Oggetto del Consiglio n. 2414 del 23 gennaio 2002 - Resoconto
OGGETTO N. 2414/XI Questioni concernenti il pagamento ad aziende fornitrici di fatture per servizi o prestazioni effettuati a favore dell’USL. (Interpellanza)
Interpellanza Premesso:
- che l'Amministrazione regionale, negli ultimi esercizi finanziari, ha costantemente incrementato - ogni anno - i fondi a favore dell'Unità Sanitaria Locale;
- che, malgrado questa accresciuta disponibilità, l'USL non riesce a garantire puntuali e regolari pagamenti alle ditte e/o aziende fornitrici, dilatando sempre di più i tempi di liquidazione delle fatture emesse dai privati;
- che, da un esame dei rendiconti dell'USL relativi al quinquennio 1995/1999, risulta che l’azienda sanitaria, pur dovendo fare i conti con bilanci più esigui, riusciva a saldare le competenze a favore di terzi in una media compresa tra 90 e 120 giorni;
- che diversi fornitori, messi in seria difficoltà dal ritardo con il quale l’USL oggi paga le fatture per servizi o prestazioni, hanno espresso un profondo disagio;
- che, secondo i dati diffusi da Assobiomedica relativi al primo semestre 2001, oggi l'USL della Valle d'Aosta paga mediamente a 145 giorni dalla data di fatturazione, contro i 90 indicati nei contratti;
- che nello stesso periodo del 2000 l'USL era in grado di saldare le forniture a 117 giorni, cioè quasi un mese in meno rispetto ad oggi, e già aveva peggiorato la performance rispetto al 1999, quando riusciva a pagare a meno di 100 giorni;
- che questo andamento gestionale crea non poche difficoltà alle aziende e alle imprese fornitrici, costrette ad anticipare fondi spesso anche consistenti per poter garantire la loro prestazione;
tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l’Assessore delegato per conoscere:
1) se è a conoscenza di questo crescente ritardo nei pagamenti da parte dell'USL e quali considerazioni esprime, dal momento che - per legge - ogni provvedimento che prevede impegni di spesa deve già prevederne la relativa disponibilità finanziaria e, quindi, la successiva liquidazione in tempi brevi;
2) quali sono i soggetti (o gli organi) preposti al monitoraggio dell'andamento della spesa e dei pagamenti senza dover ricorrere, sempre, a statistiche nazionali per avere informazioni sui dati aziendali della sanità valdostana;
3) a quanto ammontano gli interessi di mora pagati dall'USL, nel corso di questi ultimi 5 anni, a causa di tali ritardi;
4) se non ritiene questo fenomeno un ulteriore sintomo di "inefficienza" dell'azione amministrativa dell'USL e quali iniziative intende adottare in merito.
F.to: Tibaldi - Frassy - Lattanzi
Président La parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (FI)Piccola premessa, Assessore: le chiederei per cortesia di non rispondere come ha fatto questa mattina con il Consigliere Beneforti in nome e per conto dell’USL perché sembra quasi che la problematica qui illustrata sia poi avulsa dalle sue competenze, in fondo l’USL è una sua emanazione, di conseguenza è bene che la risposta sia vissuta non solo nella forma, ma anche nella sostanza da parte sua.
Il fenomeno qui denunciato è molto grave perché concerne i notevoli ritardi con i quali l’USL fa fronte ai pagamenti delle forniture per beni, servizi, appalti o somministrazioni di vario genere che stanno accumulando ritardi drammatici, le cui cifre sono state stilate su base regionale dall’Assobiomedica, un ente a ciò preposto a livello di indagini e di statistiche e dove la Valle d’Aosta non terrà la "maglia nera", ma ha comunque una media che non è invidiabile.
La media relativa al primo semestre 2001, come è stato scritto nell'interpellanza, è di 145 giorni dalla data di fatturazione, contro i 90 che normalmente dovrebbero essere osservati secondo la convenzione, in particolare questo dato di 145 giorni è ricavato facendo la media dei valori che sono stati rilevati nei primi sei mesi del 2001: gennaio 139 giorni, febbraio 142 giorni, marzo 153 giorni, aprile 147, maggio 153 e giugno 135.
L’ulteriore aggravante di questo fenomeno è che, rispetto al passato, la dilazione nei pagamenti si sta accrescendo e gli imprenditori che eseguono lavori per conto dell’USL devono aspettare ancora di più nei pagamenti. I dati di cui prima davo lettura sono il tempo che intercorre, secondo quello che con termine inglese viene definito "indice DSO" (days of outstanding payments), fra il momento in cui viene emessa la fattura da parte dell’imprenditore o dell’ente che fornisce il bene o il servizio all’azienda sanitaria e il momento in cui avviene l’incasso da parte dello stesso imprenditore.
