Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1970 del 26 aprile 2001 - Resoconto

OGGETTO N. 1970/XI Dati concernenti l’andamento turistico invernale della stagione 2000/2001. (Interpellanza)

Interpellanza Premesso:

- che l’Assessore regionale al Turismo, presentando i dati dell’andamento turistico invernale, ha definito la stagione 2000-2001 "soddisfacente come non accadeva da anni", sottolineando che "per Pasqua i posti-letto a disposizione sono ridotti al lumicino";

- che, per contro, l’ADAVA sollecita "azioni volte alla salvaguardia dell’intero comparto produttivo valdostano, fortemente penalizzato e reso fragile dalle recenti calamità naturali accadute in Valle d’Aosta", segnalando "il forte decremento del traffico turistico e l’andamento non soddisfacente delle prenotazioni per le prossime festività pasquali e, sul lungo periodo, per l’imminente stagione estiva";

- che le succitate considerazioni sui flussi turistici in Valle d’Aosta non paiono affatto concordanti;

- che, illustrando la Legge regionale di riforma dell’organizzazione turistica, l’Assessore ha evidenziato la necessità di perfezionare il rilevamento dei dati sui flussi, sia in termini di tempo che di attendibilità;

tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

l’Assessore regionale competente per sapere:

1) se ritiene attendibili le fonti dalle quali ha attinto i dati presentati, considerato che non è la prima volta che i numeri diffusi dal suo Ufficio non abbiano trovato riscontro presso gli operatori del settore;

2) se tali dati differiscono in maniera significativa rispetto agli scorsi anni, al punto da potere definire con giudizi trionfalistici la stagione appena conclusa;

3) entro quando prevede di riorganizzare efficacemente il censimento dei dati turistici, al fine di potere disporre di numeri che siano maggiormente aderenti alla realtà.

F.to: Tibaldi - Lattanzi

PresidenteLa parola al Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (FI)Non si è ancora conclusa la stagione turistica che già esplode l’ennesima querelle sui dati, perlomeno così abbiamo assistito nei giorni scorsi leggendo i giornali o leggendo le agenzie di stampa, fra le affermazioni rilasciate dall’Assessore al turismo e per contro quelle rilasciate dal Presidente dell’ADAVA.

Siamo all’ennesimo confronto dove non c’è concordanza sui dati. Questa interpellanza vuole cercare di capire come mai una Regione a vocazione turistica abbia sempre difficoltà nel tradurre in cifre e in risultati quelli che sono i flussi turistici che si riferiscono alle diverse stagioni.

L’Assessore ha dato delle risposte anche piuttosto seccate nei confronti di quelle che erano state le posizioni dell’ADAVA, siamo muniti di una rassegna stampa. Risposte che abbiamo citato in premessa nell'interpellanza. Sì, "seccate", l’Assessore non ricorda, gliele ricordiamo noi: "Lavoyer ha paragonato Roullet a Tafazzi che per avere visibilità non lesina azioni dal sapore masochistico".

Noi eravamo rimasti qualche anno fa che il Consigliere Tafazzi era un’altra persona, ricordo all’epoca di Mafrica quando era Assessore all’industria che aveva nominato con questo titolo un altro collega. Si vede che il Tafazzi non fa proseliti solo in quest’aula, ma anche al di fuori.

Tuttavia, a parte le battute, ci piacerebbe conoscere realisticamente quali sono questi problemi, come mai queste dichiarazioni non trovano mai concordia da parte dell’associazione maggiormente interessata, non certamente l’unica, ma sappiamo che l'ADAVA è l'associazione maggiormente interessata dai flussi turistici in Valle d’Aosta.

Ci piacerebbe inoltre sapere la porzione della nuova legge di riforma del settore turistico che tende a riorganizzare efficacemente il censimento dei dati verrà quanto prima realizzata, perché, come ripeto, non è un problema che si propone solo oggi, ma ormai si reitera ad ogni fine di stagione.

Attendo la risposta dell’Assessore.

PresidenteLa parola all’Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Lavoyer.

Lavoyer (SA)Direi che questa iniziativa contiene due aspetti. Nelle premesse, nei primi due punti dell'interpellanza diciamo che i contenuti sono più di carattere politico-filosofico, mentre il terzo punto entra più nella concretezza e i contenuti di tipo oggettivo.

