Oggetto del Consiglio n. 2361 del 19 dicembre 2001 - Resoconto
OGGETTO N. 2361/XI Limiti ed obiettivi della Finaosta S.p.A. di cui alla legge istitutiva n. 16/82. (Interpellanza)
Interpellanza Premesso che la legge regionale 16/82 istitutiva di Finaosta S.p.A. pone precisi limiti ed obiettivi all’azione della finanziaria regionale:
- l’oggetto sociale, indicato all’articolo 2, è individuato nella promozione dello sviluppo socioeconomico della Regione;
- gli interventi di Finaosta, individuati e regolamentati dall’articolo 4, si riassumono nell’assistenza, locazione immobiliare e finanziaria alle imprese, oltreché in "partecipazioni tendenzialmente temporanee" nelle stesse;
- le partecipazioni, effettuate in gestione ordinaria, sono soggette al limite del 35 percento del capitale sociale della società partecipata;
- il potere di controllo del Consiglio regionale, sancito dall’articolo 11, impone al Presidente della Regione di comunicare al Consiglio stesso il bilancio e i relativi allegati e a Finaosta l’obbligo di "trasmettere i rendiconti periodici degli interventi eseguiti" in gestione speciale;
Riscontrato che massima parte delle disposizioni legislative sopra richiamate sono sistematicamente disattese;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
il Presidente della Regione per sapere:
1) quali sono le procedure e le motivazioni che consentono il protrarsi "sine die" delle partecipazioni di cui alla lett. a) articolo 4 legge regionale 16/82 spesso anche in violazione delle percentuali massime di legge;
2) sulla base di quali considerazioni politiche e giuridiche il Consiglio regionale è stato esautorato dai poteri di controllo sanciti dall’articolo 11;
3) se ritenga di ricondurre la gestione di Finaosta ai limiti e agli obiettivi della legge regionale 16/82 e in tal caso quali partecipazioni ritiene di cedere entro fine legislatura;
4) se la promozione dello sviluppo socioeconomico, attribuito dalla legge regionale 16/82 a Finaosta, debba avere in considerazione prioritaria la creazione di nuova occupazione, la creazione di mercati dell’indotto, lo sviluppo di attività economiche autosufficienti per capacità di penetrazione sul mercato o se, invece, debba soprattutto considerare e privilegiare il ritorno finanziario alle casse pubbliche attraverso il meccanismo del riparto fiscale.
F.to: Frassy - Lattanzi
Président La parole au Conseiller Frassy.
Frassy (FI) Con questa interpellanza portiamo in evidenza una situazione che riteniamo necessiti di un chiarimento politico e di una svolta politica per quanto riguarda la gestione di Finaosta. Penso che tutti i colleghi sappiano qual è il ruolo che svolge Finaosta nella politica e nell'economia valdostana, e forse non tutti hanno presente i motivi che hanno portato nel lontano 1982 ad istituire Finaosta.
Con una legge regionale venivano individuati i motivi che facevano sì che l’amministrazione pubblica mettesse in piedi una finanziaria operante nelle forme di una società di capitali di diritto privato. Ci siamo resi conto come, nel tempo, l’abitudine di operare per certi versi come una società privata e, per altri, come un’amministrazione pubblica, ha nel tempo creato una confusione generale su quelli che sono i compiti e i limiti di Finaosta.
Oggi non ci stupiamo più quando vediamo delibere di Giunta che autorizzano Finaosta a sottoscrivere aumenti di capitale a vario titolo, non ci stupiamo più delle partecipazioni che Finaosta detiene nei vari settori dell’economia valdostana, non ci stupiamo più per il modo e per le ingenti risorse con cui Finaosta opera. Penso che tutto questo però non possa essere ragionato al di fuori e al di là di quelli che sono i principi fondamentali, scritti nella legge n. 16, che il Consiglio regionale del 1982 approvò. Allora ho evidenziato come l’articolo 2, così come citato nell’interpellanza, l’articolo 4, l’articolo 11 di quella legge sanciscano una serie di limiti, che oggi, riteniamo, Finaosta abbia abbondantemente superato e dunque non rispettato.
