Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 652 del 9 giugno 2004 - Resoconto

OGGETTO N. 652/XII - Interventi circa il recupero di una struttura immobiliare di proprietà regionale in Comune di Aosta. (Interpellanza)

Interpellanza

Premesso che:

- da tempo immemore giace in stato di abbandono la struttura di proprietà regionale sita in Aosta via Clavalité denominata "magazzini generali", per la quale in passato la precedente Giunta aveva ipotizzato un suo recupero finalizzato alla realizzazione di una "cittadella degli archivi";

Il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

Il Presidente della Regione e l'Assessore delegato per conoscere quali sono le intenzioni in merito a tale immobile e quali i tempi per giungere ad un suo reale riutilizzo.

F.to: Frassy

Presidente - La parola al Consigliere Frassy.

Frassy (CdL) - La mia illustrazione sarà molto breve, perché ritengo che il problema sia ben noto e nel testo, peraltro sintetico, dell'interpellanza venga evidenziato: solo alcune parole ad ulteriore precisazione del contenuto di questa iniziativa. La struttura dei magazzini generali, quella che è sita in Aosta, via Clavalité, è una struttura in stato di abbandono ormai da tempo immemore. Su quella struttura vi erano state una serie di valutazioni espresse nel tempo dalle varie Giunte regionali e sembrava che l'ultima suggestione, ossia quella di costituire una "cittadella degli archivi", fosse la soluzione per recuperare quella struttura. Rileviamo che nel frattempo non è successo nulla su quella struttura, ma l'Amministrazione regionale ha nel tempo continuato ad alimentare con istituzione di sedi nuove o affitto da privati di sedi per le sue funzioni... evitando di andare a recuperare immobili in proprietà.

Vorremmo capire qual è il punto sulla vicenda e dal lato progettuale, e da quella che sarà la destinazione reale e la data stimabile per un pieno riutilizzo di quella struttura; una struttura importante per dimensioni, che ha una posizione interessante perché, pur non essendo centrale nella città, è facilmente raggiungibile. Su queste premesse auspichiamo delle risposte che siano esaustive rispetto all'indirizzo che questa Giunta ritiene di aver assunto sulla materia.

Si dà atto che dalle ore 12,01 presiede il Vicepresidente Lanièce.

Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.

Cerise (UV) - La vicenda della "cittadelle des archives" è piuttosto lunga e anche molto complessa e ha inizio nella seconda metà degli anni '90. Era stato presentato un progetto preliminare che prevedeva l'insediamento di un edificio, peraltro di una certa complessità, dove avrebbero trovato ospitalità tutti gli archivi della documentazione in possesso dell'Amministrazione regionale, l'archivio storico e l'archivio di Stato. Si sarebbe composta questa costruzione di 3 torri con una specie di torre di servizio in mezzo, con funzione di collegamento fra i 3 edifici in cui si realizzava il plesso. A seguito della vicenda alluvionale del 2000, quest'area è stata parzialmente interessata dalla laminazione del Buthier; in realtà, si tratta di un incidente più che di un'effettiva area di esondazione del torrente, incidente dovuto all'occlusione di un ponte che ha determinato la fuoriuscita dell'acqua, in particolare in sinistra orografica, determinando questa laminazione. Questo episodio ha portato a rideterminare quell'area in parte come area potenzialmente assoggettabile a fenomeni di questo tipo; questo ha imposto una determinazione da parte del Comitato scientifico dell'ambiente, che ha espresso un parere negativo soprattutto per questo aspetto...

(interruzione del Consigliere Frassy, fuori microfono)

... in data 13 novembre 2002 il rilascio di un parere negativo da parte del Comitato per l'ambiente.

Un'altra area nella quale ipotizzare la realizzazione di una struttura così complessa non è facilmente individuabile in Aosta e dintorni, per cui è ferma la determinazione della Giunta di proporre quella area come sede per la realizzazione della "cittadelle des archives". Ricordo che comunque sia questa è una valutazione effettuata da una serie di uffici che sono stati contattati al riguardo, l'attuale struttura è completamente irrecuperabile, quindi il progetto deve prevedere l'abbattimento degli attuali stabili e la costruzione "ex novo" del progetto; questo è lo stato dell'arte. L'Assessorato su mandato della Giunta ha fatto riprendere la riprogettazione di questa costruzione. Per quanto riguarda i tempi tecnici, ammesso di poter rimodulare il precedente progetto preliminare - e "rimodulare" significa che dobbiamo recuperare gli spazi che non possono più essere utilizzati, perché potrebbero essere interessati da processi di laminazione, per destinarli a spazi tecnici come garage o altri utilizzi -, se si immagina di concludere nel tempo di un anno circa la realizzazione del progetto in maniera definitiva, dobbiamo pensare che l'esecuzione di un'opera di questo tipo - compresi collaudi e verifiche tecniche, in quanto si tratta di una struttura che deve essere dotata di moderni strumenti per archiviare secondo le logiche moderne tutta la documentazione - richiede perlomeno 5 anni. L'attuale progetto ha un costo previsto intorno ai 20 milioni di euro, quindi si tratta di un'opera piuttosto impegnativa...

