Oggetto del Consiglio n. 2079 del 20 giugno 2001 - Resoconto
OGGETTO N. 2079/XI Contributi risarcitori alle piccole imprese danneggiate dall'alluvione dell’ottobre 2000. (Interpellanza)
Interpellanza Premesso:
- che sono numerose le imprese valdostane, soprattutto di piccola dimensione o artigianali, danneggiate dagli eventi alluvionali dell’ottobre scorso, che si trovano in una comprensibile situazione di difficoltà economica a causa dei disagi subiti;
- che risulta che i contributi risarcitori previsti dall’articolo 4 bis della legge n. 365/2000, oltre a essere alquanto esigui qualora i beni danneggiati non siano di recente acquisto, non saranno erogati prima del prossimo autunno e comunque si tratterà di un acconto;
- che le risorse finanziarie destinate alla ricostruzione post-alluvione sono state in larga parte destinate a opere e infrastrutture pubbliche, mentre le istanze dei privati sono impantanate nelle procedure burocratiche e nei ritardi delle erogazioni;
- che molte leggi regionali finalizzate all’incentivazione, mediante finanziamenti e contributi, dell’avvio o della ristrutturazione di piccole imprese prevedono il limite della non cumulabilità con altre provvidenze;
- che il superamento di tale vincolo legislativo potrebbe, considerata la situazione contingente, sbloccare importanti risorse finanziarie necessarie al rilancio di quelle attività più gravemente compromesse dall’alluvione;
tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l’Assessore regionale delegato per sapere:
1) se è a conoscenza della situazione delle aziende danneggiate e quali iniziative intende assumere urgentemente per soddisfare le legittime istanze dei privati;
2) se ritiene che il vincolo di cui in premessa sia superabile: in caso affermativo, come intende procedere; in caso negativo, quali altre soluzioni prevede di adottare;
3) a quanto ammonta la stima dei danni complessivamente subiti dalle aziende valdostane e secondo quali tempi e modalità si procederà all’erogazione dei contributi risarcitori.
F.to: Tibaldi - Frassy
PresidenteLa parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (FI)Ci sono numerose piccole e medie imprese valdostane che sono state compromesse dall’evento alluvionale dell’ottobre scorso e numerose piccole e medie imprese valdostane che dopo l’evento alluvionale si stanno imbattendo in quella che è la trafila burocratica, l’iter particolarmente lungo e complesso per il recupero delle somme messe a disposizione dalla "legge Soverato" a titolo di risarcimento.
L’interpellanza vuole conoscere alcuni aspetti di queste procedure perché ci risulta che l’articolo 4 bis della "legge Soverato", dove si prevedono gli emolumenti di risarcimento a favore di queste imprese, stanzia dei contributi a fondo perduto fino al 75 percento del valore dei danni subiti nel limite massimo di lire 500 milioni. Mi riferisco, con riguardo alle tipologie dei benefici concedibili, alle imprese artigiane e alle imprese di altro genere fino a venti dipendenti.
Questi contributi di risarcimento diventano alquanto esigui, malgrado il valore percentuale sia del 75 percento, quando i beni danneggiati non siano di recente acquisto ovvero abbiano subito l’effetto dell’ammortamento pluriennale; di conseguenza il loro valore intrinseco è ridotto notevolmente. Sta di fatto che il contributo del 75 percento interverrà in diversi casi su valori di stima di danno che sono piuttosto contenuti.
Le risorse finanziarie, altro punto che riteniamo importante sottolineare, destinate alla ricostruzione delle abitazioni private come pure al riavvio delle imprese danneggiate, a cui l’interpellanza fa soprattutto riferimento, dicevo, le risorse finanziarie destinate alla parte privata sono anche qui misurate con il contagocce.