A me non risulta che il Presidente dell’ADAVA abbia confutato i dati che sono stati forniti dagli uffici dell’Assessorato perché è bene chiarire una volta per tutte che questi dati che noi divulghiamo sono i dati che ci forniscono proprio gli albergatori, gli operatori del settore che compilano ciascun albergo la propria scheda ISTAT, la trasferiscono all’ex APT, ora AIAT, e queste strutture decentrate dell’Assessorato trasferiscono i dati all’Amministrazione regionale che li raccoglie in tabulati, quindi penso che da questo punto di vista i dati siano una cosa oggettiva, non discutibile e non sono dati forniti dall’Assessorato o rilevati a sensazione, ma sono dati oggettivi che vengono forniti direttamente dagli operatori del settore.

Mi pare invece che siano le affermazioni che a volte emergono, che possono anche dare la sensazione che si parli di due cose diverse, infatti nella mia conferenza stampa ho illustrato dei dati che sono quelli che abbiamo e che ci hanno fornito gli operatori del settore.

Altra cosa sono dichiarazioni roboanti che coinvolgono tutto un settore quando il fine di quel comunicato stampa, e da qui si può vedere direttamente che l’oggetto dell'interpellanza non fa riferimento all’oggetto di cui si era dibattuto e a cui era finalizzato questo tipo di comunicato, l’obiettivo del comunicato stampa era la chiusura momentanea della strada 27 del Gran San Bernardo e si parlava di pochissime strutture che chiaramente erano penalizzate, però dall'impostazione del comunicato stampa ne usciva fuori un quadro catastrofico a livello regionale assolutamente non realistico e soprattutto si preconizzavano delle situazioni negative per il week-end di Pasqua che in realtà non erano assolutamente riscontrate.

In quel comunicato poi si faceva tutto un ragionamento di tipo socio-economico che secondo me doveva essere fatto anche dal Presidente dell’ADAVA in un’altra sede e nella riunione che si era tenuta due giorni prima sul patto per lo sviluppo, dove erano presenti tutti gli operatori del settore, era presente il Presidente dell’ADAVA che in quella occasione non era intervenuto. Uno degli argomenti principali di dibattito, ampiamente e diffusamente discusso in quella sede, fu proprio quello riguardante le problematiche per tutto il settore economico e non certamente per quattro o cinque strutture ricettive che l’ipotetico perdurare della chiusura del collegamento internazionale della strada statale 27 poteva avere come ricaduta negativa su tutto il comparto economico.

Quindi anche il Presidente dell’ADAVA, che due giorni dopo ha diffuso questo comunicato che sembrava una sollecitazione al Governo regionale distratto o assente su questo problema, si è reso conto in quel dibattito che uno degli argomenti centrali di quell’incontro fu la chiusura della strada statale 27, dove furono illustrate tutte le azioni che in diverse direzioni, salvaguardando gli aspetti critici dal punto di vista tecnico, venivano fatte a livello di Ministero, a livello di ANAS, a livello di Prefetto nella figura del Presidente della Giunta per riaprire il più in fretta possibile questo collegamento.

Allora non ho risposto alla problematica specifica che c’era ed era un problema aperto, ho risposto sul fatto che assolutamente non possiamo dire che l’ultima stagione invernale del turismo a livello regionale sia una stagione negativa, quindi se parliamo di dati, non ci sono due dati: quelli che fornisce l’Assessorato e quelli che fornisce il Presidente degli albergatori, i dati sono le tabelle che noi mettiamo a disposizione e diffondiamo, che sono la raccolta delle notizie che ci vengono fornite direttamente dagli operatori.

Altra cosa sono le sensazioni. Non nascondo che ci sono dei punti di criticità a livello regionale ma, guardando la situazione nel suo complesso, c’erano delle località che avevano il tutto esaurito nei giorni in cui si diffondeva un'immagine disastrosa del settore turistico a livello regionale, poi l’aspetto negativo è che questa immagine veniva diffusa all’esterno e non era un'immagine realistica.