È una situazione allarmante perché - è vero che la media italiana non è certamente migliore rispetto a quella valdostana - se vogliamo tendere a livelli europei, cioè della Mitteleuropa, dove i pagamenti sono a 30-60 giorni, penso che di passi da compiere siano ancora molti; qui purtroppo la tendenza è quella del "gambero": stiamo regredendo rispetto al passato, stiamo raggiungendo livelli tipo quelli della Grecia o del Portogallo che sono in "situazione limite" nella classifica europea.
Gli oneri finanziari a questo punto si trasferiscono su chi fa il lavoro per conto dell’azienda e quindi sull’imprenditore che deve anticipare con propria liquidità o con liquidità prestata dalle banche per poter effettuare i lavori e poi deve attendere, esponendosi da un punto di vista debitorio, sempre con le stesse banche, gli incassi. È un meccanismo "bestiale" in un certo senso che costa non poco agli imprenditori e che ci è stato sottolineato da molti imprenditori che lavorano quotidianamente con l’USL, anche perché, secondo le modalità - poi l’Assessore confermerà o meno - che sembrano quelle più diffuse, l’imprenditore che lavora per conto dell’USL può richiedere il primo acconto quando ha realizzato almeno un terzo dei lavori, è cioè arrivato al primo stato di avanzamento, di conseguenza, come si capisce, tutto l’onere grava sulle sue spalle.
Ecco perché abbiamo presentato questa interpellanza, anche alla luce del fatto che la spesa sanitaria si è dilatata o meglio la spesa sanitaria oggi vede un impiego di risorse che è decisamente superiore rispetto al passato ed è anche un fatto positivo però, alla luce di tutte queste risorse impiegate - quest’anno i trasferimenti che dalla Regione andranno nelle casse dell’USL sono dell’ordine di circa 400 miliardi, oltre 200 milioni di euro -, non si riesce da parte dell’azienda a garantire puntuali e regolari pagamenti alle aziende fornitrici.
Questo fenomeno, ripeto, si sta aggravando, ecco perché abbiamo formulato queste quattro domande: primo, per sapere se l’Assessore è a conoscenza di questo problema - ma pensiamo che lo sia e quindi ritengo che sia una domanda scontata che comporta una risposta scontata, ma era doveroso da parte nostra porla -; se ci sono organi o soggetti che sono preposti al monitoraggio dei pagamenti a livello aziendale oppure se dobbiamo dipendere da enti esterni, come l’Assobiomedica, per conoscere queste situazioni; a quanto ammontano gli interessi di mora che l'USL deve pagare per sopperire a queste dilazioni di pagamento, sempre ammesso che li paghi, sempre ammesso che li riconosca, visto che sfora i tempi che sono normalmente previsti dalle convenzioni; se non ritiene che questo fenomeno sia un ulteriore sintomo di inefficienza dell’Azienda sanitaria locale. Questa è una considerazione finale che ci sentiamo di fare, ma sulla quale ci piacerebbe sentire il punto di vista obiettivo e anche critico dell’Assessore.
PrésidentLa parole à l’Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Vicquéry.
Vicquéry (UV)Sono ovviamente a conoscenza della tempistica dei pagamenti da parte dell’USL, anch'io ho ricevuto due imprenditori che mi hanno segnalato il caso, i quali hanno sicuramente una parte di ragione, ma sono altrettanto consapevoli che i contratti stipulati con l’amministrazione dell’USL, a volte anche per importi considerevoli, sono contratti che dal punto di vista del pagamento sono certi rispetto al privato, anche se con tempi dilazionati rispetto ai 90 giorni, tempi dilazionati che dirò essere assolutamente nella norma - almeno sui dati siamo obiettivi - perché se è vero che i tempi sono di 145 giorni, è altrettanto vero che l’USL si colloca al 3° posto in Italia per tempi di pagamento, dopo il Trentino Alto Adige a 115 giorni, seguito dal Friuli a 129 giorni, dalla Valle d’Aosta a 145 giorni, così di seguito per arrivare ai 629 giorni della Regione Lazio, ai 552 della Regione Calabria, ai 416 della Sardegna, una media che supera comunque ampiamente i 200 giorni.
