Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1929 del 4 aprile 2001 - Resoconto

OGGETTO N. 1929/XI Intendimenti in merito alla Centrale Laitière di Gressan. (Interpellanze)

Interpellanza Richiamati i dati relativi alla difficile situazione economico-finanziaria della Centrale Laitière di Gressan;

Ricordato che l’Amministrazione si era ripromessa di cedere rapidamente l’attività ad una società privata, quale via d’uscita alle attuali difficoltà finanziarie;

Appreso che le trattative con ditte che operano nel settore sarebbero fallite, tanto che occorrerebbe ripartire da zero;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

l’Assessore competente per sapere:

1) se è vero che le trattative svolte con alcune società del settore per la cessione dell’attività della Centrale Laitière sono fallite e, in caso affermativo, per quali motivi;

2) come intende ora procedere l’Amministrazione per portare a soluzione il problema.

F.to: Curtaz - Squarzino Secondina

Interpellanza Considerate le risposte fornite nell’ultima seduta del Consiglio regionale dall’Assessore Perrin ad una nostra precedente interpellanza sul processo di privatizzazione della Centrale del latte regionale;

Evidenziato il perdurare di una critica situazione economica e finanziaria;

Al fine di chiarire il quadro occupazionale;

Considerata la tempistica di valutazione dei progetti industriali dei possibili partners indicata da Finaosta;

Preso atto dagli organi di informazione che sono venute meno tutte le trattative messe in opera da Finaosta per la ricerca di un partner;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

l’Assessore competente al fine di conoscere:

1) quali offerte sono giunte al vaglio della Giunta per la possibile privatizzazione e quali motivazioni hanno fatto decadere l’interesse dell’Amministrazione verso tali proposte;

2) quali iniziative intende adottare l’Assessore al fine di risolvere la grave crisi della Centrale del Latte di Aosta.

F.to: Lattanzi - Tibaldi - Frassy

PresidenteLa parola al Consigliere Curtaz.

Curtaz (PVA-cU)Con questa interpellanza, che è per certi versi analoga a quella proposta dal gruppo di Forza Italia, il nostro gruppo vuole avere maggiori informazioni non tanto sullo stato economico-finanziario della Centrale laitière di Gressan che è a tutti noto perché è già stato oggetto di ripetute iniziative e di dibattiti in quest’aula, ma ci interessa sapere perché, a leggere le notizie dalla stampa, i contatti avuti dall’Amministrazione regionale con aziende primarie del settore sono falliti e quindi a questo punto quali iniziative intende assumere l’Amministrazione per risolvere il problema.

Questo chiediamo facendo una riflessione: la ricerca di un partner privato era stata considerata come una via di uscita ai problemi economico-finanziari della centrale, se dopo mesi di trattative e il contatto con aziende del settore di un certo prestigio non si è addivenuti ad alcun accordo, ci chiediamo se questa è ancora una strada che l’Amministrazione percorrerà e se questa strada è percorribile, alla luce del fallimento di queste trattative come intende ora muoversi l’Amministrazione per portare a soluzione il problema della Centrale laitière.

PresidenteLa parola al Vicepresidente Lattanzi.

Lattanzi (FI)Alle richieste dei Consiglieri Curtaz e Squarzino aggiungiamo quelle del nostro gruppo e anche una riflessione.

Vi ricordo che in occasione dell’ultima interpellanza che il nostro gruppo aveva presentato su questo argomento e alle risposte dell’Assessore avevamo presentato anche una mozione di sfiducia all’attuale Amministratore delegato di quella società perché ritenevamo una situazione di crisi tale da richiedere, soprattutto per la definizione dei tempi di soluzione del problema, da parte dell’Amministrazione una presa di coscienza dell'impossibilità dell’attuale gestione di procedere in maniera razionale e sensata a favore dell’azienda stessa, quindi avevamo presentato a questo Consiglio una mozione che poi avevamo ritirato perché l’Assessore ci aveva indicato nei tempi brevissimi la ricerca della soluzione e la soluzione stessa fermo restando poi che dopo qualche giorno abbiamo appreso che tutte le trattative in atto erano decadute.

Allora anche la nostra interpellanza, unita a quella dei Consiglieri Verdi, è doverosa perché questo Consiglio possa essere informato sulle vicende di questa azienda che ricordo è un fattore assolutamente strategico per tutto il settore dei produttori di latte.

PresidenteLa parola all’Assessore all’agricoltura e risorse naturali, Perrin.

Perrin (UV)Permettetemi una brevissima premessa.

Finaosta sta tuttora conducendo delle trattative per fornire alla Giunta e al Consiglio delle proposte circa la privatizzazione della Centrale laitière. Queste trattative sono coperte da un patto di riservatezza, condizione fondamentale per non arrecare pregiudizio alla trattativa stessa.

Mi limiterò pertanto a fornire ai Consiglieri interpellanti le notizie essenziali senza citare le società o le imprese interessate al negoziato.

Come ho già avuto modo di dire nei miei precedenti interventi sull’argomento la Giunta aveva chiesto a Finaosta di ricercare un partner industriale per la gestione della Centrale laitière d’Aoste prediligendo società o imprese in grado di garantire sia solidità finanziaria, sia quote di mercato consolidate.

