Oggetto del Consiglio n. 1989 del 9 maggio 2001 - Resoconto
OGGETTO N. 1989/XI Completamento del piano di metanizzazione in Valle d’Aosta. (Interrogazione)
Interrogazione Premesso che la metanizzazione della Valle d’Aosta, avviata dalla società Digrava nei primi anni Novanta è continuata con l’Italgas;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l’Assessore competente per conoscere:
1) se è stato completato il piano di metanizzazione della Valle d’Aosta, a suo tempo programmato, e quante sono le utenze oggi servite;
2) se è intendimento della società Italgas ampliare la rete e il conseguente bacino d’utenza;
3) qual è stato l’intervento finanziario complessivo da parte della Regione per realizzare il piano sopracitato.
F.to: Tibaldi - Frassy - Lattanzi
PrésidentLa parole à l’Assesseur à l’industrie, à l’artisanat et à l’énergie, Ferraris.
Ferraris (GV-DS-PSE)Per quanto riguarda la questione del completamento del piano di metanizzazione, vorrei solo ricordare una questione che è quella relativa al fatto che tramite l’intervento pubblico è stato possibile in un primo tempo realizzare la metanizzazione in una parte importante della Valle d’Aosta; grazie a questo si sono ottenuti diversi risultati. In primo luogo avere una fonte energetica a minor costo e a minor inquinamento, di conseguenza aver consentito sia ai cittadini sia alle imprese di poter utilizzare questa fonte energetica.
Questo è un elemento che deve essere tenuto in considerazione; se non ci fosse stato l’intervento pubblico, a causa delle dimensioni della Regione Valle d’Aosta, del numero dei suoi abitanti e della sua conformazione geomorfologica, non ci sarebbe stata compagnia a livello nazionale che avrebbe investito soldi propri per sviluppare una rete di metanizzazione.
Sapete anche che successivamente vi è stata la cessione delle quote della Regione e dei comuni per cui oggi la gestione della rete di metano fa capo a Italgas, quindi a una società sostanzialmente privata, anche se una società del gruppo ENI.
Per quanto riguarda il completamento del piano di metanizzazione, negli ultimi due anni abbiamo avuto diversi incontri fra Giunta regionale e Italgas, innanzitutto allo scopo di verificare il completamento della rete di metanizzazione, così come previsto dall’accordo del 17 gennaio 1997, accordo che prevedeva il completamento della metanizzazione in 29 comuni e la realizzazione della rete di metanizzazione in altri 13 comuni.
L’azienda, anche sulla base delle sollecitazioni fatte dall’Amministrazione regionale, per incrementare l’utilizzo del metano è intervenuta con fondi propri, con 1.800 milioni nel corso del 2000, per promuovere e incentivare la trasformazione delle centrali termiche da gasolio o da nafta a metano ed ha attivato anche un'attività di collaborazione con gli operatori termoidraulici. Questa campagna ha dato dei risultati positivi.
In ogni caso, dopo gli incontri Regione/Italgas, si è tenuto anche un incontro con l’Associazione dei comuni (come sapete le convenzioni sono state stipulate direttamente dai comuni con Italgas). Ad oggi la situazione che possiamo descrivere è la seguente.
Per quanto riguarda il piano di metanizzazione di 29 comuni, questo è sostanzialmente completato; restano da completare alcuni adeguamenti nella città di Aosta, relativamente ad alcuni frazioni. Il problema più delicato riguardava i 13 comuni che non erano ancora metanizzati, alcuni dei quali non lo sono tuttora.
La situazione è la seguente: i Comuni interessati erano quello di Hône, che è stato metanizzato, di Pontey, che è stato metanizzato, di Villeneuve, che è stato allacciato alla rete ed è parzialmente metanizzato; rimangono ancora non collegati alla rete del metano i Comuni di Aymavilles, Champdepraz, Montjovet, Jovençan, Saint-Marcel. Il Comune di Arnad è stato interessato per una metà alla metanizzazione, questa dovrebbe essere completata nel corso del 2001.
Nel Comune di Bard è quasi ultimata la realizzazione della rete. Nel Comune di Brissogne è stata solo metanizzata la zona vicina al carcere, mentre il resto del Paese non è ancora stato coinvolto nella metanizzazione.
