Oggetto del Consiglio n. 2467 del 20 febbraio 2002 - Resoconto
OGGETTO N. 2467/XI Attività produttiva e situazione occupazionale della "Centrale laitière S.p.A.". (Interpellanza)
Interpellanza Richiamate le proprie precedenti iniziative di carattere ispettivo relative alla "Centrale Laitière d’Aoste";
Osservato che fino all’arrivo dell’ABIT si lavoravano, presso lo stabilimento di Gressan, circa 100 quintali di latte al giorno, mentre oggi se ne lavorano circa 34 (dei quali solo 4 prodotti nella nostra Regione);
Osservato altresì che oggi vengono prodotti solo formaggi, tomini e "reblec", mentre tutte le altre lavorazioni (latte compreso) vengono fatte fuori Valle;
Appreso che i dipendenti fissi che erano 20, sono stati ridotti a 17 e che la futura produzione del gelato non dovrebbe occupare più di 3 valdostani;
Saputo che la fatturazione di quanto commerciato non verrebbe più operata nella nostra Regione, che perderebbe dunque il ritorno fiscale dei 9/10;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l’Assessore competente per sapere:
1) se lo stabilimento di Gressan della Centrale Laitière d’Aoste, in assenza di veri investimenti, non rischi di diventare poco più che un magazzino per l'ABIT;
2) se l’attuale situazione non rischi di provocare problemi occupazionali per i lavoratori dipendenti;
3) se è vero che la fatturazione dei prodotti della Centrale avviene fuori Valle;
4) se l'ABIT ha rispettato finora gli impegni presi al momento dell’acquisto e quali iniziative intende eventualmente assumere l’Amministrazione regionale a tutela degli interessi dell’agricoltura valdostana e a difesa dei livelli occupazionali.
F.to: Curtaz - Beneforti - Squarzino Secondina
PrésidentLa parole au Conseiller Curtaz.
Curtaz (PVA-cU)Ho visto nei giorni scorsi un bel servizio televisivo con il Presidente della Regione e l’Assessore che mangiavano il gelato, ho pensato alla pubblicità: "Freschi sapori della Valle d’Aosta" e ho immaginato che sentivate quel retrogusto di violette, di fiori di alpeggio valdostano. Il gelato era buono? Se lo era, sono contento perché è segno che anche il latte piemontese è pari al nostro, non risulta dalle etichette, ma almeno è pari al nostro; speriamo che questo gelato funzioni perché a parte i tomini?
Ma voglio fare una premessa: su questa vicenda - dico un'ovvietà, ma è meglio dirla, non in questa sede, ma per chi è fuori - noi abbiamo fatto una serie di iniziative? ovviamente non ce l’abbiamo con l’Assessore, forse non c’è bisogno di dirglielo; non ce l’abbiamo neanche con l’ABIT - perché sembra, anche per alcune distorsioni giornalistiche, che l’Ulivo ce l’abbia con l’ABIT. Io non conosco neanche uno dei responsabili dell’ABIT, quindi non posso avercela con queste persone -, semmai ce l’ho con l’Amministrazione regionale che ha consentito alla Finaosta di fare degli accordi con l’ABIT che vanno a scapito dell’agricoltura valdostana. Questo andava chiarito. Ogni tanto, sollecitati, i responsabili dell’ABIT fanno anche delle osservazioni che possono anche far sorridere perché, quando gli si dice: "Avete portato via il latte, non fate più niente?" eccetera, rispondono: "Ma abbiamo portato la lavorazione dei tomini", cioè hanno portato via tutto, però ci hanno portato i tomini.
Quindi l’occupazione, la dignità, la valorizzazione della Centrale del latte è salva perché hanno portato la produzione dei tomini che invece prima veniva fatta fuori della Valle d’Aosta?
(interruzione dell’Assessore Perrin, fuori microfono)
? no, non hanno portato via il latte, il latte lo portano da fuori, è tre volte che ne parliamo: il latte della Valle d’Aosta, Centrale laitière, viene tutto da fuori, viene anche inscatolato fuori, a Gressan non si fa più un litro di latte da alimentazione. Speriamo quindi nel gelato oltre ai tomini, altrimenti c’è il rischio che, come profetizziamo un po' pessimisticamente in questa interpellanza, gli stabilimenti di Gressan diventino una sorta di magazzino dell’ABIT che lavora altrove, porta i prodotti a Gressan per poi smerciarli nell’ambito della Valle d’Aosta.
Ma, a parte questo, i dati sono evidenziati nell'interpellanza e penso che possano essere confermati, se poi l’Assessore avrà altri dati li ascolteremo con attenzione, il rischio è un po' questo: che ci sia un progressivo decadimento dello stabilimento, che ci siano anche problemi occupazionali a venire.
Un altro problema poi che vogliamo evidenziare, ma che spero l’Assessore in questa sede smentisca, è quello relativo alla fatturazione: ci è giunta voce - spero che venga smentita oggi - che i prodotti dell’ABIT, con il marchio della centrale, verrebbero fatturati fuori Valle e questo significherebbe perdere i nove decimi del riparto fiscale.
