Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2521 del 20 marzo 2002 - Resoconto

OGGETTO N. 2521/XI Criteri di accesso e di fruizione del servizio di trasporto dei disabili. (Interpellanza)

Interpellanza Preso atto della DG n. 4414 del 23 novembre 2001, relativa all’approvazione dei criteri di accesso e di fruizione del servizio di trasporto di disabili;

Visto che con tale atto si introducono diverse novità, che sono a scapito dei disabili, tra cui:

- una "tassa d’accesso" che gli aspiranti utenti del servizio di trasporto disabili devono pagare per poter accedere al servizio;

- il pagamento delle spese per il trasporto fuori valle;

Constatato che si tratta di modifiche che rendono più difficoltose le modalità di accesso al servizio e che di fatto ne limitano la fruibilità;

Visto che tali modifiche sono state introdotte dopo diversi incontri con i rappresentanti delle associazioni interessate e delle organizzazioni sindacali;

Viste e sentite le osservazioni fatte da diretti/e interessati/e.

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

l’Assessore competente per sapere:

1) quanti sono stati gli utenti del servizio trasporto disabili negli anni 1998, 1999, 2000 e 2001;

2) quali sono i motivi che hanno suggerito alla giunta di introdurre la "tassa d’accesso";

3) quando si sono svolti gli incontri con i rappresentanti delle categorie interessate e delle organizzazioni sindacali e quali sono state le loro proposte;

4) se sono giunte osservazioni critiche sui nuovi criteri adottati; e in tal caso, come se ne intenda tenere conto.

F.to: Squarzino Secondina - Curtaz

PrésidentLa parole à la Conseillère Squarzino Secondina.

Squarzino (PVA-cU)Con la delibera n. 4414/2001 sono stati approvati i criteri di accesso e di fruizione del servizio di trasporto di disabili. Con questa delibera viene innovato e, per molti aspetti, il tipo di servizio che viene offerto ai disabili: vengono innovate alcune modalità di accesso, in particolare viene introdotta una "tassa di accesso", se così la si può chiamare, che gli aspiranti utenti del servizio trasporto disabili devono pagare per poter accedere al servizio. Finora questo servizio era gratuito, non c’era questa tassa di accesso; non solo, ma viene anche inserito il pagamento delle spese per il trasporto fuori Valle.

In questa delibera con cui viene innovata la procedura abituale, vengono anche motivate le modifiche introdotte: si dice infatti che il numero degli utenti è notevolmente cresciuto, che pertanto bisogna provvedere all'approvazione di regole certe per erogare il servizio. In realtà la delibera introduce regole nuove, non regole certe. Inoltre si dice che queste decisioni sono state prese dopo diversi incontri con i rappresentanti delle associazioni interessate e delle organizzazioni sindacali, recependo, per quanto possibile, le indicazioni e le esigenze emerse.

La nostra interpellanza puntualizza questi aspetti, cioè si chiede di capire qual è stata la variazione degli utenti per il trasporto disabili negli ultimi anni, dal 1998 al 2001, e quali sono i motivi che hanno suggerito alla Giunta di introdurre questa tassa di accesso; se essa è legata solo all’aumento del numero degli utenti o ad altre motivazioni. Inoltre, visto che sembra da questa delibera che siano state recepite le indicazioni e le esigenze avanzate dai sindacati e dalle associazioni interessate, si tratta di capire quando ci sono stati questi incontri e quali proposte sono state fatte. Vi è poi la quarta domanda la quale, presupponendo che ci fossero già state delle osservazioni critiche rispetto ai nuovi criteri adottati, formula la richiesta di come si intende tener conto di queste nuove esigenze.

