Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1640 del 16 novembre 2000 - Resoconto

OGGETTO N. 1640/XI Attività di monitoraggio per la tracimazione del torrente Buthier e relative soluzioni. (Interpellanza)

Interpellanza In riferimento alla gravissima alluvione del 15 ottobre scorso;

Preso atto dei tragici eventi che hanno causato una vittima e creato danni nel quartiere Dora di Aosta e nel limitrofo centro commerciale di Saint-Christophe per decine di miliardi;

In considerazione che tali eventi sono da ricondurre alla tracimazione del torrente Buthier causata da un'ostruzione fatta da tronchi d’albero sul ponte ferroviario di via Caduti del Lavoro;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

il Presidente della Giunta regionale per conoscere:

1) quali attività di monitoraggio e di prevenzione sono state svolte nei giorni precedenti la tracimazione delle acque;

2) quale autorità era preposta a tale attività;

3) quali soluzioni sono state pianificate per evitare che prossime precipitazioni possano riproporre tali eventi.

F.to: Lattanzi - Frassy

PrésidentLa parole au Conseiller Lattanzi.

Lattanzi (FI)Avendo chiuso la mattina di oggi disquisendo su quelli che sono stati i meccanismi di allerta e di prevenzione, devo dire con onestà che rileggendo la mia interpellanza, in gran parte questa ha già avuto delle risposte, però non vorrei esimermi dal porre l'attenzione su un fatto che ha visto una vittima ed è un evento difficile da comprendere perché se questa mattina abbiamo disquisito sulla pericolosità della montagna, è stata una beffa per la Valle d'Aosta scoprirsi così vulnerabile sotto questo aspetto. Devo dire che unitamente alla perdita di una persona il quartiere Dora ad Aosta ha purtroppo subito decine di miliardi di danni perché in quella locazione sono situate le attività commerciali e industriali importanti della nostra città. In questo senso credo sia importante comunque riflettere anche su quell'evento.

In merito alle domande poste dall'interpellanza la prima chiede quali attività di monitoraggio e di prevenzione sono state svolte nei giorni precedenti la tracimazione delle acque; stamani abbiamo appreso dal Presidente quali sono stati i meccanismi di monitoraggio, per cui credo di poter anticipare che la risposta sarà più o meno simile a quella che mi è stata data. Per quanto riguarda l'autorità che era preposta a tale attività, posso immaginare a questo punto che possa essere il comune, però sarebbe importante vedere la posizione dell'Amministrazione regionale rispetto a questo specifico evento del Buthier che ha esondato e che ha creato così tanti danni e una vittima purtroppo nel quartiere Dora.

PrésidentLa parole à l'Assesseur au territoire, à l'environnement et aux ouvrages publics, Vallet.

Vallet (UV)Durante il corso dell'anno sono i tecnici delle strutture regionali della Direzione bacini montani e della Direzione ambiente, assetto del territorio e risorse idriche e il Corpo forestale valdostano - che inoltre relaziona periodicamente sullo stato dei corsi d'acqua in modo particolare in relazione all'efficienza delle opere idrauliche - che operano lungo i corsi d'acqua regionali assicurando il controllo delle attività che si svolgono lungo le sponde e in alveo e la realizzazione dei lavori di manutenzione e sistemazione idraulica.

Da questa attività non è risultata alcuna segnalazione specifica relativa al torrente Buthier, nel senso che erano in corso gli interventi di manutenzione previsti, non erano stati segnalati ingombri d'alveo né altro fenomeno che poteva costituire un pericolo. Per quanto riguarda il tratto cittadino, erano stati svolti interventi di ricalibratura dell'alveo alla fine degli anni '80 che avevano permesso di conseguire un livello di sicurezza compatibile con un evento di piena di circa 500 metri cubi/secondo garantendo nel passaggio sotto le luci dei ponti esistenti il contenimento all'interno delle arginature.

Nella relazione tecnica di tale progetto il ponte ferroviario all'interno della Cogne viene indicato come idoneo per lo smaltimento del deflusso ipotizzato; la sua occlusione è da mettere in relazione allo straordinario apporto di tronchi derivanti dalle frane che hanno interessato i versanti boscati e sono caduti in alveo.

Per quanto riguarda il discorso relativo a quale Autorità era preposta a tale attività, riferendoci in questo caso credo alla sorveglianza nel momento dell'emergenza, credo che la risposta sia la stessa che ha fornito il Presidente questa mattina e i riferimenti legislativi sono il punto 3 dell'articolo 15 della legge n. 225/1992, che recita che il Sindaco è l'autorità locale in materia di protezione civile, che, in caso di urgenza sul territorio comunale, è lui che dirige e coordina i servizi di soccorso e di assistenza.

All'appendice IV dell'allegato E della direttiva sulle attività preparatorie e procedure di intervento in caso di emergenza per protezione civile, del Dipartimento della Protezione civile, sono i comuni e le comunità montane che devono mettere in opera i servizi di osservazione, di allerta e quant'altro.

E ancora a pagina 12 del piano regionale di protezione civile si dice che, da quando è scattata l'allerta, è il Sindaco che deve, fra le altre cose, adottare le misure di soccorso e l'impiego del personale e dei mezzi di cui dispone ed è ancora l'autorità comunale a cui compete allertare la popolazione ed eventualmente dare l'ordine di evacuazione.

Per quanto riguarda le attività che abbiamo messo e che andranno messe in opera per evitare il ripetersi dei problemi, nell'immediato, visto il notevole trasporto solido e quindi gli accumuli in alveo di materiale litoide e di legname, in particolare nel tratto a monte dello sbarramento ENEL, sono stati avviati i necessari interventi di pulizia che proseguiranno anche nel tratto cittadino per asportare il materiale depositato.

