Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2046 del 6 giugno 2001 - Resoconto

OGGETTO N. 2046/XI Ricorso alla cassa integrazione da parte della società Viasystems e futuro della società stessa. (Interpellanza)

Interpellanza Premesso:

- che la società Viasystems di Pont-Saint-Martin ha, nei giorni scorsi, messo 50 dipendenti in cassa integrazione per 13 settimane;

- che analoga sorte è toccata a 120 dipendenti dello stabilimento "gemello" di Cavaglià;

- che la Regione ha erogato nel 1999 una somma di circa 3,5 miliardi a favore di Viasystems per finanziare un progetto di "ricerca e sviluppo di un processo per la realizzazione di nuovi componenti elettronici ad alta densità di interconnessione per la costruzione di chip-carrier";

- che, rispondendo a una puntuale interpellanza del gruppo di Forza Italia in merito a tale progetto, l’Assessore Ferraris giustificava l’erogazione miliardaria facendo riferimento "alla crescita esponenziale del mercato dei chip-carrier, che a livello mondiale è stimata in 3000 miliardi entro i prossimi cinque anni" e al fatto che "il progetto di ricerca ha una particolare rilevanza strategica, in grado di rafforzare complessivamente anche il mercato tradizionale dei circuiti stampati, tanto che l’impresa (Viasystems) prevede a regime di destinare all’iniziativa 30 nuovi dipendenti";

tutto ciò premesso, il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

l’Assessore all’Industria per conoscere:

1) quali sono le cause che hanno determinato il ricorso alla cassa integrazione da parte della società Viasystems;

2) quali considerazioni esprime sulla situazione di questa industria della Bassa Valle, le cui previsioni di sviluppo e i cui livelli occupazionali sono notevolmente diversi da quelli ipotizzati qualche mese fa dallo stesso assessore;

3) qual è, ad oggi, l’entità degli esborsi finanziari regionali a favore della Viasystems e quali sono le garanzie offerte dalla società a salvaguardia degli stessi.

F.to: Tibaldi

Président La parole au Conseiller Tibaldi.

Tibaldi (FI) All’ordine del giorno ci sono oggi diversi punti che riguardano la situazione industriale in Valle d’Aosta, in particolare in bassa Valle, evidentemente perché ci sono segni tangibili di un disagio, di una crisi, di un declino che si sta verificando in quella zona e in questo settore.

L’interpellanza in oggetto fa riferimento alla Viasystems di Pont-Saint-Martin, un’azienda che si è sostituita nel 1996 alla Conner e che ha subito un'evoluzione societaria, chiamandosi prima Nord Elettronica, poi Zincocelere, poi Caine S.p.A. e infine dal 1999 Viasystems. Essa prende il nome dal gruppo americano che ci è stato presentato, in risposta a diverse interpellanze, come leader nel settore della produzione di circuiti stampati per la telefonia. Sappiamo che la Viasystems dispone altresì di una unità gemella a Cavaglià in Provincia di Biella.

L’insediamento industriale, come dicevo, ha sostituito la Conner a Pont-Saint-Martin nel 1996 e la società subentrante ha assunto una serie di obblighi, di cui quattro sono i principali. Il primo è trasferire la sede legale e fiscale in Valle d’Aosta; il secondo effettuare lavori di adeguamento dello stabilimento, necessari al nuovo ciclo produttivo, che ben si comprende era molto differente rispetto a quello della Conner S.p.A..

Lavori di adeguamento che sono stati quantificati prima in 4.100 milioni, ai quali poi si sono aggiunti altri 3.350 milioni, per un ammontare complessivo di 7.500 milioni. Il terzo obbligo è quello di pagare un canone di locazione di 410 milioni annui al netto di IVA e un importo di 70 milioni annui, sempre al netto di IVA, per l’impianto di cogenerazione.

Il quarto punto riguarda i livelli occupazionali. Oggi, a regime, dovrebbero essere 250 i lavoratori, o meglio avrebbero dovuto già essere entro il 31 dicembre 2000, secondo un programma di inserimento graduale che prevedeva una priorità per i lavoratori in mobilità residenti in Pont-Saint-Martin o comunque nei comuni limitrofi.

Anche se la domanda non è stata formulata esplicitamente nell'interpellanza, sarebbe opportuno sapere oggi quanti sono i lavoratori, ma penso che l’Assessore, che in genere è sempre attento nel dare le risposte sulla situazione occupazionale delle singole unità produttive, ne farà cenno.

