Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2011 del 23 maggio 2001 - Resoconto

OGGETTO N. 2011/XI Tempistica dell’esame da parte del Consiglio del progetto di legge concernente "Riordino dei servizi camerali". (Interrogazione)

Interrogazione Preso atto di quanto affermato dall’Assessore alle Finanze nella seduta della IIa Commissione consiliare del 2 ottobre 2000 che "entro la fine del 2000 si prevede l’istituzione di una Camera di Commercio regionale che di fatto andrà a sovrapporsi alla CREL nei suoi compiti propositivi e consultivi";

Constatato che nella seduta del Consiglio regionale del 9 maggio 2001, è stato approvato il piano previsionale e programmatico della Consulta regionale dell’Economia e del Lavoro per l’anno in corso;

Constatato che il comma 2) del punto 8 del patto per lo sviluppo della Valle d’Aosta sottoscritto il 17 maggio 2000, prevede la Riforma dei Servizi camerali e la razionalizzazione dei servizi esistenti;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interroga

la Giunta regionale e l’Assessore competente per conoscere:

1) i tempi entro i quali sarà portata a conoscenza del Consiglio regionale la proposta di legge regionale concernente "Riordino dei servizi camerali della Valle d’Aosta";

2) i compiti e le attribuzioni che saranno affidate alla Camera di Commercio;

3) se la costituzione della Camera di Commercio comporta, a tutti gli effetti, il superamento e quindi l’abolizione della legge 23 novembre n. 70 che prevedeva l’istituzione della Consulta (CREL).

F.to: Beneforti

Président La parole à l’Assesseur à l’industrie, à l’artisanat et à l’énergie, Ferraris.

Ferraris (GV-DS-PSE) Il disegno concernente il riordino dei servizi camerali è stato sottoposto all’attenzione del tavolo di concertazione del Patto per lo sviluppo, che lo ha esaminato nel corso della riunione dell’8 maggio.

Nel corso dell’incontro si è rilevata una sostanziale condivisione sia degli intenti che del contenuto dell’articolato, alla cui redazione hanno contributo Unioncamere e il gruppo tecnico formato dalle organizzazioni sociali ed economiche, ancor prima della sottoscrizione del Patto per lo sviluppo. Restano da esaminare alcune questioni tecniche rispetto all’articolato, dopo di che il disegno di legge verrà adottato dalla Giunta regionale e inizierà il percorso che lo porterà all’esame delle commissioni consiliari.

Quindi siamo nella fase conclusiva del confronto. Rispetto al suo contenuto, posso anticipare che innanzitutto si andrà verso la riattivazione di un organismo assimilabile ad una vera e propria Camera di Commercio, dopo 54 anni di gestione diretta delle funzioni camerali da parte della Regione.

Il progetto che si intende realizzare rientra in un'ottica di attuazione dei principi del federalismo e della sussidiarietà, applicati al campo economico, in grado di rispondere alle esigenze di maggiore autonomia e di sintesi delle istanze delle imprese e delle categorie produttive.

La riattivazione di questo ente dopo diversi anni di gestione diretta da parte della Regione, non può non avvenire che attraverso la costruzione di un percorso graduale, e ciò per consentire, da un lato, al mondo associativo di irrobustire l’esercizio della funzione di sintesi degli interessi economici degli operatori e, dall’altro, di trasferire al nuovo ente le funzioni amministrative e di regolazione del mercato, nel momento in cui questo sia preparato con una adeguata struttura materiale, di personale e finanziaria, ad assolverle con efficienza. Di qui l’esigenza di inserire nel testo disposizioni valide soltanto nella fase transitoria di prima applicazione, differenziandole rispetto a quelle previste come soluzioni stabili e di lungo periodo.

Il percorso di transizione per la ricostruzione di questo ente, per il quale si prevede un vestito giuridico su misura, pur prendendo spunto dall’esperienza della rete nazionale ed europea del sistema camerale, nella quale sembra utile integrarsi, prevedendo ad un tempo degli incisivi spazi di specialità, può essere articolato attraverso due principali passaggi:

- l’attivazione di un apposito comitato paritetico per i servizi camerali, composto dai rappresentanti degli assessorati coinvolti e dell’ente ricostituito, cui compete stabilire i tempi di trasferimento delle funzioni del nuovo ente;

- l’ampiezza delle categorie rappresentate nell’organo di base del nuovo organismo, prendendo a riferimento generale quanto è contemplato dalla legge n. 580/1993, ma tenendo ad un tempo conto della legislazione di altre regioni a statuto speciale.

È prevista infatti la partecipazione di rappresentanti non solo delle imprese, dei consumatori e dei lavoratori dipendenti, ma anche di rappresentanti delle libere professioni. Inoltre, nel disegno di legge vi saranno le necessarie indicazioni per l’elezione degli organismi consultivi ed esecutivi, con una grande attenzione all'esigenza di uno stretto raccordo, soprattutto nella prima fase, con la Regione.