Sappiamo che le partecipazioni di Finaosta sono numerose e in crescita costante, tolte le eccezioni di questa mattina che, con una battuta, si potrebbe dire "sono le eccezioni, anzi l'eccezione che conferma una regola", che è diversa.
La legge del 1982 prevedeva che le partecipazioni fossero tendenzialmente temporanee e non abbiamo ricordo di partecipazioni di Finaosta che siano state temporanee, per la fuoriuscita di Finaosta dettata da una volontà politica e non da situazioni di emergenza economica e finanziaria, ma da una volontà politica di ottemperare a quello scopo di promozione dello sviluppo socioeconomico che, una volta raggiunto, dovrebbe far camminare sulle proprie gambe l’attività messa in strada con l’ausilio di Finaosta.
Le partecipazioni in Finaosta, per quanto riguarda la gestione ordinaria, dovrebbero essere limitate al 35 percento; non è difficile accorgersi, leggendo i bilanci di Finaosta, come vi siano delle situazioni nelle quali le partecipazioni siano di gran lunga superiori al limite di legge, che stabilisce il tetto del 35 percento. Non c’è peggior cosa delle abitudini, per perdere di vista gli obiettivi e gli scopi di certe iniziative, tant’è che nonostante l’articolo 11 di quella legge prevedesse un collegamento con il Consiglio regionale come assemblea legislativa, ma anche come organo di controllo, oggi abbiamo perso qualsiasi potere o meglio potere-dovere di controllo sull’operato di Finaosta.
La previsione dell’articolo 11 è dunque ormai da lungo tempo disattesa, articolo che prevede per Finaosta l’obbligo di comunicare al Presidente della Regione, entro 30 giorni dall'approvazione del bilancio - e non abbiamo dubbi per ipotizzare che ciò accada, ma sicuramente non accade quanto invece dovrebbe accadere, ossia che il Presidente della Regione trasmetta al Consiglio il bilancio stesso - quanto ha ricevuto ai sensi dell’articolo 11. Non solo, ma l’articolo 11, che è un articolo fondamentale di garanzia e di trasparenza, prevede l’obbligo per Finaosta di trasmettere direttamente al Consiglio regionale dei rendiconti periodici sugli interventi in gestione straordinaria, e noi sappiamo che la gestione straordinaria è un aspetto sostanziale della gestione finanziaria di Finaosta; ma, anche su questo, pensiamo di non avere avuto il piacere, almeno in questa legislatura, di essere documentati su queste operazioni.
Allora, se la legge dell’82 prevede una certa impostazione nei rapporti tra Consiglio regionale e Finaosta, se la legge dell’82 prevede dei limiti all’attività di Finaosta, pensiamo che, oggi come oggi, non restino che due strade: o modificare la legge n. 16/82 oppure invitare Finaosta a ritornare nei limiti previsti dalla legge stessa.
Abbiamo oggi il convincimento che la legge istitutiva di Finaosta sia una legge in massima parte disattesa dalla stessa Finaosta e allora, sulla base di queste riflessioni, vorremmo domandare al Presidente della Regione quali sono i motivi che hanno portato Finaosta, da una parte, e il Presidente della Regione, dall’altra, a perpetuare questo "modus" di violazione di norme che, fino a prova contraria, devono essere oggetto o di modifica o di rispetto.
Vorremmo anche capire se in questo contesto il Presidente della Regione ritiene possibile, alla luce delle partecipazioni temporanee previste dall’articolo 4, da qui a fine legislatura la dismissione di alcune delle tante partecipazioni detenute da Finaosta nell'economia valdostana.
Président La parole au Président de la Région, Viérin Dino.
