Oggetto del Consiglio n. 1964 del 26 aprile 2001 - Resoconto
OGGETTO N. 1964/XI Problematiche concernenti gli aumenti della tassa d’iscrizione e i rapporti tra le componenti scolastiche all’interno dell’Istituto musicale. (Interpellanza)
Interpellanza Preso atto del dibattito che ha accompagnato la decisione del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Istituto Musicale di aumentare le tasse di iscrizione per l’a.s. 2001/2002;
Considerato che tale decisione è stata assunta in modo unilaterale dai dirigenti e responsabili dell’istituto, senza un’informazione e/o una concertazione preventiva con alunni e famiglie interessate, e che essa pare contraddire gli stessi principi ispiratori del P.O.F., in quanto introduce elementi discriminatori tra le diverse tipologie di corsisti;
Ritenendo che, nell’ottica del dialogo e della collaborazione tra le diverse componenti del mondo scolastico (dirigenti, docenti, utenti), sarebbe per lo meno auspicabile che l’istituto si dotasse di strumenti che favoriscano e consentano lo svolgimento proficuo di tale dialogo, come d’altra parte promesso dallo steso Presidente della Fondazione all’inizio del presente anno scolastico;
Considerato inoltre le affermazioni fatte dall’Assessore in Consiglio regionale, il 4 aprile u.s., in sede di discussione sulla risoluzione concernente l’aumento delle rette dell’Istituto Musicale, secondo cui il pareggiamento dell’istituto farebbe venire meno di fatto l’esigenza, da parte della Fondazione, di garantire corsi sperimentali finalizzati alla diffusione della cultura musicale, anche nella prospettiva dell’importanza assegnata all’educazione musicale nella scuola riformata;
Considerato tuttavia le richieste dell’utenza della Regione;
la sottoscritta Consigliera regionale
Interpella
l’Assessore competente per sapere:
1) se, e come, intenda attivarsi per favorire il dialogo tra le componenti scolastiche all’interno della Fondazione Istituto Musicale;
2) se ritenga che la discriminazione delle tasse tra le diverse tipologie di corsisti risponda all’esigenza di garantire uguali diritti a tutti gli alunni;
3) se intenda assegnare in prospettiva alla Fondazione l’impegno precipuo di formare diplomati e come tale ipotesi si raccordi con l’attuale legge regionale n. 8/82, istitutiva della fondazione.
F.to: Squarzino Secondina
PresidenteLa parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU)Già nel passato Consiglio avevo portato all’attenzione dell’Assessore e della Giunta la questione dell’aumento delle tasse di iscrizione all’Istituto musicale.
Avevamo chiesto all’Assessore, come gruppo, con una risoluzione, di verificare se, alla base dell’aumento delle tasse di iscrizione per il prossimo anno degli alunni che intendono frequentare l'Istituto musicale, ci fosse un'effettiva scarsità di risorse; e, in caso di risposta affermativa, se era possibile rivedere in sede di bilancio gli stanziamenti definiti dalla Regione.
Ricordo che, a fronte di 4 miliardi e oltre di spese dell’Istituto musicale, la Regione ne assegna nel bilancio 2001 ben 3.925 milioni, quindi copre quasi interamente le spese della Fondazione.
La maggioranza non accettò la proposta del nostro gruppo, in quanto la Regione, così ha detto l’Assessore, non può che rispettare le decisioni dell’Istituto che, avendo una sua personalità giuridica, prende le sue decisioni in modo autonomo. Sembra però che queste dichiarazioni dell’Assessore non abbiano fatto breccia fra i genitori, fra gli insegnanti, fra gli alunni dell’Istituto musicale, perché noi tutti abbiamo potuto seguire sulla stampa locale le varie tappe della vicenda.
Intanto le assemblee dei genitori, degli alunni e docenti ad Aosta, a Verrès, assemblee in cui i membri del consiglio di amministrazione, che erano stati caldamente invitati, non si sono presentati, e questo sulla stampa ha avuto abbastanza rilievo.
