Oggetto del Consiglio n. 2016 del 23 maggio 2001 - Resoconto
OGGETTO N. 2016/XI Interventi di recupero architettonico della ex Caserma Challand in Comune di Aosta. (Interpellanza)
Interpellanza Premesso:
- che l’ex Caserma Challand, sita in piazza Roncas ad Aosta sede del Museo Archeologico regionale, nell’ala nord in proprietà del Comune di Aosta è in evidente degrado ed abbandono;
- che sarebbe auspicabile, oltre ad un intervento di recupero architettonico, l’integrazione funzionale dell’ala nord con il restante corpo sede museale;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l’Assessore all’Istruzione e Cultura per sapere:
1) se condivida l’ipotesi di estendere nell’ala nord dell’ex Caserma Challand, la sede museale, ed in caso affermativo, quali iter e tempistiche prevede;
2) se sono stati intrapresi contatti con l’Amministrazione comunale della città di Aosta per il recupero architettonico e funzionale di tale porzione d’immobile.
F.to: Frassy - Lattanzi - Tibaldi
Président La parole au Conseiller Frassy.
Frassy (FI) Non è sicuramente un caso, Assessore, che nella medesima adunanza del Consiglio ben due iniziative abbiano ad oggetto la Piazza Roncas; evidentemente quella piazza è un elemento importante della riqualificazione urbanistica del capoluogo regionale, tant’è che due iniziative hanno ad oggetto questo importante punto del centro storico cittadino.
Nell’interpellanza che il nostro gruppo presenta, più che la piazza nel suo insieme, affronta quelli che sono i destini dell’ala nord dell’ex caserma Challand, che ospita attualmente la sede del Museo archeologico regionale. Sappiamo, e infatti lo scriviamo nel corpo dell'interpellanza, che mentre la sede museale è proprietà regionale, l’ala nord è proprietà dell’amministrazione del Comune di Aosta.
Questo però riteniamo che non sia un buon motivo per ignorare qualsiasi ragionamento che tenda al recupero in quanto tale di quella porzione di fabbricato, a un recupero di decoro della piazza, a un recupero di decoro della stessa sede museale recentemente ristrutturata e restaurata, e (perché no?) ad un asservimento funzionale di quella porzione di fabbricato a quella che è la sede museale.
Ricordo, ma sono cose che l’Assessore sicuramente conosce, che l’iter di quel museo è una storia infinita, nel senso che la prima delibera di Giunta - almeno la prima delibera che ho trovato, può darsi che altre mi siano sfuggite - risale al 30 aprile 1975 ed era una delibera per la ristrutturazione dell’ex caserma Challand. Ovviamente era una ristrutturazione limitata alla porzione in proprietà dell’Amministrazione regionale.
A fine 1992 è stato aperto il museo, che consta di due sale al piano terreno; il primo piano è dedicato alle mostre e così parzialmente il secondo piano, gli uffici sono collocati in una parte del secondo piano e in parte del terzo piano. Perciò la definizione di "Museo regionale" non trova poi quegli ampi spazi che meriterebbe la definizione di "Museo regionale", in quanto il museo è relegato al piano terreno.
Non escluderei, di conseguenza, che possa essere interessante prevedere un ampliamento degli spazi espositivi nell’ala nord, che sicuramente ha superfici interessanti. E allora vorrei capire se l’Assessore condivide innanzitutto questa ipotesi, che è un'ipotesi sulla quale possono seguire eventualmente altri ragionamenti; nel caso in cui la condivida, che tipo di percorsi ritiene di delineare per concretizzarla.
E poi vorremmo anche sapere, al di là che questa ipotesi sia o meno condivisa, se non ritenga che sia interesse dell’Amministrazione regionale, proprio per l’immagine che si dà al turista di un museo che sembra essere ristrutturato in parte, perché è difficile far capire che quella fetta di stabile appartiene a un’altra proprietà e di conseguenza non lasciare l’immagine di un'amministrazione che ha finito i soldi e che non è riuscita a completare la ristrutturazione, perciò, dicevo, anche se l’Assessore non dovesse condividere l’ipotesi dell’ampliamento museale, se non ritenga comunque opportuno prendere dei contatti con l’Amministrazione comunale per capire come e quando verrà ridato decoro a quella facciata, che insiste su un complesso monumentale e su una piazza storica.
