Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2551 del 3 aprile 2002 - Resoconto

OGGETTO N. 2551/XI Attività della Società Centro Sviluppo S.p.A. (Interpellanza)

Interpellanza Considerata la delibera di Giunta n. 1037 del 3 febbraio 1992 con la quale la R.A.V.A. costituiva attraverso Finaosta S.p.A., la Società Centro Sviluppo S.p.A.;

Preso atto che l'atto costitutivo della Società Centro Sviluppo S.p.A. recita: "la società ha per oggetto la promozione dello sviluppo e della diversificazione innovativa delle imprese esistenti; la promozione di nuove iniziative imprenditoriali e la prestazione di servizi tecnici, economici, finanziari, tecnologici, localizzativi e di mercato;

Per il raggiungimento di tali obiettivi la società può svolgere attività di consulenza, assistenza verso operatori sia pubblici che privati per la messa a punto e la gestione di progetti che possano incentivare la nascita di nuove imprese, la diffusione dell'innovazione, lo sviluppo di imprese già operanti e la conoscenza di settori economici;

In particolare la società opera al fine di:

- promuovere presso gli operatori pubblici e privati studi e progetti per una maggiore comprensione delle diverse realtà settoriali, delle relative dinamiche e strategie aziendali;

- raccogliere, elaborare e distribuire informazioni e dati di settore;

- elaborare progetti di fattibilità tecnica, economica e finanziaria per le nuove iniziative imprenditoriali e piani di diversificazione e sviluppo delle imprese esistenti;

- gestire strutture di localizzazione per nuove iniziative e/o per iniziative innovative;

- assistere tecnicamente e finanziariamente l'avviamento e lo sviluppo iniziale di nuove iniziative imprenditoriali;

- predisporre e gestire iniziative di formazione direzionale e imprenditoriale.

Per il conseguimento dello scopo sociale la società, in particolare, potrà:

a) assumere partecipazioni in società o in enti già costituiti o da costituire, nel limite massimo del 5 o del 10% del capitale della partecipata a seconda che la stessa sia quotata o non quotata, aventi finalità strumentali al raggiungimento dell'oggetto sociale;

b) prestare ad imprese costituende per la creazione di nuove iniziative imprenditoriali, assistenza economico-finanziaria, esclusa l'assunzione di partecipazioni;

c) prestare assistenza tecnica, amministrativa ed organizzativa alle imprese già operanti nel territorio regionale?;

Considerate le numerose lamentele pervenuteci da molti imprenditori che rivoltisi al Centro Sviluppo non hanno riscontrato le aspettate assistenze e i necessari supporti alle iniziative imprenditoriali proposte;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

la Giunta regionale al fine di conoscere:

1) nel corso di questi anni, quanti progetti imprenditoriali sono stati esaminati dal Centro Sviluppo, quanti hanno avuto riscontro positivo e quanti si sono successivamente concretizzati;

2) quanti progetti imprenditoriali sono stati adottati e sostenuti direttamente dal Centro Sviluppo;

3) quanti progetti, di quelli supportati dal Centro Sviluppo, hanno interessato aziende valdostane con obiettivi mirati all'export;

4) se ritiene ancora valide le motivazioni che hanno portato alla costituzione del Centro Sviluppo e/o se esistono intendimenti finalizzati a ottimizzarne l'attività.

F.to: Lattanzi

Président La parole au Vice-président Lattanzi.

Lattanzi (FI) In queste settimane - non so se usare il termine - si festeggiano i dieci anni del Centro Sviluppo, non so se è una vera e propria festa, nel senso che in questi dieci anni molte sono "le nuvole" che hanno attraversato il cielo operativo di questa società strumentale, così si usa dire di quelle aziende nate dalla volontà politica del febbraio 1992 dell'allora Giunta regionale che, con provvedimento n. 1037, attraverso Finaosta costituiva la società Centro Sviluppo, una società che aveva nel suo atto costitutivo una formula molto importante e che recitava: "La società ha per oggetto la promozione dello sviluppo e della diversificazione innovativa delle imprese esistenti, la promozione di nuove iniziative imprenditoriali e la prestazione di servizi tecnici, economici, finanziari, tecnologici, localizzativi e di mercato" e quell'atto costitutivo così importante diceva anche che la società operava al fine di, per riassumere alcuni dei fattori più importanti di quella attività, "elaborare progetti di fattibilità tecnica, economica e finanziaria per le nuove iniziative imprenditoriali e piani di diversificazione e sviluppo delle imprese esistenti, come anche assistere tecnicamente e finanziariamente l'avviamento e lo sviluppo iniziale di nuove iniziative imprenditoriali".

