Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2413 del 23 gennaio 2002 - Resoconto

OGGETTO N. 2413/XI Costituzione delle AIAT ai sensi della legge regionale n. 6/2001. (Interpellanza)

Interpellanza Atteso che si stanno costituendo le AIAT (Aziende di Informazione ed Accoglienza Turistica) in base alla legge regionale n. 6 del 15/3/2001, finalizzata alla riforma dell’organizzazione turistica;

Viste le proposte di formazione delle AIAT scaturite dalla decisione dei diversi comuni di collegarsi tra loro attorno ad un progetto di sviluppo turistico del territorio e tenendo conto dei criteri indicati nella legge;

Visto che alcuni comuni, come conseguenza della decisione di comuni limitrofi, non fanno parte di nessuna AIAT, vedendosi in tal modo limitati nella possibilità di informazione e promozione di offerta turistica;

Viste le considerazioni apparse sugli organi di informazione circa alcune difficoltà emerse nella fase di costituzione delle AIAT, ed in particolare circa le risorse insufficienti per far fronte ad un'effettiva promozione turistica;

Vista l’importanza che riveste il settore turistico per la Regione;

la sottoscritta Consigliera regionale

Interpella

l’Assessore competente per conoscere:

1) quante e quali sono le AIAT che si sono costituite e quale è lo stato di attuazione delle altre parti della legge;

2) come valuta il fatto che alcuni Comuni non fanno parte di nessuna AIAT e quali sono, a suo avviso, le conseguenze dal punto di vista dello sviluppo turistico;

3) se, a fronte di questa situazione, intende ripensare all’impostazione della legge o almeno alla definizione dei criteri di costituzione delle AIAT, e in che modo;

4) se, a fronte di un numero di AIAT maggiore rispetto alle precedenti APT, ritiene che le risorse impegnate, in misura uguale a quella degli anni precedenti, siano sufficienti o se intende intervenire al riguardo.

F.to: Squarzino Secondina

PrésidentLa parole à la Conseillère Squarzino Secondina.

Squarzino (PVA-cU)Con la legge regionale n. 6/2001 è stata avviata una riforma dell'organizzazione turistica, riforma che il nostro gruppo non ha condiviso - l’Assessore lo sa benissimo -, stiamo seguendo con grande interesse l'attuazione di questa legge per verificare se tutte le dichiarazioni di intenti e le finalità che con questa legge si volevano raggiungere sono via via tradotte in pratica. In attuazione di questa legge in questi giorni si stanno costituendo le AIAT (aziende di informazione ed accoglienza turistica), va notato che questa costituzione - non so in base a quale motivo - "segnala" un po' di ritardi rispetto a quelli che erano i termini che la legge aveva previsto: 120 giorni dopo la legge.

Mi sembra che siano passati oltre sei mesi dall'approvazione di quella legge. In base a questa legge, dicevo, si stanno costituendo in questo ultimo periodo in Valle le AIAT; diversi comuni hanno fatto delle proposte, hanno lavorato per giungere a delle decisioni per formare delle AIAT, che dovrebbero, in base a quanto la legge prevede, individuare un progetto di sviluppo turistico del territorio e altresì, tenendo conto dei criteri indicati nella legge, un’area in cui operare.

In occasione della costituzione di queste aziende abbiamo visto anche che alcuni comuni, proprio come conseguenza della decisione di comuni limitrofi, si sono trovati fuori da qualche AIAT, quindi non tutti i comuni fanno parte di un'AIAT; probabilmente questa caratteristica limiterà questi comuni nella loro possibilità di informazione e promozione dell'offerta turistica, cioè li fa stare al margine di quella che può essere un'offerta turistica del territorio circostante.

