Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1838 del 7 febbraio 2001 - Resoconto

OGGETTO N. 1838/XI Uso metropolitano della tratta ferroviaria compresa tra Sarre e Nus. (Interpellanza)

Interpellanza Appreso che nel prossimo mese di marzo sarà nuovamente utilizzabile il tratto di ferrovia fra Aosta e Nus, già danneggiato dagli eventi alluvionali dell’ottobre scorso;

Creduto opportuno un utilizzo pieno di tutta la via ferrata tra Nus e Pré-Saint-Didier e in particolare del tratto tra Sarre e Nus, in modo da consentire un uso metropolitano della ferrovia, con l’introduzione sperimentale di un paio di fermate (al quartiere Dora e, soprattutto, al quartiere Europa);

il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

l’Assessore competente per sapere:

1) quali ipotesi di servizio sono state fatte in ordine al tratto di ferrovia tra Aosta e Nus;

2) se non intenda attivarsi per favorire un uso metropolitano del tratto fra Sarre e Nus, anche attraverso l’istituzione di nuove fermate.

F.to: Curtaz

PrésidentLa parole au Conseiller Curtaz.

Curtaz (PVA-cU)Torniamo con questa interpellanza alle problematiche della ferrovia Aosta-Chivasso, come è noto chiusa a seguito degli eventi alluvionali di metà ottobre.

Sappiamo da fonti certe che l’intera ferrovia dovrebbe riaprire il proprio servizio a fine anno, sappiamo tuttavia che secondo gli impegni dell’ente ferroviario la tratta Aosta-Nus sarà disponibile a partire dalla fine del prossimo mese di marzo.

Intanto credo che questa riapertura abbia un effetto in qualche modo simbolico perché è il primo tratto di ferrovia che diventa nuovamente disponibile dopo che i tragici eventi di ottobre hanno profondamente colpito quell’opera pubblica. Io ritengo quindi che anche la riapertura di questo piccolo tratto di ferrovia abbia un significato simbolico e che concretamente ci dia la possibilità di avviare una sperimentazione.

Lanciamo pertanto un'idea non nuovissima, ma che in questo contesto di riapertura secondo noi calza a pennello: ci chiediamo se non è possibile in questa situazione, magari a livello sperimentale, di organizzare il tratto ferroviario che va da Nus a Sarre in maniera "metropolitana". Cosa significa? Significa corse più ricorrenti, significa soprattutto istituire, e questa è la nostra proposta, due fermate nuove, due fermate che potremmo definire "volanti" senza necessità che ci sia la stazione: l’una al quartiere Dora e l’altra al quartiere Europa.

Pensiamo che soprattutto per quest’ultimo quartiere che è servito con maggiore difficoltà dagli altri mezzi pubblici la ferrovia avrebbe una funzione importante perché consentirebbe agli abitanti della zona di recarsi in maniera molto comoda al centro della città di Aosta.

Dico subito a chi avesse delle perplessità di carattere burocratico che la proposta dal punto di vista legislativo è praticabile, non è necessario per effettuare delle fermate che ci siano stazioni o particolari elementi di controllo. È possibile solo che lo si voglia organizzare.

Quindi lo scopo dell'interpellanza è lanciare questa idea, capire quali sono le ipotesi di servizio che sono state fatte in ordine intanto al tratto di ferrovia fra Aosta e Nus, cioè quello che riaprirà da qui a un mese e mezzo circa e poi interpelliamo l’Assessore competente per sapere se non intenda attivarsi per favorire appunto un uso metropolitano del tratto fra Sarre e Nus anche attraverso l’istituzione di nuove fermate.

PrésidentLa parole à l’Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce et aux transports, Lavoyer.

Lavoyer (SA)L’interpellanza focalizza due aspetti. Il primo è relativo ad un'ipotesi di servizio di riapertura del tratto ferroviario fra Aosta e Nus.

Le ipotesi che si possono fare sono due: la prima senz’altro non percorribile è quella di riattivare il percorso fino a Nus sul tratto ferroviario per i pendolari che non hanno come meta di destinazione Nus, ma o il fondovalle oppure addirittura Torino e sarebbe quella di salire sul treno ad Aosta, scendere a Nus, prendere il pullman e proseguire oppure il percorso inverso.

Questa soluzione ci pare abbastanza macchinosa e difficile da realizzare e anche disagevole, quindi diciamo che questo tipo di soluzione giocoforza in questo momento viene scartata, soluzione che invece potrebbe essere poi presa in esame nel momento in cui la riapertura definitiva potrà arrivare almeno fino a Pont-Saint-Martin senza aspettare un'apertura totale del tratto.

L’altra ipotesi è quella di collegare Aosta a Nus con dei servizi legati alla mobilità interna. Dai dati che abbiamo risulta che la richiesta di utenza per questo tipo di collegamento è piuttosto scarsa.

Questo secondo aspetto si collega con quella che l’interpellante definiva una proposta che poteva essere presa in considerazione a livello sperimentale che è quella di prolungare questo tipo di collegamento fino a Sarre come un'impostazione che può essere quella di un utilizzo di metropolitana leggera interna.