E ancora lettere di protesta dei genitori: ogni due o tre giorni ci sono puntualmente sulla stampa delle lettere dei genitori che chiedono informazioni e che esprimono il loro dissenso rispetto a questa decisione; ci sono state raccolta di firme, petizioni.
Ora, dopo tutte queste azioni pubbliche durate una decina di giorni, finalmente la richiesta di incontri, avanzata dai genitori e dai docenti con gli organi di direzione e con l’Assessorato, è stata accolta. E lo stesso Assessore, che alla sottoscritta ribadisce la sua estraneità alle decisioni della Fondazione, questa volta si è impegnato di persona e ha incontrato i genitori, e bene ha fatto. Ma non può dire che il problema esula dalle sue competenze in quanto l’Istituto ha una sua autonomia, e poi, quando la patata bollente scoppia, si affretta ad intervenire.
A questo punto, dopo i vari incontri e dopo anche alcune mezze promesse che sono state fornite, potrebbe sembrare inutile questa mia iniziativa, ma i termini posti nell'interpellanza permangono ancora.
Su cosa verteva la discussione? Sul fatto che la tassa per iscriversi ai corsi sperimentali fosse, da un anno all’altro, aumentata del 100 percento, da 200 mila lire a 400 mila lire. Questa decisione è rimasta, non è stata affatto abrogata.
Ancora, è rimasto l’aumento del 50 percento per i corsi pareggiati, anche questa decisione non è stata modificata. Per ora la facilitazione alla famiglia, cioè una riduzione per il secondo o terzo figlio della stessa famiglia che si iscrive ai corsi, e che è prevista oggi solo per i corsi pareggiati, sembra che in ipotesi sia prevista anche per i corsi sperimentali. È un'ipotesi, non c’è ancora nulla di definitivo su questo. Non solo, ma i problemi che avevo sollevato nell'interpellanza, rimangono tali e quali, li ricordo perché sono questi i dati politici cruciali.
Primo, la decisione di aumentare le tasse è stata assunta dal consiglio di amministrazione, dai dirigenti e dai responsabili di istituto senza informare, senza concertare preventivamente né con gli alunni né con le famiglie interessate la decisione che si intendeva prendere.
Fra l’altro, questa stessa decisione di differenziare gli alunni del corso sperimentale da quello pareggiato è in contrasto con quanto lo stesso Istituto musicale nel Piano di Offerta Formativa aveva indicato, dicendo che voleva eliminare ogni elemento discriminatorio fra le diverse tipologie di corsisti. Su questo aspetto nulla di nuovo è avvenuto.
Vi è un altro fatto che non è stato modificato finora, nonostante gli incontri che sono avvenuti. Nell’ottica del dialogo e della collaborazione fra le diverse componenti del mondo scolastico, sarebbe stato perlomeno auspicabile che l’istituto si dotasse di strumenti che favoriscono e consentono lo svolgimento proficuo di questo dialogo, come d’altronde lo stesso Presidente della Fondazione aveva promesso all’inizio del presente anno scolastico. C’era stato un problema grosso, anche lì discussioni, incontri, mozioni, assemblee, promessa che sarebbero state studiate delle modalità di dialogo continuo e proficuo fra le varie parti interessate, ma questo non è avvenuto.
Altro elemento: secondo l’Assessore l’aumento delle rette dell’Istituto musicale è giustificabile e comprensibile all’interno di un contesto in cui prevale la logica del pareggiamento dell’istituto, che sembrerebbe far venir meno l’esigenza da parte della Fondazione di garantire corsi sperimentali finalizzati alla diffusione della cultura musicale.
Credo che di fronte a questi dati, al di là dei pourparlers che sono avvenuti e che non hanno modificato in nulla la situazione, l’Assessore debba rispondermi, in particolare su quell’elemento di riflessione che lui ha posto nella risposta alla mia passata iniziativa consiliare, là dove diceva che il pareggiamento dell’istituto farebbe venir meno questo ruolo di formazione musicale ad ampio raggio, che la legge regionale affida alla Fondazione.