Per il resto, mi pare che il tenore dell'interpellanza sia piuttosto chiaro e mi riservo all’esito della risposta dell’Assessore di fare eventuali altre osservazioni.
Si dà atto che, dalle ore 11,42, presiede il Vicepresidente Viérin Marco.
PresidenteLa parola all’Assessore all’agricoltura e alle risorse naturali, Perrin.
Perrin (UV)Credo che il Consigliere Curtaz con il suo intervento abbia smorzato l’accanimento con il quale il gruppo dell’Ulivo si sta attivando contro il discorso della privatizzazione di Centrale laitière.
Vorrei ribadire alcuni concetti che ormai anch'io ho ripetuto forse a iosa, ma che credo di dover riprendere, anche perché nelle premesse dell'interpellanza ci sono delle inesattezze. Innanzitutto il gruppo ABIT ha acquistato la società versando in un'unica soluzione € 1.550.000 accollandosi nel contempo il debito della centrale verso Finaosta, che ammontava a € 565.000, ricordo anche la delibera assunta dal gruppo ABIT riguardante investimenti per € 1.000.000 destinati all'attivazione di nuove linee di produzione da attivare nello stabilimento di Gressan di cui una parte, quella relativa al gelato, è stata inaugurata la settimana scorsa.
Credo che siano investimenti da non sottovalutare considerato che ammontano in totale a più di € 2.500.000. Non dimentichiamo fra l’altro che la società che è stata acquisita, purtroppo, ripeto "purtroppo", vantava delle perdite per quasi 2 milioni di euro all’anno, e questo è un dato di fatto.
Questi investimenti, quindi, non hanno portato solo "quattro tomini", come è stato affermato; ritengo che siano comunque degli investimenti importanti, intrapresi per cercare di riequilibrare i conti, perché questo è un altro degli obiettivi della nuova società, e per raggiungerlo è chiaro che si devono avere delle strategie, definire programmi diversi da quelli che c'erano in origine circa la gestione della centrale.
Non penso che si sia ipotizzato, con questi investimenti, di andare a creare un semplice magazzino a Gressan, ma che si sia inteso dare a questa struttura un'importanza a livello di produzione che non è da sottovalutare. Devo dire fra l’altro che i livelli occupazionali non si garantiscono solo attraverso i volumi trasformati: ma soprattutto attraverso prodotti che creano ricavi e parlo soprattutto per quanto riguarda la lavorazione del latte ad esempio, sappiamo che la linea latte da sola è difficilmente sostenibile dal punto di vista economico se non ci sono delle quantità importanti.
Diversificare la produzione è la nuova linea che in tutte le altre industrie di confezione di latte alimentare si sta verificando e si sta attuando. La sola produzione di latte fresco quindi non sarebbe in grado di garantire quel livello di redditività per fare in modo che la società possa andare avanti.
Per quanto riguarda il discorso di eventuali fatturazioni al di fuori della propria sede, vorrei riconfermare che la sede societaria della centrale è a Gressan e vorrei aggiungere che l’eventuale elaborazione contabile fatta in altra sede non pregiudica il ritorno fiscale nella nostra Regione.
Per quanto riguarda il rispetto degli impegni, ABIT finora ha rispettato gli impegni assunti; il Consigliere Curtaz critica il tipo di accordo intercorso fra la Finaosta e l’ABIT, noi oggi però ci troviamo di fronte ad un accordo che è stato stipulato e il nostro compito è quello di verificare che questo accordo sia rispettato, credo che sia importante ricordare anche questo. Ricordo anche che la privatizzazione è stata voluta dall’Amministrazione regionale proprio a tutela dei conferitori e dei lavoratori dipendenti perché purtroppo l’alternativa - lo sappiamo, ne abbiamo discusso rispondendo anche a tante iniziative consiliari - era la liquidazione della centrale.
Vorrei rimarcare ancora una volta gli impegni assunti dall'ABIT nel momento in cui c’è stato l’acquisto della centrale: "L'ABIT si accollerà, ai sensi dell’articolo 1273 del Codice civile, il debito sociale di Finaosta. L'ABIT si impegna a non procedere all'alienazione delle azioni della società, né a trasferimenti o conferimenti dell’azienda o di uno o più rami di azienda della società per un periodo di 24 mesi a decorrere dalla data del 30 aprile 2001, per lo stesso periodo l'ABIT si impegna a mantenere nel territorio della Valle d’Aosta la sede legale e fiscale della società. LABIT si impegna a non procedere direttamente o per il tramite della società alla produzione di formaggio denominato "fontina" per non creare all’interno concorrenza. Con riferimento al marchio "Centrale laitière," posseduto dalla società, l'ABIT si impegna a procedere alla sua valorizzazione. L'ABIT si impegna, infine, a preferire per la produzione dei prodotti della società, a parità di condizioni, il latte prodotto nel territorio della Valle d’Aosta e a favorire l’ingresso nella propria compagine sociale da parte degli allevatori riuniti in associazione. In ultimo, in coerenza con il piano industriale presentato, l'ABIT si impegna a non effettuare licenziamenti, salvo per giusta causa."