La Regione ha assunto per contro altri obblighi per favorire questo insediamento produttivo: un contributo in conto capitale per i lavori di adeguamento per un importo pari al 40 per cento di quanto eseguito e comunque sino a un massimo di 1.640 milioni; questo in prima battuta nel 1996. Valore che è stato esteso a 2.980 milioni nel 1999.

Il secondo obbligo che si è assunto la Regione è un contributo fino all’80 per cento delle spese di formazione del personale per un importo massimo di 6 miliardi relativamente al primo quadriennio di attività. Questo è un dato importante, poiché il primo quadriennio di attività scade proprio nel giugno di quest’anno, giugno 1997-giugno 2001.

Il terzo punto riguarda l’estensione dei benefici previsti dalla normativa regionale vigente in materia di ricerca e di sviluppo. Su questo punto abbiamo fatto un'interpellanza specifica qualche mese fa e il beneficio previsto per la Viasystems è di 3.500 milioni, secondo un piano di erogazione che è stabilito in una delibera di Giunta del 1999. Questo punto è anche oggetto della premessa dell'interpellanza, perché questi 3.500 milioni per Viasystems sono stati stanziati per un progetto di ricerca e sviluppo di un processo per la realizzazione di nuovi componenti elettronici ad alta densità di interconnessione e riguardavano la costruzione dei cosiddetti chip-carrier.

Rispondendo ad una nostra interpellanza l’Assessore affermava, qualche mese fa, in merito a tale progetto, che alla crescita esponenziale del mercato dei chip-carrier - che a livello mondiale è stimata in 3.000 miliardi entro i prossimi cinque anni - fa riferimento questo investimento in termini di ricerca e sviluppo della Viasystems, e che questo progetto di ricerca ha una particolare rilevanza strategica, in grado di rafforzare complessivamente anche il mercato tradizionale dei circuiti stampati, tanto che l’impresa Viasystems prevede a regime di destinare all'iniziativa 30 nuovi dipendenti.

Oggi di assunzioni non se ne parla affatto, anzi siamo a livelli di cassa integrazione per 50 unità per 13 settimane, a cui si aggiungono altre 120 unità nello stabilimento gemello di Cavaglià. Questi fatti sono in contraddizione nei confronti delle affermazioni dell’Assessore: questo progetto di ricerca è fallito, questo progetto di ricerca non ha conseguito gli obiettivi che l’azienda si era prefissata oppure obiettivi che l’Assessore in questa sede ci ha allora comunicato.

Viasystems inoltre, secondo i calcoli che abbiamo fatto sulla base della convenzione del 1996 poi modificata, non ha pagato alcun canone di locazione, poiché il canone è di 410 milioni annui. Da questo canone si devono dedurre gli importi per i lavori di adeguamento, di cui una parte sono coperti da un contributo in conto capitale e detraibili dallo stesso canone, così recita la convenzione. Questo importo annuo è quantificabile in 447 milioni. Allora l’azienda ci dovrebbe 410 milioni annui, ma in realtà la Regione gliene rimborsa 447.

Sarebbe curioso sapere se ad ogni fine mese è stata la Regione a pagare la pigione, oltre a darle l’insediamento, anche perché ciò si deduce dallo sconto miliardario che è stato effettuato sui lavori di adeguamento e finanziato da Finaosta.

Viasystems, ripeto, ha beneficiato dei fondi per la ricerca e per lo sviluppo attingendo 3,5 miliardi di contributi: questo, nonostante nella delibera di Giunta non si faccia alcun cenno al progetto. Tengo a sottolineare che del contenuto di questo progetto siamo venuti a conoscenza solo in seguito ad una puntuale interpellanza del gruppo di Forza Italia, altrimenti del chip-carrier, di questo mercato in costante evoluzione, di questa possibilità per Viasystems di diventare leader del settore, non si era fatto alcun cenno. Semplicemente si diceva che 3.475 milioni vengono erogati così, "brevi manu", a Viasystems.