Questa è una proposta da approfondire e da verificare. Già precedentemente abbiamo riportato l’argomento sul tavolo di confronto con Trenitalia anche a seguito di questa iniziativa del gruppo Per la Valle d’Aosta con l’Ulivo e diciamo che di per sé è vero che sotto gli aspetti di tipo legislativo non ci sarebbero grossi problemi; ci sono peraltro alcuni piccoli problemi di infrastrutturazione necessaria per concretizzare questo tipo di ipotesi di progetto che è quello della realizzazione di secondi binari, marciapiedi e pensiline soprattutto nelle località dove viene individuata l’ipotesi di fermata.

Non sono interventi difficili da realizzare ma, per poter avere questo tipo impostazione anche a livello di progetto pilota, è necessario comunque prevedere questo tipo di interventi.

È un'ipotesi da approfondire e da verificare e potrebbe essere anche ipotizzata a livello sperimentale perché bisognerebbe cercare di capire che tipo di utenza sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo utilizzerebbe questo servizio.

Anche perché, come ben sa l’interpellante, in questo momento vige ancora un contratto di servizio per cui tutte le percorrenze, le ipotesi di integrazione di maggiore utilizzo del contratto di servizio - mi riferisco prevalentemente a un'ipotesi di collegamento Aosta-Nus che non sarebbe altro che parallelo a quello che è l’attuale collegamento su autobus - sono onerose per l’Amministrazione regionale e richiederebbero anche una revisione del contratto di servizio stesso, comunque è un'ipotesi che può essere presa in considerazione, necessita di approfondimenti e concretamente abbiamo chiesto a Trenitalia di verificare in modo più preciso quali dovrebbero essere gli interventi necessari sia dal punto di vista della tempistica, che degli importi e degli oneri per poter avviare un progetto di questo tipo.

PrésidentLa parole au Conseiller Curtaz.

Curtaz (PVA-cU)Prendo atto delle risposte dell’Assessore. Mi sarei aspettato qualche risposta un po' più precisa.

Prendo atto favorevolmente del fatto che l’Assessore mi ha assicurato che questa proposta verrà presa in considerazione e approfondita, ma devo dire la verità, mi si consenta una battuta, che non ho sentito un grande entusiasmo da parte dell’Amministrazione rispetto a questa ipotesi perché per fare una sperimentazione bisogna crederci e innanzitutto deve crederci il titolare dell’Assessorato che questa ipotesi dovrebbe portare avanti. Perché se siamo ancora al punto che bisogna valutare, bisogna verificare, bisogna approfondire, sapendo che da qui a un mese e mezzo abbiamo la disponibilità della linea, mi sembra un ritardo preoccupante anche perché non vorrei che si volesse aspettare la riapertura della tratta fino a Pont-Saint-Martin per ridefinire un quadro generale del trasporto ferroviario nella nostra Regione in attesa dell’apertura definitiva dell’Aosta-Chivasso.

Lei mi ha accennato a problemi di infrastrutture; non nego che questo sia un problema reale, ma mi sembra un problema facilmente risolvibile. Non credo, anche se lo dico da inesperto, che sia necessario un doppio binario; credo che la fermata al quartiere Dora o al quartiere Europa possa effettuarsi su un binario unico, sicuramente ci sarebbe il bisogno di avere un marciapiede, non so se una pensilina o una cosa del genere. Questa mattina abbiamo sentito di eliporti costruiti come precari in comuni della nostra Regione, penso che se decidiamo di fare una sperimentazione, non ci sarà nessuno che si oppone a un marciapiede o a una pensilina precari al quartiere Europa o al quartiere Dora.

Ultima osservazione che francamente non ho colto molto bene: l’Assessore mi dice che ci sarebbe il problema di rivedere il contratto di servizio, questo lo capisco molto bene ed è questo che invito l’Assessore a rivedere, però a me sembrerebbe che il contratto di servizio intanto sia già sospeso dagli eventi. Non credo che per un servizio che oggi non c’è valga tout court il contratto a suo tempo sottoscritto; mi riesce impossibile immaginare che Trenitalia debba pulire le carrozze per tenerle ferme alla stazione di Châtillon piuttosto che di Saint-Vincent, perché nel contratto di servizio della Valle d’Aosta c’è scritto che devono pulire le carrozze tutti i giorni. Quindi abbiamo già un contratto di servizio praticamente sospeso o modificato perché il servizio in questo momento non viene espletato nelle modalità tradizionali.

Pertanto io insisto affinché l’Amministrazione porti avanti la nostra proposta con convinzione perché potrebbe essere, anche in prospettiva di una riapertura totale della tratta, una sperimentazione che ci aiuta a cogliere le potenzialità della nostra linea e ad utilizzarle in maniera diversa. Su questo punto torneremo perché vorremmo capire se ad indagini, verifiche, approfondimenti fatti l’Amministrazione intende proseguire sulla nostra proposta.