Oggetto del Consiglio n. 653 del 9 giugno 2004 - Resoconto
OGGETTO N. 653/XII - Interventi di sistemazione del torrente Marmore in Comune di Châtillon. (Interpellanza)
Interpellanza
Premesso:
- che il programma triennale dei lavori pubblici 2004-2006, approvato di recente dal Consiglio regionale, include la sistemazione del torrente Marmore e delle aree in prossimità della confluenza con la Dora Baltea, nel Comune di Châtillon;
- che tale intervento è finanziato con la modica cifra di 50.000 € e, per di più, stanziati nel solo esercizio 2006;
- che a parte un sommario ripristino effettuato dopo gli eventi alluvionali del 2000, l'area in oggetto è in attesa (da tempo) di essere sottoposta a un riordino complessivo, anche perché essa è attigua a una zona residenziale e nel perimetro è inclusa un'attività di cava;
ciò premesso, il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
l'Assessore delegato per sapere:
1. quali sono le motivazioni di uno stanziamento così esiguo e quali interventi ritiene di potere intraprendere con il medesimo;
2. quali opere sono state realizzate nell'ambito dell'intervento straordinario successivo all'evento alluvionale e quali opere si intendono invece realizzare nell'ambito del progetto preliminare relativo al secondo lotto;
3. entro quando prevede che possa essere completata la sistemazione dell'area;
4. quali sono i costi stimati.
F.to: Tibaldi
Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Anche questa vicenda è connessa all'evento alluvionale di cui prima si parlava, perché questo fenomeno naturale che ha devastato la Valle nel 2000 ha compromesso anche quell'area di confluenza del torrente Marmore con la Dora Baltea situata nel Comune di Châtillon. Diciamo che da allora ben poco è stato fatto per cercare di ripristinare, come è stato fatto in altri comuni valdostani, lo "status quo ante" o per cercare di risistemare una zona che è stata gravemente compromessa dal passaggio della piena del torrente in quei giorni di ottobre.
Le intenzioni della Regione si potrebbero evincere dal Piano triennale delle opere pubbliche, che è stato approvato qualche mese fa dal Consiglio regionale ed è proprio da questo piano triennale che abbiamo preso spunto per formulare questa interpellanza, perché l'intervento di ripristino di quest'area è finanziato con una cifra modica - 50.000 euro - che per di più è stanziata nel solo esercizio 2006. Vi è stato, è vero, un sommario ripristino quantificato in 690 milioni, primi interventi post alluvione, ai sensi della deliberazione n. 73/2001, che ha visto questo primo stanziamento; però lì vi è tutta un'opera di riqualificazione dell'area che dovrebbe essere intrapresa e portata avanti secondo le volontà comunali e regionali più volte annunciate ma, ad oggi - ripeto -, non vi è nulla di tutto questo. Si tratterebbe di riorganizzare anche dal punto di vista urbanistico la zona, perché in parte è una zona residenziale ubicata in prossimità di una zona industriale - quella della "Tecdis" per intenderci - e dall'altra parte dell'alveo del fiume vi è un'attività di cava, che impatta con la destinazione residenziale di questa zona urbanistica.
Con questa interpellanza poniamo 4 quesiti all'Assessore, per conoscere quali sono le motivazioni di uno stanziamento così esiguo e quali interventi ritiene di potere intraprendere con questa cifra; quali opere sono state realizzate a titolo di primo intervento nel post alluvione con i 690 milioni di cui facevo cenno in premessa; entro quando prevede che possa essere completata la sistemazione organica dell'area; infine quali sono i costi stimati.
Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.
Cerise (UV) - Il convient avant tout de rappeler que, lors de l'inondation du mois d'octobre 2000, les rives du Marmore ont subi une forte érosion notamment pour ce qui est du tronçon du lit compris entre le pont autoroutier et le confluent du torrent avec la Doire Baltée. La zone où l'installation de traitement des déchets inertes est implantée, sur la rive droite, a été plus particulièrement touchée, tandis que les habitations situées sur la rive gauche n'ont pas été endommagées. Cela dit, je voudrais apporter une réponse globale aux deux premières questions qui m'ont été posées, car il me semble que les choses seront plus claires de cette manière.