Pochi giorni fa, l’11 marzo, c’è poi stato un fatto nuovo, nel senso che una nuova delibera ha apportato alcune modifiche dovute - si dice – "a problemi interpretativi" e ad "ulteriori incontri". Ho visto che sono state modificate alcune cose, ma l’impianto complessivo è rimasto lo stesso. Vorremmo capire allora quali sono le motivazioni di fondo che hanno suggerito di innovare con la tassa di accesso e con una serie di limiti dei viaggi, l’abituale modalità di servizio trasporto disabili.

PrésidentLa parole à l’Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce et aux transports, Lavoyer.

Lavoyer (SA)Sulle premesse, non penso che qui si tratti di innovare; si è cercato piuttosto di mettere la parola "fine" ad un lavoro e ad un confronto che si protraeva da anni, perché non era solo un problema che interessava l’Assessorato ai trasporti, ma era in stretto raccordo con la sanità, in quanto sappiamo che questo tipo di trasporto presuppone, a monte, una certificazione sanitaria. Non è quindi una novità, anzi, direi che avremmo dovuto arrivare anche prima, solo che l’argomento è delicato.

Non mi schiero con coloro che ritengono corretto un utilizzo di questo servizio senza nessun vincolo e senza nessuna regola certa, come diciamo nelle premesse della delibera. Non andiamo a mettere delle regole nuove, ma andiamo ad individuare delle modalità di accesso che mi sembrano anche logiche, perché basate sul reddito incrociato con il numero delle persone che fanno parte del nucleo familiare.

Come l’interpellante sa bene, non facciamo altro che dare attuazione ad un articolo della legge istitutiva di questo trasporto, che è l’articolo 24, comma secondo, dove nel dichiarare che questo trasporto è gratuito, si sottolinea anche che la Giunta può regolamentare le modalità di accesso. Questo è tra l’altro un provvedimento che mi sono trovato sul tavolo sin dall’inizio della legislatura, e sul quale sono stati fatti tutta una serie di approfondimenti.

Rispondendo nel dettaglio alle domande poste, non so se sul primo quesito ho interpretato bene; se non l’ho fatto, eventualmente potrò fornire il numero dei servizi, perché il numero degli utenti è di circa 500, però non so se è cresciuto di molto il numero degli utenti, mentre è cresciuto il numero di richieste di servizi da parte degli utenti. Ora, se all’interpellante interessava sapere il numero degli utenti, questi sono 500; se, invece, le interessa sapere il numero dei servizi, glielo potrò fornire, mese per mese, o anno per anno.

Confrontando l’anno 2001 con il 2000 vediamo, ad esempio nel mese di agosto 2000, 2443 servizi, agosto 2001 3426 servizi; settembre 2000, 2679 servizi, settembre 2001, 3600 servizi; ottobre 2000, 3079 servizi, ottobre 2001, 5147 servizi, e così via. Diciamo che da un anno all’altro c’è un incremento ogni mese di mille servizi in più. Questo è uno dei motivi per cui si è cercato di dare un'accelerazione alla definizione e alla regolamentazione dell’accesso a questo servizio, che deve essere totale a trecentosessanta gradi per coloro che, oltre ad avere l’handicap, non hanno disponibilità finanziarie.

Però penso che la commissione abbia fatto bene a fare un ragionamento rispetto a coloro che, per esempio, si situano per il loro reddito nella fascia dai 70 ai 79 milioni; per situazioni di questo tipo ci pareva poco corretto che ci fosse la totale gratuità. L’interpellante sa bene che è stata fatta una tabella molto articolata a seconda del nucleo familiare, percentuale, reddito e quota di accesso, quindi la quota di accesso si è introdotta per dare attuazione alla legge, ma anche perché avevamo la sensazione che fosse non educativa e non corretta la totale gratuità per chiunque.

Per quanto riguarda gli incontri, abbiamo avuto numerosi incontri con le associazioni di categoria; i più recenti si sono tenuti a giugno 2001, ottobre 2001 e dicembre 2001, poi ci sono stati gli ultimi incontri il 26 febbraio e il 5 marzo: adesso vi spiego perché faccio la distinzione fra gli incontri precedenti e questi.