Allora quali sono i risultati a distanza di un anno e mezzo in cui siamo venuti a conoscenza di questo progetto di ricerca? A distanza di due anni, perché due anni fa Viasystems era ricorsa parimenti alla cassa integrazione e oggi siamo al punto di partenza. Siamo in una situazione che in un articolo di giornale viene definita di grave crisi: "A casa in cinquanta". È il preludio di un periodo nuovamente grigio, buio. È uno stabilimento sfortunato quello della ex Conner? Può darsi. Cosa accade, qual è la situazione vera che si respira all’interno dello stabilimento? Abbiamo sentito anche le dichiarazioni di esponenti sindacali che non sono assolutamente rassicuranti. Forse lo saranno le affermazioni dell’Assessore in questa sede, per cercare di lenire uno stato di disagio che sembra piuttosto palese e inconfutabile.

Le domande che poniamo sono quindi tre: la prima, quali sono le cause che hanno determinato il ricorso alla cassa integrazione; due anni fa era una crisi congiunturale, oggi è forse strutturale?

Quali considerazioni esprime sulla situazione di questa industria della Bassa Valle, le cui previsioni di sviluppo e i cui livelli occupazionali sono stati smentiti e sono notevolmente diversi da quelli ipotizzati qualche mese fa dallo stesso Assessore rispondendo alla nostra interpellanza.

Infine, qual è, ad oggi, l’entità degli esborsi finanziari che la Regione o Finaosta per essa ha effettuato nei confronti di Viasystems, a fronte di quali garanzie sono stati offerti e qual è il livello di salvaguardia che si è posta la Regione in tal caso.

Président La parole à l’Assesseur à l’industrie, à l’artisanat et à l’énergie, Ferraris.

Ferraris (GV-DS-PSE) Siamo alla penultima tappa di un itinerario tracciato dai Consiglieri di Forza Italia su una presunta crisi e declino dell'industria valdostana. Forse, se avessi scelto io le tappe, avrei scelto tappe diverse, magari con dei dati diversi.

Mi risulta singolare una cosa: che un partito il cui leader massimo ha dichiarato che il programma politico di Confindustria è il programma di questa maggioranza, descriva poi la classe imprenditoriale come una classe di imprenditori un po’ incapaci e abili di fatto nel rapinare le casse pubbliche, perché il quadro che viene fuori dalle descrizioni fatte precedentemente dal Consigliere Frassy e successivamente con toni diversi dal Consigliere Tibaldi hanno questo tratto in comune.

Il 19 di questo mese ci sarà l’assemblea dell’AVI e forse in quella sede sarà possibile tracciare un dato più veritiero della situazione del settore industriale della Valle.

Per venire alle questioni poste, quali sono le cause che hanno determinato il ricorso alla cassa integrazione da parte di Viasystems, l’azienda, senza dubbio, risente della situazione di crisi dei mercati mondiali. Che ci sia una crisi nel settore delle telecomunicazioni, che si parli di recessione negli Usa, non è una cosa inventata dai funzionari di Finaosta o dell’Assessorato all’industria della Valle d’Aosta; in particolare tale crisi, nel campo delle telecomunicazioni, ha determinato drastici tagli all'occupazione sul mercato americano, dove sono stati chiusi degli stabilimenti - penso alla Motorola e altri: oggi questa crisi sta toccando l’Europa.

Fra i fattori determinanti, la crisi dei mercati finanziari che ha rallentato gli investimenti, ritardando la partenza delle nuove tecnologie delle telecomunicazioni, in particolare dell’UMTS, mentre parallelamente si è bloccato lo sviluppo dei sistemi attuali, in fase di obsolescenza.

Il gruppo Viasystems, per il quale quello delle telecomunicazioni è il mercato di riferimento, è stato toccato pesantemente dalla crisi con pesanti flessioni degli ordini di alcuni clienti rispetto alle previsioni. Citava prima il Consigliere Tibaldi il ricorso alla cassa integrazione a Cavaglià e in Valle d’Aosta, dove a fronte di una richiesta di cassa integrazione ordinaria per 50 unità mediamente fino ad oggi l’utilizzo è stato per circa 25 addetti.

Seconda domanda, nel corso del 2000 l’azienda ha realizzato investimenti per circa 20 miliardi, che l’hanno posizionata su livelli tecnologici di eccellenza, nonché ha puntato sull’ampliamento dell'offerta e questo ha permesso di ammortizzare meglio gli effetti di una crisi in atto, che ha visto nel mese di aprile una flessione degli ordini particolarmente rilevante rispetto alle previsioni. Alla fine dello scorso anno si erano colte le prime avvisaglie di una flessione del mercato, che era stata fronteggiata con una severa politica di contenimento dei costi, un'azione di recupero dell’attività all’esterno e il ricorso al lavoro interinale.