Ai soggetti interessati alla centrale e in possesso dei requisiti cui ho fatto riferimento prima è stata proposta un'operazione che partisse da alcuni punti di riferimento che posso rielencare:

- cessione della maggioranza azionaria della centrale, indicativamente intorno al 55 percento, con eventuale futuro incremento della quota fino a una totale privatizzazione;

- mantenimento del livello occupazionale;

- mantenimento del marchio "Centrale laitière d’Aoste";

- garanzia di non produrre fontina;

- garanzia del ritiro del latte dei produttori valdostani e mantenimento della sede legale e sociale in Valle d’Aosta.

I piani industriali che sono stati presentati, partendo dalla constatazione dell’esistenza di uno squilibrio fra il volume di affari e la struttura di attivo patrimoniale dell’attuale società, proponevano essenzialmente due alternative:

- la prima: l’incremento del giro di affari attraverso lo spostamento di linee di produzione e/o attivazione di nuove linee al fine di raggiungere il volume necessario ad assorbire i costi della struttura e del personale;

- la seconda: il ridimensionamento della struttura, cioè smobilizzo di parte dell’attivo patrimoniale al fine di equilibrare i costi ai margini attesi e conseguente riduzione del personale.

Qualche proposta prevedeva inoltre il mantenimento nello stabilimento di Gressan della produzione del latte fresco e dei formaggi, altre il trasferimento di alcune linee di trasformazione presso loro stabilimenti fuori Valle.

È stata approfondita in particolare, e qui mi riferisco a ciò che ho detto in risposta all’ultima interpellanza presentata dal Consigliere Lattanzi, una proposta che meglio sembrava garantire i punti di riferimento, cioè i paletti che la Giunta aveva posto.

Da questo approfondimento fatto da Finaosta è emerso che il progetto, pur realizzando rilevanti sinergie industriali, non consente ancora nei limiti di una ragionevole previsione il raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario in tempi brevi, pertanto questa prima fase di analisi, limitata ad ipotesi di una società mista, non ha permesso di individuare una soluzione che desse sufficienti garanzie di successo.

Si è così giunti alla necessità di analizzare ulteriori proposte per giungere ad una privatizzazione, quindi rimaniamo sulla linea della ricerca della privatizzazione della centrale che possa garantire il raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario che è uno degli obiettivi fondamentali della trattativa.

In base a questa ultima ipotesi, sulla base delle proposte strategiche operative che ci sono state proposte, abbiamo aperto i termini della trattativa con alcune società per la cessione parziale o anche totale del pacchetto azionario.

Nel corso delle prossime settimane potrà essere valutata da parte di Finaosta l’offerta più interessante, si cercherà senz’altro poi di giungere in breve tempo al perfezionamento dell’accordo di privatizzazione.

Naturalmente oltre ai vincoli di cui ho parlato in premessa verranno definiti e formalizzati i tempi entro cui dar corso al passaggio azionario oltre alle modalità e garanzie di pagamento.

Concludo affermando che finora la Giunta regionale non è stata messa in condizione di operare delle scelte non essendosi conclusa la fase di ricerca e di negoziazione affidata a Finaosta, fase nella quale la volontà della Giunta si è espressa attraverso le indicazioni fornite ed esplicitate nei punti di riferimento a cui Finaosta si è attenuta e nell’obiettivo fondamentale del raggiungimento dell’equilibrio economico e finanziario, condizione necessaria per la chiusura della trattativa.

PresidenteLa parola al Consigliere Curtaz.

Curtaz (PVA-cU)Non sono molto soddisfatto della risposta dell’Assessore anche se mi rendo conto che l’Assessore dopo la premessa che ha svolto, cioè quella di non poter riferire i dati della trattativa per questioni di riservatezza, si è già preclusa la possibilità di dare una risposta soddisfacente, quindi mi limito a prendere atto della risposta interlocutoria.

Debbo dire che un po' mi sorprende la lunghezza della trattativa perché non stiamo parlando della risoluzione del conflitto arabo-israeliano, stiamo parlando della cessione di una quota azionaria di una ditta di piccole dimensioni rispetto a un panorama nazionale, quindi immagino che ci siano dei problemi, delle resistenze, soprattutto legati a quello che l’Assessore ha più volte indicato come equilibrio economico-finanziario.

Vorrà dire che, vista la risposta ancora interlocutoria e parziale dell’Assessore, ritorneremo sull’argomento quando ci saranno dei dati più esaustivi.

PresidenteLa parola al Vicepresidente Lattanzi.

Lattanzi (FI)Mi ha lasciato perplesso una frase che l’Assessore ha detto, cioè che la Giunta è stata impossibilitata a prendere delle decisioni perché è in attesa della definizione di un mandato che è stato dato a Finaosta per la ricerca della negoziazione di eventuali partner.

Credo che però non si possa non dire che la Giunta ha la facoltà di determinare per Finaosta dei tempi perché se questa è l’impossibilità della Giunta, credo che sia un'impossibilità a questo punto "sine die" e cioè, finché Finaosta non avrà trovato un partner e non avrà negoziato, la Giunta è impossibilitata ad operare. Credo che questa sia una visione un po' troppo radicale del potere di Finaosta.