Non solo, abbiamo visto anche segnalate sugli organi di informazione alcune perplessità, alcune difficoltà che sono emerse proprio nella fase della costituzione delle AIAT e anche alcune valutazioni su problemi che sono emersi, nel senso che in alcuni casi è parso poco opportuno dividere in due delle AIAT esistenti. Sono state utilizzate espressioni come: "sembra una scelta azzardata che rischia di penalizzare l’offerta turistica di una zona" oppure "sembra non opportuno dividere l’AIAT in due: questa è una scelta reputata almeno strana e che probabilmente dovrà essere ripensata"; altri ancora fanno notare come di fatto il proliferarsi delle AIAT, a fronte della stessa quantità di risorse economiche previste dalla legge, penalizzi le singole aziende, nel senso che la "torta" va divisa in più fette e si rischia di vedere assorbita tutta la quota delle risorse nelle spese correnti.

Ho riportato alcuni dati della situazione che si sta evolvendo ed alcuni elementi della discussione che sta avvenendo in più parti della Regione perché mi sembra opportuno che su questo tema venga fatta fin dall’inizio un minimo di riflessione e di chiarezza sulla situazione così com’è.

Vorremmo sapere intanto quali sono le AIAT costituite, abbiamo avuto qualche notizia dagli organi di informazione, ma si tratta di notizie che abbiamo avuto dopo la presentazione delle nostre iniziative; vorremmo sapere a che punto è l’attuazione delle altre parti della legge perché ci sono due strumenti a cui personalmente attribuisco molta importanza - poi dipenderà da come verranno attuati -: l’Osservatorio regionale sul turismo e commercio e il sistema informativo del commercio e del turismo, a questo riguardo ricordo che sono passati dieci mesi dalla votazione in questo Consiglio della legge.

A parte queste informazioni, eravamo interessati a conoscere le prime valutazioni che sicuramente l’Assessorato ha fatto rispetto alla situazione che si è venuta a costituire, se queste prime riflessioni pongono dei problemi circa l'impostazione della legge o circa i criteri che sono stati definiti per costituire le AIAT ed infine il parere dell’Assessore rispetto al rapporto fra risorse impiegate e suddivisione ulteriore di questi contributi alle AIAT che sono aumentate rispetto alla situazione precedente.

PrésidentLa parole à l’Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce et aux transports, Lavoyer.

Lavoyer (SA)In premessa devo esprimere la totale soddisfazione da parte mia e del Governo regionale per come si sta attuando progressivamente quanto previsto dalla legge, d’altro canto, per quanto concerne l’argomento specifico delle AIAT, l'impostazione della legge era proprio quella di far crescere dal "basso" una presa di coscienza di quelle che potevano essere le rimodulazioni territoriali, anche a seguito dell'esperienza degli anni precedenti. Pur essendo la legge - non solo in questo punto, ma anche negli altri punti - molto innovativa, devo dire che quelle che possono essere considerazioni, problemi, posizioni diverse vengono considerate strettamente "fisiologiche" ad un cambiamento di organizzazione di tale portata, a suffragare quanto sto dicendo ci sono proprio le notizie che adesso cercherò di dare all’interpellante.

Voglio però ancora prima confutare alcune affermazioni che sono state fatte in premessa: ho sentito dire che è poco opportuno dividere delle AIAT, ma nessuno ha deciso di dividere delle AIAT! Al limite ci sono state delle aggregazioni - secondo il Governo regionale e secondo me - estremamente corrette, meditate, attente, che poi, nel dettaglio, potrò anche sottolineare; ci sono state delle rimodulazioni, faccio l’esempio del Monte Rosa Walser: non è che si è diviso, si sono lasciati i Comuni Walser all’interno di un'AIAT e alcuni comuni, che secondo noi in modo poco opportuno facevano parte di questa AIAT - proprio per la sua funzione che non è quella di lanciare un messaggio promozionale, ma quella di valorizzare un sito e rafforzare il messaggio specifico della località e preoccuparsi di interventi di accoglienza -, quei pochi comuni, che facevano parte della Monte Rosa Walser senza avere nulla a che fare con il Walser, hanno giustamente scelto di aggregarsi per dare attuazione ad una delle ipotesi che prevede la legge perché le AIAT - e rispondo all’ultima considerazione relativa alla proliferazione - non potranno proliferare.

