Oggetto del Consiglio n. 1956 del 26 aprile 2001 - Resoconto
OGGETTO N. 1956/XI Appalto relativo alla campagna pubblicitaria dell’offerta turistica in Valle. (Interrogazione)
Interrogazione Appreso che il T.A.R. della Valle d’Aosta ha annullato i risultati dell’appalto relativo alla campagna pubblicitaria dell’offerta turistica della Valle;
Considerata l’importanza che l’informazione pubblicitaria ha per lo sviluppo del turismo nella nostra regione;
la sottoscritta Consigliera regionale
Interroga
l’Assessore competente per sapere:
1) quali sono le motivazioni in base alle quali il T.A.R. ha annullato il deliberato regionale;
2) quali sono le conseguenze della sentenza del T.A.R.;
3) in quale modo e in quali tempi la Regione provvederà a dotarsi di una campagna pubblicitaria dell’offerta turistica.
F.to: Squarzino Secondina
Président La parole à l’Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce et aux transports, Lavoyer.
Lavoyer (SA) In merito al primo quesito, quali sono le motivazioni in base alle quali il TAR ha annullato il deliberato regionale, rispondiamo che il TAR con sentenza n. 10/2001 ha annullato il procedimento amministrativo, relativo alla campagna pubblicitaria italiana. Le motivazioni della sentenza sostanzialmente indicano un vizio di forma nell'impostazione del procedimento di valutazione della commissione, intravedendo nell’applicazione di modalità di attribuzione dei punteggi l’introduzione di sottocriteri per uno dei punti posti dal bando di concorso, specificatamente quello relativo alla rilevanza di spazi relazionali.
Si chiede poi quali sono le conseguenze della sentenza del TAR; annullando tutti i procedimenti amministrativi in atto per la campagna pubblicitaria italiana, il TAR ha di fatto posto l’Amministrazione regionale di fronte ad una situazione di stallo dell’azione pubblicitaria in Italia tramite le agenzie che si sono aggiudicate l’appalto.
Gli scenari che possono derivarne sono ora due: uno, il ricorso dell’Amministrazione in Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR e quindi il normale procedimento della campagna italiana tramite il raggruppamento di impresa che a suo tempo aveva vinto l’appalto; il secondo, il non ricorrere e quindi una valutazione di come procedere per garantire all’Amministrazione un'eventuale nuova campagna pubblicitaria, che potrebbe anche significare la gestione diretta delle strategie di comunicazione da parte dell’Amministrazione; oppure l’impostazione dell’attività su iniziative di promozione e di comunicazione attraverso formule diverse dai tabellari proposti dalle agenzie per promuovere l’immagine della Valle d’Aosta sul mercato italiano.
Volevo ricordare in proposito che le agenzie, nel momento in cui vincono l’appalto, acquisiscono solo il diritto a gestire la promozione a fronte di un compenso stabilito dalla legge, che è in percentuale alle loro prestazioni.
Rimane sempre in capo all’Amministrazione innanzitutto il quantum, perché non è esatto dire campagna di 3-4 miliardi, ma dipende dal quantum che stabilisce di anno in anno il bilancio regionale o la Giunta regionale ed è su questo quantum eventualmente che l’agenzia ha la sua remunerazione.
Poi all’interno del quantum ci possono essere delle iniziative di tipo promozionale, che necessitano l’utilizzo dell’agenzia; ci possono essere delle iniziative di carattere promozionale, che possono essere direttamente svolte dalle strutture dell’Assessorato. Quindi, ci possono essere spot pubblicitari televisivi, che richiedono contributi esterni, ce ne possono essere altri che sono direttamente gestiti dall’Amministrazione regionale.
Questo è per preparare i contenuti della risposta al terzo quesito, nel senso che se ci riferiamo ai tempi relativi a questo tipo di procedura, è chiaro che questi dipenderanno dai termini di un eventuale ricorso al Consiglio di Stato e quindi dall’evoluzione giudiziaria del procedimento.
Per rispondere al terzo quesito: in quale modo e in quali tempi la Regione provvederà a dotarsi di una campagna pubblicitaria dell’offerta turistica, una cosa è il rapporto con l’agenzia, altra cosa è un’attività di promozione che l’Amministrazione può continuare a fare. Bisogna sottolineare che l’Assessorato non ha mai interrotto l’attività di promozione turistica della regione.