Fra i servizi che avrebbe dovuto offrire alle aziende che venivano operare in Valle d'Aosta vi erano anche quelli da prestare alle imprese costituende per la creazione di nuove iniziative imprenditoriali, assistenza l'economico-finanziaria, esclusa l'assunzione di partecipazioni.

Il giudizio che abbiamo voluto dare di questi dieci anni operativi non è un giudizio estremamente positivo e questo senza doversi soffermare sulle lamentele di chi magari, presentando un proprio progetto in maniera personale ed individualistica, non abbia avuto riscontri dal Centro Sviluppo, ma perché l'insoddisfazione verso questo ente strumentale della Regione è stata crescente. Sempre meno è percepito da parte degli imprenditori l'utilizzo di questa struttura e sempre più è evidente il costo della stessa che dobbiamo riassumere in questi dieci anni di decine e decine di miliardi.

Con l'interpellanza chiediamo allora di fare il punto della situazione di questo ente strumentale, quindi chiediamo all'Assessore alcuni dati che avranno impegnato il Centro Sviluppo nella sua elaborazione perché dieci anni sono un lasso di tempo importante, ma ritenevamo importante che il Consiglio regionale potesse fare una riflessione su queste attività. Abbiamo chiesto quindi in questi anni quanti sono stati i progetti imprenditoriali esaminati dal Centro Sviluppo, quanti hanno avuto riscontro positivo e quanti si sono successivamente concretizzati, quanti progetti imprenditoriali sono stati adottati e sostenuti direttamente dal Centro Sviluppo.

Riteniamo altresì importante che il Consiglio venga a conoscenza di cosa è successo in questi dieci anni rispetto alle aziende valdostane che avrebbero dovuto avere finanziamento e supporto strategico per l'export di prodotti valdostani verso altre regioni o altri paesi e soprattutto riteniamo che sia il momento opportuno, dopo un decennio, di sentire da parte dell'Assessore qual è la riflessione su questo ente strumentale, se lo si ritiene ancora un organo importante per l'economia valdostana o se ci sono riflessioni diverse e, in caso affermativo, se esistono intendimenti finalizzati ad ottimizzarne l'attività di questo ente che immagino anche l'Assessore sappia essere un'attività migliorabile.

Président La parole à l'Assesseur à l'industrie, à l'artisanat et à l'énergie, Ferraris.

Ferraris (GV-DS-PSE) Credo che, anche sulla base dell'illustrazione del Consigliere Lattanzi, sia risultata a tutti evidente l'ampiezza delle domande poste: un consuntivo di attività, una valutazione delle attività e gli intendimenti per il futuro, per cui mi scuso fin d'ora della lunghezza della risposta e anche dei numeri che dovrò fornire.

Per quanto riguarda l'attività, il Centro Sviluppo è stato attivato nel 1992, ma l'operatività della società è del 1994, quindi non siamo a dieci anni, ma a otto anni di attività. L'attività del centro era stata avviata nel 1994 per elaborare il "Piano di ristrutturazione del settore edile", che era stato promosso dalla Regione per far fronte ai problemi strutturali di questo settore, che in quel periodo attraversava una situazione particolarmente critica.

