Oggetto del Consiglio n. 1822 del 7 febbraio 2001 - Resoconto
OGGETTO N. 1822/XI Richiesta del servizio trasporto taxi da parte di cittadini disabili. (Interrogazione)
Interrogazione Preso atto che è possibile per un disabile accedere ad un apposito servizio taxi per sottoporsi a visite mediche, anche fuori valle;
Appurato che la procedura prevede l’invio della richiesta, via fax, all’ufficio trasporti;
Considerando che non è usuale trovare nelle abitazioni private un apparecchio per trasmettere e ricevere messaggi via fax;
Considerato inoltre che l’ufficio Disabili, autorizzato a rilasciare certificazione del diritto a utilizzare tale mezzo di trasporto, non è facilmente accessibile a causa di barriere architettoniche;
Considerato infine che non è chiaro agli utenti per quale tipologia di servizi è possibile accedere al taxi;
la sottoscritta Consigliera regionale
Interroga
l’Assessore competente per sapere:
1) se si possono prevedere procedure di richiesta del servizi trasporto taxi più agevoli dell’attuale ricorso al fax;
2) se esiste un elenco dei servizi per i quali è previsto l’uso del taxi e se questo elenco è trasmesso ai disabili aventi diritto;
3) quando saranno abbattute le barriere architettoniche dell’attuale ufficio disabili.
F.to: Squarzino Secondina
PrésidentLa parole à l’Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce et aux transports, Lavoyer.
Lavoyer (SA)Con questa iniziativa la Consigliera Squarzino pone tre quesiti.
Il primo è se si possono prevedere procedure diverse dal fax per attivare la richiesta dei servizi speciali di trasporto. A questo primo quesito rispondiamo che il fax è solo uno dei modi tramite i quali è possibile inviare la richiesta per attivare questo servizio.
L’utente infatti può avvalersi di tutta una serie di altre modalità, dalla posta all’utilizzo di qualcuno che per conto del richiedente stesso attiva la richiesta. Quindi di per sé già ci sono alternative al fax.
Comunque anche a seguito di questa iniziativa valuteremo con gli uffici se possiamo ulteriormente agevolare questo tipo di rapporto.
Per quanto attiene il secondo punto, se esiste un elenco dei servizi per i quali è previsto l’uso del taxi e se questo elenco è trasmesso ai disabili aventi diritto, a questo quesito rispondo in due parti, la prima relativa all’elenco dei servizi.
Vi è un elenco dei servizi, però su questo elenco dovremmo a breve definire anche con l’Assessorato alla sanità; è stato infatti costituito un gruppo ad hoc e il lavoro è tutt’altro che semplice perché si vorrebbe evitare, nel definire in modo puntuale tutta una serie di potenziali fruitori di questo servizio, di creare dei disagi magari a dei disabili che hanno diritto e che in una definizione più precisa potrebbero essere non più inseriti all’interno di queste possibilità.
È vero che in questo momento l’elenco è molto indeterminato, però gli uffici si comportano seguendo una prassi di consuetudine che negli anni si è consolidata. È necessario comunque determinare, sempre in accordo con l’Assessorato alla sanità, una più puntuale regolamentazione degli stessi.
Sul fatto di trasmettere l’elenco di questi servizi a tutti i disabili, la cosa è di per sé abbastanza problematica anche se non impossibile, perché l’articolo 56 della legge che individua quali sono i disabili che hanno diritto, fa una elencazione di categorie molto vasta. Tenete conto che non tutti quelli che potenzialmente hanno diritto al servizio, poi lo usano, perché hanno mezzi propri alternativi. L’elenco vede infatti invalidi civili con totale e permanente inabilità lavorativa e impossibilità di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore, invalido civile con totale e permanente inabilità lavorativa e con necessità di assistenza continua non essendo in grado di compiere gli atti quotidiani della vita, minore non deambulante o con difficoltà persistente a svolgere i compiti e le funzioni proprie della sua età, cieco assoluto, cieco con residuo visivo non superiore a 2/20 in entrambi gli occhi, invalido del lavoro con totale e permanente riduzione della capacità lavorativa e con necessità di assistenza personale e continuativa, invalidi che non rientrano nelle precedenti categorie per i quali vengano certificate patologie che impediscono permanentemente l’utilizzo dei mezzi pubblici.
Non è un elenco da poco; comunque penso che la cosa sia fattibile e ci impegniamo fin d’ora, nel momento in cui sarà definito il regolamento, ad attivare una procedura in modo che tutti i potenziali fruitori aventi diritto al servizio vengano informati in modo più esaustivo.
Il terzo punto dell'interrogazione solleva di per sé un problema concreto, tuttavia si deve dire che nell’attuazione pratica è sempre stato possibile per i disabili accedere senza grossi problemi all’Ufficio Direzione trasporti. Ne è conferma che a parte l’iniziativa della Consigliera, nel corso degli anni non è mai pervenuta all’ufficio nessuna rimostranza in merito.