Ha interrotto, dal momento in cui c’è stata la decisione del TAR, una campagna promozionale che coinvolgesse l’agenzia in attesa di prendere una decisione.
Anzi, questa è stata svolta attraverso specifiche iniziative promozionali, contatti con i giornalisti del settore, acquisizione di spazi relazionali, la partecipazione a saloni e a fiere, la produzione di nuovo materiale promozionale, la sponsorizzazione di iniziative di particolare rilievo.
In particolare, per la stagione estiva è nostra intenzione organizzare una giornata promozionale speciale, individuata nella data del 21 giugno, che andremo a organizzare con il titolo: "Festa internazionale della musica", sostenuta da un'appropriata azione promozionale su carta stampata e su altri mezzi di comunicazione.
In conclusione, le motivazioni del TAR sono queste. Gli uffici legali stanno valutando i contenuti della sentenza, poi daranno un parere alla Giunta regionale che potrà o ricorrere al Consiglio di Stato, oppure rifare la gara, ma nel frattempo l’Amministrazione regionale continua l’attività di promozione, senza utilizzare in questa fase l’agenzia che a suo tempo aveva vinto l’appalto, nel rispetto della decisione del TAR.
Président La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU) La risposta dell’Assessore può apparire formalmente completa.
In realtà, se lei mi consente, Assessore, faccio rilevare alcune cose che non sono chiare nel quadro che lei ha presentato.
Lei ha detto che la sentenza del TAR ha rilevato un vizio di forma, nel senso che erano stati introdotti dei sottocriteri. Non ha aggiunto l’elemento importantissimo, cioè che i sottocriteri sono stati aggiunti quando la commissione era già in grado di conoscere le singole offerte, presentate dalle varie ditte concorrenti!
Questo è un fatto molto grave, Assessore; non è il fatto di introdurre dei sottocriteri, perché fa parte delle competenze di ogni commissione la libertà di introdurre sottocriteri per meglio capire come operare nel rispetto dei criteri dell’appalto. Ma qui i sottocriteri sono stati individuati non prima di aprire le buste, bensì dopo! Rispetto a questo elemento e al fatto che in questa commissione ci fossero anche dei responsabili dell’Amministrazione regionale, lei non ha detto niente, Assessore!
Il problema allora non è solo ricorrere al Consiglio di Stato, ovvero ad una sentenza esterna, ma il problema è vedere i motivi per cui questa commissione non ha lavorato bene, i motivi, per cui il TAR ha annullato quell’appalto.
È su questo, è sui motivi che possono, ma usiamo pure il condizionale, "potrebbero" essere addebitati alle o ritrovati in certe modalità della commissione, in cui i funzionari regionali erano presenti, Assessore, che occorrerebbe indagare.
Se, in sede di valutazione delle proposte, si introducono nuovi criteri, la domanda che sorge spontanea in ognuno di noi è: qual è il motivo che ha suggerito questa decisione? Perché introdurre dei sottocriteri? Si voleva forse trovare dei criteri più favorevoli ad una ditta piuttosto che ad un’altra? Io lo pongo come dubbio, Assessore. Lei dice di no, però è un dubbio e io le chiedo di verificare fino in fondo questi elementi, altrimenti non si fa chiarezza! Non solo, ma se queste commissioni che agiscono in questo modo lei poi le utilizza in altre situazioni, Assessore, tenga alto il livello di attenzione.
Secondo elemento. Lei ha detto che tutto sommato non ci saranno grandi problemi, perché l’Assessorato continuerà a lavorare con le sue iniziative. E va bene. Però o questo appalto era importante, e allora quel pezzo di promozione turistica affidata a quell’appalto manca; se non era importante perché tutto continuerà come prima, allora è inutile fare l’appalto.
E se vado a vedere il capitolato d'appalto, vedo che ci sono elementi molto importanti, Assessore, proprio quelli che lei continuamente afferma come prioritari e su cui sono d’accordo: ad esempio, la promozione dell'immagine della Valle d'Aosta come Regione che può garantire nei periodi di bassa stagione delle possibilità appetibili che garantisce una qualità della vita fruibile in Valle d’Aosta che promuove il turismo tipico della terza stagione.
Questi sono obiettivi importanti, ma dalle poche cose che lei ha detto, mi sembra che non ci siano.