Au cours des semaines qui ont suivi l'inondation des travaux d'urgence ont été effectués afin de mettre les déchets stockés à cet endroit à l'abri des eaux. Les sédiments déposés ont été ôtés et des éléments permettant de protéger les rives des effets de l'érosion ont été installés, notamment le long de la rive gauche, qui, comme je viens de le rappeler, est construite et habitée. Cet ouvrage de protection a été réalisé à partir de blocs amassés, une solution efficace, quoique temporaire, pour éviter une nouvelle érosion de la rive.
Pour que l'utilisation de cette zone soit compatible avec sa situation en bordure du torrent et dans l'intention de requalifier l'ensemble du système fluvial, la Région a élaboré, en accord avec la commune, une proposition d'intervention qui s'appuie sur un avant-projet préparé par l'Ingénieur Gianfranco Castiglioni. Du point de vue strictement hydraulique, il est prévu d'aménager des sections du lit du torrent destinées à contenir les crues ordinaires à l'aide des techniques du génie environnemental (pour nous entendre: ingegneria naturalistica). A proximité du cours d'eau, deux bassins, c'est-à-dire deux petits lacs artificiels, seront réalisés et entourés d'une zone destinée aux loisirs. En cas de crue exceptionnelle, cet espace servira de zone d'expansion et permettra l'écrêtement de la crue, qui s'écoulera par un canal d'évacuation: non seulement le débit des eaux sera régulé, mais les matériaux solides que celles-ci charrient pourront se déposer. Ledit canal d'évacuation suivra le cours d'un ancien bras du torrent qui figure au cadastre et qui est actuellement occupé par la zone de travail de l'installation de traitement des déchets. Il sera donc nécessaire d'étudier avec l'entreprise les modalités de déplacement de cette activité qui se trouve sur les terrains destinés à la création du lac aval et du canal d'évacuation. Des contacts ont déjà été noués en ce sens et nous devrions trouver sous peu une solution adéquate.
Entre temps, il a été demandé au concepteur de travailler à la conception détaillée de la première tranche des travaux, qui comprendraient le réaménagement et la requalification de la rive gauche du Marmore, ainsi que la création en amont d'un petit lac destiné à la pratique de la pêche sportive. Ce n'est qu'en début d'année que la commune a confirmé la disponibilité des zones concernées par le projet et qu'elle a amorcé la préparation des modifications qu'il conviendra d'apporter au PRGC. Cette tranche sera financée dans le cadre du plan des interventions extraordinaires pour la mise en sécurité des infrastructures publiques endommagées, le nettoyage et l'entretien extraordinaire des lits des cours d'eau, la stabilisation des versants et l'exécution de travaux de prévention, aux termes de l'article 1er de l'ordonnance du Ministre de l'intérieur n° 3090/2000, établi après l'inondation du mois d'octobre 2000 et approuvé par la délibération du Gouvernement régional n° 73/2001.
La deuxième tranche du Programme triennal des travaux publics comprend le réaménagement de toute la rive droite, ainsi que la réalisation du canal d'évacuation et du deuxième petit lac. Compte tenu des délais nécessaires au déplacement de l'installation de traitement des déchets inertes, il ne sera possible de procéder à l'adjudication des travaux y afférents que courant 2006: il faudra en effet adopter tous les actes relatifs audit déplacement, rédiger les projets et obtenir les autorisations en la matière.
Quant à la troisième question, je peux affirmer que, s'il était possible de procéder à l'adjudication de la deuxième tranche des travaux au cours de 2006, le réaménagement du site pourrait être achevé avant la fin 2008. Il n'y a toutefois pas urgence, étant donné que la zone habitée est assez éloignée du torrent et que la rive de ce dernier sera réaménagée dès cette année.
Pour ce qui est de la quatrième question, je précise que le coût global de l'aménagement de la zone s'élève à 3.000.000 euros et que la délibération du Gouvernement régional n° 73/2001 a déjà engagée 690.000 euros. Ce montant ne comprend ni les dépenses relatives à l'expropriation des terrains, ni le coût du déplacement des installations et du bâtiment accueillant les bureaux de l'entreprise, à savoir un million d'euros environ.
Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Non ho capito quale sia stata la risposta fornita alla prima domanda, perché con 50.000 euro non sono riuscito a comprendere cosa intendiate fare.
