Oggetto del Consiglio n. 1958 del 26 aprile 2001 - Resoconto
OGGETTO N. 1958/XI Anticipata chiusura degli impianti del comprensorio sciistico di Pila. (Interrogazione)
Interrogazione Premesso che la stagione invernale è caratterizzata da tre periodi a maggior afflusso turistico: le festività di fine anno, il Carnevale e la Pasqua;
Rilevato:
- che la società Pila S.p.A., da quest’esercizio quasi interamente a capitale pubblico controllato dalla Regione, ha anticipato la chiusura del comprensorio rispetto agli anni passati;
- che tale chiusura programmata per l’indomani del giorno di Pasquetta ha nei fatti pregiudicato gli afflussi turistici del periodo di Pasqua;
- che l’abbondante innevamento di quest’anno non giustificava la chiusura anticipata degli impianti;
- che le altre stazioni hanno mantenuto l’abituale chiusura a fine aprile, primi di maggio;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l’Assessore al Turismo per sapere:
1) quali siano i motivi della anticipata chiusura degli impianti del comprensorio di Pila;
2) quali siano stati gli afflussi turistici nella settimana precedente e susseguente la Pasqua nelle stazioni rimaste aperte;
3) quali siano stati gli afflussi turistici nella settimana precedente la Pasqua nella stazione di Pila.
F.to: Frassy - Tibaldi - Lattanzi
Presidente Ha chiesto la parola l’Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Lavoyer.
Lavoyer (SA) Sulle premesse dell’iniziativa è opportuno riprendere alcune osservazioni e alcuni commenti della Società Pila, che all’uopo è stata interpellata dall'Amministrazione regionale.
La società dice che non è assolutamente condivisibile l’affermazione secondo cui la chiusura programmata per l’indomani del giorno di Pasquetta nei fatti ha pregiudicato gli afflussi turistici nel periodo di Pasqua.
Infatti la chiusura è sopravvenuta il mercoledì e quindi il giorno successivo "all’indomani". Ciò è importante, perché basta un minimo di attenzione agli organi di informazione, per sapere che i flussi di rientro dalle località turistiche sono distribuiti fra la giornata del lunedì e quella del martedì. E martedì la stazione era regolarmente aperta.
Purtroppo il fatto che in tale giornata le presenze sono diventate molto basse è provato da un incasso lordo di 6 milioni, corrispondente alla vendita di 546 biglietti, e questo nonostante il fatto che in stazione sia stata organizzata per tale giorno, d’intesa con tutti gli operatori turistici, una festa della neve promozionale.
Si ritiene importante precisare comunque che la programmazione del calendario di funzionamento degli impianti è stata definita con largo anticipo, riservando la necessaria attenzione agli interessi degli operatori turistici della località. Infatti, in data 6 aprile 2000, e quindi con oltre un anno di anticipo, l’orientamento della società è stato comunicato agli operatori turistici. Non avendo ricevuto alcuna osservazione in senso contrario, in data 19 maggio 2000 è stato confermato il calendario.
Nel frattempo, e cioè data 2 maggio 2000, tale comunicazione è stata inoltrata anche all’Assiski, affinché la stessa potesse dare una completa informativa a tutti gli utenti interessati all’acquisto di skipass regionali.
Infine, il calendario della stagione invernale, e quindi anche l’indicazione della data di chiusura, è stato inserito nella documentazione pubblicitaria della stazione, la cui distribuzione al pubblico è iniziata nel mese di luglio 2000, nonché sui tariffari esposti presso le casse aziendali.
A tutti i club e agli enti che non hanno contatti diretti con la Pila SPA, la programmazione del calendario di attività è stata comunicata attraverso l’invio nel mese di ottobre di un'apposita "newsletter", indirizzata a tutti i soggetti inseriti nei "mailing list" della società.
Anche se il tenore del riferimento che l’interrogazione fa alla proprietà pubblica della Pila SPA può lasciare intendere che per tale tipologia di aziende non debbano applicarsi i principi elementari dell'economia d'impresa, con l’attenzione di cui sopra si è cercato di trovare il giusto equilibrio fra l’esigenza di evitare diseconomie insopportabili e ingiustificate per la società, e quella di non penalizzare le aspettative di reddito della collettività e di operatori economici che gravitano intorno ad essa. Ed è in questo senso, nella sua sfera di autonomia gestionale, che la società intende agire anche in futuro.
Qui bisogna capire: più volte siamo rimproverati dal gruppo di Forza Italia di essere troppo ingerenti nelle attività economiche e produttive della Regione: in questo caso, viene contestato l’esatto contrario.
Comunque, al di là di questo aspetto, mi pare che dai dati che sono stati prodotti non si ravvisino dei danni agli operatori turistici del settore, anche perché gli stessi sono stati informati, come è stato sottolineato, in largo anticipo.
Vi era poi anche un aspetto di carattere oggettivo, che è lo stato di innevamento della località, che è esattamente diverso da quanto è sostenuto dall’interrogante. Qui abbiamo delle documentazioni fotografiche con la data in cui è stata fatta la fotografia, che se l’interpellante vorrà poi esaminarle vedrà che era molto difficile sciare sul terreno praticamente non innevato.
Con riferimento agli altri quesiti dell'interrogazione - perché al primo mi pare di aver risposto ampiamente, si chiede "quali sono i motivi dell’anticipata chiusura", non c’è stata nessuna anticipata chiusura, ma si è trattato della chiusura programmata ed è stato ampiamente detto.