Chiedo con precisione all’Assessore non tanto su quello che altri hanno deciso, ma su quello che lui può fare. Intanto, se intende attivarsi perché il dialogo fra le componenti scolastiche all’interno della Fondazione venga favorito; se ritiene che questa discriminazione delle tasse fra le diverse tipologie di corsisti risponda all'esigenza di garantire uguali diritti a tutti gli alunni, o se ci sono alunni discriminati ed altri meno; e, infine, se l’ipotesi che la Fondazione si impegni in particolare sui corsi professionali si raccordi con l’attuale legge regionale, legge n. 8/1982.
Presidente La parola all’Assessore all’istruzione e cultura, Pastoret.
Pastoret (UV)Avant de répondre aux trois questions posées, il y a lieu de faire une précision quant aux prémisses de l’interpellation et de donner quelques informations complémentaires, utiles pour toutes évaluations successives.
Tout d’abord, comme cela arrive souvent, vous avez fourni l’interprétation authentique de ma pensée, en fait vous avez affirmé dans les prémisses: "Considerato inoltre le affermazioni fatte dall’Assessore in Consiglio regionale, il 4 aprile u.s., in sede di discussione sulla risoluzione concernente l’aumento delle rette dell’Istituto Musicale, secondo cui il pareggiamento dell’istituto farebbe venire meno di fatto l’esigenza, da parte della Fondazione, di garantire corsi sperimentali finalizzati alla diffusione della cultura musicale, anche nella prospettiva dell’importanza assegnata all’educazione musicale nella scuola riformata;" l’Assesseur n’a pas affirmé cela.
Je n’ai pas affirmé cela, Madame, et j’ai bien ici le texte de mon intervention que je veux bien vous lire: "La formazione di tipo sperimentale da quale soggetto deve essere fatta? Oggi la fa la Fondazione Istituto musicale. Ma questo è un compito che sempre più deve essere ricondotto ai vari rami dell’insegnamento". La question était: "Nelle scuole la musica va fatta o non va fatta?" Allora io credo che la Fondazione Istituto musicale dovrà porsi insieme alla Regione questo problema, perché quando si parla di corsi sperimentali, ma soprattutto di diffusione della musica sul territorio, si intende parlare della capacità di chi è in grado di formare e di contribuire a formare coloro che poi devono far esistere queste ricadute di carattere generale. Questo non significa quindi che non si fanno e non si debbano fare i corsi sperimentali. I corsi sperimentali vanno fatti e organizzati sulla base di quella che deve essere una coerente e compatibile concezione gestionale".
Cela pour remettre le pendule à l’heure, quant à mes affirmations.
Voilà que dans ces affirmations il n’existe pas les intentions que vous m’attribuez. D’ailleurs aujourd’hui nous avons une loi, qui gouverne cette fondation, et sur cette loi et sur ces dispositions l’institut ?uvre. Cela dit, je tiens tout de même à vous donner quelques informations sur la situation générale de l’institut. Ces informations pourront d’ailleurs être utiles aussi aux professionnels des médias, pour informer d’une façon plus accomplie les citoyens, car dans ces derniers temps on a beaucoup parlé de l’Institut musical, mais je crois que pas tout a été dit.
Il y a des éléments qui ne sont pas connus et il est donc bien de présenter la situation de cette institution, pour permettre à tout le monde de mieux connaître les faits tels qu’ils sont dans leur ensemble.
Pour ce faire, il est indispensable de partir de l’état des finances de la fondation et que vous avez déjà rappelé.
L’Institut musical est une fondation qui vit des sommes qui peuvent lui être transférées ou confiées par différents sujets, et au moment actuel le seul revenu de l’institut consiste dans le soutien de l’Administration régionale, qui pourvoit à un transfert d’environ 4 milliards de lires chaque année et par les inscriptions des élèves dudit institut.