Voglio anche ricordare che non è peregrina l’ipotesi di una cessione di proprietà o semplicemente di una permuta. Beni importanti come la Torre dei Signori di Sant’Orso in Aosta o immobili interessanti da un punto di vista funzionale, come lo stabile dell’ex OMNI, sono stati oggetto di permuta fra le due amministrazioni, quella regionale e quella del comune di Aosta, perciò non è da escludere a priori che anche questa parte di fabbricato possa rientrare in un'ottica di permuta, proprio per ridare decoro all’intero immobile.
Queste sono le questioni che poniamo all’attenzione dell’Assessore e sulle quali gradiremmo avere delle risposte possibilmente precise ed esaustive.
Président La parole à l’Assesseur à l’éducation et à la culture, Pastoret.
Pastoret (UV) Je remercie le Conseiller Frassy pour avoir fait une partie de chronique historique quant à cet immeuble, ce que je ne me suis pas préparé à faire, car les questions posées dans l’interpellation sont deux et c’est à ces deux questions que je vais répondre.
Première question: "se condivida l’ipotesi di estendere nell’ala nord dell’ex Caserma Challand, la sede museale, ed in caso affermativo, quali iter e tempistiche prevede;". La réponse est affirmative, je partage l’hypothèse d’élargir l’actuel siège du musée et aussi celle de restaurer cette partie d’immeuble, qui ne montre pas un bel aspect sur la Place Roncas. Mais comme vous l’avez dit, l’immeuble appartient à la Commune d’Aoste et il est nécessaire que la commune cède cet immeuble à l’Administration régionale. Les temps de ces décisions et de ces choix ne nous appartiennent pas, je ne suis donc pas à même de fournir des prévisions, car il est évident qu’il s’agit de questions afférentes la commune et les décisions donc par rapport à ses propriétés lui appartiennent entièrement.
Pour ce qui est de la deuxième question: "se sono stati intrapresi contatti con l’Amministrazione comunale della città di Aosta per il recupero architettonico e funzionale di tale porzione d’immobile", plusieurs requêtes ont été adressées, au moins de ma part, au cours de ces dernières années à la Commune d’Aoste, pour transférer cette propriété à l’Administration régionale, ou pour l’échanger avec d’autres propriétés régionales.
Après les élections municipales de juin 2000, le nouveau Syndic de la ville d’Aoste a été sollicité de ma part à manifester sa volonté de céder cet immeuble à la Région, qui pourrait ainsi en compléter la restauration et l’utiliser. Mais je dois rappeler que cette décision est du ressort du Syndic et de la municipalité, et il nous nous reste qu’attendre que ceux-ci assument formellement des décisions en ce sens.
Président La parole au Conseiller Frassy.
Frassy (FI) Mi rallegro per la condivisione della prospettiva, in quanto mi sembra di aver capito che l’Assessore condivida l’ipotesi che abbiamo formulato di estendere ed ampliare la sede museale in quella parte di immobile, perciò mi rallegro di questa comunione di intenti.
Rimango però perplesso, Assessore, sulla rassegnazione che trapela dalla sua risposta. Perché dico questo? Perché soprattutto se c’è stata una risposta affermativa da parte del Sindaco della città di Aosta a questa ipotesi, penso che la parte che ha più interesse a chiudere l’ipotesi sia l’Amministrazione regionale, in quanto sarà quest’ultima che dovrà ridare un certo decoro all’immobile e paradossalmente l’Amministrazione comunale potrebbe avere un interesse altrettanto impellente a percepire la contropartita della cessione di questo immobile.
Perciò penso che a questo punto, Assessore, dovrebbe essere un po' meno rassegnato e più diligente nel portare a compimento l’ipotesi condivisa, alla luce della disponibilità espressa da parte dell’Amministrazione comunale. Si tratta semplicemente tra due contraenti di trovare il modo e il momento in cui definire l’accordo preliminare, che mi sembra essere stato esternato dalle due amministrazioni.
Allora io inviterei l’Assessore a dare seguito coerentemente a quanto ha detto agli intendimenti, perché a questo punto dobbiamo mettere l’Amministrazione comunale nelle condizioni di chiudere questa partita. Perciò auspico che il tempo che è stato necessario, e forse è un tempo esagerato, per portare il museo ad una prima fase embrionale, perché è ancora "embrionale" questo museo, non debba essere utilizzato per far decollare anche l’ampliamento dell’ala nord.
Perciò auspichiamo che nel volgere di qualche mese l’Assessore riesca a concretizzare questo accordo, e comunque saremo di stimolo all’agenda dell’Assessore e saremo di stimolo attraverso il nostro gruppo comunale all’Amministrazione comunale, affinché questa vicenda si possa chiudere in quello che è l’interesse pubblico, ovvero che ci sia un maggior decoro della piazza e un utilizzo reale di quegli spazi.