Mentre abbiamo visto che ci sono stanziamenti a nove zeri per le infrastrutture pubbliche, peraltro fondamentali anche per il ripristino di uno stato di normalità che è venuta a mancare in buona parte della Valle d’Aosta dal 15 ottobre e che si è recuperata e si sta recuperando a fatica, le risorse nel settore pubblico ammontano a 428 miliardi per i finanziamenti coperti, a 308 miliardi per quelli in attesa di copertura finanziaria per un totale di danni che è stato stimato a 737 miliardi.
Per quanto riguarda il privato si parla solo di acconti che arriveranno questo autunno, di acconti minimali del 10 percento: queste sono le informazioni che abbiamo assunto dagli uffici competenti.
Le aziende danneggiate sono quasi 900, di conseguenza la situazione si presenta piuttosto preoccupante per i loro titolari, in particolare per coloro che hanno avuto danni ingenti e che dei contributi tardivi o di cifre irrisorie non sanno cosa farsene, a meno che la Regione abbia la possibilità di intervenire in maniera differente e si parla allora di cumulabilità con altre provvidenze.
Penso che gli Assessori e il Presidente abbiano avuto l'opportunità di incontrare diversi artigiani, diversi titolari di impresa che hanno subito questi danni e che, facendo i calcoli anche sulla base delle copiose perizie che hanno dovuto trasmettere agli uffici regionali o meglio all’ufficio regionale che coordina il lavoro della ricostruzione, si siano resi conto che questi soldi sono in ritardo e in piccola quantità.
Cosa vogliamo chiedere con questa interpellanza?
Innanzitutto con il quesito n. 3 se è possibile avere una fotografia della situazione perché, al di là dei dati sommari e generici che citavo prima, sarebbe opportuno sapere se sono confermati oppure no: 900 circa le aziende pregiudicate dall’alluvione, poi 160 miliardi i danni che riguardano il comparto economico privato nel suo insieme.
Ma in particolare vorremmo sapere quali iniziative la Giunta intende assumere urgentemente per far fronte alle necessità dei privati. C’è, è vero, il problema delle infrastrutture pubbliche, della viabilità, del consolidamento dei versanti, della riarginatura e della pulizia dei fiumi e dei torrenti, però le attività non possono essere assolutamente trascurate e, se possibile, vorremmo sapere, visto che ci risulta anche che la cumulabilità del risarcimento con altre provvidenze non sia possibile e che l’Ufficio legale stia formulando un parere in merito, se questo parere è stato formulato e in caso affermativo di che tipo è.
Questa è la sostanza dei tre quesiti che abbiamo indicato nell'interpellanza.
PresidenteLa parola al Presidente della Regione, Viérin Dino.
Viérin D. (UV)De concert avec notre collègue Ferraris, je vais répondre aux questions qui nous ont été posées, questions qui nous permettent d’éclaircir certains malentendus qui actuellement existent concernant modalités et procédures de remboursement.
J’aimerais que cette même interpellation soit également présentée au Conseil régional du Piémont afin que notre collègue Ghigo puisse répondre, car nous avons vérifié et nous travaillons de concert avec Finpiemonte et je peux vous assurer que les critères et les modalités sont les mêmes, donc il n’y a pas de différence à cet égard; au contraire par rapport aux autres régions, nous avons élevé le montant auquel Tibaldi faisait référence.
Il est vrai, il y a ce plafonnement à 75 pour cent concernant le "Soverato", mais avec un montant maximum de 300 ou 500 millions de lires. Nous avons, quant aux activités productrices, élevé ce seuil à un milliard de lires et donc on ne peut pas dire qu’il n’y a pas d’attention vis-à-vis du secteur productif.
Au contraire, mais là nous y reviendrons parce que les bons comptes se font toujours à la fin et surtout quand on a payé les gens, car pour l’instant il y a un problème lié à la disponibilité des fonds.
Les subventions visées à la loi n° 365, tout comme celles prévues par la loi régionale n° 5, ont trait au remboursement des dommages causés par l’inondation du mois d’octobre 2000. D’une façon générale ces aides correspondent à 75 pour cent du préjudice subi, une proportion qui est jugée favorable à la reprise de l’activité des entreprises touchées.