Le AIAT erano nove, sono diventate undici, ma non possono proliferare, sono aumentate di due unità, si tratta dei due casi che permette la legge: si può costituire un'AIAT in più qualora questa ricomprenda tutti i comuni di una comunità montana, ed è quanto successo nell’AIAT di Pont-Saint-Martin, o qualora questa abbia le caratteristiche di essere una località con collegamenti internazionali ed è il discorso di La Thuile.

Da questo punto di vista la legge ha "visto" bene perché quelle che erano delle previsioni puramente teoriche hanno già in brevissimo tempo trovato concretezza. Devo anche confutare la sua affermazione sul dividere l’AIAT in due: nessuno ha diviso l’AIAT in due, ma ci sono state, ripeto, delle riaggregazioni e, per quanto concerne il fatto che alcuni comuni sono rimasti fuori, guardiamo quanti erano i comuni che prima non facevano parte di nessuna AIAT e quanti sono rimasti fuori!

Ne sono rimasti pochissimi e alcuni stanno già deliberando nei loro consigli comunali per aggregarsi alle eventuali AIAT confinanti. Penso che, nell’arco di un periodo di tempo molto breve, tutti i comuni faranno parte di un'AIAT, ma questo la legge già lo prevede: dà dei tempi per un'eventuale uscita da un'AIAT per entrare in un’altra più funzionale e lascia dei tempi più lunghi per quei comuni che attualmente ne sono fuori per poter successivamente fare richiesta di ingresso. Questo anche perché il fatto di riorganizzare territorialmente l’AIAT in modo diverso può creare dei presupposti che inizialmente non ci sono: ci potrebbe essere il comune che prima non confinava con nessuna AIAT che adesso, con la riorganizzazione, si trova confinante e che quindi ha i requisiti per poter entrare dentro l’AIAT.

I Comuni che sono ancora fuori sono: Brissogne, Fénis, Nus, Saint-Marcel, Chambave, Châtillon, Emarèse, Pontey, Saint-Denis e Verrayes. Quattro o cinque di questi comuni stanno già deliberando, come ha fatto il Comune di Pollein, per entrare in AIAT confinanti.

Voglio sottolineare che lo spirito della legge è stato quello di non imporre nulla dall’alto, ma di dare la possibilità, tenuto conto dell’esistente, di risolvere, se possibile, alcune carenze organizzative, ma non di andare a distruggere quanto comunque funzionava in senso positivo.

Ci possono essere delle aggregazioni definitive che richiedono magari tempi più lunghi di maturazione e di confronto fra le varie comunità, ad esempio fra il Comune di Châtillon e di Saint-Vincent è stato rispettato il dettame della legge: nella prima fase di chiedere lo sganciamento dall'AIAT di competenza, per passare alla seconda fase che è quella di poter entrare nell'AIAT confinante che in questo caso potrebbe essere quella di Saint-Vincent; le due comunità hanno costituito un gruppo di lavoro, stanno verificando le sinergie e le modalità per impostare questa aggregazione.

Per quanto riguarda gli altri comuni, già diversi consigli comunali hanno deliberato di entrare nelle AIAT esistenti, quindi la quasi totalità dei comuni, che prima non facevano parte di nessuna AIAT, con questa prima fase di riorganizzazione sono a pieno titolo già entrati nell'AIAT stessa.

