Oggetto del Consiglio n. 1832 del 7 febbraio 2001 - Resoconto
OGGETTO N. 1832/XI Reperimento di documentazione relativa all’attività della Cogne Acciai Speciali antecedente il 1992. (Interpellanza)
Interpellanza Preso atto dell’iniziativa intrapresa dalla Fim-Cisl, Uilm-Uil e Fiom-Cgil di Aosta per tutelare i diritti dei lavoratori metalmeccanici che si sono trovati esposti al rischio amianto nel loro percorso lavorativo presso lo stabilimento Cogne di Aosta;
Considerato l’alto numero di potenziali soggetto a rischio, che potrebbero trovarsi nelle condizioni previste dalla normativa e che potrebbero pertanto beneficiare dei riconoscimenti previdenziali previsti dalla legge;
Considerato che rientrano nella fattispecie solo le situazioni lavorative realizzatesi prima del 1992;
Attesa la difficoltà di ricostruire, documentazione alla mano, la situazione lavorativa presente nell’azienda Cogne negli anni antecedenti il 1992;
Considerata l’importanza che tale documentazione riveste per la valutazione dell’entità e della durata del rischio di esposizione all’amianto e quindi per la determinazione dei requisiti richiesti per godere dei benefici della legge;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
la Giunta per sapere:
1) se, e come, intende attivarsi per facilitare il reperimento di tale documentazione relativa all’attività della Cogne Acciai Speciali, antecedente il 1992.
F.to: Squarzino Secondina - Beneforti
PresidenteLa parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU)Tutti abbiamo avuto modo di avere notizia dell'iniziativa che è stata presa a livello sindacale prima dalla CISL e UIL, in modo congiunto attraverso le loro associazioni FIM e UILM, e poi anche dalla FIOM-CGIL di Aosta per tutelare i diritti dei lavoratori metalmeccanici che si sono travati esposti al rischio amianto nel loro percorso lavorativo presso lo stabilimento Cogne di Aosta.
Percorso lavorativo compiuto precedentemente all’anno 1992, perché il 1992 è l’anno in cui è entrata in vigore la normativa nazionale, con cui è stato sancito lo smantellamento dei settori lavorativi nei quali veniva utilizzato l’amianto o suoi derivati.
Si tratta quindi di verificare se ci sono degli operai che prima del 1992 si sono trovati a contatto con questo materiale dannoso per la salute. Da una prima indagine fatta e dalle segnalazioni finora pervenute, sono circa 300 gli operai che si sentono potenziali soggetti a rischio, in quanto potrebbero trovarsi nelle condizioni previste dalla normativa, e che potrebbero beneficiare dei riconoscimenti previdenziali che la legge prevede.
Di queste centinaia di domande presentate finora solo alcune decine hanno superato il vaglio dei patronati, che hanno esaminato le domande e le hanno presentate alle commissioni incaricate di verificare la presenza o meno delle condizioni che consentono di accedere ai benefici di legge.
La difficoltà qual è? Non è compito certo degli interpellanti, né dell’Assessore, entrare nel merito se questi operai hanno diritto o meno; ma c’è un problema che è stato sollevato ed è di questo tipo. Essendo molto precisa la legge nel definire quali sono le tipologie di ambienti ai quali il lavoratore si è trovato esposto, nel nostro caso le lavorazioni a caldo, bisogna avere anche la documentazione precisa di come era la situazione lavorativa prima del 1992.
Questi documenti, se all’attuale società Acciai Speciali ci fosse ancora l’Ilva Cogne, sarebbero tutti quanti conservati presso l’archivio dell’attuale società; invece l’attuale società Marzorati possiede la documentazione soltanto degli operai che, pur avendo lavorato in questi reparti prima del 1992, continuano tuttora a lavorare. Ma per tutti gli altri operai che hanno cessato il loro percorso lavorativo, prima del 1992 o prima dell’ingresso della Marzorati nella Cogne Acciai Speciali, è difficile trovare la documentazione.
Allora quello che noi chiediamo è se la Giunta intende, ed eventualmente in che modo, attivarsi per reperire questa documentazione relativa alla Cogne Acciai Speciali antecedente il 1992.
PresidenteLa parola all'Assessore all’industria, artigianato ed energia, Ferraris.
Ferraris (GV-DS-PSE)Per venire alla domanda posta, anch'io non entro nel merito della questione, in quanto in questi giorni si tengono assemblee con i lavoratori, convegni, per cui sono altre le sedi che affrontano i problemi relativi ai danni causati dall’amianto nell’azienda siderurgica di Aosta; con riguardo a quanto richiesto con l’interpellanza ho fatto un'indagine per capire qual è la situazione in merito ai documenti.
Per acquisire i dati bisogna risalire ai fascicoli personali di ciascun dipendente della Cogne nei periodi in cui ha lavorato presso lo stabilimento. I fascicoli personali di chi è diventato dipendente della Cogne Acciai Speciali, quindi successivamente al 1993 sono custoditi presso la Cogne Acciai Speciali, quindi è possibile risalire a questi che contengono anche le informazioni sull'attività svolta prima che l'azienda diventasse CAS.
Per quanto riguarda invece gli altri fascicoli, sulla base della liquidazione Ilva, successivamente Iritecna, e poi Fintecna, questi sono custoditi a Genova presso la sede della Fintecna in via Perrone e riguardano tutti i lavoratori che abbiano prestato servizio alla Cogne fra il 1940 e il 1992, quindi direi l’universo delle persone che possono essere interessate a questo tipo di provvedimento.
La Iritecna, in questo caso Fintecna, è tenuta per legge a custodire i fascicoli e contemporaneamente a fornire tutte le documentazioni previdenziali necessarie. La procedura è quella di rivolgersi al patronato, che si mette in contatto con gli archivi stessi, perché gli archivi storici della Cogne sono stati trasferiti alla Regione.
Questi, nel momento del trasferimento, comprendevano anche i fascicoli personali dei lavoratori che avevano prestato l’attività presso lo stabilimento dalla sua origine al 1993.
Ma cosa è successo? Nel luglio 1993 la società Iritecna, dovendo adempiere nei confronti degli enti previdenziali e assistenziali, questo è un caso specifico, alle richieste di certificazione connesse all’attività lavorativa presso lo stabilimento di Aosta, ha richiesto alla Sovrintendenza archivistica del Piemonte e della Valle d’Aosta la possibilità di acquisire questi fascicoli, proprio perché per legge dovevano essere in suo possesso.
Questo è avvenuto, sulla base di un assenso della Sovrintendenza archivistica del Piemonte e della Valle d’Aosta, e i fascicoli quindi sono disponibili a Genova in corso Perrone dove dei funzionari sono a disposizione proprio per consegnare agli interessati, che in questo caso devono seguire la prassi di rivolgersi ad un patronato, i fascicoli che sono utili per riuscire a valutare la dimensione del problema e l’eventuale danno da loro subìto.
PresidenteLa parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU)Ringrazio per l’informazione precisa che mi è stata fornita. Se abbiamo presentato questa interpellanza è perché presso i sindacati e presso i patronati non era reperibile questa informazione precisa, nel senso che avevano una difficoltà di accesso. Quello che si richiede eventualmente è la possibilità, in caso di difficoltà di accedere a questi archivi a Genova, di essere facilitati, se fosse necessario, dall’intervento dell’Assessorato.