Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2355 del 19 dicembre 2001 - Resoconto

OGGETTO N. 2355/XI Interventi di manutenzione straordinaria sulla telecabina Aosta-Pila. (Interrogazione)

Interrogazione Premesso che:

- ogni anno la Regione stanzia ingenti risorse finanziarie per effettuare interventi di manutenzione straordinaria sulla telecabina Aosta-Pila;

- le molteplici opere di manutenzione non hanno sino ad ora posto termine alle continue disfunzioni;

- nella deliberazione di Giunta n. 2617/01 sono stati stanziati 193 milioni per controlli e per la sostituzione di pulegge "criccate";

- nella deliberazione citata non compare l’abituale precisazione che gli interventi in oggetto sono "effettuati in attesa della redazione di un progetto esecutivo globale";

- in risposta a precedenti interrogazioni sul futuro della telecabina Aosta-Pila l’Assessore al Turismo aveva sottolineato l’esigenza di addivenire ad una scelta tra una complessa e costosa manutenzione globale oppure la realizzazione di un nuovo e più idoneo impianto;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

l’Assessore al Turismo per sapere:

1) se sono stati effettuati i lavori di cui alla deliberazione n. 2617/01;

2) se l’omessa indicazione di ogni riferimento all’esigenza di "un progetto esecutivo globale" sia da interpretare come un accantonamento dello stesso;

3) quali sono i motivi che hanno sino ad oggi impedito di effettuare una scelta relativamente al futuro della telecabina Aosta-Pila.

F.to: Frassy - Tibaldi

PresidenteLa parola all’Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Lavoyer.

Lavoyer (SA) Al primo quesito rispondiamo che i lavori autorizzati con la deliberazione della Giunta regionale n. 2617/2001 sono stati tutti eseguiti, in particolare si fa presente che la sostituzione di cuscinetti è avvenuta rispettivamente nei mesi di febbraio e marzo, mentre la sostituzione delle pulegge è stata effettuata nel periodo di ottobre e novembre.

Per quanto attiene invece gli altri due quesiti, "l’omessa indicazione di ogni riferimento ad una esigenza di un progetto esecutivo globale" non deriva dal fatto che sia stata accantonata questa prospettiva; prova ne è che abbiamo già gli elementi abbastanza definiti di cosa possa costare un progetto globale sia di manutenzione, sia di rifacimento dell’impianto.

In questo senso abbiamo acquisito i preventivi dalla ditta Leiner di Bolzano per un importo di lire 30 miliardi circa e dalla ditta Agamatic di Lanza, Bolzano, per un importo di circa 25 miliardi. Entrambi gli importi si riferiscono ad ipotesi di rifacimento complessivo dell’impianto?

(interruzione del Consigliere Frassy, fuori microfono)

? ma cosa le devo dire? Le dico i dati che abbiamo, scusi, mi lasci rispondere e poi replicherà! I dati sono questi, i costi per il rifacimento dell’impianto sono circa 30 miliardi, se poi lo sapete è inutile che torniate sempre sulle stesse interrogazioni, alle quali non posso rispondere che le stesse cose! Per quanto attiene invece i dati relativi ad una manutenzione più radicale, che potrebbe permettere all’impianto di continuare a funzionare per altri 10-15 anni, l’importo è di circa 11 miliardi.

Questa è la premessa per arrivare alla definizione di quelle che possono essere le strategie future, nel senso che il fatto di scegliere o il rifacimento dell’impianto in toto, o una manutenzione piuttosto onerosa, la linea è quella di andare nella direzione di rifare completamente l’impianto.

Perché nel frattempo si continua a fare delle manutenzioni che non vanno a pregiudicare la funzionalità dell’impianto, e d’altro canto si limitano spese che sono oggettivamente necessarie, senza entrare in un progetto di manutenzione più complessivo? Perché è intenzione dell’Amministrazione andare a rifare questo impianto.

La decisione definitiva di una progettazione di rifacimento dell’impianto va presa per il fatto che - come l’interrogante sa benissimo -, pur avendo le caratteristiche di un impianto di risalita, questo è un impianto di risalita "anomalo" perché è un impianto di trasporto pubblico che lavora non dico il doppio, ma il triplo di un tradizionale impianto di risalita normale, non ha i tempi morti - come hanno invece gli altri impianti - che possono presupporre una manutenzione annuale: questo è il motivo per cui su questo impianto bisogna fare una riflessione legata all’assetto urbanistico del trasporto complessivo dell’area.

Dicevo, la decisione di un progetto definitivo dovrà inserirsi nelle scelte e nella definizione del progetto di collegamento con Cogne e della definizione dell’area F8 del Comune di Aosta, in modo che sia dal punto di vista urbanistico, sia dal punto di vista dei trasporti, si possa avere un quadro complessivo, che deve essere un elemento indispensabile per progettare il futuro impianto; impianto che non avrà certamente le caratteristiche di un tradizionale impianto di risalita.

Il riferimento alle cifre precedenti era una premessa per dire che la scelta, visto la non importante differenza fra una manutenzione radicale e una ricostruzione, è quella di andare nella direzione di fare l’impianto ex novo; per poter avere gli elementi definitivi sul tipo di impianto e con quali caratteristiche, bisogna aspettare la definizione di tutti gli aspetti urbanistici nonché quella del trasporto del collegamento con Cogne.

Presidente La parola al Consigliere Frassy.