Viérin D. (UV) Pour exprimer un avis totalement différent par rapport à celui qui a été exprimé par M. Frassy, sur la base des raisons que je veux vous présenter. En effet, une lecture attentive du texte de la loi régionale n° 16 permet de comprendre correctement les règles suivies par Finaosta dans ses opérations, soit en régime de gestion ordinaire que de gestion spéciale, règles et principes qui sont établis par la loi elle-même.
Pour ce qui est du régime de gestion ordinaire, l’article 4 de la loi n° 16, qui établit à sa lettre a) que les participations de la Finaosta doivent être "tendenzialmente" temporaires, doit être combiné avec le premier alinéa de l’article 7 de ladite loi, aux sens duquel ce caractère temporaire ne concerne pas les participations visées au 5ème alinéa de l’article 6, c’est-à-dire les participations dans des sociétés de service exerçant une activité visant à favoriser l’essor d’entreprises existantes ou le démarrage de nouvelles entreprises. N’oublions pas, d’ailleurs, que dans ce cas de figure l’avis favorable du Gouvernement est exigé. Quant au pourcentage maximum que la Finaosta peut détenir dans le capital d’autres sociétés, lorsqu’il s’agit des sociétés de service précédemment évoquées, l’article 6 de la loi susmentionnée prévoit, au 5ème alinéa, la possibilité pour celles-ci de dépasser le plafond de 35 pour cent.
Mais, prenons en considération les participations de la Finaosta au titre de la Gestion ordinaire. Celles qui dépassent 35 pour cent du capital social de la société concernée portent, comme le prévoit la loi régionale, sur des sociétés de service, et ont été approuvées par le Gouvernement, soit sur des sociétés exerçant des fonctions pour le compte de la Finaosta - società strumentali alla stessa attività di Finaosta -, je peux citer Finaosta Iniziative, ex Albergo Alpino, Centro Sviluppo e Aosta Factor. Quant aux autres participations, celles qui équivalent à moins de 35 pour cent du capital social, la condition relative au caractère temporaire a bien été respectée, puisque des options ont été prévues au bénéfice des associés majoritaires, qui disposent aussi d’un droit de préemption sur l’achat de Finaosta pendant cinq ans maximum.
Ce mécanisme de transfert ou de vente des participations de Finaosta, qui n’excèdent pas 35 pour cent, n’oblige pas les actionnaires majoritaires à exercer leur option ou leur droit de préemption. Il s’ensuit que la question du transfert desdites participations doit nécessairement être abordée avec lesdits actionnaires et trouver leur accord.
Par ailleurs, la cession des actions de la Olivetti Jet S.p.A., qui sera effectuée d’ici la fin de l’année, ainsi que de celles des sociétés Lysfusion, Alinox et Eltek, sans oublier la Centrale Laitière, mais c’était en gestion spéciale, que Finaosta détenait au titre de la gestion ordinaire et dans les limites de 35 pour cent susmentionnées, a pu se concrétiser uniquement en raison du fait que, lors de la prise de participation de Finaosta dans ces sociétés, il a été possible d’imposer aux associés majoritaires une obligation de rachat devant être acquittée dans un délai de cinq ans et garantie sous forme de caution bancaire.
Comme nous l’avons vu, la loi ne prévoit que la solution de l’option, toujours pour rester dans les règles, en raison du fait que les investissements dans de nouvelles initiatives industrielles absorbent des ressources financières considérables, et que les associés, qui se sont déjà engagés à soutenir la nouvelle entreprise, sont donc souvent réticents à accepter une obligation de rachat au titre de laquelle ils doivent s’assurer la caution d’une banque. Pour ce qui est, par contre, des participations détenues en régime de gestion spéciale, en vertu du mandat régional conféré aux sens de l’article 5, elles ne sont soumises à aucune des limites prévues dans le cadre de la gestion ordinaire.