Bien évidemment il s’agit du plafond de ces subventions et c’est là la raison pour laquelle nous avons augmenté la subvention à fonds perdu pour les entreprises valdôtaines et la somme qui sera effectivement versée aux intéressés ne représente qu’un pourcentage du montant des dommages, c’est-à-dire que pour chaque bien détérioré il faudra prendre en considération trois éléments: tout d’abord le montant des dommages, paradoxalement si le montant des dommages est zéro, 75 pour cent de zéro c’est toujours zéro, mais aussi - et là c’est une procédure analogue suivie par les autres régions aussi, notamment le Piémont - le coefficient de vétusté de ces biens?
(interruzione del Consigliere Tibaldi, fuori microfono)
? mais ce n’est pas un problème valdôtain, c'est la raison pour laquelle je serais content que vous adressiez également ces mêmes requêtes au Président Ghigo pour connaître sa réaction.
Troisième élément: il faut considérer la disponibilité des fonds. Quant à la destination des ressources financières engagées en vue de la reconstruction, mais là j’ai constaté que nous avons des avis identiques, il me semble assez logique et évident qu’elles étaient avant tout affectées aux ouvrages publics puisque la remise en état des routes, des égouts et des réseaux d’alimentation en gaz, eau, électricité ainsi que la réouverture des écoles et de tous les services publics sont autant d'éléments qui permettent directement ou indirectement le retour à la normale non seulement de la société, mais aussi de l’activité économique et donc des entreprises dans les meilleurs délais.
Les demandes des particuliers sont toutefois loin de s’être enlisées dans les méandres de la bureaucratie et n’ont pas eu à souffrir des retards de paiements; je souligne que l’échéance pour la présentation des demandes aux termes de la "loi Soverato" était le 20 avril, l’échéance pour la présentation des demandes aux termes de la loi n° 5 était d’abord fixée à une date, puis a été prorogée pour tenir compte des requêtes de tous les intéressés et l’échéance était fixée au 15 juin, nous sommes aujourd’hui le 20 juin.
Avant de débloquer les fonds, l’Etat a besoin de connaître le montant global des dommages et nous avons respecté les échéances qui nous ont été fixées. Nous avons envoyé une communication à Barberi pour définir le montant des requêtes et à l’heure actuelle, le délai de dépôt des demandes ayant expiré et sous réserve de vérification de certaines d’entre elles qui sont encore incomplètes - mais là, la responsabilité de l’Administration n'est pas en cause -, le montant global des dommages subis par les 883 entreprises valdôtaines qui ont présenté demande de remboursement de dommages s’élève à 169 milliards de lires. Nous avons donc présenté une requête d’intervention à l’Etat sur la base de 75 pour cent de ce montant vu que nous pouvons attribuer jusqu’à un pourcentage de 75 pour cent.
A ces demandes il faut ajouter les 600 demandes présentées aux termes de la loi régionale. Là nous pouvons estimer?, l’échéance était le 15, le décompte est en cours, mais nous pouvons prévoir une trentaine de milliards supplémentaires en tant que requête de dommages. Deux procédures sont prévue. A savoir la "procédure ordinaire Soverato" et les mesures que nous comptons adopter afin de venir au plus tôt en aide aux entreprises.
Le versement des aides commencera dès la fin de l’instruction des dossiers, qui requiert une soixantaine de jours, sur la base des fonds de l’Etat disponibles à cet effet nous pensons par ailleurs pourvoir à la liquidation d’acomptes car, pour ne pas suivre entièrement la procédure qui pourrait être complexe - parce que dans certains cas il faudra demander un supplément d’instruction -, nous pensons intervenir avec une procédure de liquidation d’acomptes au titre des demandes présentées en fonction des sommes disponibles, c’est-à-dire des montants résiduels des fonds débloqués par l’Etat.
