Oggetto del Consiglio n. 2017 del 23 maggio 2001 - Resoconto
OGGETTO N. 2017/XI Inoltro alla Commissione Europea del DDL concernente: "Incentivi regionali per l’attuazione di interventi sanitari a favore del bestiame d’interesse zootecnico". (Interpellanza)
Interpellanza Premesso:
- che il DDL 116, riguardante "Incentivi regionali per l’attuazione degli interventi sanitari a favore del bestiame di interesse zootecnico", giace in IIIa Commissione consiliare permanente in attesa di conoscere se debba o meno procedersi a notificazione alla Commissione UE per il parere di competenza;
- che, peraltro, il DDL 116 è stato stralciato da un provvedimento legislativo concernente il settore, sul presupposto che non sussistesse alcun obbligo di notificazione;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l’Assessore competente per sapere:
1) se ritiene, per il provvedimento di cui in premessa, che sussista l’obbligo o meno di notifica ai sensi della normativa comunitaria e degli orientamenti per gli aiuti di Stato nel settore agricolo;
2) se tale convincimento è maturato in sede politica oppure è frutto di un’analisi approfondita della struttura amministrativa preposta;
3) per quale motivo tale convincimento non è stato formalizzato, ad oggi, in un parere scritto e documentato.
F.to: Tibaldi - Frassy - Lattanzi
Président La parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (FI) È cronaca fresca di questi giorni la vicenda legata all’iter del disegno di legge n. 116, avente ad oggetto incentivi regionali per l’attuazione degli interventi sanitari a favore del bestiame di interesse zootecnico, oltre che alle reazioni che questa procedura ha suscitato nello stesso comparto.
Il disegno di legge n. 116 ha come contenuto alcuni argomenti che già erano compresi in un altro disegno di legge, il n. 85, in particolare l’anagrafe bovina, l’assistenza zootecnica e veterinaria, il controllo di qualità dei prodotti, il risanamento degli allevamenti.
Il disegno di legge n. 85 è stato adottato dalla Giunta regionale nel giugno dello scorso anno e successivamente notificato alla Commissione europea per il parere di competenza.
Le reazioni che si sono create nel settore zootecnico non sono prive di commento e di approfondimento da parte del nostro gruppo con un'interpellanza che oggi proponiamo all’attenzione dell’Assessore, perché? Perché il disegno di legge n. 116 nasce come provvedimento stralcio rispetto al DDL n. 85, nasce sul presupposto di accelerare una procedura che eroga finanziamenti al settore.
Il provvedimento si arena però nelle secche della III Commissione dove, se inizialmente non era prevista alcuna notifica alla Commissione europea, lì emerge invece la necessità di notificarlo poiché potrebbe palesare degli aiuti di Stato che, come sappiamo, il Trattato europeo vieta per le ovvie ragioni di concorrenza.
La reazione degli allevatori è piuttosto cruenta. Ho assistito, come altri consiglieri, all’assemblea annuale dei soci AREV a Pollein ove ci sono state testimonianze di sconforto e anche di critica relativamente alle scelte compiute dall’Assessorato e dai suoi funzionari, perché prima sembra che non sia necessaria la notifica, poi la commissione dice che è necessaria, poi ancora l’Assessore e i funzionari a ciò preposti tornano sui propri passi e dicono che la Commissione europea deve esprimere un parere.
Evidentemente non c’è chiarezza di idee nell’ambito dell’Assessorato fra organo politico e organi burocratici, e abbiamo anche capito sulla base della commedia recitata a Pollein che c’è dissenso anche in seno alla Union Valdôtaine, fra l’Assessore, alcuni componenti della III Commissione e anche il neosenatore, che ha utilizzato l'assemblea AREV come momento ideale per crocifiggere l’Assessore e farsi la sua campagna elettorale con affermazioni demagogiche allo stato puro. Almeno così ha osservato il sottoscritto, ma non solo il sottoscritto, perché anche diversi allevatori erano piuttosto perplessi nei confronti di certe prese di posizione, in quanto se Roma e Bruxelles esistono, esistono anche come luoghi ove certe norme e certe procedure vanno comunque osservate.
Nel periodo intercorrente tra la presentazione di questa interpellanza e la risposta che interverrà oggi c’è già stata un'evoluzione, con una successiva convocazione della III Commissione. Con questa interpellanza, vogliamo conoscere quali sono le motivazioni politiche da parte dell’Assessore su questa scelta, cioè se sussiste l’obbligo o non sussiste, e in caso affermativo per quale motivo.