Cela est dû au fait que ces interventions sont réglées au fur et à mesure par la délibération du gouvernement mandatant. Finaosta à cet effet. Selon cet article 5, ces interventions visent en effet l’application des plans de reconversion, de restructuration d’établissements de production, ou bien la satisfaction d’exigences particulières de nature économique et sociale, voire encore l’aide financière à la création ou à l’extension d’espaces équipés, en vue de l’implantation de structures de production ou d’infrastructures et services à caractère général.
Au nombre des participations prises aux termes de l’article 5, je peux rappeler la souscription de Finaosta aux actions des sociétés d’exploitation des remontées mécaniques, ainsi que des sociétés suivantes: Geval, Vallée d’Aoste Structure, Autoport, Finbard, Projet formation, Sima et Siski. Une analyse de l’éventail des participations détenues par Finaosta permet d’établir que la cession des participations, estimées non stratégiques ou qui n’ont plus une utilité directe, concernerait une dizaine de sociétés tout au plus sur un total de 45. Cette décision ne serait pas prise sur la base des considérations que celles-ci ne respecteraient pas les dispositions de la loi n° 16, car toutes respectent ces mêmes dispositions. Toutes décisions seraient le résultat d’une évaluation attentive des programmes actuels desdites sociétés, dont les temps de réalisation dépendent non seulement des facteurs contingents, mais aussi des volontés de leur actionnaire principal.
Pour ce qui a trait, par contre, aux observations relatives au respect de l’article 11 de la loi n° 16, précisons que le bilan de Finaosta n’est communiqué au Conseil qu’a posteriori, après le vote de l’assemblée, tout comme il est communiqué au Président de la Région.
Cela dit, nous devons cependant reconnaître que les dispositions de cet article n’ont pas été suivies à la lettre. Si nous n’avons pas transmis au Conseil de la Vallée le bilan de Finaosta, c’est tout simplement parce que celle-ci l’adresse elle-même directement au Président du Conseil qui, par la suite, nous le transmet.
Je cite, c’était en février 2000: "En vous transmettant copie du budget de Finaosta?" - c’est le Président de l’Assemblée qui m’écrit - "?approuvé et envoyé directement à cette Présidence par lettre, je vous informe que lors de la prochaine séance du Conseil régional je donnerai communication au Conseil de la réception du document et de la possibilité de le consulter auprès du secrétariat". Mais à part cette considération, la remarque que vous avez faite est tout à fait justifiée. Nous pensions que cette procédure suffirait; mais nous prenons acte de vos remarques et que la lettre de l’article 11 n’est pas respectée, et donc à partir du bilan 2001, le bilan qui a été approuvé hier par Finaosta lors de son assemblée, nous nous engageons à envoyer une copie du bilan de Finaosta au Président du Conseil, en demandant au Président de Finaosta de nous la transmettre à nous et non au Président du Conseil.
Nous nous engageons donc à respecter la lettre de l’article 11 et donc à envoyer une copie du bilan de Finaosta au Président du Conseil pour que celui-ci puisse la mettre à la disposition de nos collègues du Conseil. Quant au compte-rendu des interventions en régime de gestion spéciale, Finaosta fait régulièrement parvenir aux services compétents, ainsi qu’à l’Assessorat des finances, toutes les informations requises, parce que l’article 11 établit que c’est le Gouvernement qui établit les modalités de cette transmission.
Enfin, quant au point 4 de l’interpellation, s’il est un critère fondamental pour la promotion de l’essor socio-économique, il consiste à sélectionner les activités dont les chances de réussite sont les meilleures, y compris en termes de création de nouveaux emplois. Là, nous partageons tout à fait les considérations exprimées, il y a la création de nouveaux emplois, mais aussi tout ce qui a trait à la sous-traitance, le développement d’activités économiques solides parce qu’elles remplissent les conditions pour demeurer sur le marché. S’il est vrai par ailleurs que le versement dans les caisses de la Région des recettes dégagées par les impôts constitue une conséquence non négligeable des décisions prises, nous la considérons comme l’une des conditions, étant donné que l’Administration régionale pourra réinvestir ces fonds dans de nouveaux programmes de développement. Mais, ce n’est pas la seule condition que nous considérons pour l’implantation de nouvelles activités de production au Val d’Aoste.