Per rispondere alle domande puntuali: "quante e quali sono le AIAT che si sono costituite?", le AIAT sono undici e sono: la Monte Rosa Walser, che comprende tutti i Comuni Walser: Gressoney-La-Trinité, Gaby, Issime, Gressoney-Saint-Jean, che è anche sede dell’azienda; a seguito della rimodulazione del Monte Rosa Walser si sono creati i presupposti per la costituzione di una nuova AIAT che è quella definita di "Pont-Saint-Martin", dove ci sarà la sede dell’azienda, che comprende tutti i comuni della comunità montana che prima non facevano parte di nessuna AIAT: Bard, Donnas, Champorcher, Fontainemore, Hône, Lillianes, Pontboset, Perloz e Pont-Saint-Martin; la terza è la Monte Rosa, con sede dell'azienda ad Ayas, che comprende i Comuni di Arnad, Brusson, Challand-Saint-Anselme, Challand-Saint-Victor, Champdepraz, Issogne, Montjovet, Verrès e Ayas; vi è poi l'AIAT di Saint-Vincent, il Comune di Châtillon ha fatto richiesta di poterne fare parte, si stanno esaminando le modalità organizzative per la concretizzazione di questo ingresso; è rimasta la Monte Cervino nella stessa composizione precedente - lo so che su Châtillon e Saint-Vincent si possono fare tutte le battute di questo mondo? - dalla quale si è staccato il Comune di Châtillon proprio come primo passaggio previsto dalla legge; rimane l'AIAT di Aosta alla quale hanno aderito il Comune di Charvensod, di Jovençan e di Quart che prima non facevano parte di nessuna AIAT, quindi - mi rivolgo al Consigliere interpellante - si sono fatti dei passi avanti notevoli; è rimasta quella di prima la conformazione della Gran San Bernardo che comprende tutti i comuni della comunità; è rimasta invariata l'AIAT di Cogne che comprende i Comuni di Cogne e Aymavilles; invariata è l'AIAT del Grand Paradis con sede dell'azienda a Villeneuve?

(interruzione della Consigliera Squarzino Secondina, fuori microfono)

? c’è stato l’ingresso di Sarre, di Valgrisenche o di comuni nuovi, cioè si è completata, ma adesso non entro nel dettaglio di tutti gli ingressi, eventualmente poi fornirò le delibere. Vi sono stati innumerevoli provvedimenti che stanno a sottolineare che la legge ha avuto una buona attuazione. Rimangono per ultime la Monte Bianco, che è rimasta con i comuni di prima, meno La Thuile che ha chiesto di costituire in base alla legge la nuova AIAT. Valutiamo quindi positivamente lo stato di attuazione della legge. Penso di aver risposto ai punti 1 e 2.

Indirettamente rispondo anche al punto 3: assolutamente allo stato delle cose non c’è nessuna problematica specifica che possa indurre la Giunta o questa maggioranza a rivedere questa legge che a detta di tutti è una buona legge; devo anche dire che altre regioni stanno legiferando sulla falsariga di questo provvedimento legislativo.

Rispondo all’ultimo quesito: quest’anno abbiamo previsto nel bilancio di previsione 2002, senza sapere in quella fase come si sarebbero organizzate le nuove AIAT, la cifra che avevamo previsto negli anni precedenti, quindi le risorse finanziarie sono quelle degli anni precedenti, nulla vieta poi, successivamente, alla maggioranza regionale, verificato questo primo anno di rodaggio, di andare ad incrementarle.

Voglio sottolineare che è stata una scelta voluta - soprattutto per il primo anno di avvio del nuovo modello organizzativo - quella di non aumentare le risorse proprio perché volevamo sottolineare uno degli aspetti importanti di questo disegno di legge che intanto premia in percentuale le AIAT che avranno un certo tipo di attività, ma che poi, e soprattutto, vuole invogliare gli organismi ad organizzarsi in modo autonomo.

