Oggetto del Consiglio n. 2015 del 23 maggio 2001 - Resoconto
OGGETTO N. 2015/XI Iniziative per reprimere il traffico e lo spaccio di droga in Valle. (Interpellanza)
Interpellanza A conoscenza della "Operazione Tarantella" condotta dalle forze dell’ordine che ha portato al sequestro di droga e all’arresto di spacciatori nella nostra Regione;
Preso atto dell’espandersi del mercato delle droghe sintetiche, hashish e cocaina;
Constatato il pericolo che continua ad incombere sui nostri giovani, sia con le droghe tradizionali che con quelle nuove oggi sul mercato;
Ritenuto che occorre un impegno umano istituzionale e sociale sempre maggiore;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
il Presidente della Regione e l’Assessore competente per conoscere:
1) i dati aggiornati ad oggi sulla diffusione tra i giovani valdostani delle vecchie e nuove droghe sintetiche;
2) quali iniziative intende intraprendere unitamente alle forze dell’ordine e alle autonomie locali per rafforzare la lotta in corso per combattere il traffico e lo spaccio della droga in Valle d’Aosta;
3) quale impegno ritiene di assumere sul piano umano, istituzionale e sociale per quanto riguarda la prevenzione, l’informazione e il reinserimento delle vittime nella vita attiva, sociale e lavorativa.
F.to: Beneforti - Squarzino Secondina
Président La parole au Conseiller Beneforti.
Beneforti (PVA-cU) Il problema della droga nella nostra regione torna periodicamente alla ribalta, ma purtroppo non torna perché come Regione assumiamo un'azione di rilievo contro la tossicodipendenza, ma torna alla ribalta quando c’è qualche operazione di Polizia, quando ci sono arresti di spacciatori, quando la droga crea morti, furti, delitti e suicidi.
Ultimamente c’è stata l’operazione denominata "Operazione Tarantella", che ha portato al sequestro di materiale e ad ordinanze di custodia cautelare da parte della Magistratura. Da queste operazioni si apprende ciò che avviene intorno a questo problema. Si viene a conoscenza di come può essere acquistata la droga, come e dove viene consumata, dell'esistenza dello spaccio e di come e dove avviene. Quello che è triste è conoscere certi dati, ma ciò che è ancora più triste è che, dopo qualche giorno, non se ne parla più. Magari non se ne parla più fino a una nuova operazione della Polizia, o fino a quando qualcuno muore per overdose.
A volte trascorrono dei periodi nei quali sembra che il problema della droga non esista più, anche se è necessario, e lo abbiamo sempre ripetuto tutti quanti, non abbassare mai la guardia! Come gruppo più volte abbiamo presentato interpellanze, interrogazioni e mozioni sull’argomento, perché abbiamo sempre ritenuto che quanto è stato fatto dalla Regione, pur essendo molto, i fatti dimostrano che non è ancora sufficiente. Infatti sembra che il consumo di droghe, vecchie e nuove, aumenti anziché diminuire. Soprattutto si ha l’impressione, a giudicare dai fatti che accadono, che la situazione non sia sotto controllo né da parte delle forze dell’ordine né, per quanto di competenza, da parte delle istituzioni regionali.
Ci rendiamo conto che questo è un grosso problema, ma è chiaro che non possiamo non farcene carico. Si tratta di tutelare la salute dei nostri giovani, uomini e donne; si tratta di approfondire il fenomeno sempre più e meglio, per rendersi conto di cos’è che lo promuove, che porta tante persone a divenirne succubi, così come avviene per l’alcool.
Oggi sono convinto che il consumo di droghe non dipenda solo dal disagio giovanile, da una mancanza di una cultura, vista l’elevazione culturale che abbiamo nella nostra regione. Non dipende neppure dal livello di vita, visto che da noi non è poi tanto basso. Pertanto noi riteniamo che occorra una maggiore attenzione. Occorre verificare se le direttive specifiche dei competenti ministeri sono messe tutte in pratica, se gli interventi investigativi mirati, di prevenzione e di controllo, vengono tutti messi in atto. Occorre verificare se questo avviene saltuariamente o in forma continuativa. Occorre verificare se le strategie messe in atto sono le più idonee a concorrere alla sconfitta della droga.