Ces derniers étant de 16 milliards de lires, nous comptons intégrer cette première phase d’acomptes pour 2001 avec des fonds de la Région de façon à disposer au moins de 30 milliards de lires pour liquider des acomptes.
Mais nous comptons également intervenir quant aux modalités d'octroi de ces acomptes et là nous sommes en train de vérifier la compatibilité financière, notre objectif étant celui-ci. Les demandes de remboursement peuvent être classées en différents barèmes: de zéro à 1 million, de 1 million à 3 (je cite des exemples).
Alors, sous réserve de la vérification de la compatibilité financière, donc si ce n'est pas 30, nous pourrons arriver à 31 ou 32, pour vous dire quelle est notre volonté, nous comptons liquider au maximum toutes les requêtes d’un montant minimal vu que j’ai pris l’exemple le plus simple: sur 1 million de dommages liquider 300.000 lires, passez-moi l'expression: le jeu n'en vaut pas la chandelle et donc dans ce cas spécifique nous comptons liquider au maximum, pour garder l’esprit de l’acompte, 85 pour cent, par exemple. Pour toutes les autres, établir un montant d’anticipations qui soit adéquat.
En répondant à la requête formulée par notre collègue Tibaldi, dans les situations de difficulté des entreprises - il n’y en a pas beaucoup, heureusement, mais nous savons qu’il y en a quelques-unes -, nous comptons intervenir d’une façon spécifique, afin de garantir la continuité de l’activité de ces entreprises sans mettre en discussion leur action.
Sur ces 30 milliards - c’est une estimation et donc, le cas échéant, nous pourrons aller au-delà de ce plafond - nous comptons pour 2001 intervenir au plus tôt et, sur la base des acomptes et des liquidations qui pourront être réalisées, suivre un critère objectif de date de présentation des demandes, avec la finalité de liquider le plus grand nombre possible de demandes.
Quant au cumul des subventions, ce point ne se rapporte qu’aux mesures ayant la même finalité. Je le dis d'une autre façon: en bref, personne ne peut être indemnisé deux fois pour un même dommage et donc la seule interdiction de cumul c’est entre "Soverato" et la loi régionale.
L'on peut intégrer, mais on ne peut pas cumuler. Par contre aucune limite ou incompatibilité de cet ordre ne vise les autres lois régionales conçues pour aider les entreprises et donc là nous pouvons, vous pouvez, la presse également, peut rassurer toutes nos entreprises: il n’y a pas d’interdictions, il n’y a donc pas de limites ou d’incompatibilités avec les lois régionales conçues pour aider les entreprises car les finalités sont différentes.
La loi n° 5/2001 a pour but de rembourser les dommages liés à l’inondation et de permettre le retour à une situation préexistante; les autres textes ont pour objectif la promotion des entreprises et la réalisation d’investissements, donc il n’y a pas de cumul car il n’y a pas de finalités identiques. C’est la raison pour laquelle je peux répondre à M. Tibaldi en le rassurant qu’il n’y pas d’obstacles réglementaires à l’application des dispositions régionales destinées à promouvoir l’investissement dans ces différents domaines.
PresidenteLa parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (FI)Ringrazio il Presidente perché la risposta è articolata e ha permesso di dissipare alcuni dubbi su alcune questioni, tuttavia mi riservo alcune considerazioni, la prima delle quali è la seguente.
Il criterio per il calcolo del danno, come ben sa il Presidente, ai sensi della "legge Soverato" è un criterio tipicamente assicurativo, cioè il danno deve essere stimato al momento in cui si è verificato l’evento secondo le condizioni di obsolescenza del bene.
