Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2439 del 6 febbraio 2002 - Resoconto

OGGETTO N. 2439/XI Utilizzo dell’immobile "Villa Una Mai Cameron" di Courmayeur donato alla Regione. (Interpellanza)

Interpellanza Premesso:

- che a seguito di donazione la Regione è divenuta proprietaria di un immobile sito in Courmayeur denominato "Villa Una Mai Cameron";

- che da oltre 10 anni l’immobile è stato oggetto di interventi di ristrutturazione e risistemazione edile ora terminati;

- che ad una prima destinazione, prevedente la creazione di un centro espositivo delle attività silvane, ne è stata successivamente indicata un’altra quale sede di un "Centro interregionale europeo di studio e formazione per il soccorso in montagna";

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

la Giunta regionale per sapere:

1) il valore dell’immobile all’epoca della donazione e i costi complessivamente sostenuti dalla Regione per gli interventi successivamente effettuati;

2) quali sono i motivi che hanno impedito un più celere iter nella fruizione di tale immobile e entro quando è previsto il suo effettivo utilizzo;

3) se sono ancora valide le ipotesi di cui in premessa e, in caso affermativo, quale ruolo e quali costi sono previsti per l’Amministrazione regionale e quali le eventuali sinergie attivabili.

F.to: Frassy - Tibaldi - Lattanzi

PresidenteLa parola al Consigliere Frassy.

Frassy (FI)Questa interpellanza conferma le preoccupazioni che esprimevo stamani replicando alla risposta che l’Assessore Ferraris aveva dato sulla tempistica dello sportello unico delle attività produttive: quando lui ha ipotizzato un termine di quindici mesi, ho detto che nell’amministrazione normalmente i termini si dilatano e che quindici mesi in quella situazione era un termine lungo.

Questa è una vicenda che nasce nel 1988, o perlomeno che noi siamo riusciti a ricostruire dal 1988, e che a distanza di oltre dieci anni non si è ancora conclusa. In realtà questa vicenda nasce prima con una donazione che viene fatta all’Amministrazione regionale di questo complesso immobiliare, denominato "Villa Una Mai Cameron", e si contraddistingue per una serie di tappe che cercherò di riassumere per verificare se la ricostruzione che abbiamo fatto è corretta e nella cronologia e nella sostanza degli eventi. Risulterebbe che nel maggio 1988 ci sia l’affido di progettazione per la ristrutturazione di questo immobile con un impegno di spesa - risibile oggi, ma forse risibile anche ieri - di soli 5 milioni.

Nel novembre 1999 viene approvato il progetto e in effetti gli impegni ammontano alla fine del progetto a 145 milioni, quel progetto era nato in base ad esigenze che la Giunta di allora aveva individuato, con l'individuazione di una destinazione d’uso a centro espositivo di quelle che erano le attività di tipo forestale; dopodiché ci risulterebbe non essere successo più nulla fino al 1995 quando, cambiando la Giunta, cambiano anche le indicazioni inerenti la destinazione d’uso, viene commissionato un nuovo progetto che dia una diversa destinazione: come Centro interregionale europeo di studi e formazione per il soccorso in montagna, questo sta scritto negli atti; si evidenzia nella delibera del giugno 1995 l’urgenza di arrivare a queste conclusioni, si impegnano altri 109 milioni.

Nel dicembre 1997 viene approvato il nuovo progetto per una spesa presunta di quasi 2 miliardi per quanto riguarda i lavori in appalto; nella delibera del 1997 si fa riferimento a finanziamenti Interreg - "siamo" nell’Interreg II, più tardi "arriveremo" nell’Interreg III, ma non abbiamo ancora chiuso le opere finanziate con l'Interreg II - e, nell’andare ad approvare questo progetto, si evidenzia e si ribadisce nuovamente l’urgenza di arrivare ad impegnare questi fondi; nel novembre 1997 i lavori sono aggiudicati dopodiché abbiamo un'ultima delibera che risale al 6 dicembre 1999 quando la Giunta modifica le clausole contrattuali con l’impresa appaltatrice al fine di poter erogare un acconto su un avanzamento lavori che era inferiore rispetto alla previsione del capitolato di appalto.

Ad oggi non siamo più riusciti a capire quali siano le intenzioni della Giunta - e se vi siano degli intendimenti - o se ancora una volta sarà il prossimo Esecutivo ad affidare un nuovo incarico per trovare un'ulteriore destinazione d’uso. Ci sembra che questo immobile abbia in senso emblematico evidenziato quella incapacità che molte volte va a connotare gli interventi del pubblico, soprattutto su quei beni che hanno un costo iniziale pari a zero - è una donazione -, ma che poi a consuntivo riescono ad annoverare dei costi esagerati rispetto a quelle che erano le previsioni iniziali. Con questa interpellanza allora vorremmo capire innanzitutto qual era il valore all’epoca della donazione di quell’immobile e quali sono stati i costi, che in parte ho riassunto, sui lavori edili, ma anche sulle progettazioni e su quant’altro si è reso necessario per portare a compimento la ristrutturazione di questo immobile.

