Oggetto del Consiglio n. 1839 del 7 febbraio 2001 - Resoconto
OGGETTO N. 1839/XI Aggiornamento del protocollo del 1993 a seguito della riorganizzazione aziendale avviata unilateralmente dalla Cogne Acciai Speciali. (Interpellanza)
Interpellanza Preso atto delle notizie apparse sugli organi di informazione locali in merito a programmi futuri decisi dalla "Cogne - Acciai Speciali" di Aosta;
Udite le preoccupazioni espresse dai lavoratori e dalle loro organizzazioni sindacali a seguito degli scorpori decisi unilateralmente dalla Società;
A conoscenza dell’ordine del giorno del Consiglio regionale approvato dalla maggioranza con il quale si impegnava la Giunta regionale ad avviare, d’intesa con la Cogne Acciai Speciali, un aggiornamento del protocollo sottoscritto fra le parti nel 1993;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
la Giunta regionale e l’Assessore competente per conoscere:
1) se alla luce del processo di riorganizzazione aziendale deciso unilateralmente dalla Cogne Acciai Speciali, è stato avviato l’aggiornamento degli accordi sottoscritti con il protocollo del 1993;
2) se, e come, intende intervenire qualora da parte della Società non venissero rispettati tutti i contenuti del protocollo stesso.
F.to: Beneforti
PrésidentLa parole au Conseiller Beneforti.
Beneforti (PVA-cU)I motivi che ci hanno indotto a presentare questa ulteriore interpellanza e a proseguire il confronto in questa sede credo siano chiari e precisi. Derivano da tre aspetti fondamentali: verificare le conseguenze agli effetti produttivi e occupazionali degli scorpori decisi dalla CAS, le relazioni sindacali all’interno della fabbrica, il ruolo della Regione e delle forze politiche in questa vertenza in merito ai contenuti anche dell’ordine del giorno che la maggioranza ha approvato in questa sede nella seduta del 20 dicembre scorso. Per noi è necessario conoscere da allora ad oggi cosa è accaduto fra le parti, se è già stato fatto tutto, se la Cogne Acciai Speciali intende aprire il confronto in sede istituzionale, se intende aggiornare gli accordi sottoscritti con il protocollo del 1993, se intende far cessare quel clima di rappresaglia e di intimidazione antisindacale nei confronti dei lavoratori che ancora sussiste.
Non sto qui ad elencarle, ma ci sono situazioni di lavoratori che sono messi in condizioni di lasciare l’azienda perché non possono più sopportare certe rappresaglie a cui vengono sottoposti dall’azienda, dalla società. La nostra impressione, anche da quanto abbiamo appreso dagli organi di informazione in questi giorni, è che la CAS ha proseguito per la sua strada senza alcun rispetto verso gli organi della Regione e nei confronti dello stesso protocollo del 1993 da cui è venuta meno non mantenendo più gli impegni che aveva preso allora, sia agli effetti occupazionali che agli effetti produttivi, visto lo scorporo che ha già deciso.
In questi giorni parlando con dei lavoratori abbiamo avuto la conferma che il clima è sempre lo stesso. Anche nei sindacalisti non è tornato il sereno, le preoccupazioni sono tante nonostante la ripresa del dialogo che sembra sia avvenuta fra le parti.
Comunque, anche da quanto abbiamo appreso dagli organi di informazione, dopo quanto ci è stato riferito dai lavoratori e da alcuni sindacalisti, restiamo in attesa di conoscere la risposta della Giunta regionale su questo problema che abbiamo posto con l’interpellanza. Mi fermo qui e mi riservo di intervenire dopo aver ascoltato la risposta dell’Assessore.
PrésidentLa parole à l’Assesseur à l’industrie, à l’artisanat et à l’énergie, Ferraris.
Ferraris (GV-DS-PSE)In merito alle questioni poste dal Consigliere Beneforti ribadisco che rimane elevata l’attenzione della Giunta regionale rispetto alla CAS. Dopo l’ordine del giorno votato dal Consiglio e susseguentemente alla richiesta di incontro con la CAS, quest’ultima ha risposto dichiarando la propria disponibilità al confronto in merito all’attuazione di quanto previsto dal protocollo a carico di entrambi i soggetti sottoscrittori. Questa disponibilità è giunta alla fine del mese di dicembre ed è stato concordato con l’azienda un incontro per la giornata di domani.
Per quanto riguarda la situazione in termini più generali, come ricordava il Consigliere Beneforti c’è stata una schiarita nei rapporti fra organizzazioni sindacali e azienda. È stato sottoscritto un accordo il 1° febbraio di quest’anno in merito alle relazioni industriali, in merito alla questione degli scorpori, in merito alle terziarizzazioni, in merito al mantenimento delle lavorazioni a freddo. Per quanto riguarda la seconda questione posta, cioè: "se, e come, intende intervenire qualora dalla parte della Società non venissero rispettati tutti i contenuti del protocollo stesso", questa sarà una cosa che ci riserveremo di esaminare, nel caso, successivamente.