Successivamente all'esame dei problemi connessi all'edilizia, il Centro Sviluppo è stato coinvolto in prime attività formative, in consulenze sull'introduzione dei sistemi di qualità, ha fatto analisi sul ruolo della pubblica amministrazione quale committente di opere pubbliche e relativa qualificazione di queste opere pubbliche: il risultato più significativo all'interno di questo Piano di ristrutturazione del settore edile è stata l'elaborazione della bozza di legge che ha portato all'approvazione della legge n. 11/98, concernente la normativa urbanistica e di pianificazione territoriale della Valle d'Aosta.

Sempre nel corso del 1994 il centro ha iniziato, nell'ambito delle finalità per cui è stato costituito, a svolgere attività di assistenza e consulenza verso operatori pubblici e privati per lo sviluppo dell'imprenditorialità regionale e, pur limitandosi alle sole attività svolte nei confronti degli operatori privati, così come viene richiesto dall'interpellante, la risposta deve essere articolata in almeno tre filoni di intervento riguardanti rispettivamente un'area di attività che viene definita "economica aziendale", un'area legata agli interventi di internazionalizzazione e un'area collegata alle problematiche relative alla qualità, sicurezza ed innovazione tecnologica.

L'area economico-aziendale ha preso spunto dall'attivazione e gestione della misura di animazione economica obiettivo n. 2: vorrei sottolineare come il centro abbia utilizzato, negli anni della propria attività e continui ad utilizzare ancora oggi, dei fondi in gran parte provenienti dall'Unione europea. Per venire alle questioni relative all'attività economica aziendale, ogni anno viene fornita assistenza a più di 100 imprese, 25 ogni anno sono state oggetto di interventi specifici: affiancamenti, analisi puntuali, eccetera.

Dal 1995 al 1998, insieme all'Agenzia del lavoro, è stato gestito il punto "Neo impresa" al quale si sono rivolti negli anni di attività circa 800 persone e sono stati svolti corsi di formazione a 175 neo imprenditori, 25 dei quali sono stati affiancati individualmente nella predisposizione del piano di impresa e nelle fasi di avvio. Sono stati avviati progetti specifici per l'imprenditoria femminile, quali "Espace à elle", che ha coinvolto 14 partecipanti su 41 donne selezionate, nell'ambito del quale sono state realizzate due guide sulla neo imprenditoria. È attivo lo sportello informativo della legge n. 215/1992, legge relativa all'imprenditoria femminile, al quale si sono rivolte, nel 2000, 80 utenti nonché potenziali imprenditrici. L'attività di tale sportello ha contribuito al successo di 6 progetti presentati da società valdostane e approvati dal Ministero dell'industria. Sono stati realizzati progetti come "ADAPT turismo", che ha coinvolto in corsi di formazione circa 400 operatori del commercio e del turismo; dal 1998 viene gestita la Pépinière d'entreprises Pont-Saint-Martin nella quale sono state inserite 6 nuove aziende per la cui individuazione sono stati esaminati 88 progetti e, sempre nel campo della Pépinière d'entreprises, il centro gestirà la fase di insediamento e l'assistenza alle imprese nella struttura che è in fase di ultimazione nell'area della "Espace Aosta". È stato realizzato un progetto denominato "Carta dei servizi", in collaborazione con le associazioni di categoria, finalizzato a offrire una serie di garanzie e di tutele in materia di qualità dei servizi sempre nel settore turistico.

La buona qualità delle attività svolte è dimostrata dal fatto che il centro è stato scelto nell'ambito del "Progetto europeo IQADE II" per sostenere e assistere la creazione di 6 agenzie di sviluppo in Portogallo e collabora attivamente ad altri progetti comunitari internazionali quali "Eurada benchmarking", finalizzato all'elaborazione di modelli di confronto della competitività delle diverse aree geografiche. Di recente è stata avviata l'attività di promozione della Pépinière di Aosta orientandosi verso una possibile specializzazione settoriale della struttura anche attraverso il coinvolgimento della rete IBAN (Italian business angels network), rete di investitori rivolta a sostenere l'avvio di nuove iniziative imprenditoriali. Il Centro Sviluppo è responsabile per l'attività della rete nord-ovest di questa rete IBAN e in rete sono presenti più di 150 business angels e circa 200 idee imprenditoriali risultano selezionate e presentate ai business angels, che non sono altro che imprenditori che valutano delle proposte imprenditoriali e le sostengono anche finanziariamente con proprio impegno di spesa.