Je rappelle que 38 communes et 7 communautés de montagne ont versé à la fondation une somme forfaitaire de 5 millions de lires, una tantum, au moment de la naissance de la fondation, pour un total de 225 millions de lires.
A l’heure actuelle aucun autre sujet n'a soutenu et soutient la fondation. Et cela malgré toutes les déclarations d’amour pour cette institution, qui pour vivre et ?uvrer doit faire face avec son budget aux dépenses de fonctionnement.
Quels sont les coûts de la fondation? La fondation dispose de 52 enseignants, dont 30 sont engagés dans les cours reconnus, "pareggiati", et 22 dans les cours expérimentaux.
La fondation dispose en outre d’un directeur, de 6 employés et de 6 huissiers.
Suite à la rénovation du contrat de travail les coûts du personnel enseignant se chiffrent actuellement à 3.199 millions de lires. Le coût du restant personnel est de 624 millions de lires. Donc les dépenses totales de tout l’ensemble du personnel se chiffrent à 3.823 millions de lires et à ce montant il faut ajouter encore, pour cette année, 20 millions de lires des sommes arriérées pour l’application du nouveau contrat, et 80 millions de lires pour le payement des prestations extraordinaires du personnel enseignant pour l’activation des cours expérimentaux de l’année passée suite à la décision du conseil d’administration d’admettre tous les élèves qui s’étaient inscrits, même si hors termes, comme cela avait été demandé par vous-même, Madame, au sein de cette Assemblée.
Dans le budget de prévision de l’Administration régionale, le total des sommes inscrites, destinées à la fondation pour 2001, est de quelque 3.925 millions de lires; les dépenses totales pour le personnel sur la base des données que je viens de vous présenter se chiffrent à 3.923 millions de lires, et à ce montant il faut ajouter toutes les autres dépenses nécessaires au fonctionnement de l’institut, à partir du loyer du siège.
Il faut enfin rappeler que l’institut met à disposition d’une très grande partie d’élèves les instruments au moins pour les premières années et que l’achat et le maintien de ceux-ci importent des coûts non négligeables. Les élèves de l’institut pour 2000-2001 sont 517.
Voilà en gros la situation financière de l’Institut musical et le rapport entre personnel et élèves, et sur la base de ces données je crois que chacun peut déjà tirer des conclusions.
Avant de me pencher sur les trois questions, il me reste encore quelques considérations à faire.
Actuellement l’institut a un déficit de 577 millions de lires, les sommes dérivant des inscriptions, même avec les augmentations de cette année, ne permettent pas de réduire de façon importante ce déficit. Les coûts liés à la gestion d’un siège commode et beau tel que celui actuel, se font sentir. Les espaces sont réduits et limitent les possibilités d’avoir un meilleur rapport économique pour les heures de leçon. Mais malheureusement cela dépend du choix qui a été fait, il y a 2 ans.
A l’époque tout le monde se souciait de demander un siège commode, au c?ur de la ville, en protestant pour le choix éventuel d’un autre édifice, peut-être moins commode, mais certainement moins coûteux pour l’institut.
Face aux protestations et aux pétitions le choix du Conseil a été celui de choisir le siège actuel. Et voilà que les conséquences de certaines impositions populaires on les subit aujourd’hui. Et les subissent ces mêmes parents qui sont appelés à contribuer par une augmentation à une situation déficitaire.
De plus, le nombre des professeurs pourrait aussi suffire à un nombre supérieur d’élèves, mais les contraintes dues à l’actuel contrat font ainsi que l’horaire des professeurs varie entre 9 et 12 heures de leçon par semaine. Une négociation syndicale est en cours, depuis beaucoup de temps, pour modifier ces horaires de service, mais pour le moment elle n’a eu aucun effet. Par conséquent, par rapport à certains coûts le nombre d’élèves qui bénéficient des cours de l’institut ne peut pas être plus élevé. Donc il ne peut pas y avoir un équilibre majeur de dépenses.