Mi piacerebbe anche sapere se quella seconda destinazione è quella finale, in considerazione anche che il 2002 è "l’Anno della montagna", potrebbe forse essere anche il momento per coronare questa incompiuta. Vorremmo anche conoscere il motivo per il quale qui, come al solito, le riflessioni fatte ex post non sono più fatte in tempo utile, quali saranno i costi di gestione di questo Centro interregionale europeo: se è un centro che di interregionale e di europeo avrà solo il nome o se ci sono già una serie di contatti e di accordi che possono attivare una serie di sinergie a livello gestionale e di conseguenza a livello di ripartizione degli oneri. In sostanza vorremmo capire se avete deciso finalmente cosa fare, come farlo, con quali costi a consuntivo per quella che è stata l’opera di ristrutturazione, con quali costi a preventivo per quanto riguarderà la funzionalità di questa struttura, una volta che troverà la sua destinazione d’uso finale e definitiva.

PresidenteLa parola all’Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Vallet

Vallet (UV)Le Conseiller Frassy est assez bien documenté et il a reconstruit, avec ponctualité, les différents passages qui ont précédé la date de laquelle je partirai pour relater sur cet argument en fournissant des réponses de nature à tranquilliser M. Frassy quant aux temps nécessaires pour conclure l’histoire. La date de laquelle je pars c’est le 1998, c’est-à-dire la date à laquelle le Gouvernement régional a destiné, par un acte officiel, "Villa Una Mai Cameron" à Centre d’études et de formation pour le secours en montagne.

Pour répondre ponctuellement à la première question, je dois dire que la valeur de l’immeuble au moment de la donation était indiquée à 70 millions de lires; le bâtiment avait été bâti en 1934 et nécessitait d’importantes interventions de réfection

Le Conseiller a déjà cité une série de données que je répète quant aux frais de réaménagement qui se chiffrent à 1.984 millions de lires; à ce montant il faut ajouter 200 millions de lires qui seront nécessaires pour l’ameublement et 67 millions de lires qui ont fait l’objet d’une variation du montant originel.

La consigne des travaux a eu lieu le 19 avril 1997 et il était prévu 330 jours pour compléter les travaux, auxquels ont été ajoutés en deux fois 50 jours et encore 60 jours de prorogation donc, en suivant ces temps, je peux dire qu’il n’y a pas eu de retards particuliers à partir de la date de la consigne des travaux; ces temps ont été nécessaires compte tenu du fait qu’étant donné le lieu où se trouve cette Villa, les suspensions des travaux dans la période hivernale sont particulièrement longues et en plus qu’au mois d’août il faille aussi interrompre les travaux.

Je peux quand même dire qu’à l’heure actuelle il reste à compléter des petites interventions et que le centre sera rendu opérationnel au cours de l’été prochain.

A ce propos je peux indiquer dès à présent la date de l’inauguration de Villa Cameron qui est celle du mois de septembre prochain. Il s’agira là d’une des "actions clou" de notre calendrier des manifestations, à l’occasion de "l’Année internationale de la montagne 2002".

L’inauguration de Villa Cameron témoignera très concrètement notre engagement pour la mise en place des structures à support de quelques-unes des activités plus traditionnelles de la montagne. En effet - et là je réponds à la troisième question - la Région, compte tenu de la localisation et des caractéristiques de l’immeuble, a considéré Villa Cameron comme le pilier autour duquel construire un projet global finalisé à mettre en place des initiatives de formation et d’information sur la sécurité en montagne.

Pour ce faire, tout en étant bien conscients que cette initiative ne pouvait pas exclusivement concerner la Région, mais devait par contre prévoir l’agencement actif des sujets directement intéressés par ce thème, on s’est rattachés à ce stade et à l’Administration communale de Courmayeur et en particulier aux organismes opérationnels en ce domaine, c’est-à-dire le Secours alpin valdôtain et l’Union valdôtaine de guides de haute montagne qui, au cours du mois de janvier, ont, chacun pour son compte, pris leur engagement formel en ordre de leur participation à cette initiative, en particulier en relation à une proposition de loi régionale qui sera soumise à ce Conseil et qui concerne l’institution d’une fondation "Montagna Sicura". Cette fondation, qui siégera et qui sera opérationnelle à Villa Cameron, aura donc comme partenaire fondateur la Région, la Commune de Courmayeur, le Secours alpin valdôtain et l’Union valdôtaine des guides de haute montagne.

L’adhésion d’autres sujets, publics ou privés, sera évidemment ouverte; sa mission sera d’être un centre d’études et de documentation sur la sécurité en montagne. Très brièvement, et surtout très concrètement, c’est dans le cadre d’Interreg III que nous sommes en train de travailler sur deux dossiers, suite auxquels ressortirons les premières missions de la Villa Cameron: le recueil et l’élaboration des données météo, dangers naturels, bulletin avalanches, renseignements auprès des guides de haute montagne sur les conditions du milieu alpin et des accidents en montagne, la rédaction des bulletins mémoire et leur diffusion aux différents niveaux, la formation dans le domaine de la sécurité en montagne et des risques naturels.