Per quanto riguarda l'attività di supporto all'internazionalizzazione delle imprese locali, svolta anch'essa sulla base di programmi comunitari, oltre all'attività di sensibilizzazione e promozione, i principali dati relativi al biennio 1999-2000 riguardano: assistenza a 140 imprese sulle opportunità commerciali e sulle agevolazioni nazionali e comunitarie per le imprese; corsi di formazione sul commercio internazionale ai quali hanno partecipato 10 imprese; organizzazione di stands collettivi in mostre e fiere a Zurigo, Londra, Bruxelles, Monaco, Parigi, Parma, Lussemburgo, con la partecipazione di 60 imprese; apertura di un sito Internet con l'accesso a 150 aziende del settore alimentare e della subfornitura e la realizzazione di un catalogo. Il centro è corrispondente del BRE (Bureau de rapprochement des entreprises) per la Valle d'Aosta dal settembre 1995 e dal 1998 fa parte della rete Euro Infocenter, rete che collega i BIC a livello europeo.

L'attività nel settore della qualità, della sicurezza e dell'innovazione tecnologica nei primi anni si è orientata sul tema della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, fornendo assistenza alle imprese e realizzando specifici corsi di formazione ai quali hanno partecipato più di 700 operatori del commercio e del turismo, nonché artigiani e piccoli imprenditori.

Successivamente, per quanto riguarda il tema della qualità, si sono sviluppate attività di promozione della legge n. 84/93, quella relativa alla qualità, con la costituzione di un Club della Qualità rivolto ai responsabili della qualità delle aziende valdostane - sono state 58 le aziende partecipanti - con la fornitura di assistenze tecniche e di consulenze con la realizzazione di specifici incontri (workshops e corsi).

Nell'ambito dell'innovazione tecnologica è stato sviluppato il "Programma ALPS Innovation relay center", finalizzato al trasferimento tecnologico, stabilendo più di cento contatti fra imprese valdostane e straniere, fra queste iniziative si segnalano: 234 assistenze sulla qualità, fra cui spicca la consulenza alla SITRASB (Società del Traforo del Gran San Bernardo) per l'ottenimento della certificazione ISO 9002; il progetto pilota che ha riguardato 11 imprese valdostane per l'istituzione della Carta dei servizi e sono state svolte alcune consulenze sulla soddisfazione del servizio a quattro aziende valdostane e piemontesi nel settore dei trasporti.

Complessivamente nell'area qualità, della sicurezza e dell'innovazione tecnologica vengono attivati ogni anno circa 150 assistenze e 20 specifiche consulenze; di recente sono stati avviati ulteriori progetti per l'introduzione di sistemi di qualità per l'accreditamento dell'attività formativa e per la certificazione ambientale coinvolgendo alcune imprese localizzate in Valle.

I progetti imprenditoriali esaminati dal centro in questi anni sono quindi di natura eterogenea: dalla nuova attività imprenditoriale, al progetto relativo ad una singola fase del processo produttivo e hanno riguardato la piccola impresa come anche il singolo artigiano e imprese di dimensioni più rilevanti.

Per rispondere infine al quesito relativo alla validità delle motivazioni che hanno portato alla costituzione del Centro, occorre evidenziare alcune cose; in conclusione farò alcune valutazioni finali. Innanzitutto il Centro ha svolto anche attività di consulenza nei confronti di alcuni enti, quali Finaosta, Vallée d'Aoste Structure, Autoporto, ARPA e comuni della Valle in materia di appalti e progetti. Ha realizzato specifici studi per le pubbliche amministrazioni, ad esempio: indagini socio-economiche, indagini sulla qualità dei servizi turistici, gestione e predisposizione di progetti comunitari nell'ambito del settore agricolo. Collabora con la Pubblica Amministrazione e le associazioni di categoria nello sviluppo di iniziative tese al miglioramento dei servizi offerti dalla Pubblica Amministrazione, quali lo Sportello unico, il sistema informativo del commercio e del turismo, centri di assistenza tecnica (CAT), legge sul commercio e relativi ai provvedimenti attuativi.

