Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1987 del 9 maggio 2001 - Resoconto

OGGETTO N. 1987/XI Notizie riguardanti un incidente occorso a tre operai della Cogne Acciai Speciali. (Interrogazione)

Interrogazione Appreso dagli organi di informazione che tre operai della società Cogne Acciai Speciali sono stati intossicati a causa delle esalazioni di ossido di carbonio che hanno invaso la cabina in cui stavano lavorando;

Considerata l’importanza che la manutenzione ha nella prevenzione dei rischi e degli incidenti.

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

l’Assessore competente per sapere:

1) se sono state individuate le cause di tale incidente e quando saranno ripresi i lavori nel reparto.

F.to: Squarzino Secondina - Beneforti

PrésidentLa parole à l’Assesseur à l’industrie, à l’artisanat et à l’énergie, Ferraris.

Ferraris (GV-DS-PSE)In merito al problema posto nell'interrogazione, ho sentito sia l’azienda che le organizzazioni sindacali.

Nel merito l’azienda ha fatto anche pervenire una nota, di cui darò lettura, che rispecchia quella che è la dinamica dell’infortunio verificatosi e quali sono le azioni che si stanno mettendo in atto sul piano della prevenzione per evitare incidenti analoghi.

Il 12 aprile tre operai dell’impianto RH nel reparto acciaieria, al termine di una prima fase di lavoro, hanno accusato uno stato di malessere. Recatisi al Pronto soccorso dell’Ospedale regionale è stata loro diagnosticata un'intossicazione causata da monossido di carbonio con una prognosi di tre giorni. Nei giorni successivi l’impianto è stato accuratamente verificato senza però individuare alcuna possibile causa.

Sono stati invece effettuati alcuni monitoraggi dell’aria negli ambienti di lavoro senza riscontrare alcun fenomeno di inquinamento.

L’azienda, in accordo con le organizzazioni sindacali, ha richiesto al Dipartimento Sicurezza del lavoro dell’USL un supporto tecnico al fine di effettuare ulteriori accertamenti.

In data 3 maggio 2001 con il coinvolgimento dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza dello Stabilimento l’impianto è stato riavviato alla presenza dei tecnici USL che hanno effettuato monitoraggi sia nel pulpito di comando che nelle aree circostanti (il malessere si era verificato nella cabina).

Non sono stati rilevati valori anomali dei parametri verificati, né problematiche di tipo impiantistico.

Non essendo stata individuata né ipotizzata alcuna possibile causa, l’azienda, l’USL e i responsabili della sicurezza dei lavoratori hanno pertanto deciso di proseguire con gli accertamenti analitici anche nel corso dei prossimi giorni.

L’impianto viene utilizzato per singole lavorazioni che avvengono di norma settimanalmente o ogni quindici giorni, di fatto non vi è stata alcuna interruzione della lavorazione in quanto l’impianto è stato utilizzato mercoledì scorso, come riferito dall'azienda senza che sia stata evidenziata la causa dell’infortunio e sarà nuovamente utilizzato nella giornata di domani, sempre sotto il controllo dei rappresentanti della sicurezza dei lavoratori e dell’USL.

Ieri pomeriggio è stato effettuato un ulteriore controllo congiunto che ha dato esito negativo; in ogni caso l’obiettivo è di riuscire ad identificare la causa che ha determinato il malessere e fino ad allora proseguiranno i controlli dell’azienda e degli enti deputati, mentre l’impianto non dovrebbe subire alcun rallentamento dei propri normali cicli operativi. In ogni caso si è deciso di procedere al potenziamento della ventilazione del pulpito stesso.

Per quanto riguarda il tema proposto dall'interrogazione, condivido l’importanza, sottolineata nella premessa all'interrogazione stessa, della manutenzione nella prevenzione degli infortuni. Credo che il fenomeno degli infortuni sul lavoro continui a rivestire carattere di drammaticità nel nostro Paese nonostante l’attenzione e gli strumenti, normativi e tecnici, che vengono posti in essere. Al riguardo vorrei fornire alcuni dati che vengono elaborati dalla sede regionale dell’INAIL.

