Oggetto del Consiglio n. 2537 del 20 marzo 2002 - Resoconto
OGGETTO N. 2537/XI Cordoglio per la tragica morte del Professor Marco Biagi e condanna di ogni forma di terrorismo. (Approvazione di risoluzione)
Risoluzione Il Consiglio regionale della Valle D'Aosta
Appresa con profondo sgomento la notizia del barbaro assassinio per mano terrorista del Professor Marco Biagi, esperto di diritto del lavoro e da anni attivamente impegnato sul fronte delle relazioni sindacali e del mondo del lavoro;
Esprime la propria ferma convinzione che la libertà di giudizio e di manifestazione del pensiero non possano essere piegate dalla violenza assassina che già altre volte, come in occasione degli attentati del 1985 e del 1999 che costarono la vita a Ezio Tarantelli e a Massimo D'Antona, ha colpito uomini di estrazione accademica legati al mondo politico e sindacale;
Rilevato il rischio che fatti di questa gravità esasperino il confronto serio e responsabile legato alle delicate problematiche del lavoro oggi in discussione in Italia;
Respinge, a prescindere da qualsiasi differenza ideologica e di schieramento, il tentativo di fare precipitare il confronto secondo le logiche della violenza omicida e si associa allo sforzo collettivo di eliminare definitivamente le radici del terrorismo isolando ogni forma di estremismo politico;
Esprime il proprio cordoglio e la propria commossa partecipazione al dolore della famiglia drammaticamente colpita da questo insano gesto.
F.to: Cottino - Curtaz - Fiou - La Torre
PrésidentLa parole au Conseiller Frassy.
Frassy (FI)Reputiamo di dover intervenire su questa risoluzione, che chiude i lavori di questo Consiglio, perché è stato l’argomento che non solo li ha aperti, ma che ha anche caratterizzato la giornata e non solo politica di oggi e di ieri sera.
Riteniamo che questo sia un documento dovuto e che rientri in quelle parole di cordoglio che è giusto esprimere ma, come dicevamo questa mattina, reputiamo - a questo punto avendo tempo e modo per potersi esprimere al di fuori di ogni equivoco - che si debbano fare delle riflessioni e vogliamo evitare che le riflessioni di questa sera possano essere oggetto di strumentalizzazioni come lo sono state quelle di questa mattina perché noi questa mattina siamo venuti in aula con la consapevolezza che anche in questa Regione forse un po' di autocritica sarebbe stata opportuna.
Riteniamo che non ci siano dei pazzi che vadano ad ammazzare i bambini nelle case a Cogne, ma che invece ci possano essere dei pazzi che, al di fuori di ogni rete, di ogni connessione terroristica, possano travisare ed enfatizzare i toni molte volte duri e aspri della politica, toni duri e aspri che molte volte vengono utilizzati da persone che hanno la consapevolezza che, al di là dei toni aspri e duri, non si può e non si deve trascendere. Ci però dei pazzi - dicevo -, delle persone esaltate che ritengono di poter dare concreta realizzazione ai toni molte volte esasperati del confronto politico.
Ecco perché questa mattina abbiamo detto: "Attenzione, se questi fatti accadono, è anche vero che forse un minimo di autocritica va fatta da parte di quanti rappresentano le istituzioni e da parte di quanti contribuiscono a creare le notizie sui mass media" e allora è innegabile che da un po' di tempo a questa parte in Italia si assiste ad una degenerazione del confronto politico, andando a delegittimare, andando a non riconoscere l’avversario politico, creando un nemico che non è più il nemico per quello che può esporre, non è più la contestazione del progetto politico, non è più la contestazione dell’azione politica, ma è la messa in discussione degli stessi soggetti che hanno idee politiche diverse da quelle di chi le contesta.
Riteniamo che questo sia un elemento pericoloso che possa portare a queste aberrazioni. Abbiamo detto questo questa mattina e lo ribadiamo questa sera perché è un nostro convincimento. Abbiamo anche aggiunto - e lo ripetiamo - che questa esasperazione non è tipica soltanto della politica nazionale perché la Valle d’Aosta non solo subisce gli influssi diretti di quella politica nazionale, ma partecipa al clima della politica nazionale perché ci sono anche in questa Regione forze che si riportano ai temi della politica nazionale.
Ci fa piacere aver potuto leggere su "La Stampa" di questa mattina, che peraltro abbiamo letto nel tempo libero che ci è rimasto uscendo dall’aula, come l’Assessore Lavoyer, autorevole esponente di un partito di maggioranza che compone questa Assemblea, abbia dichiarato che l'impugnazione della legge, in riferimento alla legge sul Casinò, non è un attacco all’autonomia.