Frassy (FI)Siamo totalmente insoddisfatti della sua risposta e preoccupati; cercheremo di riassumere i motivi della preoccupazione e dell'insoddisfazione, anche perché su questo argomento un po' tutti, consiglieri, cittadini, appassionati di montagna, si sono a loro volta appassionati. Voglio allora iniziare queste mie considerazioni, leggendo delle sue affermazioni che risalgono all’ottobre 1998: "L’ipotesi di rifacimento totale dell’impianto deve far parte della risistemazione del Piano di bacino di traffico, che dovrà dare risposte in merito alle finalità turistiche o meno dell’impianto stesso". Questa era parte della risposta che lei dava ad una nostra interrogazione di quel tempo; il piano del traffico è stato approvato e da quel piano del traffico gli impianti a fune sono stati stralciati: di conseguenza, il problema è stato accantonato.

Nel marzo 2001, ma non è la seconda, bensì la terza o la quarta iniziativa, lei ci risponde: "Questo tipo di impianto necessita, al di là di queste manutenzioni specifiche, di una manutenzione radicale". Nel chiudere il suo intervento poi, fa riferimento alla scelta politica, che deve essere fra un intervento di manutenzione costosissimo, oppure una differenza di decine di miliardi e quantificava, già all’epoca, 15 miliardi per quanto riguardava la manutenzione costosissima, o 25-30 miliardi per il rifacimento dell’impianto.

Non è accaduto nulla, Assessore, perché lei, ancora adesso, ci dice che state andando verso la direzione della definizione della scelta politica e dice, a questo punto, che non è più il Piano di bacino di traffico, come nel 1998, a bloccare la scelta politica, ma è il disegno urbanistico e la definizione del trenino! Penso che sul trenino ci sia poco da dire, perché la scelta l’avete fatta, è quella di procedere in quella direzione, salvo che lei non abbia delle novità che dovrà comunicare, ma mi sembra che il Presidente della Giunta abbia difeso ancora recentemente, in quest’aula, la scelta del trenino e siano state investite risorse di decine e decine di miliardi, che hanno fatto lievitare a costi esagerati questa attrazione, perché sarà un'attrazione il trenino più che un impianto di locomozione o di risalita.

L’F8, ma sull’F8 avete fatto l’accordo di programma con il Comune di Aosta, lo state ancora difendendo, siete convinti di quello scempio che avete fatto e in termini di politica urbanistica, e in termini di politica di riqualificazione urbanistica?

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

? ma Presidente, abbiamo visto le prime realizzazioni dell’F8: avete fatto una tangenziale sud che sfocia nel parcheggio della "Nazionale Cogne", intorno ad una rotonda collocata nel quartiere Dora. Questi sono i primi frutti dell’accordo di programma! Apprendiamo invece dall’Assessore Lavoyer che la telecabina? ebbene, della telecabina ne riparleremo quando avremo ridefinito l’F8!

Allora spiegateci se vi siete resi finalmente conto che l’accordo di programma è da riscrivere: ne saremmo soddisfatti, da questo punto di vista, perché andremmo a limitare i danni. Queste sono le preoccupazioni politiche, ma ci sono preoccupazioni di tipo economico e altre che riguardano la sicurezza.

La sicurezza: abbiamo letto la delibera del 23 luglio 2001. Voglio riprendere alcuni stralci di questa delibera, là dove si scrive che verranno fatti dei controlli non distruttivi sulle pulegge, dalle quali è risultata la presenza di cricche - è scritto in delibera: "fessurazioni sulle saldature di attacco tra le razze e il mozzo delle pulegge medesime" -, si fa presente che vista l’entità e la diffusione delle cricche pare non essere possibile un intervento di manutenzione straordinaria; inoltre, apprendiamo adesso che questa delibera ci ha fatto viaggiare su un impianto che era aperto, dove ogni 20 giorni venivano effettuati dei controlli.

Siamo convinti che questi controlli erano fatti in maniera coscienziosa e scrupolosa, ma stavamo mettendo in esercizio un impianto con grossi ennesimi problemi di sicurezza, tant’è che è stato necessario procedere alla sostituzione delle pulegge.

Assessore, io non scherzerei molto con questo impianto, perché sta dimostrando nel tempo sempre più l’età, che forse gli ha comportato un invecchiamento precoce, e che sta dimostrando di essere un impianto a rischio.

Mi sembra irresponsabile quello che sta accadendo anche dal punto di vista economico, perché quando lei sostiene che è necessaria o la sostituzione o una progettazione radicale, e noi scopriamo che c’è un piano triennale di 10 miliardi e che nel triennio ormai passato e superato - perché il piano triennale datava aprile 1997 - avete investito solo poco più di 3 miliardi, ci domandiamo che ne è delle altre previsioni di questo piano "tampone" di emergenza.

Assessore, mi dispiace, ma quello che è emerso nella precedente interrogazione del collega Lattanzi, dove si è parlato delle "chiacchiere" del suo Assessorato, sono confermate anche purtroppo dai fatti di questa vicenda, dove l’unica cosa che tiene banco sono le chiacchiere! La invitiamo ad ottenere i finanziamenti necessari, che mi sembrano essere l’elemento di fondo che blocca la riqualificazione di questo impianto.

Ci stupisce che su una questione del genere non si trovino i finanziamenti!

Si dà atto che, dalle ore 11,46, presiede il Vicepresidente Lattanzi.