Oggetto del Consiglio n. 2074 del 20 giugno 2001 - Resoconto
OGGETTO N. 2074/XI Preoccupazione di cittadini di Saint-Christophe per eventuale inquinamento elettromagnetico derivante dalla costruenda nuova sede regionale RAI. (Interpellanza)
Interpellanza Vista la nascita di un comitato spontaneo di cittadini, che esprime preoccupazione in merito alla costruenda sede regionale della Rai in località Charrière, nel Comune di Saint-Christophe, in quanto questo comporterebbe l’aumento dei valori dei campi elettromagnetici a cui la popolazione sarebbe esposta;
Condividendo le ragioni di tali preoccupazioni e ritenendo che sarebbe auspicabile che su tutto il territorio regionale fossero adottate le soglie minime dei valori, proprio sulla base del principio di precauzione;
Visto inoltre l’articolo 8 della legge n. 36/2001 col quale si demanda alle Regioni il compito della "individuazione dei siti di trasmissione e degli impianti? per radiodiffusione";
la sottoscritta Consigliera regionale
Interpella
la Giunta e l’Assessore competente per sapere:
1) se, e come, si intenda rispondere alle preoccupazioni espresse dai cittadini di Saint-Christophe;
2) se finora, in applicazione della l.r. n. 31/2000, sono rispettati sul territorio regionale gli "eventuali obiettivi di qualità" e i limiti previsti dal decreto Clini;
3) se, e come, si intenda esercitare le competenze di cui all’articolo 8 succitato.
F.to: Squarzino Secondina
PresidenteLa parola alla Consigliera Secondina Squarzino.
Squarzino (PVA-cU)Abbiamo avuto modo già tempo fa di leggere sui giornali della nascita di un comitato spontaneo in quel di Saint-Christophe, comitato che è nato per esprimere delle preoccupazioni circa la costruenda sede regionale della RAI in località Charrière nel Comune di Saint-Christophe.
Questo comitato ha dato vita una petizione popolare in cui elenca una serie di dati, di esigenze, di preoccupazioni, e avanza la richiesta alle autorità, da quelle comunali, fra cui la comunità montana, a quelle regionali, di intervenire per rispondere a queste preoccupazioni.
Qualcuno ha già detto, lo abbiamo letto stamani su "La Stampa", che la costruenda nuova sede regionale della RAI non comporta nessun pericolo per quanto riguarda un problema di inquinamento elettromagnetico; questo ponte RAI sembra non essere pericoloso.
La domanda che poniamo è se non potrebbe diventare pericoloso nel momento in cui questo traliccio sarà utilizzato per l’installazione di altre parabole, per consentire il funzionamento di altre apparecchiature, e se dal punto di vista dell’inquinamento ambientale un traliccio alto 18 metri proprio accanto a un villaggio non sia un problema da prendere in considerazione. Quindi, rispetto a questa petizione, chiediamo se l’Assessorato intenda rispondere alle preoccupazioni espresse dai cittadini di Saint-Christophe.
Però non vorrei limitarmi solo a questo, che è un caso specifico. L’episodio è un'occasione per fare il punto più generale sulla legge regionale n. 31/2000 e per la sua applicazione, per quanto riguarda soprattutto quegli obiettivi di qualità che sono stati richiamati anche nella legge e io aggiungerei anche gli obiettivi della circolare Clini, cioè obiettivi di qualità più alti e quindi valori elettromagnetici più bassi per le zone frequentate da bambini, anziani, ammalati, quindi scuole, asili nido, microcomunità, e via dicendo.
Allora la domanda è la seguente: visto che, quando in sede di discussione e votazione di questa legge avevamo chiesto che fossero indicati in modo preciso questi obiettivi, l’Assessore aveva detto di ritenere già fortemente innovativi quelli che la legge regionale recepiva, questi obiettivi fortemente innovativi sono stati rispettati ovunque in tutta la Valle?