Con questa interpellanza non vogliamo colpevolizzare nessuno, né ricercare un capro espiatorio; non sarebbe giusto né opportuno, vista l’impotenza che può esserci di fronte a certi problemi. Con la nostra interpellanza chiediamo di avere, visti i dati riportati anche dagli organi di informazione, un aggiornamento dei dati sulla diffusione della droga in Valle, gli ultimi ci erano stati forniti in risposta ad una nostra interpellanza di oltre un anno fa. Si richiede altresì, alla luce dei dati ad oggi disponibili, quali iniziative la Giunta intende intraprendere, unitamente alle forze dell’ordine e agli enti locali, per combattere il consumo, il traffico e lo spaccio della droga nella nostra regione.
Anche gli enti locali, comuni e comunità montane, devono cominciare a giocare il ruolo che gli compete, in difesa delle loro popolazioni, in quanto non possono sempre delegare l’Assessorato, o altri enti o istituzioni, ad occuparsi del problema. Questo è quanto volevo dire ad illustrazione dell'interpellanza. Mi riservo di intervenire dopo la risposta dell’Assessore.
PrésidentLa parole à l’Assesseur à la santé, au bien-être et aux politiques sociales, Vicquéry.
Vicquéry (UV) In effetti, non è la prima volta che vengono presentate interpellanze sul problema della diffusione del traffico di droga in Valle d’Aosta, e nel rispondere vorrei innanzitutto esprimere vivo compiacimento per l’attività grazie alla quale le forze dell’ordine hanno portato a compimento la "Operazione Tarantella", che ha consentito il sequestro di droga e l’arresto di spacciatori nella nostra regione.
È un'operazione che esalta le capacità di investigazione e di intervento delle nostre forze dell’ordine e che ne evidenzia non solo la competenza, ma anche la conoscenza del territorio e delle problematiche sociali, del sommerso in cui si muovono quanti spacciano, vendono e consumano.
Detto questo, mi sento di dover chiedere al Consigliere Beneforti se davvero ritiene che da quando presentò la sua precedente interpellanza sull’argomento droga ad oggi possa essere cambiato qualcosa. Nel settembre 2000 risposi in Consiglio, fornendogli dati e indicazioni su quanto era in atto nella nostra regione per contrastare il fenomeno, e anche in altre occasioni precisai che in quest’opera, che è un insieme di prevenzione, informazione, controllo, repressione esercitate da diverse figure istituzionali della pubblica amministrazione, come ha ribadito oggi anche il Consigliere Beneforti, compresi gli enti locali, molti dei quali hanno attivato una serie di progetti della "285", e delle forze dell’ordine che operano in sintonia con il Presidente della Regione nell’esercizio della sua funzione prefettizia, dicevo, in questa materia nulla si improvvisa e nulla viene fatto solo per specifiche ragioni di urgenza.
Le indagini della "Operazione Tarantella" sono state lunghe e difficili, ma quell'operazione non deve servire per allarmarci, deve invece portarci a constatare che di fronte a un problema di cui tutti conosciamo l’esistenza e la gravità, senza allarmismi e protagonismi, le forze dell’ordine intervengono concretamente, come fanno ad esempio preventivamente nelle scuole.
Posso rassicurare nuovamente gli interpellanti sul fatto che le diverse iniziative di prevenzione e informazione, segnalate nella precedente risposta ad interpellanze analoghe, oggi vanno avanti, vengono attuate, diventano concreto e pianificato intervento che risponde alla certezza della considerazione filosofica che il problema è complesso e grave. Non si tratta quindi di assumere un impegno per quanto riguarda la prevenzione, l’informazione e il reinserimento delle vittime nella vita attiva, perché questo impegno sussiste. Si tratta piuttosto di rendersi conto che è necessaria una sorta di diagnosi locale di un problema che comunque è di portata mondiale, e che non riusciremo a stroncare noi soli, in Valle d’Aosta.
Questa diagnosi ci porta a constatare che il problema del traffico e del consumo di droghe, vecchie e nuove, è parte di una situazione complessiva di disagio sociale e di disagio giovanile, delle nuove condizioni di povertà e di emarginazione, della devianza e della trasgressione. Tutti concordiamo più o meno sulle diagnosi. Molti di noi, molti degli operatori e delle istituzioni, ci troviamo su posizioni diverse sulle attività da mettere in atto per superare questa grave situazione. Occorre però rendersi conto che, così com’è per le indagini di polizia indispensabili per portare a termine un'operazione, anche le azioni di intervento, di prevenzione e di informazione non possono né svilupparsi né dare risultati nell’arco di qualche giorno o di qualche mese.
Fatta questa premessa, rispondo puntualmente all'interpellanza.