Prima il Presidente parlava di coefficienti di vetustà e questo è già un primo problema perché ipotizziamo l'esempio di uno strumento aziendale, un insieme di beni aziendali che sono destinati a produrre beni di consumo: se una macchina è di recente acquisto e viene danneggiata dall’alluvione e invece una macchina è più obsoleta, supponiamo che sia stata acquistata dieci anni fa, e anch’essa viene danneggiata dall’alluvione ed entrambe hanno la stessa produttività, sappiamo che la stima del danno è completamente diversa. Chi possedeva la macchina più vecchia avrà un risarcimento irrisorio.
Il Presidente mi dirà che non ci può far niente in quanto la questione dipende dalla "legge Soverato", e questo può essere anche vero, però a questo handicap, che pagheranno sulla propria pelle gli imprenditori che sono stati danneggiati, si aggiunge l’altro del ritardo nei risarcimenti.
Allora, se abbiamo capito bene, l’inizio dell'erogazione degli acconti avverrà entro 60 giorni da quando è terminata l’istruttoria?
(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)
? subito li date? Appena avete definito il quadro delle risorse, quindi vuol dire che prima dell’estate cominciano già? perché, Presidente, sulla base di informazioni che? l’estate è domani, appunto prima dell’inizio dell’estate, l’estate è domani? insomma è lecito anche domandarlo. Adesso il Presidente gioca sulla data, il 21 giugno è l’inizio canonico e formale dell’estate, però parliamo prima della pausa estiva, della pausa delle vacanze estive, però sarebbe bene avere un termine più chiaro perché fino ad ora si parlava di autunno come fase in cui sarebbe avvenuto l’acconto, forse anche l’interpellanza ha fatto qualcosina?
(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)
? ci riconoscerà qualcosa. Interpellanza che peraltro si potrebbe anche proporre al Presidente Ghigo, ma più che proporla al Presidente della Regione Piemonte abbiamo pensato bene di sollecitare il Governo attraverso il Senatore Pianetta, voi sapete che ha indicato una scala di priorità, quindi è bene che i fondi vengano trasferiti in fretta anche alla Regione Valle d’Aosta?
(un consigliere fuori microfono) - ? chi è?
? È il parlamentare della Valle d’Aosta per Forza Italia.
Altro problema: la classificazione per fasce. Questo tipo di classificazione è indubbiamente condivisibile perché su montanti di piccola entità è inutile procedere per acconti di piccola entità anche perché il 75 percento in questo caso diventa una cifra facilmente liquidabile.
Il nostro auspicio è che effettivamente i tempi, oltre a venir rispettati, siano accelerati perché, se tutto procede per acconti, non abbiamo capito quali siano le successive tranches perché il Presidente non ne ha fatto cenno, ma è probabile che i saldi avverranno tutti nel 2002, sulla base delle erogazioni governative va bene?
(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)
? lo so, però il Governo, Presidente, e l’ho detto in premessa, vi ha già dato dei fondi, buona parte dei quali sono stati dirottati in larga misura sulle infrastrutture pubbliche e in piccola misura sulle iniziative private.
Il Presidente non concorda, ma se anche lui va ad accertarsi di qual è la situazione? e l’Assessore Ferraris penso che la conosca bene la situazione delle piccole imprese artigianali che sono in forte difficoltà e che hanno stime di danni che non sono certo come quell’esempio di cattedra che ci ha fatto il Presidente di un milione, ma arrivano a centinaia di milioni e per ricomprare tutto l’insieme di beni strumentali né la "Soverato" né l’integrazione della legge regionale n. 5 sono sufficienti.
Visto che il tessuto economico valdostano si fonda non solo sulle grandi industrie, ma principalmente sulle piccole realtà produttive che anche in Valle d’Aosta come nel resto d’Italia sono il nervo pulsante dell’economia locale, è opportuno che l’attenzione sia massima da parte della Giunta regionale che ha gli strumenti - e naturalmente noi faremo la parte perché le finanze arrivino da Roma in questo senso - per dare a questi imprenditori, ma lo stesso discorso può valere per i proprietari di civili abitazioni che sono state danneggiate totalmente o parzialmente, i ristori che la legge ha promesso.