Dall’approvazione della legge regionale n. 31 ad oggi è stata approvata a livello nazionale una nuova normativa che indica alcune novità rispetto alla nostra legge regionale, precisando fra l’altro che tocca alle regioni individuare i siti di trasmissione degli impianti per radiodiffusione, mentre nella nostra legge regionale è stata assunta la decisione da parte della Regione di demandare alle comunità montane questa competenza. Chiedo se questa decisione, anche alla luce della legge nazionale, è confermata, se sarà ripresa oppure no, e in base a quali motivi.
Presidente La parola all’Assessore al territorio, all'ambiente e alle opere pubbliche, Vallet.
Vallet (UV)Le preoccupazioni espresse dai cittadini del Comune di Saint-Christophe e riportate nella petizione popolare, derivanti dalla costruenda nuova sede RAI, sono riferite in particolare per gli aspetti che più strettamente attengono all’oggetto dell'interpellanza, ai timori per l’esposizione ai campi elettromagnetici e ai problemi di impatto ambientale.
Per quanto riguarda il primo aspetto, così come peraltro precisato nella relazione tecnica predisposta dall’ARPA in data 11 aprile 2001, l’installazione sullo stabile di antenne è finalizzata ad una funzione di ponte radio, cioè a produrre un collegamento punto punto verso altri impianti, e quindi non a quella di irraggiamento diretto sul territorio. Di conseguenza l’irradiazione in corrispondenza degli edifici più vicini, fra cui la sede dell’ARPA, risulta del tutto trascurabile, molto al di sotto del limite attualmente indicato come valore di cautela dalle disposizioni tecniche vigenti in materia, che è di 6 volt/metro.
In merito a quanto riportato nella petizione popolare, in cui i firmatari chiedono che si elimini qualsiasi possibilità di esposizione delle persone alle onde elettromagnetiche, potrei dire a commento che l’esposizione derivante dall'installazione delle antenne di cui abbiamo detto risulta essere più bassa dell'esposizione ai campi elettromagnetici normalmente irraggiati dalle antenne emittenti poste sulle abitazioni e che ci permettono di ricevere i segnali radiotelevisivi o di utilizzare i telefoni cellulari.
In merito alle problematiche legate all’impatto ambientale, come anche suggerito giustamente nella relazione dell’ARPA, è possibile trovare soluzioni tecniche che limitino l’altezza del traliccio, che quindi di conseguenza limitino anche l’impatto visivo paesaggistico.
Concludendo su questo aspetto, confortato dal parere dell’ARPA, credo di poter dire che in relazione al rispetto dei limiti di esposizione, anche a quelli di cautela, se questi hanno un senso evidentemente, non vi è nessun problema per i cittadini di Saint-Christophe.
Per quanto attiene lo stato della pratica, che compete al comune stesso per gli aspetti edilizi e alla comunità montana per quanto riguarda l’autorizzazione alla posa dell’impianto di trasmissione, il sindaco ci ha comunicato che l’iter di rilascio della concessione edilizia è sospeso in attesa del parere dell’Ufficiale sanitario e dell’autorizzazione della comunità montana per l'installazione del ponte radio e in attesa anche di altre integrazioni progettuali che ad oggi non sono pervenute. Peraltro, il Comune di Saint-Christophe, a firma del suo Sindaco, ha emesso un comunicato che illustra le motivazioni per le quali la pratica dal punto di vista del rilascio della concessione edilizia è sospesa.
In relazione alla seconda domanda, cioè se in applicazione della legge regionale n. 31/2000 sono rispettati sul territorio regionale gli eventuali obiettivi di qualità e i limiti previsti dal "decreto Clini", posso dire in via preliminare che compete allo Stato la determinazione dei limiti di esposizione e degli obiettivi di qualità, che saranno definiti in attuazione dell’articolo 4, comma 1, lett. A) della legge n. 36/2001 e saranno quindi uniformi per l’intero territorio nazionale. Alla Regione competerà l'individuazione degli strumenti e delle azioni per il raggiungimento degli obiettivi di qualità. Quindi, manca il presupposto, ad oggi.