L’Assessore poi non ha assunto assolutamente dei toni trionfalistici. Il taglio del mio comunicato, della mia illustrazione, dell’andamento della stagione turistica invernale era un taglio che andava in questa direzione: che in una situazione, dove il turismo di montagna in generale è in difficoltà?, lo vediamo anche in regioni che tradizionalmente sono state prese ad esempio per il turismo di montagna come il Trentino Alto Adige che ha avuto lo scorso anno nella stagione estiva e nella stagione invernale un calo rispetto alle stagioni precedenti, quindi in questa situazione di congiuntura generale negativa noi dobbiamo considerare il perdurare della chiusura del Tunnel del Monte Bianco che, al di là degli altri aspetti, dal punto di vista delle presenze turistiche, anche per il solo fatto di non avere il passaggio, crea delle negatività.

Tenete conto che prima della chiusura del tunnel nel 1999, anno con il quale facciamo il raffronto, nei primi mesi di quell’anno questa situazione non esisteva.

Teniamo conto della recente alluvione del mese di ottobre che, al di là delle difficoltà oggettive che per il 99 percento sono state superate comunque, ha dato un'immagine nell’immediato difficile della nostra Regione e difficilmente il turista potenziale che vedeva l’immagine dell’alluvione veniva invogliato a prenotare le vacanze da noi.

Inoltre va tenuto conto del perdurare della chiusura del collegamento ferroviario e della situazione anche momentanea della strada del Gran San Bernardo, malgrado tutti questi eventi negativi comunque, dai dati che ci hanno fornito, e poi farò copia al Consigliere Tibaldi di questi tabulati che non sono cose che costruiamo noi all’interno dell’Assessorato, si evidenzia un notevole incremento di presenze turistiche.

E poi ci sono dei dati che vanno analizzati che danno una sensazione positiva, ne cito uno per tutti: le presenze dei turisti francesi per esempio che da 22.366 nello stesso periodo della stagione invernale 1999-2000 rispetto al 2000-2001 passano da 22.000 a 26.000, cioè è un dato in controtendenza rispetto a quella che può essere la sensazione di carattere generale.

Tenete conto che ci vengono a mancare tutti i passaggi che c’erano perché ogni sosta fa comunque una presenza. Allora il mio ragionamento era quello che, malgrado tutte queste situazioni, dobbiamo essere soddisfatti di una stagione che non solo ha tenuto, ma ha avuto un notevole incremento, infatti cosa dicono questi dati senza entrare nel dettaglio? Che passiamo da 970.463 presenze dello stesso periodo del 1999-2000 a 1.056.677 presenze dell’ultima stagione invernale e questi sono i dati delle strutture ricettive.

Parimenti c’è un dato di tenuta sostanziale con lieve incremento anche nelle strutture extralberghiere, case per ferie, altri esercizi, ostelli della gioventù, rifugi alpini.

Non entro poi nel merito dell'illustrazione e nel dettaglio di questi dati, dove sono interessanti alcuni raffronti, ad esempio, turismo-albergo, che veniva evidenziato in quel periodo quando si diceva che i Belgi non possono raggiungere la Valle d’Aosta, allora i Belgi nel periodo dell’anno precedente erano 9.879, sono diventati 19.323, quindi vedete che anche le azioni promozionali che sono state fatte in Francia e in Belgio in particolare, qualche risultato hanno contribuito a raggiungerlo in senso positivo.

Chiaramente non nascondiamoci che la cosa più importante in tutto questo è stato anche un buon innevamento, un innevamento anticipato rispetto a situazioni di stagioni precedenti.

Quindi non era un atteggiamento trionfalistico, era per riportare la barra al centro e di fotografare la situazione, poi se da questo tipo di situazione nasce il ragionamento che, sì, a Cervinia va bene, ma nelle altre località non va bene, a Courmayeur va bene e via dicendo, noi stiamo parlando in questo momento della Valle d’Aosta, poi se ci sono delle problematiche locali specifiche, siamo sempre stati disponibili ad affrontarle insieme per cercare di trovare le soluzioni, prova ne è che immediatamente, a seguito della situazione della chiusura della strada statale 27, abbiamo riunito nuovamente tutti gli operatori del settore per vedere che iniziative potevamo porre in concreto per rimediare a questa situazione.

