Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2010 del 23 maggio 2001 - Resoconto

OGGETTO N. 2010/XI Realizzazione nei comuni montani di centri polifunzionali di servizio. (Interrogazione)

Interrogazione Premesso che la legge regionale 12/1999 prevede, al fine di promuovere lo sviluppo e la rivitalizzazione dei comuni montani minori, la costituzione di centri polifunzionali di servizio;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

l’Assessore competente per conoscere:

1) se, dal momento in cui è entrata in vigore la normativa regionale, è stata avanzata la richiesta di istituire alcuno dei centri di cui in premessa: in caso affermativo, quali sono i comuni interessati;

2) se sono state applicate le previste esenzioni tributarie e quelle concernenti i vincoli d’orario;

3) se la Regione ha predisposto interventi agevolati per costituire tali centri;

4) quali sono i criteri stabiliti dalla Giunta regionale per uniformarne l’allestimento organizzativo e commerciale.

F.to: Tibaldi - Frassy - Lattanzi

Président La parole à l’Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce et aux transports, Lavoyer.

Lavoyer (SA) Nella prima domanda si chiede "se, dal momento in cui è entrata in vigore la normativa regionale, è stata avanzata la richiesta di istituire alcuno dei centri polifunzionali di servizio previsti dalla legge n. 12". Diciamo che, allo stato attuale, non vi è nessuna istanza ufficiale, formale, all’Assessorato, per l'istituzione di queste strutture. Vi sono peraltro tutta una serie di contatti e di pourparlers di sindaci, di amministrazioni comunali che hanno chiesto informazioni e che si stanno attivando per aprire queste strutture.

Al di là di quanto mi è stato riferito dai servizi, direttamente posso testimoniare di aver avuto parecchi pourparlers con sindaci, che stanno individuando gli ambiti, le strutture e gli spazi, e stanno verificando come porre in essere questo tipo di esercizio. In particolare il Comune di Rhêmes-Saint-Georges, ma diversi altri comuni, in prevalenza comuni che in questo momento o non hanno strutture commerciali di questo tipo, oppure addirittura hanno strutture commerciali inesistenti. Quindi penso che sia imminente tutta una serie di formalizzazioni ufficiali di richieste.

Nella seconda domanda si chiede "se sono state applicate le previste esenzioni tributarie e quelle concernenti i vincoli di orario". Per quanto concerne le esenzioni tributarie, gli uffici dell’Assessorato stanno valutando quali sono i tributi regionali suscettibili di eventuale esenzione; a tal fine sono stati presi anche gli opportuni contatti con la struttura regionale competente in materia di bilancio e finanze, per la conseguente applicazione della disposizione contenuta nella legge e nella relativa deliberazione, così come sono state richiamate. Quanto all’esenzione dai vincoli di orario, l’articolo 9 della delibera di Giunta prevede che siano i comuni a specificare nella richiesta di riconoscimento le modalità e i tempi di apertura dei centri polifunzionali.

Al terzo quesito si chiede "se la Regione ha predisposto interventi agevolati per costituire tali centri"; in proposito va detto che la Giunta sta attuando una rivisitazione complessiva della normativa di finanziamento alle imprese operanti nel settore sia del turismo che del commercio, quindi la legge n. 101, la legge n. 22, quelle che sostenevano le attività commerciali, per adeguare le disposizioni alle norme C.E. relative agli aiuti di Stato. Questo disegno di legge è stato predisposto, la Giunta lo sta esaminando, pensiamo che in una delle prossime sedute di Giunta verrà inviato alla commissione competente per l’esame definitivo in Consiglio regionale. All’interno sono previsti, fra i soggetti che possono utilizzare parimenti a quelle che sono le attività commerciali, anche i centri polifunzionali previsti dalla legge n. 12.

Nella quarta domanda si chiede "quali sono i criteri stabiliti dalla Giunta regionale per uniformare l’allestimento organizzativo e commerciale" di questi centri.

A tale proposito, all’interno delle disposizioni contenute nella delibera n. 1652 è previsto, per garantire una certa omogeneità ai centri, sia per quanto attiene la tipologia dell’attività prevista all’interno dei medesimi, sia con riferimento agli ambiti territoriali in cui potranno essere insediati, un comma specifico all’articolo 4 che dice: "L’Assessorato competente in materia di commercio formula in sede di concessione del riconoscimento prescrizioni in ordine alle caratteristiche progettuali di iniziativa, al fine di garantire l’uniformità degli allestimenti organizzativi e commerciali nei centri". Cioè, nella sostanza, non possiamo fare delle prescrizioni universali, perché la tipologia di questi centri può essere molto diversificata sia dal punto di vista degli spazi, sia dal punto di vista delle funzioni che all’interno del centro polifunzionale vengono insediate.

Nel momento in cui ci sarà la richiesta di riconoscimento, a seconda della tipologia delle funzioni che verranno richieste e all'importanza delle stesse, verremo a dei criteri di uniformità rispetto a quella tipologia. Infatti il contenuto della disposizione stabilisce che, a seguito di presentazione della domanda di riconoscimento, andremo ad identificare questo tipo di disposizione.