A medio e lungo termine valgono qui i ragionamenti che abbiamo fatto per tante altre situazioni: censimento puntuale delle situazioni, analisi delle situazioni e programmazione degli interventi necessari per ovviare.

PrésidentLa parole au Conseiller Lattanzi.

Lattanzi (FI)Credo che, a differenza di questa mattina, parlando del disastro che è successo per l'esondazione del Buthier possiamo senz'altro partire da un presupposto, cioè che il Buthier non era e non è considerato un torrente a rischio e stamattina abbiamo sentito che non è un torrente a rischio così come molti altri, però credo che in questo caso possiamo sostenere che, alla luce degli eventi che si sono succeduti, non abbiamo avuto dei danni come nel caso del Saint-Barthélemy o del Comboé per l'irruenza del torrente, per le problematiche legate all'alveo del torrente.

Qui siamo di fronte a un caso più assurdo sotto l'aspetto della comprensione e anche dell'accettazione perché si è assistito quasi con impotenza al crearsi di un evento che alla fine è diventato incontrollabile e che purtroppo ha seminato quello che abbiamo visto.

Però per onestà intellettuale devo dire che, nel momento in cui l'Assessore ribadisce che il piano prevede che la responsabilità della sorveglianza, del monitoraggio, dell'attivazione dell'allerta spetti al sindaco, vale qui la stessa riflessione che facevamo per i sindaci degli altri comuni di questa mattina, cioè che il sistema va rivisto perché non possiamo scaricare esclusivamente sul sindaco la competenza e la responsabilità, previo l'allertamento per una pioggia che sta arrivando, di così importanti situazioni.

Ma in questo caso mi sento di dire che c'è una differenza rispetto a questa mattina sulle reciproche responsabilità e lo voglio dire in questa sede perché se n'è dibattuto anche in Consiglio comunale di Aosta ed è importante che anche il Consiglio regionale rifletta su questa cosa.

Si è creata una situazione di accumulo durante la quale abbiamo aspettato che la situazione evolvesse cercando con degli strumenti poco adatti o comunque poco incisivi che si togliessero i tronchi che si accumulavano via via sul ponte ferroviario, si sono valutate tesi anche le più assurde come quelle di far saltare il ponte, cioè si è assistito a un tira e molla di valutazioni che alla fine hanno fatto esplodere la situazione.

È sempre difficile ragionare con il senno del poi e in queste situazioni forse non è neanche del tutto corretto, però in quella situazione possiamo sostenere senz'altro che il quartiere Dora si è allagato, le attività commerciali si sono distrutte e danneggiate, decine di miliardi di perdite, si è avuta una vittima perché non si è liberato tempestivamente quel ponte dai tronchi che non a decine, ma a centinaia arrivavano giù dalle valli che alimentano il Buthier stesso.

Il vedere l'enorme catasta di tronchi che aveva ostruito quel ponte ferroviario è stato impressionante perché si è assistito al continuo arrivo di questi tronchi, cioè non sono arrivati giù in un secondo, non sono arrivati giù diecimila tronchi in un colpo solo, ma chi ha assistito ha visto continuamente arrivare gente che aveva la responsabilità e che doveva prendere decisioni e che le prendeva, una pala che lavorava per cui qui davvero si poteva evitare quanto è successo e senza dubbi si può dire che si poteva evitare.

Ribadendo per onestà intellettuale che non possiamo, come per gli altri sindaci, scaricare la responsabilità del sistema di monitoraggio esclusivamente sui sindaci, in questo caso mi sento di dire che una grossa responsabilità gravava su chi aveva il compito di sorvegliare e stava sorvegliando quel ponte per liberarlo dai tronchi, perché quello non lo ha fatto.

La risposta alla nostra terza domanda è forse di tutto il ragionamento che lei ha fatto la parte che mi lascia più insoddisfatto perché abbiamo assistito già a una situazione di questo tipo. Dice l'Assessore che si stava già monitorando e non si erano evidenziate situazioni particolari di ostruzione dell'alveo, la Forestale e chi ha sorvegliato non ha riscontrato quelli che qualcuno ha detto definito cataste di tronchi sui bordi del torrente che si sono fatte trascinare verso il fondovalle.

A questo punto, se l'alveo era già controllato, era già monitorato, se continuiamo con l'ordinarietà che abbiamo utilizzato, credo che dobbiamo prendere atto che il monitoraggio e il lavoro di pulizia degli alvei non è stato sufficiente perché quello era già fatto e lì sono arrivati centinaia di tronchi, centinaia di tronchi che, pur avendo pulito l'alveo e pur avendo fatto il monitoraggio, sono comunque arrivati perché la montagna è comunque un sistema delicato e inesorabile.

Quindi mi preoccupa che, verificatasi questa situazione, si dica: "Prendiamo atto delle situazioni che non hanno funzionato nell'emergenza, andremo poi a vedere di chi sono le responsabilità", qualcuno dice è compito del comune, noi sosteniamo che non può essere solo quello, in questo caso però ci sono delle forti responsabilità, ma se poi finita tutta la faccenda torniamo a fare gli stessi monitoraggi non dico solo sul Buthier, ma su tutti i torrenti della Valle identici a quelli di prima, ho il sospetto che dovremo aspettarci ulteriori problemi di questo tipo. Lì la massa dei tronchi venuti giù dalle valli laterali del Buthier è stata fuori dalla norma e purtroppo si è assistito in maniera passiva.