Questo non per giustificare nulla, ma per dire che almeno sui dati non possiamo non concordare, ma l’interpellanza fonda le sue ragioni sul presupposto argomentativo, rilevabile nei primi tre capoversi esposti in premessa e ritenuto - erroneamente a mio parere - decisivo, secondo il quale l’incremento di risorse ottenuto dall’USL per far fronte alle proprie attività istituzionali avrebbe dovuto determinare una riduzione delle tempistiche di pagamento dei fornitori. Appare chiaro, tuttavia, come l’incremento delle entrate si ricolleghi ad un correlativo incremento del fabbisogno generale finanziario dell’azienda tale da vanificare teorici effetti di abbassamento sulle tempistiche di pagamento ai fornitori.
Il finanziamento di cassa dell’azienda avviene, inoltre, in maniera progressiva nel corso dell’anno per cui, a fronte della regolare assunzione di autorizzazione ad impegni di spesa, non sempre la situazione di cassa dell’azienda è in grado di fronteggiare le tempistiche di pagamento derivanti da previsioni di legge e da contratto.
I dati forniti da Assobiomedica e pubblicati su "Il Sole 24Ore Sanità" evidenziano una situazione di difficoltà nei pagamenti assolutamente generalizzata a livello nazionale come ho prima illustrato.
La tabella evidenzia con tutta chiarezza come nessuna realtà regionale riesca a rispettare le tempistiche dei 90 giorni. Si deve osservare comunque che l’azienda USL stia gestendo le risorse finanziarie a propria disposizione con estrema attenzione ed oculatezza evitando rigorosamente, salvo casi di provata eccezionalità ed urgenza, il ricorso allo strumento dell'anticipazione di cassa da parte dell’istituto tesoriere.
Il sistematico ricorso allo strumento dell'anticipazione di cassa consentirebbe di onorare le scadenze dei pagamenti, ma a costo di pesanti oneri economici a carico del bilancio e pertanto a carico della collettività valdostana, per fare un esempio, nell’esercizio 1998 - ultimo anno in cui si è fatto sistematico ricorso a tale istituto e che era stato oggetto all’epoca di osservazione, fra virgolette, da parte dell’Amministrazione regionale - sono stati corrisposti all’istituto tesoriere interessi passivi per anticipazioni di tesoreria per complessivi 378 milioni, nell’esercizio 1999 gli interessi passivi per anticipazioni sono scesi a 11 milioni circa per poi azzerarsi complessivamente nell’esercizio 2000 e 2001; parallelamente a questo, si è verificato un abbattimento dei tempi di pagamento, addirittura a volte sotto i 90 giorni, però si è passati da 378 milioni del 1998 a 11 milioni del 1999, a zero nel 2000 e nel 2001 come interessi passivi e questo è un obiettivo che avevamo posto all’azienda come Giunta regionale.
In ultimo si vuole precisare che il livello di disagio rappresentato dai fornitori in riferimento ai tempi lunghi di pagamento è attualmente molto basso proprio perché l’USL risulta essere fra le aziende con i migliori tempi di pagamento a livello nazionale.
Una cosa sono gli appaltatori locali - perché di questo devo dare atto - che si aspettano il pagamento entro 90 giorni, una cosa sono i fornitori esterni che ritengono l’azienda USL della Valle d’Aosta un'ottima pagatrice proprio perché il panorama nazionale generale è quello che dicevo prima. In alcune realtà come il Lazio molte aziende fornitrici si sono rifiutate di fornire i loro prodotti non potendo aspettare per più di due anni il pagamento degli stessi, però c’è questa discrepanza: una soddisfazione da parte dei fornitori esterni e un'insoddisfazione da parte di quelli valdostani.
Rispetto al punto 2, l’organo preposto al monitoraggio della spesa e dei pagamenti è il Direttore amministrativo che si avvale a tale riguardo dell'unità budgetaria Ragioneria e Bilancio. L’azienda, in considerazione dell’estremo livello di attenzione posto sui pagamenti ai fornitori, è a disposizione per qualunque informazione ulteriore al riguardo.
Per quanto concerne il ruolo dell’Amministrazione regionale, faccio presente che la Giunta, con delibera del 3 settembre 2001, ha approvato le disposizioni all’azienda USL finalizzate al monitoraggio e al controllo della spesa sanitaria regionale. In questa delibera si definiscono delle tempistiche precise in modo che si possa monitorare passo passo la spesa, cito gli obiettivi che sono stati dati: entro il 31 gennaio 2002 aggiornamento dei dati e delle analisi di cui al precedente punto, che riguardava il 2001, e scadenza al 30 aprile, al 31 luglio, al 31 ottobre e al 31 gennaio dell’anno successivo in modo da avere contezza della situazione che si sta evolvendo.