Voglio solo completare il pensiero di questa mattina dicendo cose che non avevo detto in quest’aula perché non volevo che si potesse pensare che ci fosse l’intendimento di voler abbassare i toni della polemica utilizzando delle affermazioni forti che a questo punto ritengo sia doveroso, da parte del nostro movimento politico, fare per dare compiutezza a quello che è stato il ragionamento, peraltro interrotto, di questa mattina.
Dopo la vicenda nota della legge sul Casinò e dopo le reazioni altrettanto note che ci sono state a seguito di quella legge individuando in una parte politica un pericolo per l’autonomia, con la consapevolezza, collega Cottino, che l’autonomia è un valore da difendere e con la consapevolezza che in questa Regione parlare di attacco all’autonomia può ancora suscitare delle reazioni non sempre ben definibili, non ho difficoltà a dichiarare quello che ho dichiarato insieme al collega Lattanzi in sede di conferenza stampa, di come successivamente a quelle dichiarazioni - da noi ritenute scellerate perché qui nessuno attacca niente: abbiamo delle diverse posizioni, c’è chi sta in maggioranza, c’è chi sta all'opposizione, c’è chi la pensa in un modo e chi la pensa in un altro, ma penso che tutti siamo legittimati a rappresentare le istituzioni di questa Regione -, dopo quegli attacchi scriteriati che identificavano alcuni esponenti di questo Consiglio e una forza politica, Forza Italia in particolare, come una forza che minacciava l’autonomia, abbiamo ricevuto minacce, queste sì vere, con lettere anonime e con telefonate anonime che riprendevano? - rida, collega Cottino, rida - ? che riprendevano esasperando quei concetti esagerati della dialettica politica.
Questo era il "senso" di questa mattina, di conseguenza l’indignazione personale, ma politica che il Presidente della Regione travisasse quello che era un ragionamento pacato, che era un'autocritica, ma che era una riflessione che si voleva sottoporre all’attenzione dell’aula? che sia stato oggetto di travisamento e sia stato questo sì oggetto di strumentalizzazione con il comunicato stampa che una parte delle forze di maggioranza ha ritenuto di voler sottoscrivere.
Non volevamo e non vogliamo strumentalizzare nulla, riteniamo solo, dal nostro punto di vista - ognuno poi è libero di esprimere il proprio punto di vista e anche punti di vista diametralmente opposti -, che esasperare i toni del confronto politico possa portare a fatti tragici come quelli che sono accaduti a Bologna.
È su questo convincimento che noi per primi riteniamo che anche in questa Regione vadano rimeditati e riconsiderati i modi con cui ci scontriamo sulle questioni istituzionali, soprattutto quando rivestiamo dei compiti di responsabilità istituzionale, di conseguenza voteremo questa risoluzione perché riteniamo che esprima il sentimento di tutti noi come cittadini, prima ancora che come rappresentanti di un'istituzione e come rappresentanti di una forza politica.
PrésidentLa parole au Président de la Région, Viérin Dino.
Viérin D. (UV)Je pense qu’il est important qu’en fin de séance le Conseil de la Vallée puisse s’exprimer à l’unanimité sur cette résolution parce qu’il est encore une fois nécessaire que, face à cette attaque, il y ait une réponse forte de la part des institutions.
Alors je voudrais faire encore quelques réflexions pour mieux préciser le sens des interventions qui ont été effectuées à cet égard et je voudrais le faire en citant un article du Directeur de "La Repubblica", un texte d’aujourd’hui qui reprend le fond de la question et après je me permettrai d’ajouter de petites considérations en premier lieu pour éviter tout malentendu - je cite en gros - évidemment ce n’est pas la première fois que nous sommes confrontés à des situations si graves et dans le passé tout le monde a répondu de façon unitaire: "Tre anni fa le forze politiche furono capaci di dare una risposta unitaria alla sfida eversiva senza dividersi; oggi è necessaria la stessa reazione per difendere non solo la democrazia, ma anche la possibilità di un confronto aperto, di un dialogo. Quando il terrorismo si manifesta, l’attacco infatti è sempre alla democrazia e alle sue istituzioni. Questo dovrebbe portare tutti, maggioranza e opposizione, ad uno sforzo comune ognuno per la sua parte nella coerenza dei propri compiti".