Sono degli impegni precisi e vorrei ancora ribadire che la Centrale laitière è una società privata che opera con scelte gestionali e commerciali autonome.
L’Amministrazione sarà attenta a tutelare gli interessi dei conferitori, non mi risulta assolutamente che sia stato negato il conferimento a chi ne avesse fatto richiesta; per quanto riguarda il rispetto di un altro impegno fondamentale, quello di non effettuare licenziamenti salvo giusta causa, posso informarvi che finora nessun licenziamento è stato effettuato.
PresidenteLa parola al Consigliere Curtaz.
Curtaz (PVA-cU)Alcune osservazioni per punti alle risposte dell’Assessore, peraltro pacate. Sono rimasto colpito quando ha parlato di "accanimento" perché "l’accanimento" non è un sentimento che ci appartiene, forse possiamo essere "incalzanti" o particolarmente "petulanti", ma il termine "accaniti" mi sembra un po' forte.
Ho fatto dell'ironia sui tomini proprio perché sono stati presentati come l’elemento novità, ma non a caso perché era l’unico elemento di novità quando invece gran parte delle altre produzioni vengono fatte fuori Valle. Leggo alla rinfusa quelle che erano le produzioni che venivano fatte nella nostra regione e che ora sono fatte fuori: latte alimentare, che è il prodotto più importante, perché tutto il latte in scatola viene ormai fatto fuori dalla Valle d’Aosta; il primo sale; la ricotta; i muffettati; i formaggi a stagionatura; il Vallée blanche; il pepe; il pecorino; il gran formaggio; lo yogurt, qui si è passati da 500 grammi a 125 grammi, eccetera.
È stato evidenziato come sia molto importante la produzione dei tomini, probabilmente viviamo in una zona adiacente al Piemonte, dove il tomino ha una certa tradizione e una certa importanza anche culinaria e commerciale, quindi può darsi che i numeri non siano da sottovalutare. Faccio però presente un dato che mi sembra essenziale sull'intenzione di potenziare o meno la centrale: fino al momento dell'entrata dell’ABIT a Gressan si lavoravano circa 100 quintali di latte al giorno, mentre oggi se ne lavorano circa 34. C’è una cosa in più sulla quale abbiamo già insistito: di questi 34 quintali al giorno solo 4 sono valdostani, 30 arrivano da fuori!
Stiamo quindi parlando di un conferimento valdostano rispetto a prima, che è del 4 percento, mentre il 96 percento se n’è andato? Da qui l’osservazione che facevamo di mancanza di chiarezza perché l’utilizzo del marchio crea una confusione fra i consumatori ed è scorretto. Abbiamo sentito anche gli amministratori dell’ABIT che dicono: "Noi puntiamo sul gelato perché il marchio "Valle d’Aosta" tira dappertutto?", eccetera.
Lo sappiamo anche noi che "tira", peccato che è menzognero perché non c’è un grammo di latte valdostano in quei gelati, quindi il marchio "Valle d’Aosta" è fittizio. Noi abbiamo venduto un marchio importante, avendo in contropartita il pagamento di debiti, ma, dal punto di vista della qualità, avendo in contropartita niente; è questo che contestiamo dell’accordo, è questo che non ci piace perché dovremmo valorizzare i nostri prodotti agricoli e non svenderli!
Prendo atto con soddisfazione del fatto che la fatturazione viene fatta presso la sede legale, non materialmente, ma comunque gli effetti ricadono sulla sede legale, che è in Valle d’Aosta. Rimane tuttavia una preoccupazione, generata dal fatto che la contabilità è "andata fuori" anche quella. Non sono "scappati" solo il primo sale e la ricotta, è "scappata" anche la contabilità, che viene fatta in Piemonte. Ci sarà quindi anche qui un problema, anche se piccolo, occupazionale e da qui la sensazione che questa centrale stia diventando sempre più un magazzino.
Quanto agli impegni per i licenziamenti, io sono preoccupato, non per l’immediato, ma per il futuro.
L’Assessore mi ha detto che l'ABIT si è impegnata a licenziare solo per giusta causa, va bene, si è impegnata a fare quello che dice la legge - Berlusconi permettendo - ma non è che abbia preso un grande impegno. Piuttosto sarebbe interessante - perché è già stato citato ripetutamente in occasione di varie discussioni - avere il testo di questo accordo perché mi rendo conto che ogni tanto rischiamo di essere poco precisi, però nessuno - nonostante le nostre garbate richieste - ci ha mai fatto avere il testo dell’accordo fra la Finaosta e l'ABIT.
È il famoso "schermo" che impedisce al consigliere regionale di avere accesso a documenti sottoscritti da Finaosta; se poi l’azionista di riferimento della Finaosta ci farà la cortesia di farci avere questo accordo, vorrà dire che anche noi riusciremo a discutere con maggiore cognizione di causa.
Si dà atto che, dalle ore 12,01, presiede il Vicepresidente Lattanzi.