Credo che invece la Giunta abbia non solo il potere, ma anche il dovere, di dare mandato a Finaosta per trovare un partner con cui negoziare, ma anche di avvalersi di facoltà che sono nei poteri della Giunta, nel momento in cui questa ricerca non dovesse andare, come sta accadendo purtroppo, a buon fine, di muoversi anche in altre direzioni.

Un’altra riflessione è legata ai paletti che l’Assessore ha dato come indicazione a Finaosta, cioè il mantenimento del marchio, i livelli occupazionali, la non produzione della fontina e quindi la limitazione della produzione di prodotti e il dover comprare il latte dai produttori valdostani.

Credo che non sia tanto in questi quattro paletti la difficoltà e mi rifaccio a una relazione che lei stesso ha ricevuto perché me ne ha mandata copia su mia richiesta; si tratta di un'attenta analisi fatta da Finaosta dalla quale emerge che il nodo più importante che oggi sta determinando questa incertezza e questa difficoltà a chiudere le trattative è legato ad un altro fattore prettamente di tipo economico, cioè il sovrapprezzo del latte che l’attuale gestore deve mantenere per accordi?

(interruzione dell’Assessore Perrin, fuori microfono)

? infatti, mi fa piacere, volevo solo sottolinearlo. Dicevo che è un sovrapprezzo che oggi ha pesantemente condizionato l’andamento finanziario. Ricordiamo le cifre: su un prezzo medio di 5-600 lire al litro, oggi la centrale ne paga oltre 700, 730-740; questo riporta un sovrapprezzo annuo della materia prima di circa 600 milioni a cui si devono aggiungere 120-180 milioni di interessi passivi per il reperimento della risorsa di sforamento di questo prezzo, inoltre questi 600 milioni incidono in mancanza di investimenti per rendere più produttivi e più commerciabili i prodotti della centrale stessa con un danno intorno al miliardo e mezzo, un miliardo e sette annuo. Se calcoliamo che ogni anno, sistematicamente, abbiamo coperto bilanci per circa 2,5 - 3 miliardi, è evidente che è un fattore non dico determinante, ma sicuramente importante.

Mi fa piacere, ecco perché stavo facendo questa riflessione, che fra i paletti messi dalla Giunta all’eventuale nuovo partner non ci sia questo aspetto perché è una presa di consapevolezza e di coscienza anche da parte dei produttori che è determinante comunque vendere il prodotto, evidentemente non a sottocosto, ma a prezzo di mercato perché la competizione in questo settore è addirittura mortale per molte aziende.

Credo che fra i paletti ce ne debba essere necessariamente un altro importante e determinante: la capacità distributiva dell’azienda che prende il prodotto perché se abbiamo quantificato, su un bilancio passivo di 3 miliardi, in un miliardo e mezzo circa l’incidenza del sovrapprezzo del latte, quindi questo è un paletto che viene risolto, l’altro miliardo e mezzo è un miliardo e mezzo prodotto e procurato da un’inefficiente distribuzione dei prodotti dalla Centrale del latte sul territorio non solo nazionale, il che potrebbe essere comprensibile, ma addirittura sul territorio regionale, allora credo che il partner che può usufruire di questo sito industriale deve avere le condizioni che oggi la Centrale del latte non ha, cioè la capacità commerciale di distribuzione dei prodotti non dico solo a livello valdostano, a questo punto inverto il ragionamento, sicuramente a livello nazionale e sarebbe opportuno a livello anche internazionale.

Comprendo la necessità di un patto di riservatezza, patto necessario oltre che d’obbligo in queste trattative, però riporto il tema della gestione attuale della centrale. Credo che anche in queste condizioni di trattative sia importante che la Giunta acquisisca la conoscenza e la consapevolezza di quello che meglio si può fare stante l’attuale situazione. A questo punto, visto che le promesse dell’Assessore non sono state mantenute non per sua colpa ma per la vicenda che va avanti in questa maniera, credo che i tempi si stiano dilatando.

Assessore, noi valuteremo la possibilità di ripresentare quella mozione di commissariamento della gestione della Centrale del latte perché riteniamo che se non si può giungere ad un'ottimale soluzione della privatizzazione del latte, a questo punto è meglio nel breve risolvere la questione della centrale con il commissariamento immediato di una persona che managerialmente sia capace e possa pensare di cominciare ad avere certe relazioni di tipo commerciale perché oggi le lacune sono veramente di un'insufficienza incredibile.

Basterebbe molto poco per poter mettere non dico in condizione la Centrale del latte di non fare debiti, perché questo se non si trova il partner non si può fare, ma almeno di non buttare nei cassonetti quintali di prodotto come in questo momento viene fatto per un'incapacità gestionale e soprattutto commerciale di questo tipo di discorso.

Io la ringrazio della risposta e ci riserviamo come gruppo consiliare di rivalutare entro questo Consiglio la riproposizione di una mozione di sfiducia all’attuale gestore.