categoria BS, operatore tecnico specializzato, cioè autista ambulanziere, dell'Unità budgetaria "118", in altrettanti di categoria del ruolo C, del ruolo tecnico, con conseguente nuovo inquadramento di tutti gli operatori tecnici specializzati in servizio presso il "118", 81 persone in totale;
2) alla trasformazione dei posti di ausiliario specializzato dell'Unità budgetaria farmacia di categoria A in altrettanti posti di categoria B, operatore tecnico e conseguente inquadramento di tutto il personale in servizio, 5 unità in totale e tale trasformazione è stata effettuata per equiparare l'inquadramento di quel personale che svolge funzioni di magazziniere presso il magazzino farmaceutico a quel personale che svolge medesime funzioni presso il magazzino economale."
Rispetto al secondo quesito l'azienda USL mi dice che - cito -: "Dal contenuto delle disposizioni citate emerge come, in ossequio alla ratio della norma, l'applicazione dell'istituto contrattuale avvenga sulla base di valutazioni di carattere generale legate alla ricognizione delle effettive funzioni svolte da una categoria di lavoratori.
Tali funzioni, che determinano il riconoscimento al nuovo inquadramento, verranno poi istituzionalizzate nell'ambito di nuove declaratorie. L'azienda sta valutando, unitamente alle organizzazioni sindacali, la possibilità di eventuali applicazioni, a parità di condizioni oggettive, ad altre categorie e qualifiche del comparto appartenenti all'area tecnico-amministrativa delle opportunità previste nell'articolo 12 a titolo di riconoscimento della professionalità e delle competenze e funzioni svolte. A tale fine le organizzazioni sindacali e le RSU con nota n. 182 del 5 marzo scorso hanno trasmesso alla direzione generale dichiarazioni di intenti sull'applicazione dell'articolo 12 del contratto collettivo nazionale.
Tale dichiarazione è stata valutata dalla direzione e sarà oggetto di discussione nell'ambito del sistema delle relazioni sindacali. A tal proposito in data 21 marzo scorso si è tenuta una riunione tra la Dirigenza dell'USL e le organizzazioni sindacali e le RSU. Queste ultime avevano presentato una dichiarazione di intenti da sottoporre all'approvazione della direzione, la direzione ha apportato alcune modifiche sostanziali e le organizzazioni sindacali e le RSU si sono riservate di esprimersi, probabilmente nell'arco di questa stessa settimana.
Rispetto al testo della bozza di accordo, che mi è stata inviata, si sottolinea - fermo restando che è provvisoria ed è una bozza soggetta ancora a limature - fondamentalmente quanto già detto in premessa e cioè che si ritiene che i benefici dell'articolo 12 non possano essere attribuiti "ad personam", bensì a livello di intere categorie e qualifiche in considerazione della coerenza con l'architettura organizzativa della modalità di organizzazione del lavoro.
Questo è un punto focale della trattativa perché l'impressione che era stata data, e che qualcuno probabilmente aveva mal recepito, era che si volesse dare "ad personam" un passaggio di livello inteso come riconoscimento di mansione superiore, così non è perché gli autisti ambulanzieri avevano una trattativa aperta addirittura con il Ministero della sanità da circa dieci anni ed effettivamente svolgevano funzioni superiori rispetto all'autista ambulanziere perché prestavano - in virtù di un corso che è stato predisposto appositamente per loro - anche attività di soccorso sanitario, mentre i magazzini della farmacia erano stati inseriti nella delibera per equiparare al magazzino generale.
Ho già avuto modo di dire - mi pare anche in quest'aula - che l'iter seguito non è stato corretto perché una maggiore informazione alle organizzazioni sindacali e alle RSU avrebbe comportato meno problemi di trasmissione di informazione, mentre non vi è ombra di dubbio che è corretto l'inquadramento che è stato effettuato, ma l'iter poteva essere gestito meglio.