Quindi non vi è da parte mia nessuna dichiarazione contraddittoria rispetto alle affermazioni del Presidente degli albergatori. Al di là del comunicato di risposta che aveva anche un contenuto ironico diciamo che la vicenda dei dati è una vicenda oggettiva e sfido chiunque a discutere i contenuti di questi risultati che sono poi che la sommatoria matematica di cose che ci forniscono le APT.

Per venire alla risposta più tecnica del terzo punto, voglio anche precisare che lo scopo della riorganizzazione che sta avvenendo non è di poter disporre di numeri maggiormente aderenti alla realtà perché questi sono numeri che corrispondono alla realtà, altra cosa è averli in tempi reali, altra cosa è averli elaborati con un sistema informatico più moderno meglio predisposto a dare delle tabelle che possono contenere degli elementi determinanti per porre in essere le azioni concrete. Tale riorganizzazione si dovrà realizzare comunque in armonia con le indicazioni che scaturiranno dall’Osservatorio regionale del commercio e del turismo.

Tenete conto che non è che avremo dei dati più rispondenti alla realtà, come vi ho già detto, ma sarà riorganizzato meglio e in modo più uniforme il tutto, la cui costituzione è prevista dalla legge regionale, come ha sottolineato bene l’interpellante, la cui funzione sarà di raccordo fra i vari settori e operatori interessati oltre che di proposta per le iniziative da assumere per l’applicazione delle linee di indirizzo individuate.

A tale proposito si fa presente che sono già state avviate tutte le procedure previste dalla nuova legge, abbiamo già inviato a tutti i soggetti che dovranno far parte dell’osservatorio la lettera per invitarli ad indicare i responsabili di categoria, ma dal momento in cui sarà impostato l’osservatorio, che dovrà insieme all’Amministrazione progettare questa informatizzazione più complessiva, occorrerà del tempo per passare alla fase di effettiva e proficua attività per la quale è necessario che il nuovo impianto possa essere costruito creando i contenuti e i suoi meccanismi di funzionamento. I tempi sono quelli indicati dalla legge e noi ci stiamo adoperando per rispettarli.

Detto questo, si fa altresì presente che gli uffici dell’Assessorato hanno già avviato i necessari contatti con il DSI (Dipartimento sistema informatico) per dare concreta attuazione anche al SIRECT (Sistema informativo regionale del commercio e del turismo) all’interno del quale verrà poi creato un programma informatico di archiviazione dei principali dati relativi all'attività turistica e alla rete distributiva.

La realizzazione di questa banca dati prevede delle fasi intermedie per arrivare al completamento nell’arco di un anno o un anno e mezzo. Questi sono i tempi previsti dalla legge.

Sottolineo ancora, e poi concludo, che saranno dei dati certamente più articolati, più di facile accesso, più omogenei, dati in tempo reale come un sistema di informatizzazione all’avanguardia rispetto alla situazione attuale, ma non potranno essere dal punto di vista della fotografia della realtà che simili a quelli che abbiamo tutt’oggi a disposizione.

PresidenteLa parola al Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (FI)Presumo che l’Assessore sia rimasto un po' toccato da certi passaggi dell'interpellanza anche perché questi passaggi, e in premessa, e nelle domande, mutuano la loro origine da quello che è stato pubblicato dagli organi di stampa. Leggiamo su un settimanale locale: "Miracolo turistico, un inverno boom. Presentando i dati dell’andamento turistico l’Assessore regionale Lavoyer ha elencato i numeri d’oro come i beati sgranano il rosario, recitando le avemarie".

Mi pare di capire che in alcuni passaggi l’Assessore smentisce in maniera palese ciò che è stato detto dal Presidente dell’ADAVA. Allora delle due l’una: o Roullet attraversa uno stato di confusione intellettuale oppure ha analizzato una situazione turistica che certamente non è quella della Valle d’Aosta.

Si potrà parlare anche di politica o di filosofia, lei prima ha escluso che le prime due domande abbiano un contenuto tecnico, ma sta di fatto che la distonia esistente fra Assessorato e ADAVA, che è la principale associazione di operatori economici del settore turistico, è alquanto evidente.