Questo, come già accennavo, sulla base della caratterizzazione che il centro polifunzionale intenderà assumere quali la prevalenza o meno di attività tipo commerciale, rispetto a quella amministrativa, la sua ubicazione sul territorio comunale, la dimensione dei locali in cui vengono svolte le diverse attività, l’eventuale contiguità o meno degli stessi, e questo prevalentemente per gli orari di apertura di servizi pubblici, che possono dare in contemporanea magari la stessa tipologia di servizio. Quindi, tutto sarà graduato in base al progetto che ci sarà presentato.

Président La parole au Conseiller Tibaldi.

Tibaldi (FI) Ne deduco, Assessore, che la legge è a un punto morto. La legge di riforma del commercio su questo particolare argomento è a un punto morto, e lo deduco dalle sue stesse affermazioni in risposta alla nostra interrogazione. Allo stato attuale non vi è alcuna istanza ufficiale, riprendo questa parte che ritengo essere la più significativa.

E perché è a un punto morto? Perché, se ben ricordiamo, e penso che la cronaca di stampa e anche i lavori di questo Consiglio e delle commissioni competenti ne siano una testimonianza, la legge n. 12/1999, la cosiddetta "Bersani valdostana", altro non ha fatto che riprendere e tradurre in dimensione regionale una normativa predisposta dallo Stato.

Il tocco più significativo di valdostanità alla legge n. 12/1999 era rappresentato dai centri polifunzionali di servizio, chiamati anche "empori di montagna". A distanza di due anni, Assessore, prendiamo atto con rammarico che questo aspetto più locale di fatto rimane inattuato. Allora, delle due l’una: o l’obiettivo è stato male individuato, vale a dire questi empori non servivano così come palesava l’Assessore?

(interruzione dell’Assessore Lavoyer, fuori microfono)

? mi lasci finire, se poi vuole replicare nessun problema! Sto facendo delle considerazioni, nulla osta a una sua replica. Dicevo, delle due l’una: o non è stato centrato l’obiettivo, cioè gli empori di montagna, visti come elemento essenziale per evitare lo spopolamento dei centri minori che sono in quota, dove la permanenza abitativa è più difficoltosa, in quanto rappresentano una soluzione perché comprendono non solamente attività commerciali vere e proprie, ma anche servizi come quelli postali, o altri servizi pubblici qui citati, oppure non sono stati messi a disposizione di chi poteva farlo, in particolare degli enti locali, gli strumenti che la legge n. 12 prevedeva.

Un’altra testimonianza in tal senso viene dalla sua risposta al secondo punto della nostra interrogazione, in cui si chiede "se sono state applicate le previste esenzioni tributarie e quelle concernenti i vincoli d’orario;" lei ha detto: "stanno valutando gli uffici quali sono i tributi regionali suscettibili di esenzione". A distanza di due anni questa valutazione ci sembra un po' tardiva?

(interruzione dell’Assessore Lavoyer, fuori microfono)

? non mi interrompa! A distanza di due anni mi sembra paradossale che l’Assessorato non abbia ancora individuato quali sono le tipologie di tributi, siano esse tasse o imposte, sulle quali poter intervenire con una defiscalizzazione.

I fatti, Assessore, sono inconfutabili: non ci sono centri polifunzionali. Ci sono dei pourparlers, e questa è l’unica nota positiva, tuttavia "verba volant, scripta manent" e i pourparlers alla fine non lasciano grosse tracce! Ci sono stati tanti pourparlers quando questa legge veniva varata dall’Esecutivo e poi approvata da questo Consiglio, e non sto qui a leggere gli articoli di stampa, le citazioni cariche d’enfasi dello stesso Assessore, come pure di eminenti rappresentanti della categoria commerciale, che riconoscevano l’importanza degli empori di montagna. Ma, allo stato attuale, per gli empori di montagna non vi è alcuna istanza ufficiale.

Allora, ci consenta, Assessore, di fare una legittima considerazione: o avete sbagliato l’obiettivo o non avete adeguato gli strumenti perché questi empori di montagna prendessero sostanza e si sviluppassero. Delle due l’una, anche perché, e penso che l’Assessore abbia monitorato la situazione del settore commerciale, la chiusura di molte attività, sia nei luoghi di montagna, sia nei centri storici di paesi importanti anche del fondovalle, è un fatto evidente, perché la liberalizzazione e la grande distribuzione hanno comunque creato una concorrenza elevata e insostenibile per diversi piccoli esercizi.

I centri polifunzionali avrebbero potuto alleviare un problema non solo economico, ma anche sociale in zone di montagna, che sono penalizzate proprio perché a rischio di spopolamento. Assessore, purtroppo su questo punto la legge rimane completamente inattuata e lei ne ha dato atto con la risposta alla nostra interrogazione.