Grazie alla capacità tecnologica, alla flessibilità e alla diversificazione dello stabilimento, in particolare del portafoglio ordini, Viasystems sembra pronta a rispondere tempestivamente quando la domanda tornerà sostenuta. Al momento si prevede che una ripresa si potrà verificare nel corso della seconda metà dell’anno.

Ci viene in soccorso anche la relazione all’assemblea della Banca d’Italia, fatta dal Governatore Fazio, che dice testualmente a pagina 33 che il superamento della crisi dell’economia mondiale dipende crucialmente dalla ripresa economica degli Stati Uniti, in risposta al forte abbassamento dei tassi di interesse, ai provvedimenti di riduzione del carico fiscale la ripresa si manifesterà nella seconda metà dell’anno e si consoliderà nel 2002. Questo mi pare un testimone autorevole, anche se non infallibile. Siamo tutti in attesa del miracolo economico che è stato preconizzato dallo stesso Governatore, e credo che questo possa rasserenare tutti a partire dagli interpellanti.

Per quanto riguarda la terza questione, quella relativa ai finanziamenti, a favore di Viasystems sono stati concessi mutui in gestione ordinaria Finaosta per 12 miliardi, garantiti da fideiussione bancaria. Sono stati erogati contributi in conto capitale per spese di adeguamento dell’immobile di Pont-Saint-Martin per 1640 milioni, ai sensi della legge n. 16/1982; è stato concesso inoltre un contributo in conto capitale di 3.474 milioni per un programma di ricerca legato alla legge n. 84/93, a fronte del quale sono stati erogati 220 milioni.

Il programma di ricerca e sviluppo finanziato dalla Regione riguardava la valutazione delle tecnologie di foratura laser e di generazione del disegno del circuito e la prototipazione e ottimizzazione dei parametri di processo per i chip-carrier, che erano stati citati dal Consigliere Tibaldi.

Successivamente alla concessione del contributo, Viasystems ha fatto presente che stava orientando la propria attività verso la telefonia fissa, per cui il progetto di ricerca avrebbe dovuto essere adattato sfruttandone i risultati, per realizzare circuiti multistrati per tale settore.

Attualmente è in corso la formalizzazione da parte della società di una modifica al progetto, su cui dovrà essere effettuata un'istruttoria tecnica, al fine di valutarne il contenuto scientifico e la compatibilità con il progetto già approvato.

Disponibile a fornire altri dati qualora il Consigliere Tibaldi ritenesse utile venirne a conoscenza.

Président La parole au Conseiller Tibaldi.

Tibaldi (FI) Non siamo noi pessimisti, i primi ad essere pessimisti sono gli stessi imprenditori, Assessore! Lei avrà per ragioni istituzionali contatti di un certo tipo con quella che lei ha definito "la classe imprenditoriale valdostana", ma contatti di un certo tipo li abbiamo anche noi in quanto esponenti politici di un partito che ha a cuore lo sviluppo economico della regione.

Non siamo noi a fare la selezione degli imprenditori; la selezione degli imprenditori la fate anzitutto voi, concedendo aree, stabilimenti, contributi, erogando finanziamenti. La fate voi con la partecipazione attiva di Finaosta. Quindi è naturale che le nostre osservazioni si rivolgano anzitutto a lei, controparte politica, e di riflesso a Finaosta, quando proponiamo interrogativi che coinvolgono o l’Assessore Agnesod o il Presidente della Giunta.

Ma oltre a fare la selezione degli imprenditori bisogna anche monitorare l’evoluzione delle varie situazioni aziendali, questo lo abbiamo sottolineato e ribadito più volte; un costante monitoraggio da parte dell’Assessorato o delle strutture che egli stesso individua come meglio appropriate a farlo, è quanto mai indispensabile per evitare di trovarci dall’oggi al domani in situazioni drammatiche come quelle che si sono verificate per la Conner prima e per la Converter poi, dove addirittura un incendio è stato utilizzato come appiglio di una crisi per poi giungere alla chiusura dello stabilimento.