Fa parte di organismi internazionali, come ho detto precedentemente (l'Euro business center); realizza specifici progetti in collaborazione con le associazioni di categoria, ad esempio, per quanto riguarda la formazione sull'introduzione dell'euro, operazione che ha coinvolto 850 operatori economici valdostani e ha interessato anche un migliaio di dipendenti pubblici, 500 studenti e 500 cittadini oltre a 200 commercianti e artigiani del Piemonte. Un insieme quindi di attività che riguardano in primo luogo attività di consulenza e assistenza alle imprese private, ma anche momenti di consulenza per quanto riguarda le strutture pubbliche.

Per completare il quadro penso che valga la pena fornire alcune informazioni su come vengono espletate anche in altre realtà italiane le funzioni che sono proprie del Centro. Le funzioni descritte nell'area economico-aziendale sono gestite dai BIC - e a tutti gli effetti il centro si configura con un BIC - la cui struttura societaria è del tutto simile a quella del Centro, nel senso che qui è presente capitale pubblico, di banche, di associazioni di categoria ed esempi di queste strutture ve ne sono in diverse regioni italiane, in Lombardia così come in altre regioni del nord e del resto del Paese.

Le funzioni dell'Euro Infocenter, e le attività di internazionalizzazione vere e proprie, sono svolte da strutture ospitate dal Sistema Camerale e vengono svolte sia direttamente dalle Camere di Commercio, come a Torino, penso al centro estero, ma anche indirettamente attraverso aziende speciali, come in Lombardia. Le attività legate alla Qualità e all'Innovazione sono svolte da società miste, pubblico-private e laddove esistono da centri universitari o istituti di ricerca. L'utilizzo infine dei BIC per azioni di sistema a favore delle pubbliche amministrazioni è condiviso nell'attività di consulenza verso il settore pubblico da diverse Regioni, quali l'Emilia Romagna, il Lazio, la Calabria, la Sardegna, la stessa Provincia di Milano. Ora l'esperienza dei BIC, detti anche Centri europei di impresa e di informazione, secondo l'ultima denominazione, non si limita solo al territorio nazionale: dal 1984 la Commissione europea ha promosso la costituzione di questi centri soprattutto nelle regioni svantaggiate dell'Unione europea e d'altronde questi sono uno strumento al servizio delle piccole e medie imprese e degli enti locali che si sta diffondendo in diversi paesi. Non dimentichiamoci che questo tipo di struttura, che vede una presenza mista di capitale pubblico e privato, ha avuto origine prioritariamente negli USA, ma poi ha avuto un forte sviluppo negli anni '80 in Gran Bretagna quali strumenti per l'attuazione di politiche pubbliche di sviluppo e di sostegno alle imprese in un periodo di grave crisi, come è stata quella degli anni '80, soprattutto per i settori "maturi", di cui tutti ci ricordiamo.

Nelle intenzioni è stata la volontà dell'Amministrazione regionale di non gestire direttamente i servizi, ma di coinvolgere in linea prioritaria le imprese e le associazioni; se andiamo a vedere il capitale sociale del Centro Sviluppo, è in maggioranza Finaosta, ma vede anche la presenza delle banche, dell'Associazione degli albergatori della Valle d'Aosta, dell'Associazione del commercio e del turismo, dell'Associazione degli industriali, della Federazione delle cooperative, delle associazioni dell'artigianato, imprese private singole, quindi la volontà dell'Amministrazione è sempre stata quella di offrire uno strumento alle imprese affinché lo utilizzassero al meglio, sapendo che ogni strumento è sempre perfettibile, tant'è che nel consiglio di amministrazione c'è una presenza di rappresentanti delle associazioni imprenditoriali e nei patti parasociali è previsto che il Presidente del Centro Sviluppo venga indicato dall'Associazione industriali.

