Oggetto del Consiglio n. 2354 del 19 dicembre 2001 - Resoconto
OGGETTO N. 2354/XI Modificazioni nella composizione del capitale sociale della Verrès S.p.A. (Interrogazione)
Interrogazione Premesso che erano state annunciate modificazioni nella composizione del capitale sociale della Verrès S.p.A.;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interroga
l’Assessore delegato per sapere:
1) se è intervenuto l’ingresso di un nuovo socio privato nella composizione azionaria della Verrès S.p.A.; in caso affermativo:
a) di chi si tratta;
b) quando è avvenuto l’ingresso;
c) se è avvenuto tramite subentro a un socio esistente oppure se è stato aumentato il capitale sociale;
d) qual è il nuovo assetto azionario;
2) quando è prevista la ridefinizione del consiglio d’amministrazione e quanti componenti sono riservati a Finaosta;
3) quali prospettive aziendali e occupazionali si profilano a seguito dell’ingresso del nuovo socio.
F.to: Tibaldi
PresidenteLa parola all’Assessore all’industria, artigianato ed energia, Ferraris.
Ferraris (GV-DS-PSE) Nell'interrogazione del Consigliere Tibaldi vengono fatte delle domande puntuali, per cui cercherò di rispondere puntualmente ad ogni singola domanda.
La prima domanda, relativa "all'ingresso di un nuovo socio privato nella composizione azionaria della Verrès S.p.A." comporta una risposta che non può che essere affermativa. Di chi si tratta? Il nuovo socio è la società Eurocoin con sede in Germania, a Schwerte.
Questa società esporta tondelli per monetazione in ogni continente, realizzando altresì accordi di cooperazione che in pochi anni hanno reso la propria presenza sul mercato di livello mondiale. Oggi l’Eurocoin opera attraverso 9 impianti e 40 rappresentanze nei diversi continenti e conta circa 700 dipendenti. Il fatturato del gruppo è triplicato negli ultimi tre anni, raggiungendo i 256 milioni di euro. Il gruppo ha ottenuto il 40 percento degli ordini relativi alla fabbricazione delle nuove monete dell’unione monetaria, per un valore di ordini pari a circa 511 milioni di euro. Credo che questi dati, molto sintetici, indichino qual è la dimensione di questo nuovo socio.
L’ingresso nella compagine azionaria è avvenuto in data 26 ottobre 2001, ovviamente sulla base della deliberazione degli organi societari della Verrès S.p.A. L’ingresso è avvenuto tramite l’acquisto del pacchetto azionario, precedentemente detenuto dalla SAT di Catania. Rispetto a questo c’è da dire che la Giunta regionale con delibera n. 3615 ha autorizzato la Finaosta a rinunciare al diritto di prelazione, che era in capo a Finaosta stessa. Da questo punto di vista noi, sulla base anche di quanto dirò successivamente, ci attendiamo un cenno di apprezzamento da parte del gruppo di Forza Italia, nel senso che l’assetto azionario è il seguente: Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato 55 percento, Finaosta 27,35 percento, Eurocoin 17,65 percento.
L’accordo prevede anche la possibilità che nell’arco dei prossimi tre anni Eurocoin possa elevare la sua partecipazione fino al 39 percento, ed è qui il cenno di apprezzamento, nel senso che a questo punto Finaosta potrà scendere fino ad un massimo di 17,65 percento e il Poligrafico fino a un massimo del 4 percento, e in ogni caso manterrà la maggioranza del capitale.
Un’altra domanda riguarda la "ridefinizione del Consiglio di amministrazione e quanti siano i componenti riservati a Finaosta". A seguito della cessione azionaria il rappresentante dell’azionista cedente ha rassegnato le dimissioni, per cui si è già provveduto a cooptare in seno al Consiglio di amministrazione il rappresentante designato dalla società cessionaria. Attualmente il Consiglio di amministrazione è composto da 7 membri, di cui 2 designati da Finaosta.
Oggi, la situazione è rimasta tale e quale, però in seguito alle pattuizioni intercorse fra gli attuali azionisti l’assemblea, che approverà il bilancio al 31 dicembre 2001, provvederà a rideterminare in 5 il numero dei componenti del Consiglio di amministrazione, di cui 3 designati dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, uno da Finaosta e uno da Eurocoin, e qui ci attendiamo un secondo cenno di apprezzamento.