Per grandi linee, possiamo evidenziare come la proposta in esame consenta di trovare risposta alle problematiche sollevate dalle categorie produttive ed economiche, che hanno esternato e trovato modo di essere considerate nel gruppo di lavoro per la riforma del sistema camerale, ovvero la costituzione di un ente operante a livello regionale, adottando modalità che pur in raccordo con l’evoluzione amministrativa del resto del territorio nazionale, esaltino gli elementi di peculiarità e di autonomia della Valle d’Aosta; la concretizzazione del principio di autogoverno dei gruppi facenti capo al sistema delle imprese e delle libere professioni, responsabilizzandoli, per contribuire più efficacemente al rafforzamento del tessuto imprenditoriale della Valle d’Aosta; contribuire a fornire alla Regione, attraverso la realizzazione di una banca dati e di un osservatorio, gli elementi conoscitivi e l’informazione economica, per un'efficace programmazione degli interventi sul territorio; contribuire con il monitoraggio della domanda ed dei programmi delle diverse strutture specializzate, attivando una sorta di cabina di regia, alla riorganizzazione da parte della Regione dell’offerta di servizi alle imprese, soprattutto a quelle a valenza innovativa.

Per quanto attiene la terza questione, concernente il ruolo e il futuro della CREL, il disegno di legge propone un superamento dell’attuale Consulta, mantenendo fermo l’obiettivo del rafforzamento della concertazione.

L’intenzione è quella di approfondire ulteriormente il confronto con le parti sociali, per affrontare e risolvere questa questione; va comunque sottolineato come la maggior parte degli attori che siedono attorno al tavolo della concertazione abbiano in più occasioni segnalato la necessità di ricollocare le funzioni ora svolte dal CREL alla luce del modello di concertazione definito dal Patto per lo sviluppo e dal disegno di legge in questione.

Non può passare inosservato il fatto che all’interno della CREL, rinominata per il triennio 2001-2003 nello scorso mese di aprile, non abbiano rappresentanza, per mancata segnalazione e quindi per volontà esplicita di non essere presenti, sia le associazioni industriali sia una parte del settore creditizio. Ciò è l’inequivocabile segnale di un'evidente carenza nella capacità di questa Consulta, di esprimere tutte le sinergie che la legge regionale n. 70/1994 le aveva a suo tempo assegnato e di una sua conseguente crisi di funzionamento.

Ovviamente, spetterà al Consiglio la scelta finale rispetto al disegno di legge.

Président La parole au Conseiller Beneforti.

Beneforti (PVA-cU) Prendo atto della risposta dell’Assessore; prendo anche atto che siamo nella fase conclusiva del disegno di legge, ma prendo anche atto che la maggior parte - per non dire la totalità - degli obiettivi che ci si vuole dare con l'istituzione della Camera di Commercio poteva benissimo essere realizzata dall’Assessorato all’industria e artigianato.

Prendo atto di questo, come prendo atto che, dopo oltre mezzo secolo, si torna ad istituire anche in Valle d’Aosta la Camera di Commercio, dopo che le competenze erano state affidate all’Assessorato all’industria.

Vi devo dire che con il provvedimento che porterete all’approvazione del Consiglio, mi sento di affermare il fallimento di una prerogativa statutaria, a cui non abbiamo saputo far fronte, e quindi da parte vostra il fatto di non aver saputo difendere un aspetto importante della nostra autonomia. Inoltre, con questo provvedimento è evidente l’intenzione di procedere alla definitiva soppressione dell’Assessorato competente, già sufficientemente smembrato, anziché continuare a far assumere allo stesso il ruolo che era previsto nel 1946.

Ritengo che la Regione, con questo provvedimento, abdichi alle proprie competenze a favore degli operatori economici, che le rivendicano, certamente per un loro tornaconto!

Inoltre il provvedimento serve a giustificare l’abrogazione della CREL, nonostante che i compiti della Camera di Commercio siano grandemente diversi da quelli previsti per la CREL.

Questa istituzione serve ad emarginare il ruolo delle organizzazioni sindacali dei lavori, dato che nella Camera di Commercio la rappresentanza dei lavoratori dipendenti diventa del tutto marginale. E noi andiamo a consegnare nelle mani dell'imprenditoria "non valdostana", ma esterna, la gestione di un ente, che dovrebbe essere "tutto valdostano".

Del resto sappiamo qual è la provenienza dell'imprenditoria industriale, come di quella commerciale in Valle d’Aosta, di quella che conta, di quella che pesa: i supermercati, le fabbriche!

E poi ho l’impressione che si voglia andare a creare un ulteriore carrozzone, la cui gestione è affidata alle categorie che l’hanno rivendicata, che non vogliono più la Consulta, che vogliono la Camera di Commercio per averla in mano e per gestirla; saranno loro che detteranno le condizioni anche alla Giunta regionale.

Nella sostanza riteniamo che la Camera di Commercio non sia la strada per far decollare quello sviluppo economico indispensabile per la crescita economica, occupazionale e sociale di cui la Valle d’Aosta ha bisogno. Comunque avremo modo di approfondire la nostra posizione e quella della Giunta nel momento in cui sarà presentato il disegno di legge in commissione e poi in Consiglio. Se ci riusciremo, faremo in modo di motivare maggiormente il nostro parere contrario all'istituzione della Camera di Commercio.