La scelta quindi, pur facendo parte il personale delle AIAT del comparto unico, è stata quella di andare nella direzione di non considerare le AIAT enti strumentali della Regione e di dare alle stesse, nello spirito del decentramento, piena e totale autonomia; infatti, in base alla legge, pochissimi sono i provvedimenti deliberativi delle AIAT che necessitano ancora del visto dell’Assessorato ma, dietro questa piena autonomia gestionale, c’è anche l’impostazione affinché ci sia l’impegno da parte di tutti, e delle AIAT in particolare, di andare a ricercare modalità, risorse e finanziamenti che non siano solo quelli che provengono dal bilancio regionale. Compito nostro, dando attuazione alla legge, sarà quello di premiare nei finanziamenti quelle AIAT che dimostreranno attivismo e concretezza in questa direzione, quindi il ruolo delle AIAT non è quello di essere un ente strumentale della Regione, ma di potersi muovere in piena autonomia per assolvere al compito istituzionale che è stato loro affidato e soprattutto per cercare, per quanto concerne le manifestazioni e le iniziative, sponsor finanziari che non siano solo enti pubblici e soprattutto che non siano solo la Regione.

Questa è anche la motivazione per cui abbiamo, nel primo anno di rodaggio, mantenuto lo stesso livello di impegno finanziario. La ridistribuzione dei fondi alle singole AIAT mi sembra che sia specificata in modo preciso nella legge: avviene in base a criteri fra cui il numero di posti letto, i residenti e via dicendo.

PrésidentLa parole à la Conseillère Squarzino Secondina.

Squarzino (PVA-cU)Non avevo dubbi che l’Assessore avrebbe difeso in modo appassionato questa legge. Quando un argomento interessa, l’Assessore è in grado di trattarlo e di trattarlo con competenza, di motivare le proprie scelte, cosa che in altri campi abbiamo visto non avviene. L’Assessore ha giustamente difeso la sua legge, legge che ha cercato di portare avanti in tutti i modi, però credo che alcuni dubbi sull'attuazione della legge restino e li ripresento perché credo che possano essere un motivo di riflessione o di attenzione: intanto l’Assessore ha ripetuto che nessuna AIAT è stata divisa rifiutando quindi il termine "divisione" che la sottoscritta aveva usato, d’accordo possiamo usare il termine "separazione", forse "divisione"?

(interruzione dell’Assessore Lavoyer, fuori microfono)

? forse "divisione" fa pensare a qualcuno che divida, mentre la separazione è un atto più o meno consensuale. In questo caso è il più forte che vince, quindi non da entrambe le parti c'è ugual consenso. Sta di fatto che le AIAT sono aumentate: da nove sono diventate undici e uno degli obiettivi della legge, quello di non consentire il proliferare di nuove AIAT, ma semmai di costituire delle AIAT più grandi di quelle che erano le vecchie APT, non è stato raggiunto.

In questa fase di formazione delle AIAT ogni realtà territoriale ha cercato di esaltare la propria specificità che certamente è utile per presentare meglio le proprie caratteristiche, però alla fine non so se questo veramente serva per un discorso più generale riguardante lo sviluppo del turismo in Valle. Già il turismo oggi vive una grossa fase di difficoltà, avrebbe bisogno di idee nuove, unitarie, capaci di presentare proposte appetibili che si impongano per la propria immagine e per la propria offerta complessiva di servizi.

A mio avviso questo ulteriore spezzettamento di realtà sul territorio non favorisce questo slancio, non favorisce la costituzione di un progetto unitario, la costruzione di una proposta complessiva del turismo valido tutto l’anno.

Pregherei di riflettere su questo e di chiedersi se effettivamente questa distinzione, questo "arroccarsi" sulle specificità territoriali, sempre più specifiche, non diventi un elemento di disturbo per l’immagine complessiva della Valle d’Aosta.

È chiaro che, aumentando questi centri, aumentano anche i costi del servizio che sul territorio viene offerto. L’impressione che si ha, a proposito di questa nuova organizzazione, è che non ci sia un servizio di gran lunga superiore al precedente e che, a servizio invariato, i costi siano aumentati perché non solo abbiamo nuove AIAT, ma avremo poi gli IAT, gli uffici decentrati delle AIAT, rimarranno le pro-loco e sia le AIAT che gli uffici decentrati hanno bisogno di personale per tenere aperto il servizio e questo personale costa.

