Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2408 del 23 gennaio 2002 - Resoconto

OGGETTO N. 2408/XI Funzionamento della telecabina Aosta-Pila. (Interrogazione)

Interrogazione Premesso:

- le note problematiche manutentive e strutturali della telecabina Aosta-Pila e le ingenti risorse finanziarie ivi impiegate;

- che tra i difetti progettuali assumono particolare rilevanza le microfessurazioni che si producono reiteratamente sulle pulegge;

- che la velocità d’esercizio dell’impianto è stata ridotta rispetto a quella massima precedentemente praticata;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interroga

l’Assessore al Turismo per sapere:

1) se è vero che le microfessurazioni derivano da un difetto della linea che determinerebbe, in alcune situazioni di carico, un maggior rischio in caso di frenata di emergenza o di condizioni di pieno carico;

2) se è vero che la riduzione della velocità di esercizio è stata prescritta dalla commissione ministeriale in sede di collaudo decennale;

3) quali conseguenze potrebbe determinare la rottura di una puleggia a esercizio in corso;

4) quanti interventi di riparazione o sostituzione delle pulegge sono stati effettuati dall’inaugurazione dell’impianto.

F.to: Frassy

PrésidentLa parole à l’Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce et aux transports, Lavoyer.

Lavoyer (SA)Mi pare che i quesiti siano molto precisi e tecnici, quindi cercherò, con l’ausilio delle note che mi sono state fornite dall’esperto in materia, di rispondere alle singole domande.

In risposta alla prima domanda mi è stato prodotto un appunto, dove si dice che le microfessurazioni riscontrate su alcune pulegge sono indipendenti dalle caratteristiche della linea, dalle condizioni di carico e dalle eventuali frenature che occorrono durante il servizio. La risposta quindi è negativa, nel senso che le microfessurazioni non dipendono dalle caratteristiche della linea. Con la configurazione attuale della linea e dell’impianto, in caso di frenature di emergenza con linea carica, non si determinano condizioni di maggiore rischio per l’esercizio.

Per quanto concerne il secondo quesito premetto subito che, a seguito anche del trasferimento delle competenze USTIF, che non sono più competenze ministeriali, ma regionali, la citata visita è stata effettuata da tecnici regionali perché le competenze della commissione ministeriale adesso sono state poste in capo al servizio dei trasporti.

Tale visita è stata effettuata il 24 novembre 2000 ed era una visita che corrispondeva alla scadenza del dodicesimo anno di vita tecnica dell’impianto. In tale occasione è vero che è stato prescritto un limite di velocità di 4 m/s, mentre l’impianto è collaudato per 5 m/s, però voglio anche sottolineare che questa limitazione era stata fatta con un arco temporale necessario per portare a termine alcuni adempimenti tecnici, alcune prescrizioni che oggi sono state totalmente ottemperate. Questo limite è attualmente superato e si può tornare al limite di 5 m/s originariamente definito in sede di collaudo dell’impianto?

(interruzione del Consigliere Frassy, fuori microfono)

? l’impianto adesso può viaggiare a 5 m/s, poi non è l’Assessore che fa "andare avanti e indietro" l’impianto. Le prescrizioni del limite, portandolo a 4 m/s, erano delle prescrizioni temporali necessarie per fare alcuni interventi che sono stati attuati, quindi l’impianto in questo momento può essere riportato al limite di 5 m/s che era quanto stabilito in sede di collaudo.

Per quanto attiene il terzo punto, vogliamo sottolineare che la normativa tecnica prevede, oltre a controlli frequenti degli organi di movimento che permettono eventualmente di rilevare le difettosità in atto ben prima del collasso strutturale - per tranquillizzare l’interrogante, quindi, i controlli sono organizzati in modo che anche se, malauguratamente, ci fosse la rottura di una puleggia, tale rottura non potrebbe avvenire senza che fosse controllata -, esistono protezioni di impianto atte a rilevare un dissassamento della puleggia dovuto a cedimenti strutturali o a cedimenti dei cuscinetti di rotazione che permettono l’eventuale arresto dell’impianto in sicurezza. Per quanto viene sostenuto dai tecnici esperti del settore, quindi, è praticamente impossibile un collasso strutturale di una puleggia a seguito di tutta una serie di controlli che vengono esercitati. In ogni caso, qualora ciò si verificasse, c’è un sistema di sicurezza tale che l’impianto verrebbe immediatamente arrestato.