Vogliamo sapere se questo convincimento, che sappiamo essere cambiato, è maturato in sede politica, oppure è stata fatta un'analisi approfondita da un punto di vista giuridico-legislativo sulla scelta di notificarlo alla Commissione europea e per quali ragioni non è stata fatta sin da subito questa scelta, cioè non è stata fatta in maniera opportuna e preventiva. Anche perché ci risulta che l’Assessore, in data 27 aprile, abbia spedito una lettera a tutti gli allevatori valdostani, scrivendo che era necessaria la notifica alla Commissione europea, e ciò è in palese distonia con il comportamento precedentemente assunto dallo stesso Assessore.
Chiediamo infine per quale motivo il convincimento non è stato formalizzato ad oggi in un parere scritto e documentato, "ad oggi" significa il 10 maggio data di presentazione della nostra interpellanza; sappiamo che poi i funzionari amministrativi hanno provveduto a redigere nel frattempo un parere scritto.
Queste sono le domande che rivolgiamo all’Assessore in merito a questo provvedimento, la cui procedura è discutibile su come sia stata attuata e adottata, e che riguarda un settore che in questo momento è fortemente penalizzato.
È un settore che soffre del passaggio da uno status di legislazione eminentemente regionale di contributi, di assistenze mirate a favore di agricoltori e di allevatori, ad un sistema che deve armonizzarsi con la politica agricola comunitaria, in particolare con l’adozione del Piano di sviluppo rurale, i cui contenuti sono stati oggetto di osservazioni critiche anche da parte degli stessi operatori, prima abituati a un tipo di regime e, ora, chiamati a fare i conti con un sistema radicalmente diverso.
Attendiamo la risposta e ci riserviamo la replica.
Président La parole à l’Assesseur à l’agriculture et aux ressources naturelles, Perrin.
Perrin (UV) Etant donné que sur cet argument trop de choses ont été dites, je veux, moi-même aussi, résumer brièvement les faits quant à la démarche du dessein de loi en question.
Les interventions prévues par ce texte étaient insérées dans un plus ample dessein de loi, portant "Dispositions en matière d’élevage zootechnique et de ses produits", qui a été envoyé au mois de juin 2000 aux services de la Commission européenne et qui est en phase de définition.
Au début 2001, suite aux alertes déclenchées par l’émergence BSE avant et par l’épidémie de fièvre aphteuse ensuite, face à la nécessité de disposer à court terme d’un instrument législatif susceptible d’aller à l’encontre du secteur zootechnique - tombé dans une grave crise - sur la base aussi d’un avis informel des services communautaires compétents, on a pris la décision d’extraire du dessein de loi concernant globalement le secteur zootechnique les parties afférentes les interventions de nature sanitaire, celles-ci n’étant pas, entre autres, spécifiquement réglées par les indications de l’Union européenne en matière d’agriculture.
Parmi ces interventions, à côté de l’assainissement du bétail, de l’assistance vétérinaire, des contrôles sanitaires, de la qualité des produits, nous avons inséré aussi la gestion du fichier du bétail et des élevages, instrument indispensable au suivi épidémiologique et à l’élaboration des plans sanitaires, ainsi qu’à la traçabilité de la viande.
Donc, le 20 mars nous avons informé officiellement la Commission européenne quant à notre décision de séparer les interventions sanitaires des autres, et de procéder à l’approbation d’un dessein de loi spécifique. Voilà, donc, celui-ci est soumis à l’approbation du Gouvernement régional, assorti comme tous les actes administratifs de l’avis de légitimité de la part du Directeur de la structure compétente, sans qu’il y ait aucune réserve quant à la nécessité de notifier le dessein de loi.
Je rappelle que ce dernier renvoyait la réalisation des interventions à des plans et programmes spécifiques, à approuver successivement de façon graduelle par le Gouvernement régional.
Ca va sans dire, comme j’avais déjà affirmé face à la IIIème Commission, que si dans l’élaboration des plans sanitaires, l’octroi de contributions qui pouvaient être considérées des aides compensatoires des pertes de revenu ou bien des soutiens directs au revenu se révélait nécessaire, le plan même aurait fait l’objet de notification à l’Union européenne, car il serait rentré parmi les aides régionales allant intégrer les plans sanitaires communautaires (par exemple dans le cas de la BSE) ou nationaux, ou encore d’autres aides déjà contemplées par d’autres plans régionaux.
Comme tout le monde le sait, à niveau de IIIème Commission des doutes ont été exprimés quant à la nécessité de notifier le dessein de loi avant son approbation par le Conseil.