Président La parole au Conseiller Frassy.
Frassy (FI) Prendiamo atto che la risposta articolata del Presidente della Regione al 50 percento condivide le preoccupazioni che sono state espresse nella nostra interpellanza, relativamente ai vari problemi che abbiamo sollevato con l’iniziativa?
(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)
? noi riconosciamo che lei ha esordito con un disaccordo totale, che avrebbe argomentato, e lo ha argomentato sui punti 1 e 2, dei quali noi esprimiamo, in replica, un totale disaccordo rispetto alla sua posizione, ma sui punti 3 e 4 - punti che rappresentano il 50 percento delle domande poste - non possiamo non convenire sul fatto che lei abbia ritenuto fondate le nostre preoccupazioni, soprattutto in materia di controllo, perché su una finanziaria che gestisce un bilancio che ha poco da invidiare al bilancio dell’Amministrazione regionale, pensiamo che il momento del controllo non sia della mera "esercitazione accademica". Evidenziamo come quello che lei ha chiamato "equivoco" o "inadempienza" - non abbiamo capito se di Finaosta piuttosto che della Presidenza del Consiglio - sia quanto prima oggetto di chiarimento perché riteniamo che l’articolo 11 sia sufficientemente chiaro.
Sempre in materia di controllo non abbiamo capito, Presidente, nella sua abilità dialettica e oratoria, quali siano le modalità stabilite dalla Giunta, perché la sensazione che abbiamo nel suo veloce inciso su questo aspetto, è che la Giunta di modalità di trasmissione di questi rendiconti non ne abbia fatto menzione in alcun atto ufficiale.
Se così fosse, invitiamo il Presidente della Regione a considerare che se il rendiconto di bilancio deve essere trasmesso al Consiglio regionale, a maggior ragione gli interventi eseguiti sulla gestione speciale, che sono interventi che occupano una parte significativa delle risorse finanziarie gestite da Finaosta.
Brevemente, sui punti di disaccordo, Presidente. Lei ha citato le norme della legge che conosciamo e ha dato una sua definizione di partecipazione di tipo strategico in gestione ordinaria, al fine di sostenere la legittimità e la correttezza del permanere di queste partecipazioni. Se possiamo esprimere delle riserve sulle società che lei definisce di servizio: Finaosta Iniziative e qualcun’altra, esprimiamo invece una forte contrarietà sul ritenere strategiche o di servizio le partecipazioni nella Pila, nelle Funivie del Monte Bianco, nel Monte Rosa o nella STV.
Riteniamo che queste partecipazioni rientrino in una logica di tipo imprenditoriale e che di conseguenza debbano essere temporanee, come prevede l’articolo 4 della legge n. 16/82. Su queste divergenze perciò chiudo la mia replica, evidenziando che sono due filosofie di intendere il ruolo dell’amministrazione pubblica nell’economia privata.
E purtroppo devo riferirmi qui al ruolo invasivo del pubblico, perché Finaosta, fino a prova del contrario, la riteniamo un'emanazione della finanza pubblica, e purtroppo Finaosta quanto prima andrà a gestire ampi settori del turismo, i settori alberghieri, perché quello che sta facendo Finbard, quello che sta avvenendo nella ristrutturazione dell’Autoporto, porterà la Regione direttamente o indirettamente tramite Finaosta a fare concorrenza anche agli albergatori di questa regione. È su questa constatazione paradossale che esprimiamo il disaccordo sul prosieguo di questa linea politica, e non solo politica, ma anche di politica economica. Lei ha fatto riferimento ad un numero: 10 su 45 aziende non strategiche, per le quali è ipotizzato un recesso delle partecipazioni. Non ha indicato le aziende, ma auspichiamo che questo dato, pur nella riservatezza della comunicazione di questo dato, da qua a fine legislatura si concretizzi: 10 su 45.