In ogni caso, in attesa dell’emanazione delle disposizioni tecniche e attuative della citata legge n. 36/2001, in fase di applicazione della legge regionale n. 31/2000 e in particolare in fase di valutazione sia dei progetti di rete di attività, che devono essere presentati dai gestori di impianti di radiotelecomunicazione, che in fase di approvazione dei progetti per la realizzazione dei siti attrezzati, viene verificato da parte dell’ARPA, cui la legge regionale attribuisce la competenza tecnica delle verifiche preliminari all’attuazione, dicevo viene verificato da parte dell’ARPA il pieno rispetto dei limiti di cui al decreto n. 381/1998.
Il mancato rispetto di tali limiti comporta, da parte dei soggetti interessati, l’adozione di immediati provvedimenti, finalizzati alla bonifica delle situazioni in atto sia attraverso la riduzione delle emissioni, sia attraverso lo smantellamento. A tale proposito segnalo l’istruttoria in corso da parte dell’ARPA, in relazione a un sito in località Les Fleurs nel Comune di Gressan, rispetto al quale il comune ha preso le iniziative che doveva prendere.
Per quanto riguarda il terzo punto dell'interpellanza, l’attuazione dell’articolo 8 della legge statale n. 36/2001 è subordinata in parte all'emanazione da parte dello Stato delle normative tecniche di riferimento. Per quanto riguarda alcune delle competenze, con particolare riferimento agli aspetti autorizzativi e di individuazione dei siti di installazione degli impianti, nonché alla realizzazione e gestione del catasto, voglio ricordare che la legge regionale n. 31/2000, pur emanata prima dell’entrata in vigore della legge n. 36/2001, risulta essere già pienamente rispondente a quanto richiesto dalla legge n. 36 stessa.
Per gli aspetti riguardanti i limiti di esposizione, già nella discussione sulla legge n. 31 avevamo sostenuto l'inopportunità di fissare con legge regionale questi limiti, rimandando la definizione degli stessi da parte dello Stato, competenza che peraltro lo Stato ha fissato con la sua legge quadro, limiti che però, ripeto, non sono ancora stati definiti. Siamo in attesa del regolamento attuativo.
Per quanto riguarda le altre competenze assegnate alla Regione, non appena potremo disporre di tutti gli strumenti attuativi previsti dalla legge stessa, provvederemo per le parti di nostra competenza.
PresidenteLa parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU)Prendo atto delle risposte dell’Assessore.
È stata una risposta molto tecnica la sua, Assessore. Vorrei inserire due valutazioni di tipo politico, perché lo ritengo utile.
Primo elemento. Credo che di fronte a una petizione popolare, che fa certe considerazioni e certe proposte, non ci si può limitare a dire che le cose che i firmatari chiedono non sono vere, che le loro preoccupazioni non corrispondono alla situazione reale dei fatti, che non sono informati.
Dal punto di vista politico credo, invece, che il segnale sia un po' diverso e lei non è solo un amministratore, è anche un politico, Assessore! La nascita di questo comitato ci invia dei segnali precisi: c’è sempre più attenzione alla propria salute e a quella dei propri figli; un sempre maggior numero di persone si interroga sulle conseguenze di alcune scelte amministrative, in questo caso quella che è la semplice dislocazione di una sede RAI. E cerca di incidere sulle scelte prima che vengano effettuate.
Voglio solo ricordare qui che questa petizione ha raccolto ben 1343 firme, di cui 991 residenti di Saint-Christophe, oltre a 352 persone che frequentano quel comune per motivi di lavoro. Quasi un 50 percento degli elettori di Saint-Christophe esprime questa preoccupazione, per cui credo che si debba prenderla sul serio. Vuol dire che i firmatari vogliono delle informazioni, vogliono essere informati. Tra l’altro, questo Consiglio, proprio nel dicembre dell’anno scorso aveva votato all'unanimità una mozione, in cui si impegnava la Giunta a predisporre un piano di informazione sul tema dell’inquinamento da esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, in modo da sensibilizzare la popolazione e gli amministratori alle tematiche relative alla prevenzione e alla tutela della salute da tale forma di inquinamento.