Aumentano quindi di fatto i fondi destinati alle spese correnti e diminuiscono, all’interno della fetta di risorse che la Regione ha impegnato, le risorse per le spese di investimento in quella che è l’accoglienza, la creazione di eventi per rendere piacevole il soggiorno al turista, come diceva l’Assessore; credo che su questo aspetto occorra riflettere.

Terzo aspetto su cui riflettere: lei, Assessore, ha continuato a ripetere che pochissimi comuni sono rimasti esclusi dalle AIAT, intanto lei stesso ha sottolineato che c’è una situazione quanto meno problematica, riferendosi a Saint-Vincent e a Châtillon, ed è chiaro che qui ha vinto il comune più forte, cioè Saint-Vincent, che è il comune più forte dal punto di vista turistico, che si è imposto e che ha una specificità turistica particolare per cui il Comune di Châtillon non è stato accolto in questa nuova AIAT.

Mi chiedo se nella formazione dell’AIAT sono i comuni più forti che si impongono a detrimento degli altri più deboli turisticamente e sono abbastanza preoccupata nel sentire quali sono, ad esempio, i comuni che non fanno parte di nessuna AIAT. Se penso alla fascia Emarèse, Saint-Denis, Verrayes, propria la fascia dei comuni di media montagna che sono?

(nuova interruzione dell’Assessore Lavoyer, fuori microfono)

? se facciamo "porta a porta" e facciamo discussione, la facciamo?

Lavoyer (fuori microfono) ? Saint-Denis non confina con nessuna area?

Squarzino (PVA-cU)? capisco che per lei questa è una "cosa" importante, è una sua creatura, ma anche se qualcuno osa avanzare qualche critica? credo a questo mondo che nessuna creatura sia perfetta. Se faccio queste osservazioni, è per dire che forse alcuni di quei paletti, che sono stati indicati nella legge per ricostituire le AIAT, non sono così "sacrosanti" e infallibili, allora ci si chiede: se il risultato è questo e se il risultato ha qualche elemento negativo, forse uno va a rivedere quei paletti.

Qual è il risultato negativo, a mio avviso? Proprio quei Comuni della fascia mediana, ripeto: Emarèse, Saint-Denis, Verrayes - quelli che sono i più deboli dal punto di vista dell'offerta turistica, ma che avrebbero molte potenzialità per sviluppare un turismo diverso, quello di cui la Valle ha bisogno - sono tagliati fuori dall’insieme delle AIAT che fanno una proposta di offerta turistica sul territorio. Proprio il tagliare fuori questi comuni più deboli non aiuta questi comuni ad inserirsi e a dare il proprio contributo specifico per uno sviluppo turistico della Regione; questi sono comuni che potrebbero garantire il turismo per alcuni mesi dell’anno proprio nella stagione morta e proprio questi comuni sono tagliati fuori da un discorso più ampio. Glielo pongo come dato su cui riflettere.

Probabilmente l’Assessore non ha letto bene l’interpellanza, o io non sono stata chiara, ma la prima domanda chiede: "qual è lo stato di attuazione delle altre parti della legge". Rispetto all’osservatorio, credo che siamo in forte ritardo, l’osservatorio?

(interruzione dell’Assessore Lavoyer, fuori microfono)

? Assessore, la prego, credo che il Presidente mi concederà qualche minuto in più per recuperare tutte le sue interruzioni?

Dicevo: rispetto all’osservatorio, che è uno strumento estremamente importante e che lei stesso, Assessore, aveva considerato come un sostegno all’Assessorato, io la chiamerei una delle "strutture pensanti di supporto all’Assessorato", ricordo che i membri di questo strumento sono stati nominati ad agosto e la prima riunione di insediamento è avvenuta il 22 gennaio. Credo che l’aver aspettato così tanti mesi per attuare un'organismo così importante, che dovrebbe essere uno degli ambiti in cui riflettere sulle proposte turistiche della Valle, sia un errore da parte sua e io volevo sottolineare questo ritardo, Assessore.