Per quanto riguarda l’ultima questione, quella relativa "alle prospettive aziendali", "l’ingresso del nuovo azionista" è stato attuato con la finalità di realizzare un partenariato commerciale e industriale su scala multinazionale, capace di consentire allo stabilimento di Verrès di utilizzare l’apporto di un gruppo leader europeo e mondiale nel campo della monetazione. L’obiettivo è quello di divenire fornitori a livello mondiale di tondelli destinati a diversi usi.
In tal senso va considerato il fatto che il mercato del settore non si esaurirà con questa fase dell’euro; l’allargamento dell’Unione europea porrà le basi per un futuro allargamento dell’area euro e del resto a livello mondiale vi sono alcune ipotesi di mercati unici e di monete uniche, che si stanno delineando. Nell’ambito dell’accordo societario è stato definito un piano pluriennale di attività, che salvaguarderà, una volta terminato l’effetto straordinario legato all'introduzione della moneta unica, e questo non prima del 2003, il consolidamento dei volumi di attività di monetazione che, a regime, saranno di 7-8 mila tonnellate.
Questi quantitativi sono tali da assicurare il consolidamento della struttura occupazionale stabile della Verrès, che per quanto riguarda il reparto della monetazione - sottolineo: solo "la monetazione" - si prevede sarà di circa 100-110 unità. A questi vanno aggiunti gli addetti che operano nel settore della fonderia di precisione, nel settore della fonderia artistica oltre agli addetti che operano nei settori amministrativi, commerciali e nelle manutenzioni. Oltre agli obiettivi prefissati per l’attività di monetazione, l’accordo prevede l’impegno degli azionisti a sviluppare e implementare le sinergie esistenti fra i due gruppi industriali, per garantire il consolidamento e lo sviluppo delle attività di tutti i reparti produttivi di Verrès e quindi anche della fonderia d’arte e della fonderia industriale.
Presidente La parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (FI) La risposta è stata senz’altro completa da parte dell’Assessore alle domande che erano, come ha detto lui stesso, puntuali e telegrafiche, su quello che è l’ingresso di un nuovo socio nella Verrès S.p.A.: esce la SAT di Catania, entra la Eurocoin della Germania.
Le informazioni che ci ha fornito l’Assessore sul gruppo, naturalmente in questa sede, sono positive sia in termini di fatturato, sia in termini di mercato, sia in termini di espansione che si è realizzata in questi ultimi anni. Quali considerazioni possiamo fare? Innanzitutto le prospettive aziendali ed occupazionali (che rappresentavano l’ultima domanda) che si possono profilare a seguito dell’ingresso del nuovo socio sono ancora fondate su ipotesi. Ipotesi di mercato che possono realizzarsi o in una direzione o in un’altra. L’Assessore dice che l’organico sarà costituito da 100-110 unità nel settore della monetazione, esclusi i dipendenti che lavorano nella fonderia artistica e di precisione ed esclusi gli amministrativi.
C’è però un vasto numero di dipendenti, che sono a tempo determinato e che, come ci è stato anticipato in occasione di una audizione recente in IV Commissione, cesseranno le loro funzioni nei prossimi mesi o nelle prossime settimane. L’Assessore lo sa, la commessa euro è praticamente al termine, la grande produzione di monete per il contingente italiano è arrivata a conclusione, pertanto diverse decine di dipendenti lasceranno lo stabilimento. Vorrei sottolineare la nostra riflessione su questo punto.
L’Assessore, da un lato, ci dice che l’ingresso del nuovo socio tedesco ci dà delle prospettive che potrebbero essere anche rosee; d’altro canto sappiamo già che, nelle prossime settimane, diverse persone a scaglioni differenziati si troveranno disoccupate. Dai circa 200 dipendenti di cui dispone oggi la Verrès S.p.A., l’organico si ridurrà bruscamente a circa 100 unità e questo è un fatto che non possiamo non sottolineare, è un fatto che ci preoccupa perché rappresenta un altro momento di contrazione occupazionale in bassa Valle, zona già duramente provata dalla crisi, specie nel settore industriale.
Contrazione occupazionale che va a penalizzare operai e dipendenti che confidavano in un ingresso di un socio privato che potesse consolidare le loro posizioni di lavoro. Purtroppo così non è stato, perché oggi la risposta dell’Assessore conferma un’altra ipotesi: quella di mercati che devono essere ancora esplorati e dei quali magari si saprà qualcosa più avanti. Una risposta che possiamo definire soddisfacente sotto il profilo nozionistico, ma che ci lascia delle profonde preoccupazioni sull’aspetto concreto e sostanziale di un'operazione, che dovrebbe decorrere dal 1° gennaio con un nuovo consiglio di amministrazione completamente rinnovato.