Per quanto riguarda il Comune di Gressan è interessata solo la zona della Centrale Laitière, il resto dei comuni invece non è coinvolto nel progetto di metanizzazione. Per quanto riguarda il Comune di Quart, è interessata solo la zona industriale dell’Amérique; rimangono dunque solo 5 Comuni non metanizzati: Aymavilles, Champdepraz, Montjovet, Jovençan, Saint-Marcel; altri sono in fase di completamento.
Per quanto riguarda gli utenti che attualmente sono allacciati in Valle d’Aosta, questi sono 11.533 alla data del 30 aprile 2001.
Per quanto riguarda gli utilizzi, abbiamo 1.863 utenti che hanno un utilizzo domestico, cottura e acqua sanitaria, 7.868 con utilizzo promiscuo domestico e riscaldamento, 450 per riscaldamento centralizzato, 1.322 nel settore terziario e 30 utenti nel settore industriale.
Per quanto riguarda i piani e lo sviluppo di piani di metanizzazione, al quesito n. 2: "se è intendimento della società Italgas ampliare la rete e il conseguente bacino d’utenza", la situazione è questa: l’Italgas nel corso del 2000 ha sottoposto un piano quinquennale di interventi, riguardanti i comuni non metanizzati o metanizzati solo parzialmente, piano ripartito negli anni a venire fino al 2004-2005 con una previsione di 2.320 attivazioni e una spesa di circa 28 miliardi.
Successivamente l’Italgas ha evidenziato che il progetto di liberalizzazione in corso nel settore previsto dal decreto legislativo n. 164/2000 porterà a radicali cambiamenti nell’ambito della politica di mercato seguita dalla Società in quanto, come tutti sappiamo, a partire dal 2003, il mercato sarà completamente liberalizzato, le concessioni degli enti locali potranno essere rinnovate solo a seguito di gara e per non più di 12 anni (contro i 30 attuali); inoltre vi sarà l’obbligo di separazione societaria dell’azienda in società di distribuzione e in società di vendita, separazione che dovrà diventare operativa dal 1° gennaio 2002.
Per quanto riguarda la prima applicazione del decreto, le convenzioni in essere scadranno soltanto nel 2009.
Le modifiche del sistema tariffario comportano la previsione di una riduzione dei margini economici per l’Impresa e una riduzione del costo al litro del gas di circa 50 lire per il prossimo biennio.
Nel corso degli incontri Italgas ha anche esposto un piano per la distribuzione del GPL in alcuni comuni dell’alta Valle attraverso un accordo con l'Agipgas. I Comuni compresi in questo piano sono quelli di Arvier, Avise, La Salle, Pré-Saint-Didier, Courmayeur, La Thuile (evidentemente, per il Comune di Morgex, si tratta di una condizione particolare in quanto esiste già un impianto di teleriscaldamento che si pone in alternativa a una rete di distribuzione del GPL).
Questo piano prevede anche una spesa di 20 miliardi e l’allacciamento di circa 8.000 utenti.
Va detto che questo è un piano presentato nel 2000, antecedentemente al decreto legislativo sulla liberalizzazione, quindi il processo di liberalizzazione ha determinato un aggiornamento dei piani di investimento di Italgas per il periodo 2001-2004 proprio in relazione al fatto che è ancora in fase di definizione, a livello di Authority, la questione relativa alle tariffe, a come vengono calcolate e quali sono i criteri per andare ad individuare le nuove tariffe per il gas. L’azienda ha chiesto di avere un incontro con l’Amministrazione regionale fra la fine del mese di maggio e i primi di giugno per presentare un nuovo piano di ampliamento della rete per quanto concerne la Valle d’Aosta.
Nel momento in cui questo piano verrà presentato verrà valutato e sottoposto alla valutazione del CELVA e dei comuni interessati, che sono i diretti titolari, come ricordavo prima, delle convenzioni.
Da questo punto di vista pertanto siamo in attesa di vedere quali saranno gli orientamenti di Italgas tenuto conto che alcuni parametri con la liberalizzazione si modificano.
L’ultimo quesito chiede: "qual è stato l’intervento finanziario complessivo da parte della Regione per realizzare il piano".
Per la sottoscrizione del capitale sociale della società Digrava, a partire dal 1989 al 1996, dalla ricerca effettuata dall’Ufficio gestione bilancio dell’Assessorato del bilancio, finanze e programmazione risulta che la Regione ha sostenuto una spesa di 11.309 milioni. A fronte di questo esborso sono stati introitati 3 miliardi previsti dall’accordo del 17 gennaio 1997 come il Consigliere Tibaldi sicuramente ricorderà.