Rispetto al punto 3, negli ultimi cinque anni gli interessi moratori contabilizzati ammontano a € 0 per gli anni 1997-1998 e a € 2.939,96, pari a lire 5.692.556, per il 1999; a € 14.791,26, pari a lire 28.639.873, per il 2000; a € 11.183,42, pari a lire 21.654.120, per il 2001. Il manifestarsi di interessi moratori negli esercizi 1999-2001 è strettamente collegato al mancato ricorso alle anticipazioni di cassa quale regola di autocomportamento posta all’azienda al proprio operato - ciò che dicevamo prima -, comunque sono cifre sostanzialmente basse rispetto a quanto si pagava per interessi passivi. Si precisa che in taluni casi le fatture contabilizzate sono state contestate, per cui possono ipotizzarsi casi di non pagamento delle fatture o pagamento parziale, comunque, se il Consigliere Tibaldi lo ritiene, le fatture per interessi di mora contabilizzate dall’USL sono a disposizione presso l’unità budgetaria Ragioneria e Bilancio dell’USL.
Rispetto al quarto punto: "se non ritiene questo fenomeno un ulteriore sintomo di "inefficienza" dell'azione amministrativa?", non leggo il testo che mi imporrebbe di dire che non solo non è sintomo di inefficienza, ma è addirittura un chiaro segnale di efficienza?
Tibaldi (fuori microfono) ? per pudore?
Vicquéry (UV)? però obiettivamente l’USL ha ottenuto i risultati che avevamo chiesto rispetto agli interessi di mora che finanziavano semplicemente le banche, gli interessi bancari che finanziavano gli istituti bancari. È ovvio che tutto è migliorabile, non so quali siano i tempi di pagamento dell’Amministrazione regionale o delle amministrazioni locali, di certo c’è che l’azienda USL fornisce attività in loco per circa 2 miliardi all’anno per manutenzione straordinaria, al di là di quelle indicate stamani riguardanti l'esternalizzazione dei servizi, mi riferisco ad appalti edili in senso stretto, e sotto questo punto di vista porta del benessere in Valle d’Aosta.
Ci sono degli svantaggi che sono legati anche agli aspetti dei ritardi dei pagamenti, però sono assolutamente riconducibili alla normalità.
Questo non significa che non ci si debba impegnare per ridurre questi tempi e in questo senso ultimamente mi sono espresso nei confronti del Direttore amministrativo per evitare che ci siano disparità di trattamento, perché si sta verificando anche questo, a seconda di chi è il direttore dei lavori, a seconda della data di emissione delle fatture, alcune volte questi tempi vengono rispettati: ci sono tempi di pagamento che sono ben al di sotto dei 90 giorni e altre volte si va ben al di là dei 145 giorni perché è un discorso di media e molto dipende dallo stato di avanzamento dei lavori e dal modo di conduzione della direzione dei lavori. Sotto questo punto di vista comunque non posso che condividere le preoccupazioni del Consigliere Tibaldi e mi farò carico di esternarle, e farle mie, nei confronti dell’amministrazione dell’USL.
PrésidentLa parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (FI)L’ultima frase pronunciata dall’Assessore è la parte che più ci sentiamo di apprezzare: che si farà carico di questo problema, che esiste, e che cercherà di trovare – auspichiamo - una soluzione, anche perché tutta la dissertazione che ha fatto in merito alle osservazioni avanzate dal sottoscritto in sede di illustrazione e a quelle scritte nell'interpellanza sono confutabili sotto più punti di vista.
Il primo è la classifica regionale che l’Assessore prende a pretesto. Ha detto che "la Valle d’Aosta tutto sommato rientra nella media o meglio nella parte della classifica alta, di conseguenza non drammatizziamo", cioè mal comune mezzo gaudio: se tutti quanti andiamo male e noi non andiamo poi così male, tutto sommato possiamo considerarci bravi o fortunati.
Non è così, Assessore, perché se prendiamo a riferimento una Regione che lei ha citato, il Trentino Alto Adige, quella Regione - a differenza della Valle d’Aosta - non ha peggiorato in termini di dilazione di pagamento i tempi, bensì li ha migliorati, perché è passata da 114 giorni nel 2000 a 101 giorni nel 2001 con un piccola, ma significativa tendenza al miglioramento, mentre noi siamo regrediti. Come dicevo prima, il nostro è in questo caso il "modello gambero".