Ho ascoltato la previsione di un progetto complessivo, che già si conosce da tempo e che riguarda la sistemazione dell'area attraverso la creazione di una zona turistico-ricreativo sportiva, che si sviluppa attorno a due laghetti, i quali verrebbero creati artificialmente e potrebbero costituire una sorta di bacino, un'area di esondazione qualora il Marmore tornasse a livelli di piena. È un progetto di cui conosciamo l'esistenza da 2 anni a questa parte, è un progetto che viene magnificato dalla stessa Amministrazione comunale di Châtillon, noi siamo consapevoli della sua utilità, però la stessa Amministrazione comunale attende invano delle risposte precise dalla Regione e, visto che fra amministratori normalmente ci si scambiano idee e comunicazioni, mi risulta strano che ad oggi si debbano ancora stabilire delle modalità procedurali ed esecutive che non sono ancora definite.
Il progetto - ripeto - l'ho visto personalmente 2 anni fa presso lo studio dell'Ingegnere Castiglioni; penso sia stato valutato, approvato, sia sostenuto e condiviso sia dall'ente locale, sia dall'ente regionale, ma le idee così elaborate trovano un'attuazione estremamente lenta. Stando alla sua risposta, Assessore, se l'aggiudicazione della II tranche dei lavori vi sarà nel 2006, la sistemazione dell'area potrà vedere la luce nel 2008; direi che i tempi sono piuttosto lunghi e stentiamo a capirne le ragioni.
Non è stata inserita nel Piano triennale delle opere pubbliche e anche questa opera - veniamo a scoprire oggi dalle sue parole - viene inserita in una legge straordinaria, non sappiamo se anche questa è la legge delle grandi opere, cioè le cose stralciate o dimenticate vengono inserite in una legge parallela e noi non abbiamo capito se questa opera rientra in quella che prevede anche il finanziamento della circonvallazione di Valtournenche. Ci chiediamo allora come mai, se fate un piano triennale elastico - come lei peraltro ha tenuto a sottolineare in occasione della sua presentazione ed approvazione - tale piano elastico dimentica per strada opere di recupero, di risistemazione e di rilevanza urbanistica di notevole livello; vuol dire che la programmazione è fatta "a tentoni", ovvero non si riesce a capire come mai alcune opere esistono in un piano dettagliato nei tempi e nelle risorse disponibili, mentre altre opere vengono escluse o dimenticate, salvo poi rientrare in qualche iniziativa legislativa straordinaria, che deve reperire le risorse e stabilire gli obiettivi. Assessore, questa è una carenza di programmazione che non sappiamo se addebitare a lei, che ha la responsabilità di questo dicastero o a una filosofia di funzionamento degli uffici che non è quella Giunta; quindi è un modello di funzionamento che non risponde in maniera tempestiva alle esigenze di una zona di un comune, che da tempo attende una sistemazione degna di questo nome.
Vorrei apportare una precisazione ad alcune considerazioni che l'Assessore ha fatto in premessa: non è vero che la riva sinistra non stata toccata, è vero che tale riva è la sponda del torrente su cui insistono le abitazioni non in prossimità dell'alveo, ma ad una congrua distanza, ma è altrettanto vero che la riva sinistra ha visto l'erosione significativa di un'ampia porzione di prato che è stata sradicata e portata verso la Dora Baltea. È vero che la riva destra è stata fortemente compromessa ed è quella che ha subito il maggior numero di danni; è altrettanto vero che la riva sinistra ha visto l'asportazione di una zona significativa di terreno, tanto che l'alveo del torrente Marmore ha cambiato addirittura corso. Le informazioni che lei ha dato in apertura di risposta quindi non sono completamente corrette.
Per concludere, vogliamo credere che i tempi che l'Assessore ha detto, le risorse stanziate, ma soprattutto le volontà manifestate passino dal momento ipotetico dei "se" e dei "ma" ad un momento più concreto, perché questa, come altre zone della Valle d'Aosta, attendono ancora da quell'ottobre del 2000 una sistemazione dignitosa, anche per dare razionalità ad un'area che è urbanistica e produttiva nello stesso tempo e, quando parlo di "produttiva", mi riferisco anche a quella attività di cava da lei citata che dovrebbe essere spostata e il cui spostamento deve essere concordato con l'imprenditore. Bisogna quindi trovare una saggia conciliazione fra le esigenze produttive di un'impresa e le ragioni di vivibilità di una porzione della popolazione che vive in quella zona di Châtillon. È però straordinario il fatto che il comune e la Regione, a distanza di 4 anni, arrivino con queste indecisioni e paradossalmente con una previsione di stanziamento che dovrà essere codificata e prevista da un altro atto legislativo.