Ma questo è un aspetto di tipo sostanziale, mentre dal punto di vista formale diciamo che c’è qualche problema, anche se bisogna andarlo a cercare con il lanternino perché è un'interpretazione sulla profondità, la larghezza, perché l’ascensore che porta a questo stabile dal punto di vista della superficie è ampiamente superiore a quella che potrebbe essere la superficie minima richiesta, che prevede un minimo di 1,20 per 0,80, mentre l’ascensore che è utilizzato all’interno di questo stabile misura 0,99 per 1,34; è ovvio che moltiplicando 1,20 per 0,80, abbiamo una superficie inferiore a quella ottenibile dalla moltiplicazione del lato 0,99 per 1,34.
Il problema è sulla profondità e sulla larghezza; allora l’interpretazione è come consideriamo la profondità e la larghezza. Effettivamente, se andiamo ad applicare l’interpretazione letterale della norma, l’ascensore potrebbe avere qualche manchevolezza dal punto di vista del requisito, anche se concretamente non c’è mai stato nessun problema.
Detto questo, c’è un altro aspetto minimale, che però può essere risolto in modo abbastanza facile ed è il portone a due battenti, posto al piano terreno dello stabile, che non è munito delle molle che consentono il bloccaggio della porta in posizione completamente aperta.
Per la soluzione di questi problemi abbiamo immediatamente sollecitato - adesso lo faremo anche per iscritto - il Servizio patrimoniale, in modo che lo stesso nel momento in cui parteciperà alla prossima riunione dell’assemblea condominiale, possa sollevare queste due problematiche puntuali. Infatti come la Consigliera sa, l’edificio fa parte di un condominio e l’Amministrazione regionale partecipa regolarmente con il suo servizio del demanio alle riunioni di condominio; in quella sede ci faremo carico di segnalare queste manchevolezze, una senz’altro di facile soluzione, l’altra un tantino più problematica.
PrésidentLa parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (PVA-cU)Ho visto con piacere che l’Assessore ha preso sul serio le domande che sono state poste nell'interrogazione e ha espresso un impegno per risolvere in tempi brevi i problemi sollevati. Questo mi fa piacere ed è una presa in carico dei suggerimenti e delle proposte dell'opposizione da parte della maggioranza. Puntualizzando i vari aspetti, vorrei suggerire una delle modalità che consentirebbe di superare le attuali modalità di comunicazione, che - come lei ha detto - sono così riassumibili: o tramite fax, o di persona. Credo che queste modalità siano "pesanti" per chi utilizza questo servizio in modo occasionale.
Allora suggerirei all’Assessore di pensare ad un elenco degli utenti che sono solo temporanei, perché per una serie di utenti permanenti la procedura è chiara e non pone problemi; invece il problema sorge per quegli utenti che occasionalmente hanno bisogno di accedere a questo servizio. Questi utenti occasionali ogni volta, per quattro o cinque volte all’anno, devono fare tutta questa procedura, e quindi, ripeto, trovare una persona che li aiuti.
Questa soluzione se uno abita ad Aosta va ancora bene, mentre se uno abita in alta Valle, a La Thuile, ad esempio, incontra certamente delle difficoltà a trovare chi venga ad Aosta per questo servizio. Oggi come oggi, con tutti i mezzi a disposizione che abbiamo, non dobbiamo affidare a una persona il compito di trasmettere un messaggio. Pertanto la proposta potrebbe essere: facciamo un elenco di quelli che occasionalmente utilizzano questo servizio, in modo che anche per questi sia sufficiente un contatto telefonico per attivare questo servizio occasionale. Magari ci sono altre modalità ancora più efficaci e saremo contenti di conoscerle.
Rispetto all’elenco dei servizi, credo che vada assolutamente fatto uno sforzo per definire questo elenco, perché, come lei mi dice, c’è una prassi consolidata. Ma la prassi consolidata è la somma delle discrezionalità personali che i singoli funzionari di fronte ai singoli casi hanno via via messo in campo. Voglio dire che la prassi consolidata può essere un'interpretazione intelligente dei bisogni degli utenti, ma può essere anche la somma di scelte che non si capisce bene in base a quale criterio vanno applicate. Su questo va fatto assolutamente uno sforzo enorme di informazioni, e le faccio un esempio. So che c’è un servizio sperimentale di uso di taxi per disabili per andare una volta o due al mese al supermercato a fare la spesa; questo servizio sperimentale non è conosciuto, molti utenti non sanno che questo servizio esiste e che invece potrebbe risolvere i problemi di molte famiglie.
Quindi prego l’Assessore di studiare una strategia anche di informazione più accurata rispetto ai servizi offerti dall'Amministrazione.