La classifica regionale quindi deve essere letta anche facendo il paragone con quelle regioni che sono a noi più affini per sistema politico-amministrativo, per competenze, per peculiarità che naturalmente altre regioni a statuto ordinario non possono avere; il paragone in questo caso vede la Valle d’Aosta deficitaria.
Secondo punto di vista - e qui mi sento di chiamare in causa tutta la Giunta -: più volte avete detto di avere esaurito il programma di legislatura. Ci sono problemi che noi vi sottoponiamo, fra i quali questo, che sono gravi, ve ne sono altri che vengono sollevati dalle opposizioni che devono essere forse inseriti come supplemento di programma. È vero che lo avete fatto nel 2000, quando l’ingresso degli Autonomisti ha portato ad un allargamento della maggioranza, ma noi, senza avere la pretesa di far parte di questa maggioranza, vi diamo qualche punto in più: non esaurite le idee e le attenzioni nei confronti di chi lavora, di queste categorie di imprenditori che lavorano per l’azienda USL, ma lavorano in fondo per migliorare dei servizi pubblici importanti.
Una considerazione che ha fatto l’Assessore e che non ci sentiamo assolutamente di condividere è che la pubblica amministrazione ha tempi e pagamenti certi rispetto al privato. Ma che concezione avete del privato? Sembra che il privato rappresenti il Far West, argomentando sulla base delle sue dichiarazioni. Qui stiamo analizzando il pubblico, un pubblico che ha risorse finanziarie in notevole aumento, che deve onorare i suoi impegni e non scaricarli sulle spalle di chi lavora per la pubblica amministrazione.
Questo problema dei ritardi nei pagamenti non è solo peculiare dell’USL, ma è una prerogativa di tutta la Regione, ovvero di molti assessorati, di molte strutture regionali, che sono in ritardo nell’onorare questi impegni nei confronti dei privati e dei loro fornitori.
Altro punto che non condividiamo è l’erronea considerazione sul fatto che, aumentando le risorse, non aumenterebbe la disponibilità di cassa a favore dell’USL e di conseguenza l’USL non per questo sarebbe favorita nel pagare i propri fornitori. Come si fa ad argomentare questo, Assessore? Se l’USL valdostana ha aumentato mediamente del 25 percento rispetto a tre anni fa la sua disponibilità finanziaria, avrà fatto fronte agli oneri contrattuali dei dipendenti che sono aumentati, avrà fatto fronte a quelle che sono le cosiddette "spese fisse" che aumentano in forza di vincoli che sono imposti dallo Stato, però ha più disponibilità monetaria per far fronte alle esigenze di liquidità che devono essere trasferite secondo le convenzioni, secondo la legge, a chi lavora per conto dell’USL.
Abbiamo fatto un'accurata discussione in occasione dell’adozione del Piano sociosanitario 2002-2004, dove abbiamo "passato al setaccio" tutta l’attività amministrativa dell’USL; è vero che dobbiamo puntare al risparmio delle spese per acquisti o forniture di vario tipo - e lo stesso Assessore sottolineava insieme a noi che si può agire puntando al risparmio in determinati settori -, ma è altrettanto vero che risparmiare non significa non pagare, o meglio, non pagare puntualmente.
A proposito della terza domanda, volta a sapere a quanto ammontino gli interessi di mora pagati dall’USL, l’Assessore ci ha fatto una scansione di dati: 378 milioni nel 1998 - se ricordo bene, li ho appuntati velocemente -, circa 11 milioni nel 1999, nel 2000 e nel 2001 li abbiamo azzerati; ma, se si dilatano i tempi di pagamento, avrebbero dovuto aumentare, secondo una logica di proporzionalità diretta, anche gli interessi di mora, altrimenti se il dato è invertito, vuol dire che state scaricando sulle spalle degli imprenditori tutti gli oneri finanziari.
Assessore, non può giudicare questo un sintomo di efficienza, anzi è un sintomo di grave disattenzione dell’USL nei confronti degli imprenditori perché, se i tempi si sono dilatati e siamo arrivati a 145 giorni secondo le indicazioni di Assobiomedica, non possono essere diminuiti gli interessi di mora e, se sono diminuiti, è perché non li riconoscete più e di conseguenza avete trasferito tutto il carico sugli imprenditori. Da questa risposta evinciamo che non è un sintomo di efficienza non pagare puntualmente chi lavora per voi. L’unica parte della risposta che condividiamo quindi è proprio l’ultima affermazione che lei ha fatto quando ha detto che si farà carico del problema. Auspichiamo che se ne faccia veramente carico e che questo carico finanziario non sia solo sulle spalle degli imprenditori.