Ci siamo soffermati su tali questioni perché le sue previsioni, che immagino non fossero di Piero Ferraris in quanto Assessore, ma fossero fondate su dati macroeconomici, su valutazioni che arrivano da Finaosta o dal Centro Sviluppo, erano quelle di stimare in 3.000 miliardi entro i prossimi cinque anni la crescita, definita "esponenziale", del mercato dei chip-carrier. Previsioni sulle quali si era fondato e costruito quel progetto di ricerca e di sviluppo di Viasystems.

L’Assessore dice che sono stati erogati solo 220 milioni e che adesso è in corso una modifica di quel progetto. Il progetto sembra evidentemente fuori mercato perché non solo Viasystems si è orientata verso la telefonia fissa, ma soprattutto perché Viasystems se non lo cambia non riesce a percepire i 3,5 miliardi.

Questa forse è la ragione fondante e preoccupante: che quando i rubinetti della finanza pubblica si chiudono, come abbiamo capito si sono chiusi quelli delle spese di formazione di personale perché è terminato il primo quadriennio di attività, mancando il denaro, la prima brezza fredda del mercato crea le gelate che ci siamo trovati ancora nei giorni scorsi con 50 dipendenti che vengono parcheggiati in cassa integrazione qui a Pont-Saint-Martin e a Cavaglià. Le nostre osservazioni non sono gratuite o pretestuose o strumentali, ma si basano su quella che è la realtà dei fatti, Assessore, perché i media hanno dato ampia risonanza a questa crisi che lei oggi ha confermato.

Lei dice, facendo cenno alla relazione di Fazio, Governatore della Banca d’Italia, che fin quando gli Stati Uniti non usciranno dalla crisi, l’economia mondiale sarà sempre in questo stato di depressione o di stagnazione. Sono cose risapute e che già si sapevano due anni fa, quando lei ci fornì quella risposta dicendo che il mercato del chip-carrier valeva 3.000 miliardi e che Viasystems poteva diventare leader del settore. Le sue previsioni si sono però rivelate completamente errate.

Fra l’altro, non ho sentito far cenno alcuno alla situazione occupazionale. È vero, l’Assessore mi dirà, Tibaldi non me l’ha richiesto. Però la convenzione parla di 250 unità a regime, altrimenti sarebbe addirittura ipotizzabile una risoluzione per inadempimento. Non è che dobbiamo arrivare a chiedere la risoluzione, però a fine 1999 gli occupati erano 138, che rappresentano grosso modo poco più della metà di quelli che dovrebbero esserci a fine 2000, e sappiamo che non ci sono state nuove assunzioni o ulteriori assunzioni. Di conseguenza, da un punto di vista meramente occupazionale, citando l’articolo 24 della convenzione, anche qui c’è un difetto da parte della società.

Il fatturato poi, sempre sulla base delle sue risposte che abbiamo raccolto in un dossier, nel 1996 era di 165 miliardi, nel 1997 di 197 miliardi, nel 1998 c’è stata una flessione a 120 miliardi, per il 1999 erano previsti 140 miliardi, e poi abbiamo perso i segnali, come quando un sommergibile cerca di seguire una rotta ma il sonar non funziona più.

La situazione non è tranquillizzante e tanto meno lo è non solo per Viasystems, ma per un comparto che sta soffrendo una stagnazione economica certamente, ma anche un'assenza di controllo prudente e doveroso da parte dell’Assessorato.

L’Unioncamere, che ha stilato una tabella della consistenza imprenditoriale nelle varie regioni, vede la Valle d’Aosta registrare il calo più evidente nel primo trimestre del 2001. Il calo percentuale è dell’1 per cento, forse poco significativo dal punto di vista numerico, però da primato non certamente onorevole.

Non è il nostro un pessimismo gratuito e strumentale, sono i fatti! Sono i fatti che oggi abbiamo portato qui, con questa interpellanza, alla conoscenza non solo sua, perché ovviamente lei già li conosce, ma anche degli altri colleghi. La situazione industriale e la relativa politica adottata dalla Regione non vanno per il verso giusto, è necessario individuare degli strumenti, dei modelli di politica industriale affinché si crei uno sviluppo autocentrato nella nostra regione, e non solamente uno sviluppo assistito, perché quando finiscono le erogazioni miliardarie queste aziende fanno la valigia e ci lasciano con il pacco bollente in mano!