Pour ces dossiers des contacts sont actuellement en cours avec le Département de Haute Savoie et avec le Valais dans le cadre des actions du secours alpin; en plus, je tiens à ajouter que des accords sont en cours avec l’Institut fédéral des avalanches de Davos avec le Crealp - encore une institution du Valais - Centre de recherche sur l’environnement alpin de Sion, avec l’Université de Savoie, avec l’Université de Turin, avec le pôle grenoblois, le Cemagref de Grenoble, l’Austrian Institute of snow and avalanches pour créer là un réseau de centres de recherche, que j’ai cités, sur le thème des risques naturels en montagne, pour la mise en place d’actions de formation très spécialisées, de stages, pour créer un vrai réseau transfrontalier des meilleurs centres existant sur l’arc alpin, pour effectuer des actions de recherche. Suivant cette démarche de mise en réseau transfrontalier avec les structures les plus qualifiées dans ce domaine je crois que nous sommes sur le bon chemin pour répondre aux attentes de qualification ainsi que pour respecter les volontés exprimées par Mme Cameron avec sa donation de l’immeuble à la Vallée d’Aoste.

PresidenteLa parola al Consigliere Frassy.

Frassy (FI)Due brevi considerazioni, Assessore, sulla risposta.

Auspichiamo effettivamente che i tempi sui quali lei si è impegnato, rispondendo alla nostra interpellanza, siano quelli per i quali si possa porre fine a questo lunghissimo intervento di ristrutturazione e che di conseguenza possa diventare operativa quella che è una sede che merita di essere utilizzata; se poi viene utilizzata in maniera appropriata e con degli scopi che sono inseriti nel contesto alpino, ancora meglio. Abbiamo però una perplessità e non ce la nascondiamo: purtroppo - e sottolineo purtroppo - anche in questa occasione, quando parliamo di fondazioni, di fatto parliamo di sommatoria di enti pubblici o comunque di associazioni che hanno una forte sinergia di tipo economico con l’ente pubblico, mi riferisco al Soccorso alpino Valle d’Aosta, all’Unione guide Valle d’Aosta, al Comune di Courmayeur e alla Regione Valle d’Aosta, questi quattro sono i soci fondatori della fondazione, se ho capito bene dalla sua risposta.

Ci sarebbe piaciuto che, nell’ambito della fondazione, trovassero spazio sinergie private; evidenziamo come ogni volta che si cerca di uscire dal pubblico si ricada nel pubblico: è successo con l’Università della Valle d’Aosta, che doveva nella teoria aprire a privati e nella realtà si è chiusa fra la Regione e una partecipazione minimale del Ministero dell’università, ma ci riferiamo anche alle tante altre fondazioni di cui alcuni consiglieri sono presidenti o autorevoli esponenti, quali ad esempio la Grand Paradis, per la quale il Consigliere Borre si è attivato per costituirla e per la quale vorremmo vedere anche qualche risultato un po' più concreto, Presidente Borre; sono tutte fondazioni che alla fin fine ritagliano un po' di spazio, più a titolo di gratifiche e di lustro politico e personale che non fondazioni che abbiano una loro autonomia e una loro funzionalità.

Su un problema come quello del soccorso in montagna, Assessore, mi auguro che, prima che arriviate a siglare l’atto costitutivo della fondazione, abbiate la capacità di coinvolgere quanto meno quei soggetti istituzionali - visto che rimaniamo sull’istituzionale - pubblici che stanno dall’altra parte delle nostre montagne. Una fondazione di tal genere in Courmayeur dovrebbe quanto meno vedere la partecipazione di quei comuni, di quegli enti territoriali, di quelle associazioni di categoria alpina svizzere e francesi, altrimenti l’Espace Mont-Blanc, collega Cerise, e tutte queste altre belle invenzioni sono invenzioni che danno lustro a chi le presiede, ma che alla fine non sono finalizzate a nulla.

È veramente incredibile apprendere che si possa fare una fondazione a Courmayeur denominata in maniera pomposa "Centro interregionale europeo di studio e formazione per il soccorso in montagna" e capire che poi sarà una fondazione costituita dalla Regione Valle d’Aosta, dal Comune di Courmayeur, dal Soccorso alpino Valle d’Aosta - perché avere il soccorso alpino con l’adesione a livello nazionale sarebbe troppa grazia - e dall'Unione guide Valle d’Aosta.

Allora l’invito che faccio all’Assessore Vallet e alla Giunta tutta, ma anche ai colleghi che ho citato - non in maniera provocatoria, ma sul convincimento che ne abbiano la capacità e sicuramente gli strumenti - è quello di mettere a profitto della collettività valdostana i loro ruoli di intermediari in situazioni in alcuni casi regionali, ma in altri casi transfrontalieri; se invece nel settembre 2000, Assessore, ci troveremo a Courmayeur a celebrare questa fondazione fra di noi, penso che avremo perso l’ennesima occasione per far entrare la Valle d’Aosta in Europa, non con le parole, ma con dei fatti e soprattutto con delle azioni concrete.

Si dà atto che, dalle ore 17,19, riassume la presidenza il Presidente Louvin.