Secondo quesito: "quali siano stati gli afflussi turistici nella settimana precedente e susseguente la Pasqua nelle stazioni rimaste aperte", le tre stazioni aperte sono Courmayeur, La Thuile e Cervinia. Quanto alle presenze, a Courmayeur sono 8.838 dal 2 all’8 aprile e 20.910 dal 9 al 16 aprile; a La Thuile 8.241 e 16.384; a Cervinia 23.558 e 45.157.
Infine, "quali siano stati gli afflussi turistici nella settimana precedente la Pasqua nella stazione di Pila"; qui ci vengono forniti giornalmente i biglietti con un numero di presenze stimate oltre i biglietti emessi: domenica 8 aprile 1.412 biglietti per 1.700 presenze, lunedì 9 aprile 798 biglietti per 1.000 presenze, martedì 10 318 per 1.000 presenze, 11 aprile 173 biglietti per 1.000 presenze, 12 aprile 398 biglietti per 1.200 presenze, 13 aprile 524 biglietti per 1.500 presenze, sabato 14 aprile 1.115 biglietti per 2.000 presenze, domenica 15 aprile 1.159 per 1.500 presenze, lunedì 16 aprile 1.149 per 1.500 presenze, martedì 17 - fra l’altro con le iniziative, il giorno immediatamente successivo non solo a Pasqua, ma a Pasquetta - 546 biglietti per 800 presenze.
Presidente La parola al Consigliere Frassy.
Frassy (FI) Assessore, siamo totalmente insoddisfatti di questa risposta, intanto perché è una risposta parziale ed è una risposta che per noi non è neanche attendibile, perché le foto che ho intravisto sono le foto dei versanti sud, e sappiamo bene che i versanti nord hanno un innevamento di un certo tipo e i versanti sud, che fra l’altro non sono sciabili, rimangono quanto prima spogli delle nevi! Ma questo è un altro discorso.
La considerazione che però voglio fare è la seguente. In questa regione più volte si parla di turismo come di una risorsa primaria, si parla anche di inventare una terza stagione turistica, al di là della stagione invernale e della stagione estiva. Devo dire che qui abbiamo ancora difficoltà a far fruttare al meglio la stagione invernale, ossia la prima stagione, la stagione principe per una regione di montagna come la Valle d’Aosta.
Penso che sia una considerazione notoria e condivisibile, difficilmente smentibile quella che tre siano i momenti di maggior afflusso da un punto di vista turistico nelle località sciistiche: le festività di fine anno, il Carnevale e la Pasqua. Nella stazione di Pila si è rinunciato ad ottimizzare al meglio gli afflussi turistici del terzo evento turistico, ossia la Pasqua.
Lei, Assessore, sa benissimo che c’è tutto un meccanismo che fa sì che le prenotazioni vengano effettuate a seconda di quelle che sono certe esigenze; le scuole hanno periodi pasquali che durano circa un settimana come sospensione delle lezioni e i dati che lei ha fornito dimostrano come la stazione di Pila sia stata penalizzata dai turisti, che evidentemente hanno fatto scelte diverse.
Sapendo che il martedì dopo Pasquetta era l’ultimo giorno sciabile, hanno preferito organizzare la loro settimana di Pasqua in quelle località che hanno tenuto aperto fino al 25 aprile.
Vorrei rispondere alle foto dell’Assessore con le notizie che escono sulla stampa nazionale. Titola "Il Corriere della Sera": "Pasqua sugli sci e assalto alle piste, Cortina affollata, sulle Dolomiti molti impianti aperti fino a maggio". Questo vuol dire puntare sul turismo!
Nella società di Pila, al di là delle scelte fatte dal management, va tenuto conto che sono scelte effettuate in una azienda, dove ormai la presenza pubblica è pressoché totale; la partecipazione regionale è superiore al 90 percento in quella società. Sono scelte che vanno a penalizzare anche gli altri operatori turistici, tutti quelli che lavorano sull’afflusso turistico nelle piste.
La società Pila, come le altre società, ha sempre chiuso fra fine aprile e primi di maggio gli impianti, e sarà forse una coincidenza, ma quest’anno, che è il primo esercizio iniziato con questa massiva presenza regionale nel capitale della società, la stagione è stata programmata a chiusura anticipata.
Allora è evidente che è inutile fare campagne pubblicitarie, quando poi non si utilizza e non si sfrutta il capitale! Il capitale è la neve, in una regione di montagna il turismo invernale è un capitale, se non siamo in grado di gestire al meglio questo capitale è poco credibile che si parli di inventare una terza stagione, quando dove non c’è nulla da inventare non si è in grado di ottimizzare!
Devo dire, e devo ripetermi, che si deve andare a prendere lezioni dal nord-est; nel nord-est le stagioni durano finché la neve gli consente di durare. Poi è evidente che se non c’è la capacità di vendere il prodotto Valle d’Aosta, di far capire che in Valle d’Aosta si scia anche ad aprile e a maggio, è normale che non ci siano più turisti che vengano a sciare dalle nostre parti. Ma i dati che l’Assessore ha fornito sono significativi: a fronte di presenze insignificanti nel periodo intorno a Pasqua nella stazione di Pila, le altre stazioni aperte avevano migliaia di persone che affollavano le piste e sono quelle stesse migliaia di persone che normalmente vanno a sciare anche a Pila che rientra fra le stazioni che hanno maggiore attrazione per il comprensorio sciabile.
Pertanto chiudo con un invito: se è vero che siamo presenti in quasi in tutte le società di gestione di impianti di risalita di questa regione in maniera significativa, la politica turistica va ripensata anche attraverso la presenza che la Regione ha in quei consigli di amministrazione.