Al punto 1) si chiedono i dati aggiornati ad oggi sulla diffusione tra i giovani valdostani delle vecchie e nuove droghe sintetiche. I dati aggiornati non possono essere che quelli relativi ai casi di cui le forze dell’ordine, i servizi di prefettura, il SERT dell’USL sono ufficialmente a conoscenza. I primi sono relativi agli arresti o alle segnalazioni, i secondi ai colloqui, ai sensi dell’articolo 75 del DPR n. 309/1990, i terzi all’azione di cura e riabilitazione non di quanti sono nel problema della droga, ma di quanti lo sono al punto tale da aver maturato la necessità e il bisogno di essere aiutati, cioè di rivolgersi alle strutture istituzionalmente deputate a questo servizio. Non esistono dati reali sulla dimensione complessiva del fenomeno, che non è quantificabile se non per stime troppo indicative, poco credibili fosse anche solo per costruirci sopra un discorso di carattere generale.
Segnalo comunque che nella relazione al Parlamento che ogni anno la Regione Valle d’Aosta e tutte le regioni predispongono, al fine di fotografare la problematica, l’andamento del fenomeno viene così evidenziato. Nell’anno 2000 i tossicodipendenti presi in carico dal SERT sono stati 331, circa l’11,7 percento in meno rispetto al 1999, mentre quelli contattati per qualsiasi motivo sono stati 532, circa il 3 percento in più dell’anno precedente, 188 dei quali sono stati contattati per la prima volta. Mentre i soggetti presi in carico per la prima volta sono stati 33, il 10 percento, i casi di soggetti ripresi in carico dagli anni precedenti sono in aumento, 298, cioè il 90 percento dei soggetti presi in carico nel 2000 erano già noti al SERT. Questo è un dato molto negativo sull’attività di recupero dei ragazzi e denota le difficoltà di reinserimento dei ragazzi, che ci ricascano. L’88 percento dei soggetti che il SERT ha preso in carico e il 75 percento di quelli contattati sono residenti in Valle d’Aosta.
Il numero dei casi riguardanti i maschi è preminente, tra i contattati sono l’83 percento, il 57 percento dei quali ha un’età superiore ai 30 anni, fenomeno ormai diffuso, chiaro e inequivocabile: non sono solo i ragazzini che "si fanno". La sostanza di abuso rilevata in modo prevalente nell’utenza del SERT è stata l’eroina, 98 percento, seguita per il restante 2 percento dalla cannabis e dalla cocaina. I casi di utenti con problematiche legate alle nuove droghe sono stati uno solo, ed è un dato assolutamente fuorviante rispetto a quanto si sa. Ma il dato ufficiale è questo. Il numero degli inserimenti in comunità è uguale all’anno precedente: da 121 inserimenti del 1999 si passa ai 123 inserimenti del 2000, 39 dei quali in strutture fuori regione. In Valle d’Aosta nel 2000 si sono registrati due decessi per eroina, tre i decessi per le diverse patologie correlate alle tossicodipendenze, non si è registrato nessun decesso legato all’AIDS. Questo è quanto abbiamo riportato al Ministero della sanità.
Il fenomeno delle nuove droghe inoltre è talmente particolare, da non poter essere immediatamente rilevabile. Lo sarà quando gli effetti devastanti dell’abuso cominceranno a produrre una casistica numericamente significativa di persone che chiedono aiuto alle strutture. Non trovo costruttivo fornire delle stime che non poggiano su nessun dato scientifico. Guardiamo allora alla gravità del problema, rendendoci conto che esiste, che è tanto più grave quanto più apriamo gli occhi su ciò che avviene negli ambienti di ritrovo giovanile e quanto più prendiamo atto dei risultati delle operazioni delle forze dell’ordine.
Dati ufficiali sono invece quelli del Ministero dell’interno, Dipartimento della pubblica sicurezza, Direzione centrale per i servizi antidroga. Si tratta di dati relativi al 1999, quando in Valle d’Aosta sono state effettuate 33 operazioni antidroga, 11 delle quali riferite allo spaccio di eroina, 2 allo spaccio di cocaina, 14 allo spaccio, 2 al traffico e 3 al rinvenimento di cannabis, 1 allo spaccio di anfetaminici. Queste operazioni hanno portato al deferimento alle autorità giudiziarie di 41 persone, 20 per eroina, 5 per cocaina, 20 per cannabis, 2 per anfetaminici; 4 di queste persone sono state deferite alla autorità giudiziaria per produzione e traffico, 37 per spaccio. Tra le persone deferite all’autorità giudiziaria, 7 sono gli stranieri. Fra i deferiti figura un solo minorenne, deferito per cannabis. Nel corso delle operazioni la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza hanno sequestrato complessivamente 0,064 kg di eroina, 0,012 kg di cocaina, 8,037 kg di cannabis, 76 pasticche di ecstasy, 32 dosi di LSD e 0,004 kg di altre droghe.