Suite aux requêtes de la Commission, un avis a été exprimé par le Coordinateur du Département de la planification, ainsi qu’une note explicative de la part de la Direction compétente de l’Assessorat. Je veux lire les passages les plus intéressants de ces avis. Quant au premier l’on dit (c’est l’avis de M. Malfa): "Qualora codesto Dipartimento ritenga di mantenere inalterata l’attuale impostazione letterale del disegno di legge è preferibile procedere alla sua notifica alla Commissione europea. Ove motivazioni d’urgenza impongano di accelerare i tempi di operatività degli interventi in questione e di prescindere dall’obbligo di notifica, è preferibile allora, a giudizio dello scrivente, modificare il disegno di legge. Resta impregiudicata la competenza esclusiva di codesto Dipartimento in materia di progetti di aiuto nel settore agricolo".
Quant à la Direction compétente de l’Assessorat, on dit: "Si tratta di un provvedimento normativo che non prevede l’erogazione diretta di alcun aiuto, in quanto demanda la successiva applicazione a specifici programmi predisposti per gli interventi, di cui ai precedenti punti, da un apposito comitato tecnico e approvato da parte della Giunta regionale. Un provvedimento normativo volutamente impostato con una configurazione tale da escludere che potesse rientrare negli aiuti da notificare ai sensi della concorrenza, proprio per rispondere in primis all'indifferibile esigenza di poter immediatamente intervenire, nel senso e nei limiti sopra esplicitati, a fronte dell’emergenza sanitaria. Sulla base delle predette considerazioni giuridiche la scrivente, in quanto responsabile dell’ufficio proponente a cui spettava la valutazione circa la necessità di notificare l’atto alla commissione, ha firmato il parere di legittimità che ha ovviamente efficacia da subito ex tunc e rispetto al quale la presente, come detto in premessa, non ha altra funzione che esplicativa".
Quindi il parere ha una funzione esplicativa, ma si ribadisce il concetto espresso.
Donc, pour répondre aux questions posées, la décision de notifier le dessein de loi a été prise suite à une analyse de toute la matière de la part de la Direction compétente en matière de zootechnie, car, entre temps, deux mois se sont écoulés de la décision d’extraire les interventions sanitaires du contexte général des dispositions en matière d’élevage zootechnique, et les choses ont évolués.
D’une part, l’Etat italien a pris entièrement à sa charge les frais liés aux mesures d’aides concernant la crise de la BSE, de l’autre les bureaux de l’Assessorat ont désormais préparé les procédures d’application des plans sanitaires, contemplées par la loi; l’on procède donc pour des raisons surtout d’opportunité à la notification du dessein de loi, accompagné par les procédures d’application, avec l’espoir d’obtenir dans des temps raisonnables l’avis favorable de la Commission européenne.
Pour ce qui est de la troisième question, tous les éléments que je viens d’exposer ont été fournis à la IIIème Commission du Conseil, de façon claire et complète, soit directement par le soussigné soit par lettre du Directeur de la structure compétente en matière de zootechnie.
Président La parole au Conseiller Frassy.
Frassy (FI) Ci rendiamo conto che l’Assessore si è, giustamente, limitato a rispondere all’interpellanza, che era stata superata dai fatti che si sono succeduti al deposito della stessa, anche perché gran parte di queste domande hanno trovato risposta nella decisione della Giunta di notificare l’atto alla Commissione europea.
Però rimaniamo poco convinti dell’iter che l’Assessore ha voluto ricordare e che ha anticipato e accompagnato la decisione di notificare l’atto alla commissione. Intanto il mio collega Tibaldi ha fatto un riferimento preciso, che non essendo stato smentito penso che debba ritenersi confermato, cioè la lettera del 27 aprile è una lettera che è stata inviata agli allevatori e dove già si prefigurava quella che sarebbe stata la conclusione del disegno di legge n. 116, mentre la III Commissione al 27 aprile si stava ancora interrogando se ci fosse o meno la necessità di procedere alla notifica.
Devo dire che i pareri che l’Assessore ha letto li ho letti anch'io. L’Assessore ha letto alcune parti, io vorrei leggerne altre, perché probabilmente la lettura dell’Assessore sommata alla lettura che do io, ci dà forse un quadro più completo e ci dice che non era poi così scontato, come probabilmente stava scritto nella lettera del 27 aprile, che il tutto dovesse essere notificato.
Il Direttore del Dipartimento della pianificazione, che dipende direttamente dalla Presidenza della Giunta, dice una cosa ben diversa rispetto alla conclusione che l’Assessore ha letto, cioè "è preferibile procedere alla sua notifica". Dice nella parte centrale che i predetti orientamenti - e sono quelli, Assessore, comunitari - prescrivono altresì la notifica e l’autorizzazione della commissione per interventi di tipologie analoghe a quelle previste dal disegno di legge, e cita una serie di esempi. Fatto questo passaggio, è evidente che conclude dicendo che "è preferibile la notifica"; ma non è che dice che è preferibile la notifica perché c’era il dubbio prima, dice che è preferibile la notifica perché c’è la certezza prima!