Per carità, oggi l'Assessore dice che i dati sono oggettivi, inconfutabili, sono numeri e di conseguenza non sono suscettibili di essere modificati, però possono essere soggetti a interpretazione.

L’Assessore dà un'interpretazione estremamente restrittiva, cioè limitata al flusso, e il flusso, citando il dato aggregato, ci dice che la presenza è stata quest’anno di oltre 1.000.000 di utenti contro 900.000 e rotte della precedente stagione.

Noi vogliamo aggiungere alcune considerazioni a questa chiave di lettura dell’Assessore.

La prima è che il raffronto non può essere fatto esclusivamente con anni precedenti. Sarà anche doveroso farlo rispetto agli anni precedenti, però tenendo presente che quelli sono stati gli anni più oscuri di quello che è stato il flusso turistico in Valle d’Aosta, per le ragioni che diceva lo stesso Assessore: la chiusura del Tunnel del Monte Bianco, l’alluvione, la difficoltà?

(interruzione dell’Assessore Lavoyer, fuori microfono)

? sì, l’alluvione quest’anno, la difficoltà di avere delle comunicazioni facilitate, sta di fatto comunque che i raffronti per essere efficaci e credibili devono essere fatti prendendo a campione le annate più proficue, come il 1993 o il 1995. Allora lì possiamo valutare se l’incremento è effettivo oppure no?

(interruzione dell’Assessore Lavoyer, fuori microfono)

? "Lo faremo nel 2002 quando l’osservatorio funzionerà" dice l’Assessore. Noi ce lo auguriamo.

La seconda considerazione è che il confronto si fa anche con le regioni limitrofe, ultrafrontaliere e al di qua delle Alpi, cioè le altre regioni italiane, per vedere se l’andamento valdostano risponde a un trend più esteso oppure no.

Dicevo, non solamente sui dati aggregati e intesi come flussi di presenze e di arrivi, ed è la terza considerazione, ma anche sul mercato turistico in senso complessivo: possiamo dire che la stagione è stata favorevole se gli operatori hanno ricavato in termini di moneta sonante un risultato, se cioè sono contenti.

L’Assessore dice: "Sono contenti", anticipando già quella che sarà una valutazione che farà l’ADAVA nelle prossime settimane. Teniamo presente che i 500 o 600 albergatori valdostani che si riconoscono in questa associazione sono un momento significativo di confronto dei dati, anche perché, se i ricavi, secondo quella banale legge economica, non sono superiori ai costi e di conseguenza non ci sono profitti, non solo non si portano avanti le attività, ma non si possono fare investimenti.

Noi sappiamo che oggi il settore turistico in Valle d’Aosta ha un'estrema necessità di investire per innovare, per rinnovarsi; di conseguenza, per essere competitivo in un mercato globale che è sempre più aggressivo e che se non ha operatori all’altezza della situazione, rischia di vedere una progressiva emarginazione dei medesimi.

Ci auguriamo, come gruppo consiliare di Forza Italia, che quando sarà operativo l’osservatorio regionale e il grosso supporto informatico del SIRECT, questi dati vengano analizzati in maniera più omogenea, ma anche disaggregata e che si possano avere anche dei valori complessivi di giudizio sulla bontà di un andamento stagionale in base ai flussi monetari che arrivano nelle casse della Regione.

Perché se alle presenze e agli arrivi non corrisponde la spesa da parte del turista, sappiamo che sono presenze fluttuanti, come ombre che passano, ma che in realtà non lasciano ricchezza e di conseguenza non lasciano traccia nell'economia valdostana.

L’Assessore ben sa che l’economia valdostana si fonda per una buona parte del suo valore aggiunto proprio sulla ricchezza prodotta da questi operatori.

Al di là delle polemiche, ci è parso di capire che la querelle sia oggi quanto mai accesa fra l’associazione e l’Assessorato. È auspicabile che il sistema del censimento dei dati turistici trovi quanto prima un completamento e una formulazione più organica perché non è la prima volta che la Valle d’Aosta, pur essendo una Regione a forte vocazione turistica, ha delle difficoltà nella lettura e nell'interpretazione di questi dati, di fondamentale importanza per la programmazione delle strategie per il prossimo futuro.

Si dà atto che, dalle ore 17,57, riassume la presidenza il Presidente Louvin.