PrésidentLa parole au Conseiller Beneforti.
Beneforti (PVA-cU)Devo dire che avevamo visto giusto, Assessore, quando non abbiamo votato l’ordine del giorno della maggioranza e abbiamo mantenuto la nostra mozione perché di fatto non è cambiato nulla rispetto a un mese fa. Mi auguro che dall’incontro di domani avvenga qualcosa, ma se il buon dì si vede dal mattino, credo che grandi aspettative dall’incontro di domani non si debbano avere perché l’azienda ha già realizzato il suo obiettivo, sia per quanto riguarda gli scorpori e la riorganizzazione delle aziende, sia per quanto riguarda la normalizzazione dei rapporti in sede sindacale, se si può quella sede giudicare tale.
Tutto avviene nei termini voluti dalla Cogne Acciai Speciali. L’intento della società era quello di ottenere l’avallo delle organizzazioni sindacali e della Regione su quanto la stessa aveva già deciso unilateralmente e che non intende rimettere in discussione. Infatti l’azienda ritiene di normalizzare i rapporti sindacali coinvolgendo preventivamente le rappresentanze sindacali sulle questioni più difficili e scottanti che sono quelle dei trasferimenti, del personale, delle turnazioni, degli appalti, la mobilità del personale.
Ha riaperto un discorso con le organizzazioni sindacali? e arrivare ad un'intesa per ottenere l’avallo su quello che già deciso di fare, inoltre aprendo una fase di trattative sui progetti? e fare un'analisi sulle strutture organizzative e sugli investimenti che riguardano la CAS, la Cogne Tecnologie e la Cogne Service. Sono già stati divisi gli operai: 540 nella prima, 150 nella seconda, 300 nella terza, totale 990; tre aziende, tre rappresentanti sindacali, tre gestioni diverse secondo la logica del "dividi ed impera", io decido e voi avallate.
Vorrei che non fosse così, Assessore, ma oggi purtroppo hanno avallato le organizzazioni sindacali, nell’incontro di domani andrete ad avallare voi come ente Regione.
Questa impostazione l’avevo denunciata in questa sede quando affermai che con il vostro ordine del giorno davate per scontato il processo di riorganizzazione che l’azienda aveva già deciso di realizzare e che non potevate che prendere atto degli scorpori che erano già avvenuti. In cambio è chiaro, per avere gli avalli viene dato un contentino, un'apertura di comodo sui diritti sindacali e così è stato.
La pace sindacale, le intese fra le parti si raggiungono in molti modi, ma in questo caso abbiamo perso tutto. La CAS è un'azienda che ha dimostrato di fare ciò che vuole sia nei rapporti sindacali che nei confronti delle istituzioni. Questo è stato possibile, è vero, perché è mancato un sindacato magari più forte, ma è mancato anche un intervento forte della Regione e delle forze politiche. Questa è la realtà.
Mi auguro che lo facciate domani, che rincorrendo l'azienda riusciate ad ottenere un qualcosa. Questo intervento forte della Regione e delle forze politiche era quello che rivendicavamo con la nostra mozione. Mi rendo conto delle difficoltà che si incontrano, ma perdere una sfida come questa alla lunga vuol dire non salvaguardare l’attività produttiva ed occupazionale nella massima azienda cittadina. Non è con gli scorpori, con la mobilità, con tutto quello che può accadere che salvaguardiamo l’occupazione della Cogne Acciai Speciali.
Questo vuol dire rincorrere e avallare ogni decisione presa unilateralmente dalla società, vuol dire permettere all’azienda di continuare ad esercitare quello strapotere padronale, da padrone delle ferriere, come sta avvenendo. Vi dico che ci sono lavoratori che vengono messi in condizioni di emigrare verso altre aziende, fuori Valle, oppure di subire, quando, per mancanza di professionalità o per ragioni familiari, non possono andare a lavorare presso altre aziende o fuori Valle. Abbiamo visto dei capiturno messi a fare gli operai semplici. Questi lavoratori conservano la paga, ma vengono messi in condizione di andarsene perché se uno ha un po' di dignità non resta alla Cogne.
Di questi casi ve ne potrei citare diversi che non rientrano solo nelle dita delle due mani. Comunque vedremo come sarà aggiornato il protocollo di intesa del 1993; dalla nuova stesura si comprenderà quale fra i due testi, quello del 1993 e quello che andrete a sottoscrivere, resterà storico: se il primo o l’ultimo, per il futuro dell'industria della città di Aosta. Quando si scorpora e si riorganizza può essere un fatto positivo, certo, ma può essere anche un fatto di smembramento per disfarsi dell'occupazione e delle attività che non rendono o per richiedere anche investimenti pubblici oltre a quelli già investiti dall’ente pubblico. Per quanto ci riguarda torneremo sull’argomento nel momento in cui riferirete in questa sede o in commissione sugli incontri che andrete a fare con la società sui problemi che oggi investono l’intera economia della nostra città.