Oggetto del Consiglio n. 654 del 9 giugno 2004 - Resoconto
OGGETTO N. 654/XII - Verifica statica della nuova struttura sede dell'Assessorato dell'agricoltura. (Interpellanza)
Interpellanza
Premesso che:
- la sede dell'Assessorato all'agricoltura è stata recentemente spostata in un immobile di nuova edificazione;
- con Deliberazione di giunta del 26 aprile viene conferito un incarico professionale "per una verifica statica della copertura dello stabile, nonché eventuale rafforzamento";
Il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
Il Presidente della Regione e l'Assessore delegato per conoscere:
1) quanto è costata all'amministrazione la nuova sede dell'Assessorato all'agricoltura;
2) quali sono i motivi alla base dell'incarico in premessa e quali i costi dell'intervento ipotizzato;
3) se non ritengano che tali problematiche rientrino in un vizio di costruzione;
4) come pensano di risolvere le inevitabili inagibilità che un tale intervento comporterebbe.
F.to: Frassy
Presidente - La parola al Consigliere Frassy.
Frassy (CdL) - Do l'interpellanza per illustrata.
Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.
Cerise (UV) - Per quanto riguarda il primo quesito: "quanto è costata all'amministrazione la nuova sede dell'Assessorato dell'agricoltura", i due lotti sono stati acquistati rispettivamente in data 23 dicembre 1993 e in data 23 giugno dalla società "Tecno Costruzioni S.r.l." di Saint-Christophe per un importo pari a euro 5.271.720.
"Quali sono i motivi alla base dell'incarico in premessa e quali i costi dell'intervento ipotizzato". L'incarico conferito con deliberazione della Giunta regionale n. 1255 all'Ingegnere Mario Maione per la verifica statica della copertura dello stabile di proprietà regionale, che ospita la sede dell'Assessorato dell'agricoltura, nonché dello studio per il suo eventuale rafforzamento, è motivato dal previsto aumento di carico sulla citata copertura, dovuto all'installazione di alcune apparecchiature di trattamento dell'aria ai fini di un potenziamento del condizionamento degli ambienti di lavoro. Le nuove macchine frigorifere che si ipotizza di impiegare - poi verrò sul motivo per cui vi è questa necessità - non possono essere ubicate per la loro dimensione nell'attuale area; pertanto i condensatori remoti saranno posizionati sul tetto dell'edificio, con un maggior carico di questo di 70/80 kg/mq su una superficie di circa 30 metri quadrati. Il tetto a suo tempo è stato collaudato a suo tempo per un carico totale di circa 200kg/mq: ecco perché risulta necessario verificare la portata dei solai alla luce delle nuove normative ed effettuare le opere di consolidamento statico necessarie a supportare il maggior carico previsto. Sono in fase di studio le soluzioni da adottare che prevedono comunque costi contenuti e dell'ordine di una decina di migliaia di euro.
Queste problematiche non rientrano in un vizio di costruzione in quanto all'atto della costruzione non era prevista la posa di un carico aggiuntivo sul tetto, né, per quanto riguarda l'ultimo punto, non è ipotizzata alcuna inagibilità dell'edificio considerato che si interverrà su una limitata porzione della copertura. Circa le motivazioni che hanno indotto questa scelta, posso fornire al Consigliere Frassy una perizia tecnica con la quale si spiega che le temperature raggiunte in queste ultime estati hanno fatto sì che i rapporti fra temperatura esterna e temperatura interna... previste in sede di progettazione e poi realizzate... siano fortemente lievitati, per cui l'impianto nel suo insieme non riesce più a refrigerare i locali sede dell'Assessorato. Si tratta quindi di un potenziamento dell'impianto di raffrescamento, che non trova possibilità di risoluzione nella sede dei locali dove sono le attrezzature di raffrescamento; per cui l'unica soluzione è quella di collocare queste nuove pompe sul tetto.
Presidente - La parola al Consigliere Frassy.
Frassy (CdL) - Prendo atto delle motivazioni di tipo tecnico che hanno portato a questa situazione. Vorrei evidenziare solo alcune perplessità, anche perché la data di fine 1993 non è la data in cui è stato inaugurato l'Assessorato - perché mi sembra di ricordare che l'inaugurazione sia in data molto più recente -, pertanto non possiamo non esprimere qualche sorpresa su questo impianto di condizionamento a fronte di mutazioni climatiche che non penso siano tali da giustificarne a distanza di pochi anni il rifacimento. In diverse situazioni, penso all'Ospedale regionale, alla palazzina DEVAL che ospita tutta la Presidenza del Consiglio, sono state posizionate sul tetto una serie di apparecchiature che non hanno dato grossi problemi di tipo statico. Prendiamo atto invece che su questa nuova struttura, costata qualcosa come 10 miliardi di vecchie lire, a distanza di meno di 10 anni vi sia la preoccupazione che il tetto non sia in grado di reggere un ampliamento di questo impianto di condizionamento. Non mi voglio addentrare nel dettaglio tecnico, perché non sono in grado di fare nella materia valutazioni di tipo tecnico, però, usando il parametro del buon senso, diventa difficile pensare che dopo 5-6 anni di funzionamento un impianto di condizionamento debba essere completamente rifatto.
La conclusione che noi traiamo da questa vicenda non è né nuova, né originale, ma è la solita conclusione: che in materia di opere pubbliche bisognerebbe creare dei meccanismi che consentano di monitorare in maniera più compiuta la qualità e la funzionalità delle opere commissionate. In questo caso probabilmente qualcosa è sfuggito, in altri casi che abbiamo visto nell'illustrazione di altre interpellanze è accaduto altrettanto, anche nella risposta che è stata data all'interpellanza del collega Tibaldi sulla vicenda del Marmore. Pensiamo di conseguenza che l'Assessore abbia il dovere di mettere a punto delle procedure diverse, che possano monitorare tutto l'iter delle opere pubbliche, ma questo non lo diciamo dai banchi dell'opposizione per il gioco di scaricare responsabilità sulla Giunta, ma dobbiamo dire che il suo collega di Giunta, Caveri, non più tardi di qualche ora fa, in riferimento alla pista "Leo David di Gressoney" o, andando più indietro nel tempo, allo scorso Consiglio, in relazione al campo di calcio del Comune di Châtillon, ha evidenziato questa distonia fra strutture che hanno committente un Assessore e realizzatore il suo Assessorato. Vi è un problema di coordinamento, sul quale auspichiamo vogliate individuare come Giunta delle soluzioni. Sono convinto che lei si farà latore di questa richiesta anche nei confronti del Presidente della Regione, che deve garantire il coordinamento delle funzioni operative e amministrative dell'intera amministrazione.