Allora questo passaggio non è un passaggio di poco conto. E pesa, pesa sulla credibilità del provvedimento, e vedremo dopo perché, ma pesa anche sulla credibilità con cui la Giunta ha ritenuto in una data per noi sospetta, che è il 10 aprile, di anticipare - se così vogliamo dire - i contenuti di un disegno di legge, il n. 84, che il 28 giugno 2000 era stato notificato alla Commissione europea.
Perché diciamo che la data è sospetta? Perché se sappiamo che vi è un iter abbastanza lungo, che è l’iter della Commissione europea, e se quell’iter era iniziato il 28 giugno, e se sappiamo anche che tutti i quattro punti che sono stati stralciati sono punti che comunque stavano e stanno nel disegno di legge n. 84, è legittimo avere il sospetto, rafforzato dalla lettera non smentita del 27 aprile, che probabilmente qualcuno ha ritenuto di fare una parte di campagna elettorale anche sull'illusione e sul malcontento che stava covando in seno al mondo degli allevatori.
Questa è una conclusione legittima, che per di più ha un’aggravante che è il finale di questa vicenda, perché molto probabilmente il finale di questa vicenda non sarà a lieto fine per gli allevatori in quanto, come a più riprese è stato detto e lo stesso Assessore lo ha dovuto riconoscere, il disegno di legge n. 116, il cui iter immaginiamo che arrivi dopo il disegno di legge n. 84 - ma non è questo il problema perché nel disegno di legge n. 84 ci sono anche i contenuti del "116" - perciò teoricamente potremmo essere soddisfatti in quanto alla fine otteniamo la chiusura del percorso legislativo.
Ma il problema è un altro: che gli uffici dicono che comunque per dare attuazione al "116", che è un'anticipazione del n. 84, è necessario notificare alla Commissione europea i provvedimenti attuativi, in quanto il "116" è una scatola vuota, tant’è che il tentativo di non far fare la notifica in sede comunitaria nasceva proprio dalla consapevolezza che era una scatola vuota. E qui domando: con una scatola vuota che risposte concrete davate al mondo degli agricoltori? Probabilmente nessuna!
Il problema perciò si sposta nel tempo, perché anche quando avremo la risposta esaustiva e positiva - almeno così auspichiamo - della Commissione europea, non avremo gli strumenti per poter dare attuazione agli aiuti che abbiamo ipotizzato nel "116" e che sono contenuti nel n. 84.
Allora la nostra replica è finita, Assessore, perché il percorso di questo provvedimento è stato un percorso che più che essere nato su delle esigenze concrete? apro una parentesi: la vicenda della BSE è stata discussa in quest’aula quando era già nota, eravamo nell’autunno del 2000, i provvedimenti sanitari che nascono dalla combinazione della BSE e dall’afta successiva non sono l’invenzione del mese di aprile? pertanto chiudo questa parentesi per dire che abbiamo la spiacevole sensazione che qualcuno abbia voluto giocare anche la vicenda elettorale su una vicenda che avrebbe forse meritato attenzioni maggiori.
Ma non attenzioni maggiori per quello che può essere il risvolto politico, attenzioni maggiori per l’aspettativa evidente degli allevatori ad avere risposte concrete. Perciò ci viene oltremodo difficile credere che dal 28 giugno - il 20 giugno 2000 è stata adottata dalla Giunta, il 28 giugno notificata alla Commissione europea - solo il 10 aprile ci si sia accorti dell'esigenza di fare questa anticipazione.
Il nostro giudizio non può che essere di grossa perplessità sulla risposta che è stata fornita, perché le carte le abbiamo lette anche noi, la vicenda l’abbiamo seguita anche noi in commissione e nelle assemblee che si sono tenute, le sensazioni che traiamo sono ben diverse da quelle che lei, Assessore, ha voluto disegnare nella risposta che ha dato ad un'interpellanza.
Un’interpellanza che sembrava superata dalla decisione della Giunta, ma che riteniamo non sia affatto superata perché la risposta concreta è ancora tutta da scrivere.
Président Sur ce point nous suspendons notre séance. Nos travaux reprendront demain matin, à 9 heures 15.
Le collègue Collé a le plaisir d’inviter tous les collègues, les journalistes de la tribune de presse, nos collaborateurs, pour un petit vin d’honneur pour célébrer son élection.
La séance est levée.