Rispetto alla seconda domanda: "quali iniziative intende intraprendere?", eccetera, rispondo che non vi sono iniziative nuove da proporre, solo perché la "Operazione Tarantella" ha evidenziato un problema di cui si conosceva comunque l’esistenza. Ripeto, né le operazioni delle forze dell’ordine, né le iniziative e gli interventi delle istituzioni regionali e locali, si fanno dall’oggi al domani, o perché si è conclusa un'operazione di Polizia che ha avuto un certo clamore. Riprendo tout court quanto riferito nell'interpellanza dello scorso anno e faccio riferimento a tutti i finanziamenti previsti dal fondo antidroga e dalla legge n. 285, che sono come ho antecedentemente detto in corso di attivazione e di attuazione.
Rispetto alla terza domanda: "quale impegno ritiene di assumere sul piano umano?", eccetera, rispondo che a quanto fin qui ricordato posso aggiungere che è in attuazione un corso predisposto dall’Istituto superiore della sanità, per la preparazione di operatori che siano in grado di intervenire nelle discoteche, con attività mirate di prevenzione e informazione, ma anche in vista di un indispensabile monitoraggio delle situazioni. A questi corsi prendono parte anche quattro operatori della Valle d’Aosta: due del privato sociale e due del SERT. Questo dovrebbe essere un timido tentativo di istituire la figura dell’operatore di strada. Ritengo che il corso organizzato dall’Istituto superiore della sanità abbia una valenza scientifica, se poi la ricaduta pratica sul terreno sarà quella che tutti ci aspettiamo, benissimo. Dobbiamo sicuramente ancora testare il sistema e, ad oggi, non siamo ancora in grado di concludere nulla.
Ribadisco infine che occorre rapportarsi correttamente al problema. Non smetterò mai di sottolineare quanto siano errati gli atteggiamenti culturali che portano, ad esempio, a considerare che chi fa uso di droghe vecchie e nuove sia una vittima. L’interpellanza stessa chiede quale impegno si assume per il reinserimento delle vittime; il termine induce nell’errore di attribuire una certa innocente inconsapevolezza dei rischi e delle conseguenze che incorre chi fa uso di queste droghe, mentre così non è. Una recente intervista ad un ragazzo su un quotidiano regionale esplicita chiaramente che i ragazzi sono informatissimi dei rischi e dei risultati dell’assunzione di droga, e malgrado questo continuano!
Il nostro dovere è tentare di intervenire.
Président La parole au Conseiller Beneforti.
Beneforti (PVA-cU) Ringrazio l’Assessore per la risposta che mi ha dato e devo dire che la trovo completa. Forse è la prima volta che mi viene data una risposta di questo tipo, e quando le risposte sono concrete non rimane che prenderne atto!
Voglio dire solo questo; nella mia esposizione non ho voluto assolutamente criticare ciò che è stato fatto. Ho citato la "Operazione Tarantella" per il semplice fatto che è stata l’occasione che ha messo in evidenza, ancora una volta, una situazione che esiste nella nostra regione, e questo deve farci impegnare ancora di più per far fronte alle esigenze che abbiamo. Per cui anch'io sono grato alle forze dell’ordine, a coloro che si occupano di questi problemi e che riescono a fare certe operazioni e a consegnare alla giustizia certi spacciatori; non si può che essere soddisfatti di questa situazione.
Però è indispensabile, e lo ha detto anche lei, Assessore, continuare e battersi per portare avanti un'azione di prevenzione la più larga possibile, e portarla avanti soprattutto con l’informazione. È in questa direzione della prevenzione e dell'informazione, che dobbiamo compiere tutti gli sforzi necessari, se vogliamo far valutare a tutti appieno le conseguenze provocate dall’assunzione di sostanze stupefacenti.
Ringrazio l’Assessore dei dati che ci ha fornito, dell’impegno che ha rinnovato, e quello che mi auguro è di lavorare il più possibile assieme per cercare di far fronte a questo grosso fenomeno, che purtroppo non è ancora debellato neppure nella nostra regione.