Con questa bozza di accordo, ribadito in premessa quanto ho testé citato, si stabilisce anche che, una volta individuate le categorie interessate al processo di revisione, dovranno essere prioritariamente definite le griglie di riconoscibilità al fine di dare la piena oggettività alla procedura; in terza battuta si andrà poi ad individuare singolarmente i soggetti che possono usufruire dell'articolo 12. In definitiva si definisce un iter procedurale che consiste fondamentalmente nell'attivazione di un'apposita commissione paritetica bilaterale formata da componenti dell'azienda USL e delle RSU che dovrà, nel termine di 30 giorni dalla data di sottoscrizione del protocollo, redigere una bozza di accordo per il recepimento di quanto in premessa indicato.
La Commissione paritetica bilaterale dovrà innanzitutto adottare una modulistica per effettuare un monitoraggio delle funzioni realmente svolte dal personale tecnico-amministrativo, ricognizione che dovrà avvenire nominalmente e in seguito alla quale si dovrà, d'intesa fra i dirigenti dei singoli settori a cui spetta la proposta, le organizzazioni sindacali e la Direzione dell'USL, seguire l'iter che indicavo prima.
Mi pare che, in virtù di quanto si sta definendo all'interno dell'azienda, fermo restando quanto ho prima riferito rispetto all'iter poco trasparente, non si possa oggettivamente dire che ci sono evidenti disparità di trattamento, nel senso che a coloro a cui è stato già applicato l'articolo 12 dal punto di vista contenutistico non vi è dubbio che questo spettasse. Dal punto di vista della parità di trattamento, chiarito che non è un'assegnazione "ad personam", ma per categoria, mi pare che la trattativa non possa che concludersi con soddisfazione di ambo le parti.
Président La parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (FI) L'auspicio dell'Assessore è anche il nostro, che la trattativa si concluda con soddisfazione di entrambe le parti.
Vorrei fare alcune considerazioni in merito alla risposta. Ci sono dei lavori in corso, c'è una bozza di accordo che è in fase di esame da parte delle parti interessate, quindi, sia dalla parte che ha formulato la proposta, sia dalla parte dei dipendenti e dei lavoratori che la stanno analizzando. L'Assessore ha fatto riferimento a una riunione che è avvenuta il 21 marzo scorso e a una deliberazione antecedente, del 5 marzo, momento in cui sarebbe stata formulata questa proposta.
Quali considerazioni? Il fatto che si tenti di rimettere ordine all'interno del comparto sanitario sotto il profilo professionale è un obiettivo che senz'altro deve essere perseguito in quanto in questo momento non è così, anzi, c'è confusione fra quelle che sono le mansioni e le funzioni che vengono svolte dai diversi dipendenti dei diversi settori, anche perché le categorie di dipendenti del comparto sanitario valdostano interessate sono veramente tante.
È naturale che questo riconoscimento debba essere fatto non con provvedimenti "ad personam" e qui concordo con quanto ha detto l'Assessore (purtroppo in passato ne sono stati adottati), ma seguendo criteri di oggettività e di trasparenza che sono più che mai invocati e speriamo anche osservati concretamente in sede di applicazione.
Le disparità di trattamento che l'Assessore vorrebbe confutare nel terzo quesito che abbiamo formulato nella nostra interpellanza si riferiscono a delle situazioni di disagio che sono vissute dai dipendenti i quali non si sono visti beneficiati dall'applicazione dell'articolo 12, Assessore, e soprattutto dalla disparità di trattamento che esiste fra i dipendenti e i dirigenti. Questa mattina il Consigliere Frassy faceva riferimento da una parte alla facilità con cui viene riconosciuta la professionalità in capo ai vertici aziendali dell'USL valdostana, professionalità che voi siete obbligati a riconoscere per legge, come lei precisava nella sua risposta, e, dall'altra, ai percorsi tortuosi con cui si cerca di riconoscerla a vantaggio di coloro che lavorano attivamente nei vari settori del comparto sanitario.
Prendiamo atto della sua risposta, Assessore, auspicando che effettivamente ciò che lei oggi ha affermato trovi concretizzazione nei prossimi giorni, sulla base di quelle che saranno le normali relazioni fra la parte sindacale e la parte aziendale.