(nuova interruzione del Consigliere Frassy, fuori microfono)

... 40 miliardi.

Presidente - La parola al Consigliere Frassy.

Frassy (CdL) - Penso che non si possano che esprimere forti perplessità non tanto sulla risposta dell'Assessore, ma sull'orientamento della Giunta nel suo complesso, nel senso che è evidente che la scelta di recupero di una struttura del genere penso che sia una scelta che vada al di là della determinazione in capo all'Assessore delegato alle opere pubbliche.

L'imbarazzo dell'Assessore Cerise nella materia era palpabile nella risposta che ha fornito, che giocoforza è stata una risposta fornita con i pochi elementi che aveva a sua disposizione, in quanto erano considerazioni ad alta voce, più che puntualizzazioni di dati e fatti precisi e mi sembra di capire che, nonostante il tempo trascorso su questa vicenda, passi avanti non ne siano stati fatti. Questo è grave per almeno due ordini di motivi: il primo, perché quella struttura contribuisce al degrado di quell'area, che è probabilmente un'area sfortunata perché fra fallimenti, opere incompiute e opere dismesse è un pessimo biglietto da visita per il turista che entra in Aosta da quella direttrice. Il fatto che il progetto risalga alla seconda metà degli anni '90 è la dimostrazione che arrivando a 10 anni da quella idea, ben che vada, ci sembra di capire che ne serva ancora uno per la progettazione, ma una volta che saranno definite le linee politiche, poi ancora 5 anni - e questa è una previsione e sappiamo che le previsioni è più facile che siano fatte in difetto che non in eccesso - per vedere il recupero di quella zona. A conti fatti perciò, senza andare a vedere a quando risale lo stato di abbandono di quell'area, che è sicuramente antecedente di gran lunga alla metà degli anni '90, possiamo dire che in orizzonte temporale che superi i 15 anni non riusciamo ad attuare il recupero di quell'area e di quei volumi. Questo è un dato negativo, che pesa sulla Giunta, ma anche sulla maggioranza. È un'area strategica che potrebbe essere riutilizzata insieme ad altre aree importanti, ne cito una a caso: l'area della "Multibox", che da area periferica è un'area che si inserisce in una zona commerciale e a uso terziario di grande espansione. Queste sono le evidenze di come nemmeno su quelle opere necessarie, su quelle decisioni che comunque vanno assunte, questa maggioranza riesca più a prendere delle decisioni.

Il giudizio non può che essere negativo, perché dalla risposta mi sembra di aver intuito, anche se l'Assessore non lo ha voluto o potuto dire in maniera esplicita, che non vi siano delle novità. È uno dei tanti problemi che è rimasto abbandonato in un cassetto e su quel problema la Giunta dovrà trovare un accordo politico.

Evidenzio un'altra questione paradossale: il parere negativo del comitato tecnico sul presupposto che quella sia un'area esondabile. Penso che, nel momento in cui si ha un'area inglobata in un tessuto urbanizzato, connotato da strutture importanti, si debba fare un ragionamento inverso: quello di attuare tutta una serie di opere idrauliche o quant'altro a salvaguardia del tessuto urbanizzato, perché mi sembra paradossale esprimere un parere del genere quando sappiamo che a est, come a ovest di quella struttura vi sono altre strutture. Questo perciò mi sembra il paradosso di come poi anche nell'ambito dei comitati tecnici si operi. Devo dire che la cosa non ci preoccupa, perché sappiamo che la Giunta, quando aveva l'interesse politico di "cavalcare" certe soluzioni, e una per tutte, recentissima e nota, più volte portata in dibattito, la ricollocazione della nuova partenza della funivia del Monte Bianco... a quel punto non vi erano zone rosse, non vi erano pericoli vari che fermassero la volontà politica. Ho la sensazione che il 13 novembre 2002 quel comitato abbia operato su un suggerimento politico: quello di dare uno "stop" tecnico ad una vicenda che politicamente non eravate in grado di gestire.

Voglio dire anche che l'Assessore Pastoret la pensava diversamente - è vero che non è più Assessore, però è anche vero che questa maggioranza è la continuità della maggioranza precedente - e nel giugno 2002 dava una risposta... mi correggo, era l'Assessore Vallet... dove diceva che il progetto della "cittadella degli archivi" era stato accantonato in relazione non ai problemi di esondazione fluviale, ma in relazione ai problemi di tipo finanziario derivati dall'alluvione. È un destino che questa Regione, dopo essere stata duramente colpita dall'alluvione, debba ancora per parecchio tempo fare i conti con questo fantasma o alibi dell'alluvione, che spesso è usato a pretesto di quella scarsa propensione ad assumere decisioni importanti. Non so se nel prosieguo della giornata, parlando di Casinò, l'Assessore Marguerettaz farà riferimento anche lui all'alluvione in relazione alle decisioni non assunte in quel di Saint-Vincent... a questo punto non ci stupiremmo, perché abbiamo capito che tutto ciò che non accade è perché è stato precluso vuoi dalla forza dell'alluvione, vuoi dalle sue conseguenze.