Voilà enfin pourquoi 80 millions de lires environ doivent être payés comme extraordinaires pour les heures supplémentaires nécessaires à activer les cours pour les étudiants admis l’année passée. Ce choix, qui n’a pas pénalisé les élèves et non plus les enseignants, coûte une ultérieure somme de 80 millions de lires à l’institut.
Je veux rappeler enfin que face à un déficit de 577 millions de lires, il n’y a pas trop de choix: soit l’institut se débrouillera tout seul et trouvera parmi ses admirateurs des bénévoles qui puissent le soutenir, soit encore une fois "mamma Regione" sortira l’argent nécessaire pour égaliser les pertes, et cela comme vous le demandiez le 4 avril dernier, parce que vous disiez que: "Sarebbe opportuno che la Giunta verificasse se ci sia solo un problema di bilancio, e in quel caso sarebbe utile che la Giunta vedesse con il consiglio di amministrazione e ridefinisse i criteri di finanziamento della stessa fondazione, in modo da non costringere la fondazione ad aumentare le tasse di iscrizione".
Là il n’y a pas qu’un problème de budget. Face à ce déséquilibre il faudra bien que l’on intervienne, bien sûr, mais face à un tel déficit le conseil d’administration n’a pas réputé correct que ce soit seulement l’Administration régionale qui intervient.
Voilà pourquoi il a réputé nécessaire de demander aussi aux familles d’élèves de contribuer d’une façon accrue à soutenir les coûts de la fondation.
Cela bien sûr n’enlève pas le fait que la Région doive intervenir, mais je m’attends que quand le moment viendra pour faire les variations budgétaires nécessaires au soutien de la fondation, vous voterez à faveur de la décision de transférer sur le chapitre de l’institut les sommes nécessaires.
Je vous rappelle qu’il s’agit là aussi de dépenses courantes, les mêmes que trop souvent ici, dans cette Assemblée on trouve scandaleuses, quand on examine notre budget de prévision, mais desquelles peu importe quand cette discussion est close, quand tout le monde veut soutenir les choses auxquelles tient particulièrement.
D’une façon plus ou moins explicite vous demandez de réduire les coûts des inscriptions, mais il faut savoir que cela signifie augmenter le besoin d’argent public de la part de la fondation, et donc la requête d’augmenter les dépenses courantes de la Région.
Pour revenir à vos questions, il me semble qu’au moment actuel la question que vous avez posée ne se pose plus, étant donné que les parties se sont rencontrées, que moi-même - comme vous l’avez rappelé - j’ai rencontré les parents et les enseignants le 17 avril dernier, et je l’ai fait parce que j’ai finalement eu une requête de la part de quelqu’un et non pas une feuille anonyme dans lequel on m’annonce qu’il y a des assemblées. Face aux requêtes qui me sont adressées, je rencontre toujours tout le monde.
Et également le conseil d’administration a pourvu rencontrer les parents et les enseignants le 20 avril dernier, je ne connais pas encore les décisions assumées à l’égard de cette rencontre, mais face à une requête il y a eu une réponse. J’espère que cela sera le prélude à une entente meilleure dans le rapport de collaboration.
La deuxième question est posée d’une façon indirecte, pour me faire dire ce que peut-être vous voudriez m’entendre dire. Je dis que face à une activité d’au moins 4 heures de leçon par mois pour environ 8 mois d’activité, sur la base de la chance de pouvoir bénéficier de ce type d’enseignement, je trouve que la somme de 400.000 lires par année, c'est-à-dire de 50.000 lires par mois, ne discrimine pas trop de monde, compte tenu qu’au-dessous de certains revenus aucun payement n’est demandé.
La différence de coût, qui très souvent est citée, entre les cours expérimentaux et les cours reconnus, est due au fait que ces derniers paient aussi une taxe d’inscription gouvernementale d’ultérieure 52.000 lires, comme cela est prévu par obligation de loi pour les instituts reconnus. Ce qui port le total des coûts d’inscriptions des cours reconnus à 352.000 lires par an.