In base alle informazioni fornite dalla Direzione finanze risulta anche l’intervento finanziario della Regione riferibile all'applicazione della legge regionale 6 novembre 1991, n. 65 relativa alla concessione di contributi ai comuni per il ripristino del manto stradale manomesso nello svolgimento dei lavori di metanizzazione.
Complessivamente sono stati erogati 8.493 milioni per quanto riguarda questa parte?
Va detto che questa legge ha cessato di operare nel momento in cui vi è stata la privatizzazione della Digrava.
I Comuni beneficiari di questi 8.493 milioni sono: Aosta, Chambave, Charvensod, Châtillon, Donnas, Fénis, Issogne, Pollein, Pont-Saint-Martin, Quart, Saint-Christophe, Saint-Pierre, Saint-Vincent, Sarre, Verrayes e Verrès.
L’esborso invece legato all’applicazione della legge n. 44/1996, legge che concede dei contributi ai cittadini che si allacciano al metano, è quantificato a partire dal 1997, anno in cui la legge è diventata operativa, in 3.802 milioni: 380 miliardi nel 1997, 488 nel 1998, 1.299 nel 1999, 1.399 nel 2000 e 233 milioni nel primo quadrimestre dell’anno, ma il trend è simile a quello che si era delineato negli anni 1999-2000.
PrésidentLa parole au Conseiller Tibaldi.
Tibaldi (FI) Ringrazio l’Assessore per la risposta articolata che ha fornito alla nostra interrogazione, la quale aveva come obiettivo quello di assumere dati sulla situazione della metanizzazione in Valle d’Aosta.
La metanizzazione, come ben sappiamo, nasce come esigenza strategica, a cavallo degli anni '90, con la società Digrava. Società che vede la partecipazione di enti pubblici e privati e che viene poi completamente privatizzata nel 1996.
La sua privatizzazione, come si ricorderà, ha comportato una serie di reciproci impegni sia in capo all’Italgas, che era l’ente privato subentrante alla Regione, sia in capo alla stessa Regione.
Le risposte fornite alla nostra interrogazione sono interessanti. Chiedo pertanto all’Assessore se ce ne può fornire una copia, anche per avere una conoscenza più precisa dei dati che ci ha letto oggi in aula.
A distanza di cinque anni quali considerazioni possiamo fare? Anzitutto possiamo dire che il piano di metanizzazione, stando alle affermazioni dell’Assessore, sembrerebbe completato, anche se alcuni comuni devono ancora vedere l'ultimazione della rete da parte della società gerente la distribuzione del gas.
Purtroppo, e questa è un po' la nota dolente, di piani di espansione non se ne parla perché il decreto di liberalizzazione, secondo quanto detto dall’Assessore, avrebbe modificato condizioni e presupposti per poterli programmare.
Questa è la nota dolente, poiché, da quanto emerge da notizie di stampa pubblicate recentemente, Italgas non avrebbe un'intenzione di politica espansiva così come avrebbe manifestato l’Assessore in questa sede.
Lo stesso Assessore non ha fatto cenno - è vero, non c’è la domanda esplicita in tal senso - ad una preoccupazione latente su quello che sarebbe addirittura l’abbandono della sede di Sarre e quindi la possibile riduzione dei livelli occupazionali, oltre che la possibile concentrazione delle decisioni al di fuori della Valle d’Aosta.
Se queste notizie di stampa fossero confermate dai fatti, l’iniziativa di espansione e quindi l'ampliamento della rete distributiva non possono essere nelle previsioni dell’Italgas.
Abbiamo appreso tuttavia che entro la fine del mese dovrebbe esserci una rielaborazione del piano. Rimaniamo quindi in attesa fiduciosa per vedere se questa rete verrà ampliata oppure no, anche perché il metano è energia pulita, energia a basso costo e quindi una rete di questo tipo merita attenzione per una sua espansione, non solo nella dorsale di fondovalle dove ci sono i principali e più popolati comuni della Regione, ma, anche nelle valli laterali e in altre zone attualmente disservite.
Ringrazio l’Assessore per la risposta fornita, attendendo ulteriori notizie a seguito di quella che sarà l’elaborazione di un piano concreto da parte della società Italgas.