Infine, quarta domanda, dall’apertura dell’impianto sono stati eseguiti alcuni interventi di riparazione e sostituzione sui cuscinetti delle pulegge in particolare, per ciò che riguarda la stazione di Pila, i cuscinetti sono stati sostituiti alcune volte, eventualmente poi elencherò le date e i periodi. Le pulegge sono anche state sostituite nel 2001 e in questo caso la sostituzione è avvenuta secondo un nuovo disegno progettuale che dovrebbe aver creato quei presupposti tecnici affinché questa nuova impostazione della puleggia risolva in via definitiva le problematiche finora riscontrate. Nel dettaglio, gli interventi sulle pulegge sono stati fatti nel 1991, nel 1993, nel 1994, nel 1997, nel 1999 e nel 2001.

PrésidentLa parole au Conseiller Frassy.

Frassy (FI)Alcune considerazioni sulla sua risposta, Assessore.

Penso che se non altro questa interrogazione abbia il pregio di aver messo a fuoco dei problemi di natura tecnica e devo dire che l’unico dato che ci soddisfa appieno di questa risposta è quella fornita al punto 3 ossia che le conseguenze nell'ipotesi di una rottura di una puleggia sono quelle di un arresto in sicurezza. Ciò detto, prendiamo atto di questa risposta che sicuramente tranquillizza rispetto a un impianto che invece non tranquillizza ancora e spiego il perché: la risposta che lei ci fornisce, dando lettura dei responsi dei tecnici sul fatto che le microfessurazioni non derivano da un difetto della linea, ci lascia dedurre che esse derivino da un difetto di costruzione o di posa in opera delle pulegge stesse, anche se diventa difficile poi pensare che questa risposta possa essere documentalmente sostenibile quando apprendiamo che nel 1991, nel 1993, nel 1994, nel 1997, nel 1999 e nel 2001, ossia per sei volte almeno, le pulegge sono state oggetto di interventi riparatori o sostitutivi, perciò rimaniamo perplessi sulla fondatezza di questa affermazione.

Sulla telecabina Aosta-Pila, Assessore, sono state dette molte parole. Auspicheremmo che da oggi si potesse passare dalle parole ai fatti perché fra le parole che oggi sono state pronunciate c’è il riferimento alla riduzione della velocità, allora invitiamo l’Assessore, in quanto l’Amministrazione regionale è comunque proprietaria di questa struttura, a verificare quali sono i motivi per i quali un impianto che nell’inizio del suo esercizio funzionava con le sue potenzialità massime di 5 m/s ed è stato ridotto nella sua potenzialità a seguito del collaudo effettuato?

(interruzione dell’Assessore Lavoyer, fuori microfono)

? ho capito, Assessore. La risposta è stata che il limite era necessario ed era limitato nel tempo in attesa di lavori che sono stati effettuati, allora prendiamo atto che sono stati effettuati questi lavori e dunque ci domandiamo per quale motivo si rimane ancora sulle parole, ossia se è vero - e non ho al momento motivi per dubitare che i lavori sono stati fatti e che il limite era temporale -, mi domando per quale motivo l’impianto oggi, non essendoci necessità, continua a marciare ad una velocità ridotta, perciò se è vero che sono stati superati questi problemi, inviterei l’Assessore a domandare alla società che gestisce qual è il senso di far marciare a velocità ridotta un impianto che ha la funzione, nelle ore di maggior congestione, di smaltire le code.

Mi sembra quanto meno logico che nelle ore di coda l’impianto marci a pieno regime, se in effetti così può essere, pertanto invito l’Assessore ad attivarsi in questo senso, dopodiché prendiamo atto delle risposte date e auspichiamo come già fatto in passato che su questo impianto finalmente si possano prendere delle soluzioni decisive, e che l’Assessore ben conosce, che sono quelle o di fare un intervento massiccio, che riteniamo a questo punto semplicemente oneroso, o di andare a risistemare ex novo questo impianto di collegamento funiviario fra Aosta e Pila.