Je rappelle que ceux qui suivent les cours reconnus, y accèdent après une sélection et font un parcours scolaire, à la fin duquel il y aura un titre d’étude effectif.
Les élèves des cours expérimentaux, eux, ils ont une chance qui est celle de pouvoir profiter à un prix très réduit des cours de formation musicale que beaucoup d’autres jeunes au Val d’Aoste suivent et paient en privé, car l’institut actuellement avec le nombre d’enseignants et les activités qui peuvent être faites par ce nombre d’enseignants, ne peut pas se permettre de doubler ou tripler le nombre des cours et d’élèves.
Il a été demandé aux élèves des cours expérimentaux une somme se chiffrant à 48.000 mille lires, de différence sur toute l’année par rapport aux cours reconnus, soit une différence de quelque 5.000 lires par mois.
Je ne sais pas si cela est une discrimination.
Troisième point; je n’entends pas "assegnare in prospettiva alla fondazione l’impegno precipuo di formare i diplomati", lorsque vous dites cela, je ne sais pas où vous voulez aller. Vous partez tout de même d’une considération initiale, qui n’est pas correcte, comme j’ai déjà dit, et cela vous entraîne sur un mauvais chemin.
Aucun ne veut faire disparaître quoique ce soit, ni reformer quoique ce soit, ni former ou diplômer des figures telles que celles que vous imaginez. La loi actuelle étant en vigueur, les fonctions et le rôle de l’Institut musical restent ceux qui sont prévus par la loi.
PresidenteLa parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU)Grazie, anche se non riuscirò in dieci minuti ad affrontare tutti i temi trattati dall’Assessore, me ne dispiace, ma avremo altre occasioni per intervenire ancora.
Innanzitutto, Assessore, la ringrazio per l’esegesi che lei ha fatto delle sue parole, però quando lei ha riletto in aula quello che ha detto, il concetto fondamentale è emerso. Non solo, ma lei dice che, oggi come oggi, l’istituto deve formare i futuri formatori, deve formare i formatori, cioè i diplomati. Ma chiudiamo questa esegesi.
Vediamo le spese. Lei ha fatto tutto un discorso sulle spese, sul rapporto personale-alunni, e ha detto che, per quanto riguarda i corsi sperimentali, è chiaro che, se ci sono troppe spese, bisogna in qualche modo tagliare. Ha prefigurato addirittura che bisogna, non dico eliminare gli alunni per mancanza di denaro, ma ha parlato di compatibilità gestionale per quanto riguarda i corsi sperimentali. Come dire, se ci sono le risorse?
(interruzione dell’Assessore Pastoret, fuori microfono)
? dell’istituto, se l’istituto può, compatibilmente con la sua gestione, far rientrare nel suo budget i corsi sperimentali lo fa, altrimenti non lo fa. Questo non è corretto, Assessore?
Pastoret (fuori microfono) ? non ho detto questo?
Squarzino (PVA-cU)... non solo, lei ha continuato a dire che ci sono molte spese per cui bisogna aumentare, chiedere anche il contributo ai parenti e ai familiari. Ora, io non ho contestato, io non ho detto che i ragazzi non debbano pagare tasse, neanche i genitori dicono quello!
Si contesta, e io l’ho messo appositamente in premessa, si contesta il fatto che queste decisioni avvengano in modo unilaterale, senza informare, come se la questione della Fondazione fosse solo questione dell’organismo dirigente e come se le questioni della Fondazione non fossero interesse primario degli utenti e delle loro famiglie.
Ma da quando le decisioni in un organismo democratico sono calate dall’alto, senza neanche informare i diretti interessati? Da nessuna parte questo avviene! E infatti questa è la cosa che non va bene. Su questo lei, però, non ha detto niente, ha soltanto ricordato che ci sono stati degli incontri. Ma, Assessore, già a novembre si erano chiesti questi incontri!