Da questo punto di vista possiamo dire che nell’ultimo triennio, rispetto a una media italiana di 44,37 infortuni ogni 1.000 addetti, in Valle d’Aosta abbiamo un valore più basso, intorno al 42,01, (settore industriale). In questo indice pesa molto il settore delle costruzioni perché in Valle d’Aosta, a differenza del dato che riguarda il settore industriale in senso stretto, abbiamo una media di 86,06 infortuni ogni 1.000 addetti contro una media nazionale del 79,86. È risaputo, purtroppo, che il settore dell'edilizia è quello che ha punte più elevate; a livello regionale siamo sopra al livello nazionale mentre, per quanto riguarda il settore industria in senso stretto, siamo più bassi.

Inoltre, per quanto riguarda la metallurgia, sempre da dati INAIL della sede della Valle d’Aosta, se prendiamo a riferimento l'anno 2000 rispetto al 1999 registriamo un aumento degli infortuni a livello nazionale del 6,2 percento nel settore metallurgico, mentre in Valle d’Aosta c’è una riduzione del 2,6 percento. Questa tendenza al calo è confermata anche dai dati più recenti, riferiti al primo trimestre del 2001, in cui, a livello nazionale, c’è un aumento di infortuni, nel settore della metallurgia, del 4,9, mentre in Valle d’Aosta abbiamo un calo del 24,3: si tratta di un dato parziale, che dà comunque il segno di una tendenza.

Se prendiamo anche l’indice nel settore siderurgico in senso stretto, notiamo come le ore di infortunio rispetto alle ore lavorate a livello nazionale sono dell’1,2-1,3, mentre alla CAS lo stesso indice è più basso, pari allo 0,8.

Il fatto che questi dati registrino una minore incidenza degli infortuni nell'industria in senso stretto e nella siderurgia in particolare non significa che si possa ridurre l’attenzione nei confronti di questo problema: la Regione è impegnata, attraverso le strutture preposte, nell’opera di sensibilizzazione sia sul piano del monitoraggio e del controllo che sul piano del rispetto della normativa vigente.

PrésidentLa parole à la Conseillère Squarzino Secondina.

Squarzino (PVA-cU)Sono contenta, Assessore, della sua risposta, nel senso che emerge dalle sue parole intanto la consapevolezza dell'importanza della prevenzione e la consapevolezza che in questo settore occorre continuare a lavorare.

Prendo atto anche che c’è stata da parte dell’USL una vigilanza, ci sono stati degli interventi per verificare in concreto le cause di questo incidente.

La preoccupazione che ho è di un altro tipo: il fatto che non si sia trovata la causa, per certi aspetti, può far pensare che sia un incidente casuale, per altri aspetti preoccupa perché non si conoscono le condizioni che hanno generato quell’incidente e che potrebbero, a fronte delle stesse condizioni lavorative, generare un altro incidente. Credo che sia importante continuare a fare indagini, a fare ricerche finché non si trova la causa dell’incidente che è avvenuto.

E poi chiederei all’Assessore di seguire con particolare attenzione questo aspetto: la CAS, è un’industria per noi importante e non vogliamo che diventi un pericolo per chi vi lavora. Vogliamo che le condizioni lavorative vi siano garantite al massimo.

Lei ha fornito dei dati da cui risulta che complessivamente il settore metallurgico ha verificato in Valle un numero inferiore di infortuni rispetto al livello nazionale; però è anche vero che alla Cogne in questo ultimo periodo, o per un motivo o per un altro, ci sono delle situazioni che preoccupano i lavoratori.

Per fortuna non si arriva sempre all’incidente mortale, però siamo estremamente preoccupati. L’incidente dell’incendio, per esempio, non rientra negli incidenti mortali oppure negli incidenti sulle persone; però sono incidenti che denotano che complessivamente ci sono dei problemi di manutenzione, di attenzione alle condizioni di lavoro e su questo chiederei all’Assessore un'attenzione particolare.