Ora, sul funzionamento degli strumenti di servizio alle imprese la discussione è ampia e da questo punto di vista, riconfermando la validità dello strumento, si tratta di fare in modo che questo strumento funzioni meglio e venga percepito dalle imprese come uno strumento sempre più utile per la loro attività.

Per venire incontro anche a questa problematica, - e concludo - il disegno di legge in esame alle commissioni consiliari, che verrà portato in discussione in Consiglio, il disegno di legge n. 149, relativo al riordino dei servizi camerali in Valle d'Aosta, pone nei suoi articoli iniziali il problema di mettere in campo dei momenti di verifica, di analisi e di esame della situazione relativa al funzionamento dei servizi alle imprese - si parla di superamento di carenze e di eventuali insufficienze dei servizi stessi - precisando che questa è una delle funzioni che andranno coordinate dall'istituenda camera di commercio.

Con questo non voglio dire altro che è necessario svolgere delle funzioni di coordinamento più strette fra i diversi enti e organismi che operano nel settore dei servizi alle imprese, un maggiore collegamento e coinvolgimento delle imprese stesse e da questo punto di vista credo che quanto previsto in questa normativa potrà essere un elemento utile per migliorare la funzionalità di una struttura che nel corso degli anni ha operato e io ritengo che abbia operato anche positivamente nei confronti del mondo delle imprese, avendo avuto la capacità di collegare le imprese valdostane alle imprese europee e quindi fare in modo di costruire una rete in campo europeo, cosa che è indubbiamente utile sia per la possibilità di utilizzare finanziamenti, sia per cercare di incrementare l'internazionalizzazione delle imprese valdostane, questione, come tutti sappiamo, che va rafforzata.

Président La parole au Vice-président Lattanzi.

Lattanzi (FI) Intanto chiedo alla gentilezza dell'Assessore di farci pervenire la lunga relazione, ricca di dati e di riflessioni, che ha svolto. Credo che nessuno umanamente possa oggi, alla luce di tutti i dati che lei ha dato, esprimere un giudizio sui dati e sull'efficienza di questo strumento.

Mi permetto di aggiungere alcune riflessioni di tipo generale riservandomi di tornare su questo argomento e di interessare il Consiglio, dopo attenta valutazione dei dati che l'Assessore ha citato, perché lo ritengo importante per l'economia valdostana sul ruolo strategico del Centro Sviluppo. Lei ha chiesto il suo intervento dicendo che molto si può ancora fare e che è proprio nell'ambito dei prossimi impegni che si dovrà andare a verificare l'efficienza di una maggiore internazionalizzazione, di una maggiore qualità dei servizi alle imprese che sono fra l'altro coinvolte nella gestione di questo ente.

Parto da una considerazione: l'insoddisfazione da parte degli enti più direttamente interessati, che avrebbero dovuto e dovrebbero maggiormente beneficiare di questa opportunità, è un'insoddisfazione crescente, come credo anche l'Assessore abbia percepito, diversamente lo invito a fare un sondaggio rispetto a questi utenti.

Può essere che - lo dico come attenuante - i cambiamenti in atto nel mercato economico e che inducono le imprese a cambiamenti importanti anche di tipo radicale o all'impostazione strategico-operativa di tipo economico molto diversa rispetto agli anni passati e anche rispetto alle nuove iniziative imprenditoriali, siano delle barriere grandi sulle quali l'imprenditorialità valdostana sta incontrando qualche difficoltà, però credo che, proprio nella direzione di dare un supporto a questi enti economici valdostani, così importanti per il nostro futuro, visto che dovrebbe tendenzialmente venire meno il ruolo dell'amministrazione pubblica, per cui sempre più il futuro della nostra Regione sarà equivalente alla capacità di impresa delle imprese valdostane, il ruolo del Centro Sviluppo debba essere profondamente ripensato.

