Oggetto del Consiglio n. 2068 del 20 giugno 2001 - Resoconto
OGGETTO N. 2068/XI Vincoli posti dalla Sovrintendenza ai beni culturali per l’installazione di dehors nei pubblici esercizi della città di Aosta. (Interrogazione)
Interrogazione Premesso:
- che quest’anno i pubblici esercizi operanti nella città di Aosta, in particolare nella zona del centro storico, hanno dovuto districarsi tra disposizioni contraddittorie emanate dalla Sovraintendenza ai Beni Culturali relativamente ai vincoli posti dall’installazione dei dehors;
- che tale situazione ha penalizzato l’installazione di tali strutture creando disagio, maggiori oneri e minori introiti agli operatori del settore;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l’Assessore all’Istruzione e cultura per sapere:
1) quali siano le cause che hanno determinato tale stato di confusione ed incertezza nella regolamentazione dei dehors;
2) se sia stata fatta chiarezza delle norme applicabili o se permangono ancora gli elementi di incertezza e confusione di cui in premessa.
F.to: Frassy - Tibaldi - Lattanzi
PrésidentLa parole à l’Assesseur à l’éducation et à la culture, Pastoret.
Pastoret (UV)L’installation des dehors dans le centre historique d’Aoste est fixée par le Règlement communal, contenu par la délibération du Conseil communal d’Aoste n° 123 du 27 mars 2001, concernant les problématiques d’urbanisme et de sécurité.
La loi régionale n° 56 du 10 juin 1983 a assujetti à des servitudes le centre historique de la ville, aux termes de la loi de l’Etat n° 1089/1939, loi qui est contenue aujourd’hui dans le texte unique du décret législatif n° 490/1999.
Au-delà des termes de loi que j’ai cités, et aux seuls fins de sauvegarde, la Surintendance doit autoriser, cas par cas, toutes les interventions de la zone susmentionnée, y compris les dehors. Il s’agit donc, à propos des dehors, d’évaluer chaque projet en fonction des façades, de l’environnement, des couleurs, des perspectives visuelles, et cetera. Les avis se proposent d’éviter les contrastes entre ces nouvelles installations et le bâti préexistant.
Par contre, l’estimation communale se fonde sur des critères généraux et applicables à toute la ville et qui ne coïncident pas nécessairement avec les exigences de la sauvegarde. D’habitude ces différences concernent les typologies et les caractéristiques des installations des dehors.
Sur ce point, afin d’éviter des incertitudes négatives vis-à-vis des citoyens, vu les problèmes afférents au Règlement que la Commune d’Aoste avait approuvé et qui prévoyait donc l’autorisation pour tous les nouveaux dehors qu’on devait créer à l’intérieur de la ville, une rencontre avait déjà été fixée avec la Commune d’Aoste; elle a eu lieu le 11 juin dernier, permettant ainsi de définir des indications plus claires et précises à ce sujet.
Un autre point à débattre au cours de la rencontre était la question des étalages temporaires (degli espositori temporanei); ceux-ci ont représenté le plus des problèmes, parce que c’est plutôt à cet égard qu’il y a eu la plus grande partie de discussions, et sur ce point on a tranché.
D’or en avant ce sera la commune qui décidera de leur disposition et de leur forme, sans aucune contrainte ou avis de la part de la Surintendance, compte tenu de la caractéristique de ces "espositori" à l’extérieur du commerce. Cette décision a été prise au cours de la rencontre avec le responsable de la commune le 11 juin dernier, elle a été déjà formalisée par une communication officielle de la part de la Surintendance à la commune.
Pour ce qui est des dimensions du phénomène des dehors, jusqu’à présent douze requêtes de nouvelles installations des dehors ont été présentées à la Surintendance aux biens culturels, et elles ont été toutes approuvées. En ce qui concerne les dehors à situer dans les rues et dans les places faisant l’objet des travaux actuellement en cours dans la ville, les autorisations existantes ont été toutes prorogées, sans qu’il y ait donc nécessité de nouvelles requêtes.
PrésidentLa parole au Conseiller Frassy.
Frassy (FI) Penso che vadano fatte alcune considerazioni sulla risposta fornita dall’Assessore, considerazioni che vanno anche al di là di quello che può essere il problema dei dehors, problema per certi versi limitato alla città di Aosta, perlomeno in relazione all'interrogazione, limitato a una categoria di operatori commerciali.