C’era stato il riconoscimento da parte di questo Consiglio della necessità di questa informazione; ricordo che allora l’Assessore Vicquéry aveva chiesto di non impegnare la Giunta a farlo "in tempi brevi" come chiedeva la mozione, in modo da non costringerla a rispettare un termine. Così è stato fatto.
Io non ho avanzato finora nessuna richiesta di quando si attueranno iniziative serie di informazione alla popolazione su questi temi, ma sono le situazioni che emergono e sono i cittadini che fanno queste richieste dalla base. Questo è uno dei segnali politici forti che questa petizione manda. I tecnici hanno sempre delle risposte a dei problemi che vengono posti, ma la questione è far sì che queste risposte siano conosciute e condivise da chi le deve subire. Va chiarito cosa intende fare la Regione su questo tema per quanto riguarda l’informazione e la formazione.
La risposta tecnica è sempre una risposta che non dà conto delle preoccupazioni e delle paure che ci sono, perché lo stesso fatto che l’Assessore ha prima ricordato e cioè il problema dell’inquinamento di Les Fleurs, quella è una situazione che si conosce, che l’ARPA ha sottolineato, per cui ha iniziato un'immediata procedura, però nulla è avvenuto realmente di cambiamento.
C’è stato un lieve miglioramento, ma siamo ancora sopra i livelli minimi, e lei capisce, Assessore, che non è sufficiente un organismo tecnico che garantisca il cittadino da certi inquinamenti. Non solo, il cittadino non vuole intervenire dopo per dire che le cose non vanno bene e denunciarle; vuole essere informato prima!
Per quanto riguarda l’impatto ambientale, credo che il problema si ponga realmente. Le risposte che mi ha dato non mi hanno molto convinta, Assessore, mentre bisognerebbe che convincessero non solo me, ma i cittadini; bisogna spiegare loro perché in quel loro villaggio ci deve essere un'antenna alta 18 metri, fra l’altro antenne che devono comunque rispettare i parametri e gli indici edilizi per le loro notevoli dimensioni, a differenza di altre consuete antenne televisive.
Questo problema va affrontato e dobbiamo chiederci, come Regione, se non valga la pena di aiutare a trovare un'altra dislocazione per sedi RAI di questo tipo. Adesso lei dice giustamente il ponte radio previsto non dà inquinamento, ma nulla vieta che dopo altre antenne si colleghino.
Rispetto all'applicazione della legge mi è stato risposto che l’ARPA continua puntualmente a dare dei pareri tecnici che sono preventivi e necessari per ottenere sia il rinnovo dell’installazione, sia eventualmente una nuova installazione. Ed è anche vero che la nostra legge prevede il catasto. Rispetto però a una tempistica che la nostra legge prevede, mi sembra che siamo un po' in ritardo, mi sembra che non ci sia stata da parte delle comunità montane l'individuazione dei piani che dovevano fare e che anche il catasto sia in ritardo.
Cioè mi sembra che questa legge, che ha alcune cose estremamente positive, però abbia difficoltà a decollare. Occorrerebbe pertanto che l’Assessore si impegnasse politicamente a seguire con attenzione affinché l’iter procedurale e la tempistica siano rispettati.
Terza e ultima osservazione, sempre rispetto agli obiettivi di qualità e di cautela. Qui è la vecchia diatriba, però riconosciamo che siamo su posizioni diverse. Lei, come la Giunta e questa maggioranza, dice di accettare gli obiettivi di qualità definiti a livello nazionale, questo però a differenza di altre regioni: la Regione Toscana solo recentemente ha?
(interruzione dell’Assessore Vallet, fuori microfono)
? non è così chiaro, Assessore, la legge della Toscana solo recentemente ha definito altri obiettivi di qualità, non parlo del Veneto, parlo della Toscana, e parlo di 30 aprile 2001, quindi dopo l’approvazione della legge nazionale!