Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1827 del 7 febbraio 2001 - Resoconto

OGGETTO N. 1827/XI Situazione dello stabilimento Akerlund & Rausing di Pont-St-Martin e dei lavoratori di tale società. (Interrogazione)

Interrogazione Preso atto della decisione della Società "Akerlund" di Pont-St-Martin di non riaprire e proseguire l’attività lavorativa in Valle d’Aosta;

Visti i finanziamenti disposti dalla Regione tramite la Finaosta;

Constatata la situazione in cui sono venuti a trovarsi i lavoratori dipendenti dalla Società;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interroga

la Giunta regionale e l’Assessore competente per conoscere:

1) quali prospettive di impiego alternative sussistono per i lavoratori dipendenti;

2) quali garanzie sussistono per il recupero dei finanziamenti erogati dalla Regione, e per il risarcimento dei danni conseguenti al mancato rispetto della convenzione stipulata fra le parti.

F.to: Beneforti

PresidenteLa parola all'Assessore all'industria, artigianato ed energia, Ferraris.

Ferraris (GV-DS-PSE)Per quanto riguarda la prima domanda posta, "quali sono le prospettive di impiego alternative?", la situazione è la seguente.

Sono in fase di approfondimento contatti con due aziende operanti nel medesimo settore, quello degli imballaggi flessibili, al fine di promuovere nel più breve tempo possibile un insediamento produttivo alternativo.

Nel frattempo la società sta provvedendo a liberare definitivamente gli immobili da macchinari e attrezzature ancora installati in loco, e per quanto riguarda l’occupazione sarà assicurata ai lavoratori ex Akerlund privi di occupazione la priorità nella assunzioni che verranno effettuate dalla nuova realtà imprenditoriale, quando si insedierà a Pont-Saint-Martin.

Attualmente i lavoratori sono in cassa integrazione fino al 28 marzo e successivamente scatterà la mobilità.

L’azienda ha attivato sulla base di un accordo con il sindacato anche la possibilità di utilizzo di dimissioni volontarie, incentivate da parte dell’azienda, con sei mensilità aggiuntive.

Seconda domanda, "Quali sono le garanzie per il recupero dei finanziamenti erogati dalla Regione ed il risarcimento dei danni?" la situazione è questa: l’azienda aveva ottenuto da Finaosta un prestito obbligazionario di 1.600 milioni; il prestito obbligazionario è stato integralmente rimborsato. Il mutuo era invece di 12 miliardi, il capitale residuo da rimborsare a 10,9 miliardi. Questo mutuo è garantito da fideiussione rilasciata dalla società controllante, la Tecno Jolly holding, ed è in corso di definizione tra Akerlund & Rausing e Finaosta un piano per il rientro del debito.

Per quanto riguarda i danni arrecati dalla cessazione dell’attività produttiva a Pont-Saint-Martin, si stanno definendo in collaborazione con gli uffici competenti dell’Amministrazione regionale le azioni utili a garantire il loro completo ristoro.

È evidente che se lo stabilimento verrà utilizzato da un’azienda del settore, che quindi potrà utilizzare già alcuni macchinari presenti in sede, soprattutto l’impianto di depurazione degli acidi, è chiaro che la richiesta di danni sarà inferiore.

Se invece sarà necessario optare per altre soluzioni i costi saranno superiori e di conseguenza la richiesta sarà maggiore.

PresidenteLa parola al Consigliere Beneforti.

Beneforti (PVA-cU)Abbiamo presentato questa interrogazione per conoscere l’esito di due problemi che erano rimasti sospesi nel luglio scorso, dopo la relazione dell’Assessore, qualora la società avesse cessato l’attività.

E i due problemi erano: la restituzione dei finanziamenti ricevuti dalla Regione tramite la Finaosta, oltre al risarcimento dei danni conseguenti all’inadempimento delle obbligazioni assunte con la stipulazione della convenzione; le prospettive di impiego alternative per i dipendenti, vista la decisione definitiva della società di procedere alla chiusura dell’attività lavorativa.

Ritenevamo questi due aspetti importanti e abbiamo presentato questa interrogazione, per conoscere le conclusioni della vicenda; vicenda che dimostra una volta di più la necessità di cercare, di creare quell'imprenditoria locale che non c’è mai stata e che non si riesce a creare. Ogni fatto che accade dimostra che abbiamo necessità di un'imprenditoria locale.

Comunque prendo atto della risposta dettagliata che l’Assessore ci ha dato, e mi auguro che quanto ha detto vada a buon fine.