Fin dall’inizio da parte delle organizzazioni sindacali erano state fatte delle richieste: l’abbassamento a due anni del limite di età previsto per l’accesso al servizio; l’innalzamento a dieci viaggi del limite numerico dei servizi di trasporto per motivi personali all’interno del territorio regionale; considerare il pagamento della quota di accesso valido per la fruizione gratuita anche del servizio di trasporto fuori Valle, previsto all’articolo dei criteri di accesso di fruizione del servizio; unificare le tabelle per il calcolo della quota di accesso e di partecipazione alle spese fuori Valle elevando le fasce di reddito di 2 milioni.

Inizialmente la Giunta aveva fatto una delibera di regolamentazione; su quella delibera c’erano state delle osservazioni da parte delle organizzazioni sindacali, che ritenevano che non fossero del tutto state inserite le loro richieste. Effettivamente, da un'analisi approfondita, si è verificato che vi era, da una parte, la possibilità di migliorare l’impostazione di quella delibera in base alle richieste delle organizzazioni sindacali e, dall’altra, la possibilità di evitare alcune incongruenze che nell’applicazione pratica si erano fin da subito evidenziate.

Questo è il motivo per cui abbiamo ritenuto opportuno avere ancora un paio di incontri con i rappresentanti sindacali delle varie categorie, incontri che si sono svolti nei mesi di febbraio e di marzo, a seguito dei quali la Giunta ritiene di aver recepito in toto, concordandoli, i contenuti di questa nuova delibera che va a regolamentare in via definitiva il servizio.

Penso che l’interpellante abbia avuto segnalazione di lamentele soprattutto riferite al primo atto; non mi risulta che vi siano problemi particolari sull’ultima delibera, che è quella che è stata condivisa anche dai rappresentanti di categoria. Siamo però fermamente convinti che una regolamentazione andava fatta.

PrésidentLa parole à la Conseillère Squarzino Secondina.

Squarzino (PVA-cU)Ringrazio l’Assessore per la risposta articolata che mi ha fornito. Vorrei fare alcune puntualizzazioni. Credo che ci sia stata una grande innovazione, checché ne dica l’Assessore, ed è il fatto che si è inserita questa tassa di accesso, e questa è veramente una novità, in quanto prima il servizio era gratuito. Quindi c’è stata una decisione, la legge già prima affermava che il servizio era gratuito?

(interruzione dell’Assessore Lavoyer, fuori microfono)

? ma ho detto: "prima". Posso continuare? Grazie.

Il servizio prima era gratuito e già prima della decisione attuale, era norma di legge quell’articolo che lei ha letto, in cui è scritto che la Giunta avrebbe definito criteri e modalità per l'accesso all'uso del servizio. Ma tale indicazione segue l’affermazione che il servizio era gratuito.

Ricordo che ai disabili è stata distribuita una guida. In questa guida per persone disabili si parla del sistema dei trasporti per le persone disabili in Valle d’Aosta e si dice chiaramente che, una volta che si è seguita tutta la procedura con gli uffici, la domanda, e via dicendo, il servizio è gratuito; che è possibile usufruirne quotidianamente per gli spostamenti dalla propria abitazione al luogo di lavoro, per motivi di studio, per cure e controlli sanitari, eccetera; che è necessario, qualora ci si debba recare fuori Valle, ma sempre nel territorio nazionale, che si avanzi all’ufficio trasporti un'apposita richiesta motivata.