A cet égard le même sentiment est partagé par tout le monde, mais le Directeur de "La Repubblica" ajoute:
"Vogliamo dire con chiarezza che strumentalizzare la morte di Marco Biagi sarebbe gravissimo. Un conto è sostenere che davanti alla gravità della sfida eversiva tutti gli interlocutori devono riflettere per trovare la strada di un confronto costruttivo, pragmatico, fuori dagli schemi ideologici e dalla volontà di piegare l’avversario; un altro conto è usare il ritorno del terrorismo per criminalizzare il dissenso, per chiudere la bocca all’opposizione, per tacitare le ragioni del sindacato e la sua legittima funzione di rappresentanza degli interessi dei lavoratori. Non si può vedere nel dissenso, nei movimenti, nell'opposizione organizzata la manifestazione dell’odio, quasi a suggerire che questo è il terreno di incubazione del terrorismo".
Après il y a une conclusion, un appel à la défense des institutions et de la démocratie.
Pourquoi ai-je voulu citer ces propos qui, à mon sens, devraient être partagés par tout le monde? Parce que si nous partageons ces considérations, nous pouvons également ajouter que nous ne pouvons pas accepter que l’on vienne nous dire que le fait d’exprimer des avis, de le faire contre une décision qui porte atteinte à une prérogative de cette Assemblée et de cette Région est également à condamner parce qu’il est à l’origine de certaines dégénérations.
Je veux dire à cet égard simplement dire que les mêmes affirmations ont été faites par le Président Formigoni, peut-être sur des tons encore plus vifs vis-à-vis d’un ministre, vis-à-vis d’un gouvernement, vis-à-vis de quelqu’un qui adopte des décisions qui sont contraires à des compétences et à des pouvoirs de la Région.
Si nous avons plus personnalisé nos remarques, ce n’est pas parce que nous voulions nous comporter différemment, mais c’est parce que quelqu’un, qui est présent à l’intérieur de cette Assemblée, a convoqué une conférence de presse et s’est réjoui de cette décision. Il a même affirmé que c’était grâce à cette action que le Gouvernement avait pris sa décision.
C’est dans ce sens que nous condamnons encore - mais c’est une opinion - cette prise de position qui est contraire à un pouvoir reconnu à cette Assemblée. Si après, il y a à cet égard des menaces qui sont formulées, j’inviterais ceux qui ont reçu ces menaces à porter plainte et à les dénoncer à ceux qui ont la fonction institutionnelle de préserver la légitimité et la légalité de notre société parce que nous ne partageons pas ces actes.
Mais, en même temps nous disons en toute sincérité et fermement que nous ne pouvons pas non plus accepter que quelqu’un vienne nous dire que le fait de défendre nos droits, nos prérogatives, notre autonomie (parce que nous pensons légitimement que cette décision porte entrave à nos compétences), est la cause de certains comportements. C’est la raison pour laquelle nous disons que la démocratie a des règles qu’il faut respecter et on ne peut pas dans la dialectique des différentes positions imaginer de vouloir bâillonner quelqu’un pour dire: "Si vous faites ces affirmations et vous nous indiquez comme ceux qui ont été à l’origine de cette décision, vous êtes responsables de ce qui nous arrivera". En toute franchise, et surtout sur un ton fort heureusement plus correct que ceux de ce matin, j’espère que le fait de voter tous à l’unanimité cette résolution après avoir exprimé nos avis et nos opinions? nous permette de retrouver un climat serein de discussion et avoir en tant qu’objectif la sauvegarde et la valorisation des compétences, des pouvoirs, de la souveraineté de cette Assemblée et partant, de cette Région.
PrésidentLa parole au Conseiller Fiou.
Fiou (GV-DS-PSE)L’atto criminale di ieri sera con i risvolti umani che comporta, con i rischi politicamente eversivi di cui è portatore meritava a mio avviso un atteggiamento diverso del Consiglio, un atteggiamento rispettoso del dramma della famiglia, di chi conosceva l’uomo, impegnato sul fronte dei livelli di democrazia condivisi, direi unanimemente condivisi. Mi pare che l’intervento del Consigliere Frassy stamattina sia uscito un po' da questo percorso e lo ritengo perciò non condivisibile, ma questo non vuol dire che fra di noi non si possa ancora pensare ad un percorso comune in quanto ci sono motivi comuni importanti.
Questa risoluzione mi pare riporti nel solco opportuno una prima riflessione su questo fatto drammatico che meriterà sicuramente ben altri approfondimenti, però credo possa in questo momento qualificare la posizione del Consiglio facendolo partecipare ad una prima iniziativa di riaffermazione del rispetto delle persone, delle loro idee, una prima presa di posizione di difesa che tutti auspichiamo degli spazi di democrazia. Dicevo di non aver condiviso l’intervento del Consigliere Frassy perché mi pareva facesse leva sulle differenze che ci animano più che sui motivi, che ritengo estremamente forti, di mobilitazione comune rispetto ad un atto che mette in discussione riferimenti di convivenza democratica in cui tutti ci riconosciamo.
