Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2347 del 19 dicembre 2001 - Resoconto

OGGETTO N. 2347/XI Situazione del conferimento di latte alla Società Abit da parte degli allevatori valdostani. (Interrogazione)

Interrogazione Preso atto che la Regione ha ceduto la "Centrale Laitière d’Aoste S.p.A." alla "Società Abit cooperativa produttori latte S.c.r.l.";

Preso atto che la società Abit ha continuato a produrre latte e yogurt caratterizzato dal marchio "Centrale Laitière d’Aoste";

Preso atto che molti allevatori valdostani non conferiscono più il loro latte alla Centrale Laitière;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

l’Assessore competente per sapere:

1) se la diminuzione del quantitativo di latte conferito da allevatori valdostani abbia avuto conseguenze sulla quantità di prodotti col marchio Valle d’Aosta commercializzati dall’Abit;

2) se lo yogurt immesso sul mercato col marchio Valle d’Aosta sia effettivamente prodotto in Valle con latte proveniente da allevamenti valdostani;

3) se a suo avviso la Società Abit sta rispettando le linee strategiche ed operative presentate in sede di valutazione della Finaosta.

F.to: Squarzino Secondina – Curtaz

Presidente La parola all’Assessore all’agricoltura e risorse naturali, Perrin.

Perrin (UV) I prodotti della Centrale Laitière d’Aoste non richiamano in alcuna confezione un marchio Valle d’Aosta. Si tratta semplicemente di prodotti confezionati presso la Centrale Laitière ed il latte utilizzato può essere anche di provenienza esterna alla Valle d’Aosta, come peraltro è sempre avvenuto in passato e come avviene per ogni realtà produttiva di questo tipo.

Lo sviluppo delle produzioni non può essere vincolato al solo latte conferito da fornitori locali che, fra l’altro, ha dei cali stagionali legati al ciclo produttivo delle bovine.

Il gruppo Abit assicura che il latte, che integra nelle proprie produzioni presso la Centrale, è di primaria qualità proveniente dal solo Piemonte e in parte dalla Valle di Susa, in particolare la quasi totalità dei soci della Cooperativa Abit produce latte definito "di alta qualità" secondo i dettami del decreto legislativo. Anche lo yogurt non è immesso sul mercato con il marchio Valle d’Aosta, in quanto la Centrale non possiede alcun marchio con questo nome.

Attualmente lo yogurt è confezionato a Gressan, ma a breve, come da accordi contrattuali, sarà confezionato a Torino, al fine di evitare i rilevanti costi di produzione conseguenti alla macchina confezionatrice installata a Gressan, che non è adeguata ai livelli di produzione; infatti è una macchina per produzioni artigianali ed un suo utilizzo per produzioni industriali, risulta antieconomica.

Alcuni produttori valdostani continuano a conferire il loro latte alla Centrale. Eventuali altri produttori interessati a conferire, nel futuro, latte valdostano, saranno bene accolti in Centrale. Questo, d’altra parte, fa parte di delle clausole dell’accordo con Abit. Non è stato certo il gruppo Abit ad allontanare i produttori locali, ma sono stati alcuni di loro a voler perseguire un’altra via. Credo sia giusto che l’allevatore possa scegliere l’offerta che in quel momento ritiene migliore.

Per quanto riguarda il rispetto delle linee strategiche ed operative presentate alla valutazione di Finaosta, il gruppo Abit dichiara di aver sviluppato i fatturati ed avviato un pesante contenimento dei costi, per riequilibrare economicamente la situazione di perdita. L’azienda ha inoltre portato a Gressan nuove linee di produzione, come era negli accordi, quali i tomini ed i gelati, il cui inizio di produzione è previsto per i primi giorni di gennaio 2002; sono infatti in corso i collaudi dell’impianto. L’Abit segnala inoltre che sono in corso prove per la produzione di nuovi formaggi e che il gruppo ha deliberato investimenti per circa 2 miliardi per la meccanizzazione della produzione e per la preparazione e la maturazione dei formaggi.

Presidente La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (PVA-cU) Assessore, è difficile rispondere alla pari quando non si hanno le stesse informazioni, nel senso che lei ha fatto riferimento alle linee strategiche ed operative presentate in sede di valutazione della Finaosta come linee che sono state rispettate. Ora, queste linee noi non le conosciamo, il Consiglio non le conosce! Il Consiglio conosce quello che lei, Assessore, ha detto in quest’aula, quando ha chiesto al Consiglio il 26 aprile di ratificare la delibera con cui si conferiva a Finaosta il mandato per acquisire in gestione speciale la partecipazione della Regione alla Centrale Laitière d’Aoste, per poi cederla successivamente alla società Abit.

In quell'occasione lei aveva spiegato che le finalità erano l’attenzione alla salvaguardia occupazionale, il mantenimento in capo alla Centrale del marchio, la garanzia di non produrre fontina, la garanzia di ritirare il latte dai produttori valdostani, e poi aveva anche parlato delle finalità di valorizzare il marchio della Centrale, di tutelarlo giudizialmente, e di utilizzare di preferenza il latte prodotto nel territorio della nostra regione.

Rispetto alle dichiarazioni fatte il 26 aprile, qui però c’è stato un fatto nuovo, ed è che la maggior parte dei produttori di latte non conferiscono più il loro latte alla Centrale, per cui la maggior parte del latte usato dalla Centrale per lavorare i suoi prodotti è latte che non proviene dalla Valle d’Aosta.

Ora lei mi deve spiegare, Assessore, cosa significano le scritte che appaiono sulle confezioni dello yogurt. Può darsi che non ci sia il marchio Valle d’Aosta, ma se sui contenitori dello yogurt è scritto: "Centrale Laitière d’Aoste - Freschi sapori dalla Valle d’Aosta", se è raffigurato il Cervino, se appare chiaramente la scritta "Valle d’Aosta", è chiaro il messaggio dato al consumatore: "voi comperate un prodotto di alta qualità, legato alla Valle d’Aosta, legato alla qualità del latte prodotto nella regione". Questo si chiama "pubblicità ingannevole", questo si chiama "uso improprio del marchio", questo si chiama "non usare attenzione al consumatore"!

Credo che questo fatto vada messo in luce e non vada accettato così supinamente. Lei non può, Assessore, mentre porta avanti una politica che condivido, quella cioè della valorizzazione dei prodotti locali, della valorizzazione del latte e della qualità del latte, lei non può cedere il nostro latte di alta qualità alla società Donzella di Roma!

Ho capito che non si può obbligare nessuno a comprare il latte della Centrale, ma si tratta di assumere decisioni politiche adeguate. Intanto non si può accettare che sia data al consumatore un'informazione ingannevole. Ci sono tra l’altro, non me lo faccia dire, fior di sentenze in questo senso, non solo! Vorrei che fosse verificato se lo yogurt è prodotto nella Centrale Laitière; a me non risulta!

Sarebbe interessante che anche gli organi dell’USL preposti al controllo degli alimenti facessero una verifica al riguardo. A me non risulta che questo prodotto sia confezionato in Valle d’Aosta, quindi la prego di fare una verifica in tal senso! Credo inoltre che non sia sufficiente premurarsi solo di vendere una Centrale Laitière, senza preoccuparsi contemporaneamente che gli obiettivi che lei, Assessore, ha comunicato in Consiglio siano rispettati!