Il problema io credo che vada allargato ai principi che dovrebbero governare l’azione amministrativa e l’indirizzo politico, e dobbiamo constatare come molte volte, al di là di quelle che sono le enunciazioni di principio: di autonomia di federalismo, di sussidiarietà, poi alla fin fine si rimanga imprigionati nelle regole più ferree della burocrazia o, peggio, del centralismo burocratico, che in questo caso vuol dire centralismo regionale.
Ho esaminato la delibera dell’Amministrazione comunale, ho letto il Regolamento che il Comune di Aosta si è dato per normare l’installazione dei dehors e devo dire che è complesso quasi quanto un iter progettuale per l’edificazione di una struttura complessa, come può essere un edificio di civile abitazione. E così per documentazione non tanto dell’Assessore, ma per curiosità mia, me lo sono riletto e lo voglio sunteggiare.
Per ottenere la concessione occorre presentare la seguente documentazione, e a questo proposito ci sono cinque punti, alcuni dei quali molto articolati: relazione tecnica, comprendente la scheda tecnica della struttura che si vuol posizionare, documentazione dei modelli di tavoli, dei modelli di sedie, degli altri arredi, con indicazione delle dimensioni, dei materiali e del colore, rilievo del fronte dell’edificio interessato, piante in scala 1:50 dove devono essere indicate l’ampiezza del fronte, la collocazione, la sezione, le dimensioni, l’ingombro massimo e tutta un’altra serie di dati che vi risparmio, prospetti e sezioni di insieme in scala 1:50 della struttura, indicando le caratteristiche tecniche, dimensionali, il rapporto con la facciata, documentazione fotografica del fronte completo dell’edificio retrostante il dehors, o della struttura temporanea che eventualmente andrà ad essere montata, e dunque viene richiesto espressamente il fotomontaggio di insieme o l’assonometria della struttura che si va a montare. Di più, e per certi versi può essere comprensibile: ci deve essere il parere positivo del servizio comunale di viabilità?
(interruzione dell’Assessore Pastoret, fuori microfono)
? al comune, al comune. Al termine di tutto questo iter, alquanto complicato, si potrebbe pensare che finalmente si sono messe insieme le carte e sulla base di quei parametri oggettivi che l’Amministrazione comunale ha rigidamente elencato si potrà ottenere - o non ottenere - l’autorizzazione.
E invece non basta, perché dopo aver chiesto tutto questo all’Amministrazione comunale, scopriamo che il dehors installato nella città di Aosta ha bisogno anche di un placet dell’Amministrazione regionale. Infatti, al termine di questa trafila, si dice che "la concessione è subordinata all’approvazione della competente Sovrintendenza regionale ai beni culturali e ambientali", con un'aggravante però: che questa approvazione subordina tutto l’iter senza dare dei criteri. Cioè, mentre l’Amministrazione comunale nella sua esagerazione burocratica dà dei criteri, i criteri, Assessore, della Sovrintendenza non sono noti, tant’è che lei ha detto che in data 11 giugno, pochi giorni fa, c’è stato un incontro fra la Sovrintendenza e il Comune di Aosta, e noi prendiamo atto che l’11 giugno viene dopo il 7 giugno, data in cui noi abbiamo presentato la nostra interrogazione?
Pastoret (fuori microfono)? casuale?
Frassy (FI)? dove evidenziavamo il disagio degli operatori, e ci dice: per gli espositori abbiamo rinunciato a porre vincoli e ad esprimere pareri, se ne occupa il comune, per quanto riguarda i dehors abbiamo chiarito.
A noi sarebbe piaciuto, ma più che a noi forse agli addetti del settore, avere, se non altro in questa sede, cognizione di cosa voglia dire "abbiamo chiarito", perché riteniamo che ad oggi la Sovrintendenza su questo argomento abbia un potere enorme rispetto ai tanti controlli che vengono già fatti dall’Amministrazione comunale.
Non dimenticando che presso l’Amministrazione comunale esiste il cosiddetto "Ufficio centro storico", che è il fronte avanzato della Sovrintendenza, che spesso viene smentito dalla Sovrintendenza stessa. Allora la chiusura a commento delle sue risposte, Assessore, è che auspichiamo che anche su questi argomenti ci sia una maggiore autonomia da riconoscere agli enti locali, perché questa procedura dimostra come siete molto restii a concedere autonomia anche nelle cose minimali.