La cosa politicamente grave nella gestione - e di questo lei dovrebbe preoccuparsi perché lei, Assessore, in base alla delibera di Giunta che pareggia questo istituto è responsabile della gestione di questo istituto - la cosa grave è che in questo istituto non è stato recepito per niente lo spirito dei decreti delegati del 1974 - parliamo di quasi 30 anni fa - in cui si dice chiaramente che tutta la gestione della scuola va condivisa, organizzata, pensata, concordata con i diretti interessati.
Ora questo spirito non c’è e questo è molto grave, Assessore, molto grave. Se questo vuole essere un istituto pareggiato, come lei ben sa, deve rispettare tutte le norme che sono in uso nei corrispondenti conservatori; se questo istituto non rispetta tutte le norme dei corrispondenti conservatori, non può dirsi pareggiato. È stata fatta una scelta di pareggiamento, questo vuol dire chiarezza, trasparenza, in tutte le questioni dell’amministrazione dell’istituto. Ora, su questo lei non ha detto una mezza parola, eppure compete a lei direttamente la sorveglianza sull’istituto.
Ancora: lei ha parlato di corsi pareggiati, ha detto che serve per avere i diplomati, quindi sono corsi di un livello più alto. Assessore, lei ha fatto il calcolo dei diplomati? Se lei prende la relazione dell’anno 2000, vede benissimo che sono stati 3 i diplomati. Allora in un anno scolastico 3 diplomati, 4 diplomati. Ora, se lei mi dice che la finalità dell’Istituto musicale è di avere i diplomati, mi deve spiegare, quanto ci costano questi diplomati: 4 miliardi di budget per 4 diplomati. Le sembra che un miliardo per diplomato sia un investimento interessante e corretto?
Lei ha parlato dei corsi sperimentali dicendo che questi alunni non sanno quanto sono fortunati di poter accedere ai corsi sperimentali. Ma la legge regionale affida questa finalità alla Fondazione. La legge regionale dice che la Fondazione ha il compito di sviluppare e diffondere l’arte e la cultura musicale in Valle d’Aosta. La legge affida questo compito alla Fondazione, per cui lei non può dire: come sono fortunati questi alunni perché rientrano nella legge!
Rispetto alle spese, lei ha fatto tutto un discorso, sulle spese, dicendo che le spese sono tante perché qui c’è stato un contratto di lavoro. Prima di tutto, non penso che nelle scuole aumentino le tasse perché aumentano gli stipendi dei docenti, o all’Ospedale aumentino i ticket perché aumentano gli stipendi dei primari; non credo che sia questo il problema.
Lei dice ancora, c’è un contratto e adesso vedremo di cambiarlo. Ma qui di nuovo si torna al punto di partenza: o è un istituto pareggiato e allora deve rispettare tutte le condizioni dei corrispondenti conservatori, oppure è un’altra cosa ed allora si possono definire in loco le condizioni contrattuali.
Allora le faccio presente che lei non può considerare l’aumento dei contratti dei docenti come elemento di lievitazione delle spese, quasi dando per scontato che a seguito degli aumenti contrattuali si possono aumentare ulteriormente le tasse di iscrizione.
Le ricordo, Assessore, che i conservatori hanno tasse di iscrizione molto inferiori alle nostre: per il Conservatorio di Alessandria sono 150.000 lire di iscrizione, Cuneo 130.000, Novara 150.000, Bergamo 45.000, Milano 100.000, Torino 200.000, eccetera.
Io non credo che il nostro istituto sia il meglio che si possa trovare in Piemonte o nell’Italia del nord. Non possiamo presentarlo come fiore all’occhiello. Purtroppo, e questo è l’altro elemento che lei non ha preso in considerazione, l'istituto è gestito da un consiglio di amministrazione, da una dirigenza che non è in grado di capire i problemi dell’istituto.
Ad ulteriore dimostrazione che, quando si fanno delle scelte di tipo politico per decidere chi deve dirigere un istituto culturale, quando si fanno scelte di tipo politico e non secondo le competenze professionali, le conseguenze sono queste!