Mi limito a dare alcuni giudizi ampi, non analitici come lei ha invitato a fare perché i dati sono da guardare con attenzione, però le riflessioni si incanalano lungo due temi importanti. Intanto, i tempi operativi del Centro Sviluppo: lei ha parlato di una capacità di analisi, di elaborazione dati, di analisi dei progetti che, secondo quanto ci proviene dal tessuto economico, sono fuori dai tempi del mercato; il Centro Sviluppo opera con tempi di risposta da Uganda, quindi è evidente che qualunque tipo di progetto o di prospettiva che un'azienda chieda al centro, se i tempi di risposta sono di mesi, portano evidentemente le aziende a non considerare più questa struttura come un interlocutore consulenziale credibile. Apro una parentesi: è quanto mai singolare che una quarantina di dipendenti del Centro Sviluppo diventino anche consulenti per l'amministrazione pubblica…

(interruzione dell'Assessore Ferraris, fuori microfono)

… però con consulenze esterne si arriva ad una trentina di collaborazioni… è singolare, dicevo, che il Centro diventi anche consulente di quegli strumenti - vedi Finaosta - che dovrebbero essere loro stessi consulenti dei loro settori, ma questo è un argomento su cui torneremo perché le operatività a cascata nella nostra Regione sono molteplici e tutte oggetto di un nostro ripensamento.

Dicevo che prima di tutto c'è una questione di tempi: l'operatività di Centro Sviluppo è un'operatività molto voluminosa, ma poco efficiente. Secondo aspetto: la concretizzazione dei progetti offerti a Centro Sviluppo. Lei ha citato alcuni dati - però su questo fattore torneremo - di progetti proposti e poi realizzati, si parla di centinaia di progetti proposti e di decine, poche decine di progetti in questi dieci anni realizzati. Allora chiuderei il mio intervento con una riflessione di tipo politico: quando lei ha iniziato il suo impegno in questo Assessorato ormai quattro anni fa aveva già dato nei suoi impegni quello di rendere più efficienti gli enti strumentali della Regione, fra cui anche il Centro Sviluppo. Io credo però che poco sia cambiato, Assessore, sotto l'aspetto dell'efficienza e della capacità di risposta agli utenti imprese del tessuto del territorio valdostano.

Le lamentele sul Centro Sviluppo sono in esponenziale crescita e questo è un sintomo di un malessere di un "carrozzone" - così si suole dire da parte degli utenti, non da parte del sottoscritto -, del Centro Sviluppo che non è pronto a dare quelle risposte se non in termini di formazione nebulosa di quella consulenza lenta, burocratica che impegna molto le aziende, ma che alle aziende dà molto poco. Credo che sull'operatività di Centro Sviluppo si dovrà tornare, noi crediamo che il ruolo di Centro Sviluppo possa essere importante per l'economia valdostana a patto che diventi più coerente con quelli che sono i bisogni e con i tempi delle aziende valdostane e del mercato nel quale esse operano e che soprattutto ci sia una sburocratizzazione dei processi di rapporto con Centro Sviluppo che è un po' la caratteristica di tutti gli enti strumentali della Regione perché la burocratizzazione dei rapporti con Centro Sviluppo fa sì che la sua potenzialità di analisi, di consulenza, di supporto, di indirizzo, di capacità di risposta sulla fattibilità dei progetti ne venga inficiata, portando a dei tempi di risposta che sono fuori dal mercato nel quale le aziende valdostane devono competere.

Per quanto ci riguarda, lavoreremo perché la futura legislatura faccia in modo che ci sia in questa struttura una radicale e profonda riforma che la renda più coerente con i bisogni delle aziende valdostane perché, per effetto del suo operato di questi quattro anni, Assessore, il Centro Sviluppo non è che un carrozzone burocratico che dà molto poco e assorbe molto perché le decine di miliardi investiti in questo decennio non sono coerenti con le aspettative di quell'atto costitutivo che abbiamo citato in premessa. Ribadendo il nostro impegno a tornare con una maggior serenità e con maggiore riflessione sui dati che lei ci ha esternato, sicuramente impegneremo questo Consiglio nelle prossime settimane a riflettere sul ruolo strategico del Centro Sviluppo nell'economia valdostana.