PrésidentLa parole au Vice-président Lattanzi.
Lattanzi (FI)Consigliere Cottino, non so cosa dovremo ancora combinare per riuscire a farti capire qualcosa perché, quando cominci con il "pianista" sbagliato, stai già sbagliando. Voglio intanto esprimere soddisfazione per i toni che ho sentito adesso, mi dispiace che ci sia voluta una rottura delle relazioni politiche questa mattina per arrivare a questo. Possono essere state interpretate in maniera sbagliata le dichiarazioni del Consigliere Frassy, ma il Consigliere Frassy questo pomeriggio ha ribadito qual era la nostra posizione.
Ci sembrava che, al di là del cordoglio unanime che tutto il Paese in queste ore sta esprimendo per la morte del Prof. Biagi, fosse doverosa una riflessione a livello nazionale, ma anche a livello regionale; qualcuno non l’ha condivisa. Le preoccupazioni che ci hanno spinto a questa riflessione le abbiamo comunicate nel pomeriggio: per certi isterismi e certi toni - perché di toni parliamo, Presidente, di toni e non di contenuti, ma di forma - che qualcuno può male interpretare.
Credo che questa risoluzione, oltre che esprimere il cordoglio, la sensibilità e l'umanità e far fare delle riflessioni, far dialogare i politici fra di loro e le istituzioni, possa anche avere il merito, in questo istante, di farci dialogare così come sto esprimendo una serie di ragionamenti. Mi permetto quindi di aggiungere altre due riflessioni, Presidente, sulle "cose" che lei diceva.
Sono i toni e non i contenuti, dicevo, che ci preoccupano, ma anche i contenuti perché, quando lei qualche minuto fa ha detto: "Abbiamo il diritto a difendere la "nostra"?" - tra virgolette - "? autonomia", si è riferito alla "sua" autonomia. Noi crediamo di avere la stessa paternità di autonomia che ha lei per poter dire la "nostra autonomia" perché, finché continuiamo nel "giochino" ormai per noi inaccettabile come eletti di questa comunità valdostana, come Valdostani a rappresentare tanto quanto lei, come consiglieri regionali la comunità valdostana, per noi diventa difficile accettare la difesa della "vostra" autonomia perché riteniamo che ce ne sia una sola di autonomia per tutti i Valdostani.
"Il Presidente Formigoni?" - lei ha detto - "? ha alzato i toni": se lo ha fatto, ha sbagliato, così come continua a sbagliare chi pensa che lo Stato abbia impugnato una legge invadendo una competenza regionale perché io voglio ancora fare una domanda: quale competenza ha invaso? Quale competenza ha la Regione Valle d’Aosta in materia di casa da gioco? Ma sarà un altro tema da affrontare in un altro momento.
Voglio ringraziare sia il Presidente sia il collega Fiou per il tono che adesso hanno utilizzato, ma voglio anche condannare il Presidente Louvin perché lei questa mattina ha "innescato una miccia" che non era opportuno innescare su una riflessione, su un contraddittorio, su un'incomprensione, lasciando chiarire le persone si sarebbe potuto benissimo evitare quello che è successo.
Lei non ha favorito il dialogo come lei ha annunciato questa mattina; lei questa mattina ha condannato questa morte perché "questa morte non deve fermare?" - diceva - "? il dialogo e il confronto fra le forze politiche" e poi è stato il primo a togliere la parola al dialogo e al confronto politico. Credo che ne dovremo parlare in Ufficio di Presidenza, Presidente e mi rivolgo a lei in quanto tutore di tutti noi -, e se necessario arrivare in Commissione del Regolamento per discutere l'interpretazione del Regolamento da parte sua perché non crediamo sia accettabile da parte di nessun consigliere che non gli venga data la parola perché siano state strumentalmente o anche in buona fede non comprese le sue posizioni. Questo era il fatto di stamattina: il Consigliere Frassy aveva espresso le sue posizioni, il Presidente Viérin le aveva o fraintese o mal capite, lui aveva il diritto come Consigliere regionale di poter esprimere la propria posizione, lei questo diritto non glielo ha concesso, io credo che sia stato inopportuno.
Ribadiamo il nostro voto favorevole a questa risoluzione.
PrésidentJe soumets au vote la résolution dont à l’objet:
Conseillers présents et votant: 27
Pour: 27
Le Conseil approuve à l’unanimité.
Sur cela les travaux de cette séance s’achèvent.
La séance est levée.