Allora, prima il servizio era gratuito e con questa delibera si è introdotta una novità essenziale, ma perché è una novità essenziale che è difficilmente giustificabile? Perché le motivazioni per cui il servizio era gratuito, non sono cambiate! Sempre in questa guida per le persone disabili, là dove si presenta il servizio, si dice perché la Regione ha voluto attivare un sistema dei trasporti per persone disabili in Valle, e cito da questa guida: "Per ovviare alla pressoché totale inaccessibilità dei mezzi di trasporto pubblico e per fornire una risposta personalizzata alle persone con gravi disabilità, per le quali è necessario un servizio di trasporto su chiamata porta a porta, è stato istituito un servizio su prenotazione sia con mezzi attrezzati, sia con autovetture ordinarie e minibus".

La questione di fondo per cui la Regione, giustamente, ha attivato questo servizio trasporti per disabili, sta nel fatto che i servizi pubblici non sono attrezzati. Ora, invece di iniziare poco per volta, in modo sperimentale, ma iniziare ad attrezzare dei servizi pubblici a cui possano accedere anche i disabili, la Giunta decide di far pagare una tassa di accesso al servizio! Ci sono alcune categorie più bisognose che sono esentate da questa tassa, però è innegabile che si opera sempre in questo tipo di direzione, anziché nell’altra. Perché, per esempio, non si interviene sui mezzi di trasporto pubblici per poi, poco per volta, trasformarli e adeguarli al trasporto dei disabili?

L’Assessore ha dato una serie di date, da cui risulta che ci sono stati degli incontri con i rappresentanti dei soggetti interessati. Non metto in dubbio quanto mi ha detto, non ho nessun elemento per dire il contrario; mi stupisce piuttosto, dopo tutti questi incontri, che il documento che è stato predisposto e approvato, non abbia recepito quello che i sindacati e le organizzazioni interessate avevano detto! Mi stupisce che non ci sia stato anche quel confronto serio, fino all’ultimo, per verificare insieme i risultati del lavoro!

Mi sembra che questo sia un modo anche un po' approssimativo di procedere. Infatti quando le nuove procedure sono state attivate, sono arrivate le lamentele! Tant’è vero che sono stati fatti altri incontri e la Giunta ha rivisto il progetto iniziale, ha aumentato giustamente le fasce di reddito esenti, ha inserito qualcosa per venire incontro ad alcune esigenze, anche se non ha modificato l’impianto sostanziale della delibera.

Perché voglio sottolineare questo aspetto? Perché mi sembra che quello che si afferma a parole sul concordare, sul lavorare insieme, il tener conto di, in realtà diventa una cosa un po' formale, perché poi non c’è una verifica con i soggetti interessati. Qui sarebbe bastata una riunione in più, verificando con i soggetti interessati l’insieme del provvedimento, per evitare successivi incontri e ancora lamentele, telefonate, petizioni, ricorsi al Presidente della Regione o altre cose di questo genere. Leggo quello che viene riportato sui giornali: su "Le Travail" è scritto così?

(nuova interruzione dell’Assessore Lavoyer, fuori microfono)

? sì, su "Le Travail"! Dicevo che un po' più di serietà poteva anche evitare questi disguidi, e poi non è che le modifiche ulteriori abbiano cambiato l'impostazione generale. Per esempio, non è cambiato il numero dei viaggi che si fanno in Valle per esigenze culturali e sportive, ma questo non è importante; viene invece introdotto il limite di un viaggio al mese fuori del territorio regionale; si tratta di viaggi che sono legati ad esigenze di lavoro, a motivi di salute e cura, pertanto non si capisce perché questo limite. C’è poi un'osservazione che mi hanno fatto e che ripropongo qui perché l’Assessore ci rifletta.

È vero che si prevede che questa tassa di ingresso, questo pedaggio venga calcolato in base al numero dei mesi che vengono utilizzati, ma ci sono persone che utilizzano questo servizio solo raramente, cinque o sei volte in un anno ma che, in base al regolamento, dovrebbero pagare metà della tassa, come se usassero questo servizio per sei mesi. Forse varrebbe la pena di verificare questi casi. So con sicurezza, potrei fare nome e cognome, di persone che hanno questa esigenza; prego, Assessore, di verificare anche questo!